Libertà (?)

di Wilson Walcott
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"Perché sei così pensieroso?" chiese l'amico, mentre Lucas scrutava l'orizzonte: "a volte penso se ciò che facciamo è realmente il frutto della libera scelta e quanto, invece, è dato dalle imposizioni
o dalle circostanze. Se la società impone determinate regole, standard, canoni da seguire quanto ne risulta influenzata
la vita di ogni singolo individuo? Allora la domanda nasce spontanea; siamo veramente liberi? E se la risposta è sì, in che misura?
Quello a cui aspiriamo è ciò che realmente vogliamo o quello che viviamo come "normale"? In un percorso prestabilito dove si nasce,
si cresce in un certo modo, ci si sposa, si fanno figli ed alla fine si spera addirittura di morire in un determinato modo.
Fin da piccoli ci inculcano convinzioni in base alle convenzioni sociali, a ciò che è reputato giusto o sbagliato dalla società.
Dunque mi viene da pensare "e se fossi nato in una società diversa?", con altri valori ed ideali. Quanto sta accadendo in alcune parti
del mondo è emblematico per comprendere il contesto socioculturale nel quale ci troviamo a vivere, globale ovviamente. 
Passiamo le nostre esistenze a pensare unicamente al nostro benessere, alle piccole conquiste della vita: una casa, un lavoro, un cane,
senza preoccuparci minimante degli altri, della collettività. Le stesse conquiste che, viste in uno scenario più ampio,
non sono altro che mere piccolezze, cose che nemmeno ci appartengono, ma che ci illudiamo di possedere, del superfluo che tanto bramiamo
e di cui abbiamo un disperato bisogno per appagare la pochezza delle nostre esistenze."




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