morning
passages
(track #2)
«Dipende. Non so ancora
cosa farò oggi »
Mentre con
una mano tentava di trovare una stazione alla radio, con l’altra puliva il
tavolo della cucina. Uova, farina, essenze, latte: che la torta sarebbe stata l’unica
certezza della giornata, questo era sicuro. Il resto, pensò Sandra, era una catasta di pensieri da nascondere
sotto il tappeto. Non dipendeva
dalla mattinata afosa, calda, umida: in fin dei conti quel poco di vento fresco
che faceva ondeggiare in alto le tende bianche della sala permetteva di lavorare
senza che la stanchezza arrivasse troppo presto. Era il profumo della vacanza, dell’ozio che la faceva
canticchiare e ballare sui sandali bassi, come una bambina. Mentre Vittorio, suo
marito, le diceva che avrebbe portato fuori Copernico – Copernico, il cane, che ci si aspettava da
un professore di Filosofia in pensione? – lei guardava fuori dall’ampia
finestra, verso il mare, che brillava come una promessa di felicità. Avrebbe
fatto una torta, poi sarebbe uscita per comprare dei fiori freschi da sostituire
ai vasi del corridoio, e avrebbe proposto a Vittorio di scendere in spiaggia, così, per fare due passi, perché si
sentiva felice, perché voleva condividere con lui quell’aria vibrante di felicità che l’aveva sedotta
appena svegliata, come l’odore del caffè che dalla cucina si era propagato,
silenzioso, fino alla camera da letto ombrosa e sporca di sonno, tirandola giù
dal letto con un sorriso e le palpebre ancora chiuse sugli occhi.
« Perché non
restiamo fuori, stasera? - disse alla porta che si era già chiusa dietro l’uomo
e il vecchio spaniel – sto per fare una torta, la metterò in frigo a freddare
così raggiungerà la giusta consistenza mentre noi saremo a mare. Perché non
andiamo dai Vertelli? Oh, dai!
Sarebbe una cosa carina! » sentì un borbottio informe dal giardino. Sandra si
piegò per guardarli, ridendo con i suoi denti bianchi come conchiglie lavate dal
mare. Oh, sì, ha detto di sì. E con
aria fiduciosa e soddisfatta legò dietro la sua schiena il grembiule azzurro
pulito e terso come il cielo sopra di lei.