Trilogia dell'Europeo

di Rugod
(/viewuser.php?uid=1195622)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Il mister fece ciò che di solito faceva ogni domenica; la sveglia alle 7:00, la colazione frugale con fette biscottate e un velo di marmellata Conad presa di mercoledi quando i punti sono doppi, i denti lavati con cura e il vestito indossato scuotendo il capo:
"bugiarda come tutti"
disse a denti stretti guardandosi allo specchio con le maniche della giacca che arrivavano quasi ai gomiti, "le sta benissimo, mister" gli disse la commessa quando lo comprò, sei mesi fa, all outlet col 70% di sconto.
La messa, poi l'aperitivo al bar in piazza e la rabbia nascosta a malapena quando fece finta di non sentire le risatine che gli facevano dietro; il pranzo frugale con la moglie, i soliti tortellini in brodo anche con 40a gradi che gli procuravano sempre una scottatura allo stesso punto della lingua, poi un caffè amaro e un film triste su rai cinema canale 25 del digitale terrestre.
Giampiero si risvegliò dalla pennichella verso le sei, il cuore all impazzata sentendo le prime trombette; "a me manco un mortaretto prima di Italia Svezia" disse asciugandosi il sudore.
Alle 21:00 si sedette sulla poltrona preferita, accese la tv con tubo catodico e cominciò a guardare la partita. "potevo esserci io là " disse alla moglie che si limitò a sorridergli, tornando subito a fare l ennesimo centrino a maglia, poi un mezzo sorriso gli illuminò il volto verdastro al minuto 2.
"Col 3-5-2 non l avremmo mai preso" disse con negli occhi una scintilla maligna. All intervallo una veloce minzione, poi un gelato fragola/limone comprato dalla moglie due giorni prima in offerta 1,99, per poi perdersi d animo alla metà del 2º tempo.
"Su calcio piazzato io avevo 100 schemi!" disse polemico alla moglie che intanto guadagnava il letto mentre cominciavano i tempi supplementari. Poi i rigori, che seguì in religioso silenzio, senza esprimere emozioni, finché finalmente, alla parata di Donnarumma , si abbandonò al pianto silenzioso, da solo, nel suo soggiorno anni 70, mentre in strada iniziavano i caroselli.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3990353