Una Finestra Sempre Aperta

di ClostridiumDiff2020
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271 - Keep Watch
 
 



Billy rotolò su un fianco e cadde dal letto con un tonfo. Gemette con un mezzo riso massaggiandosi la spalla destra “Sei proprio sfortunata…” le disse massaggiandosela.
Si rialzò in piedi non senza problemi mentre la testa gli pulsava pressata dal bisogno.
Bisogno di una nuova dose di Jurda Parem, di sentirsi di nuovo forte e invincibile.
Ma un altro desiderio lo spingeva a muoversi. Se si osservava le mani poteva ancora vedere il suo sangue scivolargli tra le dita. Come quel flebile battito. Doveva trovare Aleksander, doveva accertarsi che stesse bene.
Avanzò incerto e urtò contro il cassettone un piccolo vado oscillò e lo sguardo di Billy cadde su un libro, Il ritratto di Dorian Gray. Ricordava quell’edizione, era quella che Evie gli leggeva in ospedale. La sfiorò e notò che a molte pagine vi erano state fatte delle orecchie. Aprì il libro a un punto segnato. Vi era annotato la data, l’ora e qualche annotazione che lui le aveva fatto. Era così per ogni segno lasciato sul libro. Si era appuntata tutto, ogni suo commento, ogni sua considerazione. Lasciò scivolare le dita sulle pagine, quasi a carezzarle. Non le aveva mai detto quanto la sua presenza gli era stata d’aiuto. Quanto la sua voce lo calmasse e rassicurasse. Nessuno aveva mai letto per lui quando era piccolo, ne si era mai preso la briga di assicurarsi che non avesse paura. Quando lei gli restava vicino riusciva a riposare almeno un po’ riusciva distogliere l’attenzione dai suoi incubi pressanti. Ricordava bene quando gli aveva sollevato la maschera perché nel sonno si era morso un labbro a sangue. Quella premura nel medicarlo, gli aveva riportato alla mente una mamma. Se mai ne avesse avuto una nella sua vita. Ma forse per un brevissimo momento l’aveva avuta. Poi il suo marciume l’aveva fatta sprofondare, come sempre.
 



 
La camera di Aleksander era molto meno vicina alla sua di quanto pensasse, dovette fermarsi diverse volte con la testa che gli pulsava dolorosamente.
Scivolò nella camera dell’altro silenzioso come un gatto. L’appartamento era avvolto nel silenzio. Aleksander era adagiato nel letto, il volto rilassato, profondamente addormentato.
Billy si sedette quasi incredulo, ce l’aveva davvero fatta, l’aveva salvato, valeva la pena soffrire così se il risultato era poter osservare il suo petto sollevarsi placidamente a ritmi regolari. Appoggiò la mano sul petto dell’altro sorridendo quando ne percepì il battito regolare. “Sei… Nel mio mondo adesso… Avresti mai immaginato possibile?”
 


 
Day 217 - Prompt - vegliare (26.09.2021)

 




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