Non ho voglia
di aprire porte
sentieri verso improbabili radure
cellophane di confezioni estranee
camere di ricordi stipati come vasi di Pandora.
Non ho voglia
di chiudere porte
copertine di libri mai finiti
relazioni ormai ammuffite
catene di corte giornate inconcludenti.
Senza partire, senza finire.
Senz'arrivare, senz'avviare.
E correre tuttavia,
per lenire il dolore,
fino a che il malumore
si scioglie nel sudore.
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