Sweet Dentures
Dom faceva schizzare gli occhi da una parte all’altra del
negozio, mentre saltellava d’eccitazione al fianco di sua madre e suo cugino
Phil.
Era il suo settimo compleanno e come regalo aveva ottenuto
il permesso di recarsi in quel luogo magico e scegliere tutte le caramelle
gommose che voleva; di solito i suoi genitori glielo impedivano perché dicevano
che gli veniva il mal di pancia a mangiare troppi dolci, ma quella era una
giornata speciale.
«Dom, non fare rumore» lo rimproverò sua madre, notando che
non faceva che agitarsi per la smania di comprare tante prelibatezze.
Le sue caramelle preferite erano i coccodrilli, ma anche i
delfini gli piacevano molto. In realtà le amava tutte, non voleva rinunciare a
nessuna e aveva già deciso che ne avrebbe preso un po’ di ogni tipo.
Si allontanò dalla madre e cominciò ad aggirarsi per il
negozio che odorava di zucchero, osservando i dolciumi all’interno delle
vetrinette.
Phil lo seguì e indicò le fragoline ricoperte di zucchero.
«Che buone, le prendiamo?»
«Certo, e anche le banane!» esclamò il più piccolo.
I bambini proseguirono il loro giro, in attesa che la
proprietaria del negozio finisse di servire un altro cliente.
La madre di Dom li teneva d’occhio e li ammoniva con lo
sguardo quando li sentiva fare troppo baccano.
Il festeggiato si fermò di botto di fronte a un espositore e
tirò il cugino per un braccio. «Phil, ma quelle che caramelle sono?»
Il maggiore osservò meglio e gli occhi gli si illuminarono.
«Le dentiere, che buone! Non si trovano quasi mai, dobbiamo prenderle!»
«Fa schifo mangiare qualcosa a forma di denti» replicò Dom
scettico.
«Ti dico che sono buone! Chiediamo alla signora di fartele
assaggiare, non te ne pentirai» insistette Phil, sorridendo con fare
rassicurante in direzione del più piccolo.
Nel frattempo il cliente che c’era prima di loro pagò le sue
caramelle e se ne andò, lasciando finalmente il negozio a loro disposizione.
«Signora, me la fa assaggiare una di queste? Non so se mi
piacciono» domandò subito Dom, trotterellando verso il bancone con un sorriso
enorme sulle labbra.
«Dominic! Non essere maleducato, quante volte ti ho ripetuto
che…» cominciò a dire sua madre.
«Non si preoccupi, va bene così» la interruppe la commessa.
Poi si rivolse al bambino: «Certo che te la faccio assaggiare, giovanotto.»
«Grazie! Oggi è il mio compleanno!» la informò Dom,
gonfiando il petto.
«Ah, sì? E quanti anni hai compiuto?»
«Sette!»
La donna rise, pescando con una pinza una dentiera gommosa
dall’espositore. «Allora sei molto grande! Tieni, assaggia.» Poi posò gli occhi
su Phil e pescò un’altra caramella, porgendola anche a lui.
I due bambini rimasero in silenzio giusto il tempo
necessario per masticare e mandare giù il dolciume, poi il viso rotondetto di
Dom divenne ancora più luminoso.
«Ti piace?»
«Io voglio solo di queste! Dieci chili di dentiere, grazie!»
strepitò.
Phil gli diede di gomito. «Esagerato, ma lo sai quanti sono
dieci chili?»
Le due donne si scambiarono un’occhiata e scoppiarono a
ridere.
Quando i tre rientrarono a casa, stringevano in mano alcuni
sacchetti pieni di caramelle di ogni genere, anche se per lo più si potevano
trovare i nuovi dolciumi preferiti di Dom: le dentiere.
Ne aveva già fatto fuori molte durante il viaggio in
macchina, infischiandosene dei continui richiami di sua madre e delle occhiate perplesse
di Phil; quest’ultimo si era limitato a prendere qualche caramella, anche
perché era quasi ora di cena e sapeva che la zia aveva preparato uno dei suoi
piatti preferiti: lo sformato di carne e cipolle.
Dom rinunciò a cenare per continuare la sua abbuffata di
dolciumi, del resto era il suo compleanno e poteva fare quello che voleva.
Smise soltanto quando suo padre rientrò dal lavoro e gli consegnò il proprio
regalo.
Si distrasse per qualche minuto mentre montava un enorme
parco dei dinosauri con le costruzioni, ma dopo un po’ tornò a pescare delle
dentiere da uno dei sacchetti.
Phil lo raggiunse dopo essersi abbuffato con lo sformato e
lo guardò con aria preoccupata.
Dom farfugliò qualcosa mentre masticava una caramella
gommosa.
«Cosa? Non ho capito niente!» gli disse il cugino.
«Vuoi giocare con i dinosauri?» ripeté il festeggiato.
«Sì, ma smettila di mangiare le dentiere!» replicò Phil.
«Perché? Sei geloso? Guarda che ce ne sono anche per te!»
«No, è che se continui così, la dentiera te la dovranno
mettere per davvero anche se hai solo sette anni!» esclamò Phil, sedendosi per
terra accanto al cugino.
«Macché, quelle le usano i vecchi» bofonchiò Dom,
continuando a mangiare senza curarsi delle parole dell’altro.
Non gli importava: si meritava di festeggiare come voleva il
suo compleanno!
Dom tremava appena, seduto nella sala d’attesa del dentista.
Quella notte si era svegliato a causa di un forte dolore a
un dente, e una potente ondata di nausea l’aveva costretto a correre in bagno
per vomitare.
Sua madre si era messa le mani tra i capelli e aveva scosso
il capo, ripetendogli che non avrebbe dovuto esagerare con i dolciumi.
In realtà quel dente un po’ gli faceva male anche prima, ma
lo aveva ignorato perché non era stato tanto fastidioso.
Così si ritrovò, terrorizzato e tremante, ad attendere di
entrare dal dentista.
«Mamma?» pigolò.
La donna gli lasciò una carezza tra i capelli. «Che succede?
Ti fa male?»
«Sì…»
«Tranquillo, tra poco il dottore ti farà passare il dolore»
lo rassicurò, abbracciandolo con delicatezza.
«E se Phil ha ragione?»
«Su cosa? Che ha detto?»
Dom si raggomitolò sulla sedia e le lacrime cominciarono a
pungere agli angoli degli occhi scuri e spaventati. «Ha detto che…»
«Dominic, andiamo!» tuonò la voce del dottor Moyer.
L’uomo si era appena affacciato in sala d’attesa dopo aver
congedato un paziente e lo invitava con sguardo poco rassicurante a entrare.
Il bambino sobbalzò e sua madre fu costretta quasi a
trascinarlo dentro lo studio del dentista; intanto Dom aveva cominciato a
piagnucolare, anche se non avrebbe voluto perché ormai aveva sette anni ed era
grande.
«Ti fa tanto male?» chiese il medico, richiudendo con cura
la porta.
Il piccolo annuì, tirando su col naso.
«Mettiti qui, vediamo cosa si può fare.»
Dom obbedì con scetticismo, avvicinandosi a piccoli passi e
grazie all’aiuto di sua madre.
«Dottor Moyer?»
sibilò.
«Sì? Apri la bocca,
fammi controllare cos’è successo» lo incitò l’uomo – a Dom sembrava quasi un
nonno, era vecchio e senza capelli.
«Ma io…»
«Se non mi fai
vedere dove ti fa male, come faccio a curarti?»
Dom tentò di
rilassarsi ed eseguì le indicazioni, continuando a tremare come una foglia.
«Oh, abbiamo una
bella carie a questo bel dentino!» esclamò il dottore.
Il piccolo non
capiva perché fosse così allegro e felice, mentre lui stava morendo di dolore!
«Questo è da latte,
vero?» domandò la madre di Dom.
«Sì. Adesso lo
curiamo e lo rimandiamo a giocare, va bene?»
Il bambino lo
guardò con il cuore a mille e le lacrime che minacciavano di rotolare
nuovamente giù dai suoi occhi.
«Hai paura? Ma no,
sei un ragazzo forte, su!» esclamò il dentista, armeggiando con alcuni attrezzi
dall’aspetto spaventato.
«Dottor Moyer, non
devo mettermi la dentiera anche se ho sette anni, vero?»
Il medico scambiò
un’occhiata con sua madre, poi entrambi scoppiarono a ridere.
😊 😊 😊
AUGURI DOM, BUON
COMPLEANNO *__________*
Cari lettori,
quest’anno ho deciso che anche io voglio fare tutto il giro dei compleanni dei
NBT, e quindi si comincia il 22 agosto con quello di Dom :D
Oggi ha compiuto 28
anni, ma vi rendete conto della gravità della situazione? ^^”””
Ora, non so se a
lui e Phil piacciano le caramelle gommose, ma quando ho chiesto un prompt a
Soul e lei mi ha suggerito “dentiera”, non ho potuto fare a meno di partorire
questa kidfic estremamente idiota e immaginarmi il festeggiato alle prese con
cotanto disagio AHAHAHAHAHAHAHAHAH XD
Spero di avervi strappato
un sorriso con quest’avventura sui cugini Aik/Ake (???) e ancora TANTISSIMI
AUGURI A DOM ♥
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