Il salto quantico

di Spensieratezza
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Vergil era stato separato da Bobby in una maniera tanto brutale da essere quasi dolorosa.

Si chiese se fosse così che si erano sentiti Dean e Sam.
Poi si guardò intorno.

Era sul ponte di una nave.
Ma non una nave qualsiasi.
La nave dei suoi sogni.

O dei suoi peggior incubi, che dir si voglia.
Ed eccoli lì, le sue dannazioni.
I suoi genitori.

O meglio, i genitori che aveva sempre sognato di uccidere metaforicamente, per vendicarsi.
Ne vedeva solo le ombre.

“Tutto questo non è reale e non posso stare a combattere con i miei rimorsi, non ho tempo da perdere, ho un uomo da salvare!”
Silenzio.

“Ehi, mi avete sentito?”
“Non preoccuparti di lui, figlio. Qualcun altro ha bisogno di essere salvato, oggi.” Disse il padre.

“Non ho intenzione di uccidervi!”
“Oh, non siamo noi le figure in pericolo.” Disse, mostrando il fagotto di un bambino.

“Che..che state facendo? NO!” gridò quando la donna gettò il bambino in mare.
Andò a guardare e il bambino cadde in acqua.

“Tutto questo non è reale. Io non andrò a prenderlo, perché io mi sono salvato da solo. In ritardo ma l’ho fatto!”

“Vergil, che ti è successo?? No! Il mare cattivo ti ha preso!!” strillò una voce da bambino.
“Alan???” Vergil era basito.

“Sta tranquillo, ora ti salvo io. Non ti lascio solo!!”
Alan, nooooo.”
Il bambino si tuffò e Vergil contro ogni logica, si tuffò a sua volta.

“ALAN, FRATELLO, ALAN!!”

“Sono qui. Sono qui!!”
“Ti ho preso, ti ho preso!”
“Fratellino..ma quando sei diventato così grande?”

“Sono così grande perché così posso salvarti quando sei in pericolo. Torniamo sulla nave.”
“Il mostro non lo permetterà.”
“Quale mostro?”

Alan indicò una grossa balena che stava correndo verso di loro.
“NOOOOOO.”
 
 


*

Vergil si trovava dentro una balena, anzi, sopra una nave e dentro la balena. Quando si svegliò, lo realizzò, e imprecò.
“Dannazione!! Sono finito dentro la favola di pinocchio?”

“Oh-oh, e così non sono più solo? Che ci fai qui, ragazzo?”
“Tu sei..Geppetto, immagino, giusto?”
“Mi chiamano così, sì.”

“Non è che per caso hai visto un ragazzino come me?”
“Ho visto solo te. Sei sicuro di non avere le allucinazioni, ragazzo?”

“Allucinazioni, già…senti, io sono prigioniero della mente di un uomo..di un incubo..devo uscirne alla svelta prima che succeda una catastrofe e moriremo entrambi!”

“La mente di un uomo è sempre un incubo senza fine, una ragnatela che tu pensi di tessere con facilità e poi ne rimani invischiato. Arroganza è pensare di poterci entrare e uscire con facilità. Una volta che ne sei entrato, sei prigioniero per sempre."

"AIUTO! AIUTO!"

"Ma che..."
Vergil si voltò e vide quello stesso bambino, annaspare in mezzo all'acqua, fuori dalla nave.

"Aiuto, vi prego, aiutatemi!"

"Sta per arrivare l'alta marea, dobbiamo metterci in salvo. Entra dentro, nella cabina." disse Geppetto.

"Ma...il bambino.."

"Non puoi fare niente per lui, oddio, eccolo, sta arrivando!!"

"Cosa?? Chi??"

"Il mostro!!"

"Ma...io non vedo niente!!"

"I mostri più pericolosi sono invisibili agli occhi.." disse il vecchietto con gli occhi chiusi.

"Senta, signor...Geppetto, io.."

"Aiuto!!"

"Arrivo, resisti!!"

Vergil si tolse la camicia ma venne fermato dal vecchio.

"No!! Resta, moriremo entrambi!!"

"Non posso abbandonare il bambino..tornerò subito!!"

"No..è troppo tardi.."

Vergil aveva cominciato a nuotare ma un'onda anomala arrivò e sommerse il vecchio, mentre il bambino affogò.

"No..è un sogno..sono ancora allucinazioni!!" disse.

All'improvviso, l'acqua sommerse anche lui e riprese conoscenza, in quello che gli sembrava una zattera.

"Sono uscito dalla balena?? Ma il vecchio e il bambino??"

"Aiuto!!!!"

Vergil si voltò e vide il bambino aggrappato a una boa.

"AIUTOOOO. " la voce del vecchio. Lui invece era invischiato a una rete.

"L'allucinazione continua." disse Vergil, sconvolto.

In quel momento, una voce stridula rise in modo sarcastico.

Vergil si accorse che si trattava di un gufo.

"Che cos'hai da ridere??" per poi sentendosi matto. Stava parlando a un gufo.

"Sei tu che mi fai ridere. Non potrai rifiutarti di scegliere ancora a lungo."

Non sono finito in un'allucinazione ma in un manicomio, pensò Vergil.



Nel tempo presente intanto, Alan era steso con la testa sopra la pancia di Vergil e gli stringeva la mano, mentre nell'altro letto, Jack e Adam erano nella stessa posizione, abbracciati insieme, con le teste sopra Bobby.

"Potrebbero interferire con il rituale, dovremmo dirgli di non farlo." disse Dean, riferendosi ai due ragazzi.

"Schhh, lasciamoli stare, rispettiamo i loro sentimenti e poi chi lo sa, magari...Bobby li sentirà e sarà contento. Magari arriverà il loro affetto fino a lui." disse Sam.

"Non sono sicuro che sia così...io.."

"Dean..ammettilo, vorresti farlo tu al loro posto."

Dean lo guardò con sguardo tremulo.

"Una volta, nella spirale dei sogni, gli ho urlato contro che non gli avrei mai permesso di morire."

"E stai rispettando la promessa, con l'aiuto di altri amici, ma la stai rispettando e io ti aiuterò..loro ci AIUTERANNO, fidiamoci, Dean."

"Sam.." disse Dean e lo abbracciò disperatamente.















Note dell'autrice : ciao ragazziiii volevo dire solo che la citazione: I mostri più pericolosi sono invisibili agli occhi, arriva dall'albo gigante di Dylan Dog, Per una rosa.




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