Il volto del male

di Shadow Doom
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Il sentiero verso la verità

 

Il gruppo procedette con attenzione verso il passaggio segreto aperto da quell'inquietante tipo.

Percorsero numerose scale, scendendo sempre più in profondità, fino a ritrovarsi in un ambiente di discrete dimensioni, rivestito di metallo e ben areato. A prima vista sembrava di essere in una base segreta, cosa che non era poi così lontana dalla realtà.

 

Dopo appena qualche secondo dal loro arrivo, le pareti iniziarono a trasudare un liquido nero che assunse la forma di una freccia, la quale indicava di andare dritto. I quattro scelsero di seguirla pur avendo un forte sospetto che tutta questa storia fosse solo una gigantesca trappola.

 

Mentre percorrevano un lungo ed asettico corridoio, Barret commentò “ Non ho mai visto nulla di simile a quell'essere che ci ha condotti qui” “ La cosa che mi ha stupita di più è il suo corpo, come fa ad assumere forma liquida?” domandò confusa Tifa nell'apparente inutile tentativo di trovare una risposta.

“ Sono certo che sia opera del killer e della sua magia oscura” intervenne Strife, “ La magia oscura può fare una cosa del genere?” “ Normalmente no Tifa, ma quella usata dall'assassino è diversa” “ In che senso?” “ Io ed Aerith abbiamo trovato un nascondiglio, molto probabilmente appartenuto all'omicida, dove ci siamo resi conto che la forza del nostro nemico è frutto di una sorta di corruzione dell'energia Mako” “ Come fa a farlo?” “ Chi lo sa”.

 

Cloud sapeva il motivo, il killer ne era capace per via del suo legame con i Cetra, ma non disse nulla. Certamente non per mancanza di fiducia verso Lockhart, la quale con tutta probabilità era la persona di cui si fidava di più, piuttosto per non portare il discorso sugli Antichi.

Aveva visto come l'argomento fosse decisamente delicato per l'amante dei fiori e non ritenne opportuno affrontarlo in questo momento; considerando anche che lei aveva appena conosciuto i due dell'Avalnche e perciò le sarebbe servito un po' più di tempo per rivelare loro le sue origini.

 

Nel giro di pochi minuti, arrivarono davanti ad una porta robusta che bloccava il passaggio. Su di essa apparve nuovamente la sostanza nera che questa volta scrisse un messaggio: “ Questo è il sentiero per la verità, ma solo i più virtuosi avranno il diritto di conoscerla”.

Dopo di che la porta si aprì, “ Andiamo avanti con estrema cautela, ho un brutto presentimento” affermò Wallace prima di oltrepassare la soglia.

 

Il quartetto si ritrovò in un'ambientazione apparentemente identica a quella appena superata, tuttavia, quando Barret calpestò una mattonella, si attivò un meccanismo che non solo azionò delle seghe rotanti che cominciarono a dirigersi minacciose verso di loro, ma lo stesso pavimento iniziò a crollare. Di conseguenza gli eroi corsero il più velocemente possibile volendo raggiungere l'uscita, visibile in lontananza, prima che fosse troppo tardi.

 

A pochi passi dalla salvezza, Aerith, che si trovava in coda al gruppo, perse l'equilibrio, rischiando seriamente di cadere nel vuoto.

Strife voleva andare in suo soccorso, ma non avrebbe mai fatto in tempo per via della sua distanza. Fortunatamente Lockhart, la quale era più vicina, si accorse del pericolo ed intervenne prontamente aiutando la discendente degli Antichi a rimettersi in piedi ed a fuggire.

 

Una volta usciti, Aerith ansimando vistosamente disse “ Grazie Tifa...mi hai salvata” “ Figurati, gli amici servono a questo” “ Amici?” “ Dato che sei un'amica di Cloud, sei anche mia, sempre se per te va bene” “ Assolutamente”.

L'amante dei fiori sorrise felice, aveva finalmente trovato delle persone di cui sentiva di potersi fidare e magari insieme a loro avrebbe potuto portare al termine il suo compito.

Strife, osservando le due ragazze costituire un legame, si sentì stranamente emozionato, anche se non lo diede per nulla a vedere.

 

Purtroppo i quattro non ebbero tempo per rifiatare, infatti un allarme suonò e successivamente si aprì un'apertura sul soffitto dalla quale uscì un liquido nero denso, simile a quello che aveva ucciso i criminali.

Suddetta sorte sarebbe toccata anche a Barret e gli altri se non fosse stato per la prontezza di Aerith, la quale poggiò il suo bastone a terra per poi creare un'onda di luce bianca che dissipò quella mortale sostanza.

“ Questo è stato davvero forte” si complimentò Wallace, la cui attenzione venne attirata subito dopo da alcune lance acuminate, sparate da un meccanismo in fondo alla stanza.

Il leader dell'Avalnche sfruttò la sua potente mitragliatrice per impedire agli oggetti di ferire sé ed i suoi amici, intanto Cloud avanzò gradualmente fino a raggiungere la macchina spara lance così da poterla distruggere con una fulgora ben assestata.

 

L'avventura degli eroi venne seguita da una stanza posta in un luogo sconosciuto dal killer di Midgar, il quale guardando l'abilità di Aerith sostenne con un sorriso malvagio “ Allora sei tu...Deve proprio essere stato il Destino ad averti portata da me”.





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