Just the first time
Titolo:
Just the first time
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot
[ 1313 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Damian
Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent
Rating:
Arancione
Genere: Generale,
Slice of life, Commedia
Avvertimenti: What
if?, Slash
Solo i fiori sanno:
3.
Amaryllis: eleganza, timidezza
Sapori d'estate: 22. Farlo
per la prima volta sulla spiaggia
SUPER
SONS © 2016Peter J. Tomasi/DC. All Rights Reserved.
«Fermati
qui, J!»
La voce di Damian sovrastò il suono del vento
che gli fischiava nelle orecchie, invitandolo a perdere quota per
raggiungere la spiaggia argentea che si stagliava dinanzi a loro.
Aveva
sorvolato l'oceano con Damian sulle spalle, dopo aver soffiato una
missione alla Justice League ed essersi guadagnati espressioni non
troppo contente da parte dei loro genitori per quell'intromissione non
autorizzata. Ad entrambi i ragazzi, però, non era importato
niente, anzi; allo sguardo di vaga disapprovazione che Batman e
Superman avevano lanciato loro, Robin e Superboy si erano guardati a
propria volta e avevano ghignato, prima che proprio Robin si facesse
avanti: aveva spiegato, col solito fare saccente che lo caratterizzava,
come fosse riuscito ad eludere la sorveglianza e a localizzare il loro
bersaglio tramite la triangolazione del mainframe delle telecamere
della città, arrivando alla conclusione che si sarebbe
nascosto
proprio in quell'edificio e proprio in quella determinata sera,
rendendo palesi le sue doti investigative che non avevano nulla da
invidiare a quelle del padre. Poi, con inaudita nonchalance, aveva
fatto un breve inchino ed era letteralmente saltato in spalla a
Superboy, intimandogli di volare alla svelta per svignarsela il
più velocemente possibile. Che fossero poi arrivati a quella
spiaggia era stato un caso più che fortuito.
Non appena furono ad un pelo da terra,
Damian
saltò giù dalle spalle dell'altro per affondare
gli
stivali nella sabbia, guardandosi intorno per accertarsi che non ci
fosse nessuno prima di togliersi la maschera. «Hai
visto che faccia hanno fatto quando hanno capito che avevamo già
risolto il loro caso?»
La sua voce traboccava di soddisfazione, accentuata anche
dall'espressione compiaciuta che gli si era dipinta in viso.
Jon ridacchiò, stiracchiandosi per sgranchire un po' le
spalle. «Dovrebbero seriamente cominciare a pensare alla
pensione».
«Attento che tuo padre non ti senta e non lo dica al mio, J.
Sono piuttosto suscettibili
sulla
cosa», sghignazzò divertito nel sentire l'altro
fare lo
stesso, volgendo lo sguardo verso l'oceano che avevano dinanzi e col
silenzio rotto solo dal fruscio dei loro mantelli che svolazzavano
nella brezza serale.
Fu Jon stesso il primo a gettarsi
letteralmente
seduto sulla sabbia e ad invitare Damian a fare lo stesso e, anche se
inizialmente riluttante, alla fine il ragazzo accettò con
una
breve scrollata di spalle, accomodandosi al suo fianco per gettargli
un'occhiata. Non pensava sarebbe mai stato possibile, soprattutto dopo
aver più volte ripetuto a Pennyworth che avrebbe fatto la
fine
di suo padre e che come lui avrebbe finito col fingere di amare
qualcuno... eppure, mentre osservava
il profilo di Superboy sotto la luce della luna, non poteva fare a meno
di ringraziare che non fosse stato davvero così.
Quand'era poco più di un
ragazzino di dieci
anni, aveva sì manifestato un certo interesse per delle
ragazze, complice
anche il fatto che le uniche donne che avesse mai visto nella
sua vita
fossero state le sue balie, le serve della madre e Talia stessa. Nei
panni di un giovane Robin alle cosiddette prime armi,
aveva persino tentato di impressionarle - una l'aveva anche portata
nella batmobile prima che Barbara la espellesse da remoto, eiettando il
sedile del passeggero -, ma con Jon... con Jon era tutto completamente
diverso. Nonostante all'inizio non si sopportassero minimamente, con il
passare del tempo e delle avventure che avevano vissuto, avevano
imparato a conoscere sempre più qualcosa l'uno dell'altro e
a
coprirsi le spalle a vicenda, facendo germogliare quell'amicizia che i
primi mesi avrebbero considerato improbabile. E l'amicizia aveva poco a
poco cominciato a lasciar spazio ad un qualcosa che inizialmente
avevano faticato a definire, qualcosa che li aveva lasciati confusi e
che li aveva quasi spinti a dimezzare le volte in cui si riunivano nel
loro quartier generale durante i week-end per evitare di fare i conti
con quella sensazione che si affacciava ogni qual volta dalla bocca del
loro stomaco, con parole non dette e sentimenti trattenuti.
Non sapevano bene come fosse cominciato
quel loro
scambio di sguardi e sorrisi nascosti, quel toccarsi distratti quando
rimettevano in ordine dopo un allenamento o quelle occhiate un po'
timide mentre si infilavano le uniformi, ma alla fine era successo.
Senza preavviso, senza essere programmato... ma era successo.
Una missione come tante, l'euforia del momento... un abbraccio, uno
sfiorarsi di mani e dita intrecciate prima che le labbra si poggiassero
le une contro l'altre e le lingue si cercassero. Un semplice bacio e nient'altro.
Ma nessuno dei due si era pentito di averlo fatto.
A quel suo stesso pensiero, Damian sorrise tra sé e
sé.
Prima ancora di rendersene conto, Jon era diventato una costante e
aveva portato un po' di luce nell'oscurità che era sempre
stata
la sua vita, aiutandolo ad aprirsi maggiormente con le persone e ad
esprimere al meglio le sue emozioni. Per questo aveva finito col capire
che cos'era il sentimento che aveva cominciato a provare per Superboy,
quella voglia di averlo vicino nonostante lo irritasse e quel desiderio
di qualcosa di più ogni qual volta combattevano fianco a
fianco.
E, come se avesse udito i suoi pensieri, Jon volse lo sguardo verso di
lui, ricambiando quel sorriso prima di chinare il capo e sfiorargli le
labbra con le proprie.
Il giovane Wayne aveva cominciato ad
apprezzare quei
baci e le sensazioni che essi provocavano nel suo animo, quel caldo
piacere che si riversava nelle sue membra e che trovava stimolante in
modi che mai avrebbe pensato, anche se si irrigidì un po'
quando
sentì una delle mani di Jon carezzargli timidamente
l'interno
coscia, scivolando al contempo con la bocca lungo il suo collo fino a
succhiargli il pomo d'Adamo. Non si erano mai spinti oltre a qualche
bacio e a qualche toccatina, quindi quella novità aveva
cominciato a diventare piuttosto piacevole per entrambi...
anche
se Damian si sentiva al tempo stesso un po' stupido. Perché
all'improvviso il suo cuore aveva cominciato a battere così
forte? Non aveva motivo di essere nervoso, lui era un Wayne, un Al
Ghul, un... vero
cretino innamorato e, nonostante
il cuore che fece una capriola nel petto, si ritrovò a
ricambiare quelle attenzioni e a spingersi maggiormente contro Jon, la
cui sorpresa iniziale si trasformò in ulteriore passione.
Forse fu la spontaneità del
momento, forse
quella pace che il suono della risacca conferiva loro o semplicemente
la voglia di perdersi del tutto l'uno nell'altro, ma ben presto le
uniformi di entrambi finirono sulla sabbia e mani e gambe si
intrecciarono fra loro, le lingue si cercarono e i loro ansiti e gemiti
si mescolarono all'unisono, dando voce a quella voglia sopita da tempo
dentro di loro. Damian non aveva comunque nascosto un pizzico di
preoccupazione, conscio della forza dei kryptoniani e del fatto che
fossero geneticamente
dotati,
ma Jon l'aveva guardato negli occhi e quello sguardo l'aveva
rassicurato più di mille parole. Si era sforzato di
sorridergli
e aveva provato a fidarsi di lui, esattamente come si fidava di lui
durante le loro notti di pattuglia, lasciando che fosse semplicemente
la passione a guidarli nella scoperta di loro stessi. Gemiti e
piccole imprecazioni avevano accompagnato i loro gesti un po' goffi e
frettolosi, tra baci rubati e carezze
vigorose, finché non
raggiunsero entrambi l'apice di quel
piacere tanto desiderato.
Stremati, si accasciarono di schiena e trassero lunghi respiri per
riportare il fiato nei polmoni, madidi di sudore e appiccicosi di
sabbia e salsedine, ma per niente dispiaciuti di quanto era appena
successo. E nel voltarsi l'uno verso l'altro si sorrisero un po',
complici e impacciati, prima che fosse proprio Jon ad afferrare uno dei
loro mantelli e a coprire in parte i corpi di entrambi, con la
luna e l'oceano come unici testimoni di quell'atto d'amore che quella
notte li aveva visti uniti.
_Note inconcludenti dell'autrice
Cominciamo
subito col mettere i puntini sulle i.
Come credo che si sia capito, in questa storia i due ragazzi sono
ancora abbastanza giovani, dato che lottano contro il crimine come
Robin e Superboy. Hanno intorno ai sedici, quasi diciassette anni, e
non hanno differenze di età per un motivo: ho voluto
prendere
spunto dall'universo DCeased
di
Tom Taylor, dove sono più o meno coetanei e hanno entrambi
dodici anni, perché il rapporto che si crea tra di loro nel
crescere e affrontare insieme le difficioltà mi ha colpito
molto
e mi è piaciuto.
Ed è anche uno dei motivi per cui ho lasciato la scena molto
soft
- chi ha letto mie precedenti storie sa che solitamente mi lascio
andare all'erotismo -, oltre al fatto che non volevo aumentare il
rating della raccolta perché voglio che sia per lo
più
fluff e divertente. Detto questo, spero che vi sia piaciuta.
Commenti
e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥
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