Io sono Iron Man

di Anguria21
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Mentre cerco di sistemare la mia armatura da tutto quello che le è sbattuto contro durante l'ultimo volo, la porta del laboratorio si apre e fa il suo ingresso la signorina Potts che sembra leggermente.. infastidita.

-Ha .. ha tempo di farmi un favore?- chiedo in modo cauto.- Mi serve che vada nel mio ufficio. Deve entrare di nascosto nell'unità centrale e recuperare le fatture delle spedizioni recenti.- dico porgendole quella che sembra una mini chiavetta.- Questo è un decriptatore WI FI, le permetterà l'accesso. Probabilmente sono sotto file amministrativi, altrimenti su un ghost drive sotto la più bassa intestazione numerica.

-E cosa intende fare con queste informazioni, se riesco a recuperarle?- chiede lei con un tono.. neutro? Non saprei.

-La stessa operazione, hanno lavorato sotto banco e io li fermerò. Troverò le mie armi e le.. distruggerò.

-Tony..-mi richiama lei.- Sa che farei qualsiasi cosa per lei ma l'avverto che non posso aiutarla, se ricomincerà questo da capo.

-Non c'è più niente che si possa fare. Non c'è nessun vernissage. Non c'è nessuna serata di beneficienza. Non c'è nulla da firmare.. c'è solo la prossima missione. E nient'altro.- dico guardandola per la prima volta in viso e noto qualcosa di strano nel suo volto.

-Ah è così?- chiede con gli occhi pieni di tristezza.- Allora mi licenzio.- continua buttando il decriptatore sul tavolo e dandomi le spalle.

-E' rimasta al mio fianco per tutto questo tempo mentre raccoglievo i benefici della distruzione e ora che sto cercando di proteggere le persone che io stesso ho messo in pericolo, mi pianta?

-Le finirà con l'uccidersi, Tony. E io non voglio farne parte.

-Oggi non sarei vivo, se non fosse per un motivo. Non sono pazzo, Pepper. Finalmente, ora so che cosa devo fare e so nel mio cuore che è giusto.- dico e lei fa un sospiro alle mie parole e si avvicina. Prende il decriptatore e mi guarda.

-Anch'io non ho nessuno se non lei. dice prima di guardarla andare via e sento smuovere un qualcosa dentro di me che non avevo mai sentito prima. Qualcosa che.. ovviamente, viene fermato dalle parole di mia nipote che avevo dimenticato fosse li con me.

-Che bella scena.- dice lei sorridendo.

-Mi ero proprio dimenticato che fossi qui con me.

-E' innamorata di te.- dice avvicinandosi a me.

-Faccio sempre questo effetto alle donne.- dico girandomi per non guardare i suoi occhi indagatori.

-Dico sul serio.- dice mettendosi di fronte a me.- Quella donna ti ama, zio Tony. Farebbe davvero qualsiasi cosa per te. Perché non capisci che è così facile amarti davvero? Non come fanno tutte quelle galline che ti porti a letto o come tutto il resto della popolazione mondiale. Come ti amo io.- dice guardandomi con i suoi occhi profondi.

-Ho paura. Paura che vi facciate del male. Sono stato rapito io perché volevano che costruissi delle armi per loro. Chi mi dice che non prendano te o lei per arrivare ai loro scopi? Non voglio che succeda.

-Sono i rischi del mestiere e ogni mestiere ha i suoi. Sei un brav'uomo, leale e fidato ma non ti fidi del tuo cuore. So che ne hai uno enorme dentro questo petto che ha preso una piccola creatura dalle macerie e l'ha resa la donna più forte e coraggiosa del mondo.

-E anche molto bella, aggiungerei. -dico cercando di farla ridere. Cosa che avviene.

-Prometti che le parlerai.- dice sorridendo.

-Lo prometto.- dico sbuffando leggermente.

-Bene, il mio compito è finito. Ti voglio bene, zio Tony.- dice lasciando un dolce bacio sulla mia guancia.

-Ti voglio bene anch'io, piccola Em.- dico prima che lasci la stanza.

Dopo un bel po' di tempo, salgo al piano superiore e le parole di Emma mi girano ancora dentro la testa. Non credo che la signorina Potts sia innamorata di me. Certo, nell'ultima serata di beneficienza ha cercato di baciarmi e ,Dio mio, non so perché mi sono tirato indietro. Lei è cosi bella e efficiente e solare e.. i miei pensieri vengono interrotti dal telefono di casa che suona. Lo prendo da sotto un cuscino e vedo il volto della signorina Potts sullo schermo. Parlando di lei. Accetto la chiamata e sento la sua voce chiamarmi ma un fortissimo suono acuto mi immobilizza sul divano e dalle mie labbra non esce neanche una sillaba. Il telefono mi viene tolto dalle mani da una mano maschile che chiude il telefono e vengo sdraiato sul divano lentamente.

-Respira.- dice una voce. Obadaih.- Piano, piano. Te li ricordi questi qui, giusto?- chiede mostrandomi una specie di aggeggio che teneva in mano. E come se me li ricordavo.- E' un peccato che il governo non li abbia approvati. Ci sono talmente tante applicazioni che causano una paralisi temporanea. Tony- dice mettendosi davanti a me.- Tony, quando ho ordinato il tuo assassinio io temevo che avrei ucciso la gallina dalle uova d'oro. Ma, vedi- inizia appoggiando un oggetto al mio reattore.- è stato per pura sorte che sei sopravvissuto.- conclude estraendo il reattore dal mio petto. Lo guardo e vorrei ucciderlo adesso con le mie mani. -Ma avevi un ultimo ovetto da regalarmi. Ti credi davvero che solo perché hai avuto un'idea essa appartenga a te? Tuo padre, lui ha aiutato a consegnarci la bomba atomica. Pensa che mondo sarebbe oggi se fosse stato un egoista come te.- dice per poi tirare i fili del reattore e staccandolo del tutto lasciandomi senza fiato.- Oh, è bellissimo. Oh, Tony, questa è la tua nona sinfonia. Un vero capolavoro, guardalo un po'. Questo è il tuo testamento. Una nuova generazione di armi che avrà in questo il tuo cuore. Armi che aiuteranno il mondo a rimettersi sulla strada giusta, a consegnare l'equilibrio del potere nelle mani giuste. Mi piacerebbe che tu potessi vedere il mio prototipo. Certo non è molto, beh, non è tradizionale quanto il tuo. Peccato che hai dovuto coinvolgere Pepper in questa storia, avrei preferito lasciarla vivere. Oh, e quando tu non ci sarai più, la piccola Emma avrà qualcuno con cui consolarsi. Sei sai cosa intendo.- dice per poi andare via.

 Brutto figlio di puttana. Non le toccherai mai le mie ragazze.





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