Se una notte d'autunno in un armadio...

di Giorgi_b
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Se una notte d’autunno in un armadio…
 
Succede molto in fretta: un urlo, un rapido movimento dettato dall’istinto e la distanza tra i due si azzera.
Improvvisamente l’aria si fa densa, calda, liquida: l’apnea sembra l’unica possibilità di sopravvivenza, deglutiscono all’unisono e smettono di respirare. 
Prima che Ranma se ne renda conto, rigidamente le sue braccia si muovono in una stretta impacciata e Akane, occhi spalancati nel buio, le mani sudate sul petto di lui, l’orecchio poggiato sul suo cuore imbizzarrito, sente l’urgenza di scostarsi quel poco che basta per cercare negli occhi di Ranma la ragione di quel tumulto identico al suo. 
Quando i loro occhi sgranati si incontrano - fanali nella notte di un armadio dei futon - il sospetto diventa certezza e nell’incapacità di resistersi ancora, con impotenza gettano la spugna e si arrendono l’uno all’altra.
In questo preciso momento, la testa, gli occhi e il cuore di Ranma sono pieni di lei e del suo profumo; in una frazione di secondo che sembra essere eterna, capisce che Akane non ha mai avuto bisogno di quella maledetta tutina della forza per batterlo. Da quando hanno iniziato a combattere questa guerra fredda che si ostinano a chiamare fidanzamento, più di una volta lei lo ha colto di sorpresa a suon di farfalle nello stomaco, colpito ripetutamente con sorrisi luminosi e improvvisi, stordito con atti di gentilezza gratuita e pugnalato con dimostrazioni di affetto incondizionato. 
E così, il grande e affascinante Ranma Saotome, diciassette anni suonati, promessa finora mantenuta delle arti marziali giapponesi, si maledice per l’immaturità e l’ingenuità con cui ha tentato maldestramente di rispondere ai fatali colpi della scuola di lotta sentimentale indiscriminata Tendo
A nulla sono valsi i suoi ripetuti insulti, la sua indelicatezza, la sua arroganza: Akane ha inesorabilmente invaso e conquistato pezzetto dopo pezzetto ogni fibra del suo essere, ogni centimetro del suo corpo e infine, con grande eleganza a dispetto della sua proverbiale goffaggine, lo ha sonoramente sconfitto. 
Stordito da questa rivelazione, annichilito da quello sguardo dorato, socchiuso e sempre più vicino, per dare autenticità a questo sogno a occhi aperti, con stupore e speranza non può far altro che sussurrare il suo nome: Akane.
 
Le prime a rispondere mute a quel sensuale e roco richiamo sono le viscere contratte di Akane, seguite quasi subito dalle labbra, che si schiudono in un fremito, e per ultimo, un brivido che parte dal suo osso sacro - dove sopra qualche strato di stoffa si poggiano le mani nervose di Ranma - e che correndo veloce come elettricità sulla pelle arriva fino all’attaccatura dei capelli.
Akane vorrebbe trasferirsi a vivere per sempre qui, in questo istante perfetto di appagante, stupefatta felicità. Qui, adesso, non è un maschiaccio, non ha i fianchi larghi, non è violenta e non ha più importanza se non è la fidanzata carina, se non ha sex appeal, se non sa cucinare, nuotare o non è una grande artista marziale, ciò che importa sono le braccia che la stringono, gli occhi grigi luminosi che la guardano con… con amore, sì, non ha paura a dirlo, qui, adesso: amore.
E quindi non è per rispondere a quelle labbra sempre più vicine ma per domare questo cuore in tempesta sotto la sua mano destra, che Akane vorrebbe dire…
vorrebbe dire e dire ancora, ma parlare di certe cose non è mai stato il loro forte e gli occhi di Ranma sono drammaticamente troppo vicini per pensare, non trova le parole per dirlo e quindi sussurra quell’unica e sola che da circa un anno e mezzo a questa parte abbia preso dimora nel suo cuore: Ranma.
 
…Ed è proprio qui, caro lettore, che giri la pagina e il meraviglioso idillio che ti ha portato senza rendertene conto a rannicchiarti su te stesso, a trattenere il respiro, ad arricciare le dita dei piedi, a salivare più di quanto dovresti, ad avvicinare il tuo manga alla faccia quasi volessi entrarci dentro, si spezza bruscamente col rumore violento della porta dell’armadio che si spalanca e la tutina imbronciata (può una tutina essere imbronciata? Eppure è così, è evidente anche a te lettore, la tutina li sta sgridando gelosa e imbronciata!) irrompe con violenza nell’armadio dei futon riportando di colpo alla realtà Ranma e Akane. E te. E tutti i lettori venuti prima e quelli che verranno dopo di te. 
È finita lettore, è inutile sfogliare febbrilmente e tornare indietro a quella pagina. 
Ormai tu sai, sai che la tutina li interromperà e ogni volta che leggerai questo capitolo non riuscirai più a tornare alla leggerezza e all’emozione di quell’attimo sospeso, pieno di grazia e possibilità. 
Non puoi sorvolare, non puoi dimenticare. 
L’unica consolazione è che non sei solo in questo viaggio, perché l’esperienza della lettura insoddisfatta appartiene a tutti noi, adoratori di divinità pagane di carta e di sogni, che, nonostante la cocente delusione, continuiamo a immaginare che in qualche universo parallelo la tutina non si sia mai accorta dell’assenza dei due e che abbia continuato a guardare la tv, mentre loro intanto
 
Sono talmente vicini che Ranma ha una vampata di calore quando il suo nome volato via dalle labbra di Akane si appoggia in un sospiro delicato sulle sue. 
Quando la guarda chiudere gli occhi e inclinare leggermente la testa arrendevole, capisce che non c’è più scampo. 
Devo farcela, pensa.
Si ricorda di avere due mani nel momento esatto in cui risalgono autonomamente come avessero vita propria sulla schiena di lei ed esercitando una piccola pressione, spingono delicatamente Akane verso di lui. 
Baciala! Sembrano dirgli. 
…E sì, proprio così, semplicemente, Ranma Saotome bacia Akane Tendo.
 
La prima cosa che il suo stomaco sfarfallante nota è la morbidezza delle labbra di Ranma; Akane fa un rapido confronto tra quelle labbra carnose e soffici e i pettorali di lui tesi sotto le sue mani aperte, che in uno spasmo si aggrappano alla casacca rossa di Ranma mentre un calore violento le invade il ventre.
Con un piccolo schiocco Ranma si scosta da lei, poi un altro bacio delicato e ancora un altro più lento, si allontana un po’, la guarda vittorioso, divertito e imbarazzato con uno sguardo tronfio che sembra dire Akane, sbaglio o ci siamo baciati?! 
La abbaglia improvvisamente, sorridendole di sbieco in quel modo che le fa tremare le ginocchia e Akane si ritrova a pensare con una punta di delusione che forse si tratta solo di quel sogno che ultimamente fa spesso, poco prima che la sveglia suoni per andare a scuola e allora non può impedirsi di lanciarsi sulla sua bocca per verificare che sia tutto vero e, senza sapere bene cosa stia facendo, segue il suo istinto, dischiude le labbra e con la lingua accarezza delicatamente quelle di Ranma. 

Qualche ora più tardi, a notte fonda, nel buio della sua stanza, accompagnato dal russare di un panda, contorcendosi le budella e con la pelle in fiamme, tornerà con la mente più e più volte al momento in cui Akane Tendo lo ha baciato, alla reazione incontrollata che il suo corpo ha avuto in risposta a quel gesto umido e al coraggio, all’urgenza e alla spudoratezza con cui a quel punto le aveva preso il volto tra le mani restituendole con foga un bacio lungo, profondo, impaziente, inesperto e appassionato. 
Arrossirà di imbarazzo per quanto ha osato, ma penserà mite che baciare Akane, che sapeva ancora vagamente della deliziosa torta alla crema mangiata pochi minuti prima, era un dettaglio che andava ben oltre ogni fantasia, escludendo certi sogni su Akane che faceva spesso la mattina presto, prima che la suddetta fidanzata ne spazzasse via ogni residuo con una secchiata di acqua gelida o altri centosei ingegnosi risvegli violenti.
Questo bacio, pensa sorridendo nel buio, ha raggiunto rapidamente il primo posto nella classifica delle sue cose preferite, superando di gran lunga gli okonomiyaki di Ukyo, la coppa magnum di gelato alla fragola e cioccolato della sala da tè vicino alla scuola e il darle di santa ragione a Kuno e Ryoga. 
 
Ora, lettore, è il momento di andare, lascio immaginare a te il finale. 
Se fosse per me, il grosso panda nascosto sul soppalco insieme all’amico Tendo, proprio sul più bello, sfonderebbe con il suo peso il tetto dell’armadio rovinando sui nostri fidanzati preferiti, facendo un gran baccano e richiamando purtroppo l’attenzione della tutina.
Soun, versando lacrime di gioia per ciò che finalmente aveva visto accadere, maldestramente rivelerebbe comunque i piani di seduzione di Ranma per sconfiggere la tutina, con il doppio risultato di ferire mortalmente Akane nell’orgoglio e ferire brutalmente Ranma nel corpo per il pestaggio di Akane e della tutina, tornando quindi, con buona pace della divina Rumiko, alla trama originale. 

Caro lettore, sognatore, compagno di avventure, io e te sappiamo però che quando, qualche pagina più in là, Akane sussurrerà timidamente a Ranma “Posso stare così ancora un po’?”, il cuore di Ranma farà una capriola e in quella pagina fantasma che esiste solo nei meandri del nostro cuore eternamente adolescente, le chiederà scusa offrendole la sua casacca per coprirsi, si riappacificheranno e lungo la strada di casa si terranno per mano, molto imbarazzati e molto felici.
 
 
 
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Ciao a tutti, dopo ore e ore passate a leggere avidamente e compulsivamente buona parte del fandom di Ranma ½ - la mia ossessione - complice una serata particolarmente alcolica, è venuta fuori dal cilindro questa piccolissima one shot. Come avrete intuito anche dal titolo, Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino è stato un libro che ho amato moltissimo, perché riesce a raccontare in maniera magnifica la magia della lettura: ovviamente non fate paragoni, vi prego XD! Con questa storiella volevo fare un piccolo omaggio al meraviglioso mondo delle fan fiction, a tutti i lettori e ovviamente ai fan writer. E parlando di fan writer veramente bravi, vorrei ringraziare con il cuore in mano la divina (non venerabile perché poi si sente vecchia ma, di fatto, ha tutta la mia venerazione!) Tiger Eyes, che mi ha riempito di gioia concedendomi l’onore di leggere per prima questa storia… GRAZIE!
Grazie a tutti voi, lettori, aspetto con ansia i vostri commenti!!
 
P.S.: Ovviamente mi riferisco all’episodio del manga della tutina della forza, in particolare al capitolo 343: la verità.




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