Doc
Titolo:
Un obiettivo, un grazie
Personaggi:
Jamil Viper, Kalim Al-Asim
Prompt:
70. Arrampicarsi su un albero
Parole:
436
Iniziativa:
«Our Summer • If we're together, feel like summer» sul
forum Torre di Carta.
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Il piccolo Kalim
guardò prima alla sua destra e poi alla sua sinistra. Sembrava che al momento
non ci fosse nessuno a disturbarlo nel suo proposito, allora puntò il suo
obiettivo e con un ghigno di sfida mise un piede sulla corteccia, tirandosi su
grazie al ramo più basso.
Quella volta non
si trattava di una palma, perché la corteccia delle palme, a parte il non avere
appigli, pungeva e non aveva ancora trovato il modo di scalarle senza ferirsi le
mani, bensì di un albero sempreverde che suo padre aveva fatto importare da un
altro luogo.
Il bambino
iniziò ad arrampicarsi su esso: voleva salire su, fin dove gli era possibile,
perché era sicuro che sarebbe stato prudente, che non si sarebbe fatto del
male.
Ignorando che a
pochi metri da dove si trovava l’albero era comparso a un tratto Jamil, con un
cestino di frutta fra le braccia. Il coetaneo, non appena si accorse di Kalim e
di ciò che stava facendo, posò immediatamente il cestino a terra lì dove si
trovava e corse verso di lui.
«Kalim! Non
farlo! È-» esclamò, nel panico.
«È tutto sotto
controllo, mi sto reggendo Jamil, vedi?» rispose con un sorriso il figlio dei
suoi padroni, ma Jamil, da sotto, notò bene che uno dei rami non era
perfettamente sicuro: rischiava di spezzarsi da un momento all’altro. Egli aveva
già scoperto di saper usare la magia e un po’ la sapeva controllare, perciò
biascicò una formula e sperò che bastasse per impedire il
peggio.
Il ramo,
fortunatamente per loro, resse il peso di un bambino. Kalim sedette sopra il
ramo più robusto, con le spalle seminude rivolte alla corteccia, ed
esultò.
«Ce l’ho
fatta!»
***
«Jamil, te lo
ricordi? Quella volta sono stato bravo, non sono caduto!» riporta, con la voce
più matura e squillante rispetto ad allora, il Capo Dormitorio di
Scarabia.
«Forse perché
anche quella volta ho provveduto affinché tu fossi al sicuro?» replica il suo
vice con un sospiro. Gli stava ancora strofinando i capelli con un asciugamano,
dopo la caduta nella fontana che gli aveva impedito di farsi male
seriamente.
«Lo so che mi
avresti preso, in caso. La verità è che ti preoccupi sempre per me e questo mi
rende davvero felice! Grazie!» si esprime Kalim, afferrandogli una mano senza
preavviso, schietto e sincero come non riesce a fare a meno di essere. Jamil si
imbarazza soltanto perché lo prende alla sprovvista, mica per il gesto in sé. Il
giovane si nasconde mezzo viso, le guance imporporate, col cappuccio e strofina
con più energia quell’asciugamano, facendo ridere l’altro cuore e non di
fastidio.
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