Tornando a casa

di Ombrone
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A valle di alcune richieste aggiungo una piccola appendice di note.
Mi scuso di non averlo fatto prima, essendo stato scritto per un pubblico già appassionato di quel periodo storico, non avevo pensato alla necessità di spiegare meglio alcuni punti.

1- Tema, Temarca: Il nome Tema (o Thema) indicava le provincie dell’Impero Romano d’Oriente (o Bizantino), dopo il VII secolo. Il Temarca era il governatore della Tema, che riuniva sotto di sé sia l’autorità civile che quella militare, di solito di nomina imperiale ma che a volte poteva essere praticamente ereditario.

2- Bādh ibn Dustak. Capo tribale e fondatore della dinastia curda dei Marwanidi. La leggenda racconta che da ragazzo era un semplice pastore. Approfittando della ribellione del generale Bizantino Bardas Skleros compì alcune vittoriose incursioni in territorio cristiano, conquistando alcune città di confine.

3- Basileus dei Romani: Gli imperatori d’Oriente dopo il VI / VII secolo iniziarono a utilizzare il titolo greco di Basileus ton Romaion (Imperatore dei Romani). Il termine Impero Bizantino che viene comunemente usato è una convenzione storica creata in tempi recenti, quelli che noi chiamiamo bizantini continuarono a definirsi fino alla fine dell’Impero (e anche successivamente) come “Romani” (Romaioi).

4- Diofisita: La chiesa Armene rifiutava, e rifiuta tuttora, le conclusioni del concilio di Calcedonia che definiva la doppia natura del Cristo che è la base della cristologia Ortodossa e Cattolica. Di solito in senso dispregiativo i fedeli delle chiese che rifiutavano tali conclusioni (la chiesa armena, quella siriana e i copti egiziani) venivano definiti Monofisiti (coloro che credono in una sola natura), e loro cortesemente ricambiavano il disprezzo chiamando tutti coloro che accettavano le prescrizioni del concilio Diofisiti (coloro che credono in DUE nature). Le dispute teologiche dell’antichità sono deliziosamente piene di giochi di parole, raffinati, ma non meno offensivi . Durante tutto il medioevo ciò provoco tensione tra i Romani ortodossi e calcedoniani e i loro sudditi armeni monofisiti. Vista l’importanza militare di quelle regioni e le capacità belliche degli armeni, che erano molto numerosi nell’esercito, raggiungendo spesso il vertice dei comandi, l’uso era tollerare e non chiedere spiegazioni, finché i militari armeni non facevano proselitismo e si tenevano la loro fede nel privato nessuno andava ad indagare. Una versione medievale del “Don’t ask, don’t tell” in uso, fino a qualche anno fa, nell’esercito americano rigiuardo gli omosessuali.

5- A differenza del cattolicesimo occidentale che ha usato esclusivamente il latino fino al concilio Vaticano II, nel cristianesimo orientale si preferiva usare le lingue locali: il Greco in territorio imperiale, l’Armeno in Armenia, il Copto in Egitto, il Siriaco in Siria, lo Slavonico nei Balcani.

6- Il monastero non ha una locazione precisa e non è reale, ma la sua descrizione è basata sull’architettura dei monasteri medievali armeni, specialmente quello di Tetav e di Geghard. Posti assolutamente da scoprire e ammirare se non fisicamente almeno usando il web.

7- Avarayr, Vartan Maminokian, Zoroastro. L’Armenia ha l’orgoglio si essere stata la prima nazione ad accettare il cristianesimo come religione ufficiale (nel 301, 12 anni prima di Costantino il Grande). Purtroppo, aveva la sfortuna di essere al confine e terreno di scontro tra le due grandi superpotenze del mondo antico i Romani e i Persiani. Nel 450 i Persiani tentarono di sottrarre l’Armenia all’influenza dei Romani (ormai Cristiani) sostenendo un loro pretendente che proveniva dall’ancora larga minoranza pagana/zoroastriana. Il condottiero armeno e cristiano Vartan Maminokian affrontò l’esercito invasore nella piana di Avarayr (la leggenda ovviamente racconta di una disperata inferiorità numerica tra gli armeni e i pagani invasori). Si fece massacrare morendo come un martire con quasi tutto l’esercito, ma il suo sacrificio riuscì a fermare l’invasione salvando il cristianesimo in Armenia. Ovviamente per la chiesa Armena è un Santo a cui sono dedicate molte chiese.

8- Analogion: Indica un leggio accanto all’altare, su cui si collocano i Vangeli o una Icona vicino a cui si usa inginocchiarsi per essere confessati

9- Iconostasi: Nelle chiese Ortodosse di solito l’altare è nascosto alla vista dei fedeli da una parete o un paravento in legno, decorato, come dice il nome, da icone che rappresentano Gesù, la Madonna o i santi. Nelle chiese Armene invece di solito si usa un semplice velo.

Spero abbiate gradito il mio piccolo racconto.
Commenti e opinioni molto gradite.




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