All'ennesimo
tentativo di affrerrare con le manine il gioco che avrebbe dovuto
essere suo, Inuyasha riuscì finalmente a riprendersi la
palla,
caduta a qualche metro di distanza per un lancio troppo lungo, ma
quando si girò felice verso il gruppo di uomini che credeva
in
attesa del suo ritorno, il sorriso gli si spense sul volto. Si
stavano tutti allontanando e il suo udito sviluppato captò
ancora
quella strana parola che sembrava perseguitarlo e qualche risata. Non
sapeva cosa volesse dire "mezzodemone" ma suonava come
qualcosa di offensivo che per qualche motivo si riferiva solo a lui.
Nessun altro veniva chiamato in quel modo a palazzo e Inuyasha, per
quanto si fosse sforzato di capire, non c'era mai riuscito. Non aveva
il coraggio di chiedere spiegazioni, però, perché
avevano tutti una
strana espressione in volto quando usavano quella parola e aveva
spesso l'impressione che la sua sola presenza desse loro molto
fastidio, anche se cercava di comportarsi bene come gli raccomandava
sempre la mamma. Di fronte a lei non osavano fare o dire nulla di
sgradevole, aveva notato, e Inuyasha si era chiesto a volte se la
madre sapesse come veniva trattato in sua assenza. Non aveva
intenzione di informarla, comunque, perché non voleva
rattristarla
più di quanto gli apparisse in certi momenti per ragioni che
non
comprendeva.
I suoi
occhi si erano intanto riempiti di lacrime, a quella triste scena,
senza che nemmeno se ne accorgesse, e si affrettò ad
asciugarle con
una manica della sua veste rossa prima che qualcuno potesse vederle.
Non gli piaceva piangere, soprattutto in luoghi dove chiunque sarebbe
potuto arrivare all'improvviso, sorprendendolo in un momento di
debolezza che non era sicuro di potersi permettere in un palazzo
sempre pieno di gente di cui non riusciva a fidarsi del tutto.
Quando
riaprì gli occhi un po' arrossati, vide la madre che lo
guardava a
poca distanza, e senza pensarci, lasciò cadere la palla
appena
riconquistata e le corse incontro, quasi lanciandosi tra le sue
braccia accoglienti. Lei era sempre dolce e gentile nei suoi
confronti, non gli faceva i dispetti o diceva cose brutte come gli
altri ed era sempre stata il suo porto sicuro in quell'ambiente in
cui spesso si sentiva tanto solo.
Non
seppe nemmeno lui perché quella sera si decise a farle,
sull'orlo di
altre lacrime, la fatidica domanda che continuava a pungolarlo, ma
quando se ne accorse era già troppo tardi.
«Mamma,
cosa vuol dire mezzodemone?» udì la propria voce
chiedere in tono
lamentoso, tremando leggermente.
La
madre non rispose subito ma lo strinse forte a sé in quel
modo che
lo calmava sempre, facendolo sentire al sicuro da tutto e da tutti.
Respirò a pieni polmoni il suo dolce profumo ma quella
volta,
stranamente, sentì anche l'odore delle sue lacrime e si
irrigidì
per un attimo, profondamente dispiaciuto. Non voleva farla piangere,
aveva promesso che con lui accanto non ne avrebbe più avuto
motivo,
nonostante la morte di suo padre poco dopo la sua nascita.
Stava
per scusarsi, cercando disperatamente qualcosa da dirle per farla
sorridere di nuovo, quando Izayoi, la sua amata mamma, lo
fermò
iniziando a spiegargli, addolorata, che quella parola indicava le
creature nate dall'amore di un umano e di un demone. Lo disse
piangendo senza smettere di stringerlo a sé, facendogli
notare
gentilmente le caratteristiche che lo rendevano diverso dagli altri
abitanti del palazzo.
Inuyasha
la ascoltò a lungo, cedendo di nuovo, di tanto in tanto,
all'odiata
debolezza delle lacrime mentre si sforzava di capire le ragioni,
tanto strane per un bambino, per cui la gente in fondo lo temeva, e
quando più tardi si accoccolò vicino a lei per la
notte, nella
lussuosa stanza di sua madre, era ancora piuttosto confuso. Era certo
però che almeno lei gli volesse bene e che avrebbe mantenuto
la
promessa di provare a migliorare la situazione con i suoi servitori
per quanto possibile.
Per il
momento gli bastava, era forse più di quanto si fosse
aspettato
quando si era lasciato sfuggire quella domanda, e si
addormentò
presto tra le braccia della donna che dentro di sé non aveva
smesso
un istante di chiedere scusa a suo figlio per ciò che la
vita gli
avrebbe sicuramente riservato quando lei non sarebbe più
stata in
grado di proteggerlo. Purtroppo o per fortuna, infatti, i Kami
avevano voluto che si innamorasse, ricambiata, del potente demone
cane che governava le creature sovrannaturali di quelle terre, e che
dalla loro unione nascesse Inuyasha, rimasto presto orfano dell'unico
che avrebbe potuto proteggerli entrambi dalla crudeltà del
mondo in
cui vivevano.
Tutto
ciò che poteva fare da sola era cercare di farsi valere
ancora un
po' come principessa, sebbene ormai "impura" per quel
sentimento proibito, nella speranza che la sfortunata creatura che
dormiva tra le sue braccia, crescendo, avrebbe imparato a difendersi
da uomini e demoni, che l'avrebbero osteggiata in ogni modo per il
suo essere diversa da entrambi.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero di aver reso al
meglio la scena e il rapporto tra Inuyasha e Izayoi in un momento
così delicato, e che mi farete sapere che ne pensate, se vi
va.
Grazie intanto per il tempo che mi avete dedicato anche solo
leggendo! <3
Come
ho accennato nell'introduzione, la fic partecipa alla challenge
“The
day before I was born”
indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort
Italia - Fanart & Fanfiction.
Mi raccomando, ringraziate anche l'admin e i membri del gruppo se la
storia vi è piaciuta, perché senza di loro non
sarebbe
probabilmente mai nata. ;)
Se
a qualcuno interessa, ho
fondato tempo fa un gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed
Edens Zero, ma anche sugli anime e manga in generale. Se volete
conoscere altri fan di queste bellissime opere, saremo ben felici di
accogliervi qui
(attenzione ai possibili spoiler se non seguite le scan online
però,
anche se cerco di stare attenta). Vi aspettiamo numerosi! :)
Volendo,
potete seguirmi anche sulla mia pagina facebook,
il mio profilo instagram
(su entrambi color e fanfiction), oppure su twitter
(solo color).
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto,
augurandovi una buona serata e buonanotte per dopo.
Bacioni
e alla prossima!
Ellygattina
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