Il silenzio degli inferi del paradiso

di lmpaoli94
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Italia sbandata.
E’ questo che Badoglio aveva immaginato per la sua nazione.
Una decisione che avrebbe per sempre cambiato il corso della storia.
Non si poteva stare tranquilli in nessun frangente.
Il generale Badoglio aveva il carattere combattuto, come se non sapesse che cosa fare.
I tedeschi stavano perdendo terreno e gli alleati stavano proseguendo verso l’Italia liberandola dall’oppressione del male e dei nazisti.
Il diavolo si stava scontrando con gli angeli della giustizia.
Ma non erano veramente angeli coloro che bombardavano le città in attesa di scacciare per sempre il nemico.
La gente gridava e fuggiva dalle proprie terre, mentre altri erano ben felici di aiutare soldati in quelle terre povere in cui non avevano niente, soltanto un pezzo di terra per cui vivere.
Ma non era quello il principale pensiero di Badoglio.
Il suo annuncio era imminente e la sua coscienza ferita dalla voglia di ritirarsi.
ma l’armistizio non era la soluzione a tutti i problemi.
Quegli angeli che circolano nella sua mente si apprestano a scontrarsi nella sua realtà, mentre la stanchezza non lascia spazio alla sua lucidità.


“Combattono per un bene comune. Un bene che si potrebbe dire giustizia.
Ma gli angeli buoni condanneranno quegli innocenti ad un vortice di malvagità e di dolore che non possono credere.
Il tutto per salvare i potenti. Salvare un Re codardo da una fuga immemore, lasciando soldati della patria a fronteggiare coloro che prima chiamavano alleati, amici. Ma che amici non sono per niente.
Ed io, in questo preludio di incubi che fronteggiano la mia povera mente, cerco di andare avanti, senza poter mai credere alle conclusioni.
Senza poter credere ad un futuro per questo paese.
In fondo, erano soltanto gli ordini. Ordini dall’alto che non avrei mai potuto e voluto contrastare.
E da quel momento il silenzio ignoto, accasciandomi sul letto pensando solo a me medesimo egoista quale mi ritrovo.
Perché in fondo dovevo solo fare il bene del mio sovrano.
Quello che penso potrebbe essere: ci sono scuse per il mio operato?
Chi ha davvero sbagliato in tutto questo?
Gli italiani si possono sentire davvero abbandonati.
Sentimenti contrastanti in cui non voglio pensare, mentre il mio subconscio avvolge la mia anima dannata di generale, mentre mi appresto a parlare a questa nazione forse un’ultima volta.
Perché del futuro non v’è certezza, e chi è causa del suo mal, deve solo piangere sé stesso.
Ed io? Che sono il male di altri? Come potrò essere dipinto nel corso della mia vita?
Non voglio pensare.
Voglio solo andare avanti per quello che mi rimane da vivere e poi basta.
Perché non voglio più soffrire per gli altri.
Né ora né mai.




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