Sputum:
La sostanza che trattiene
e butta fuori il marcio e il male,
ciò che l'organismo non vuole più
perché gli fa male.
Una sorta di momento decisivo
la guerra "intestina"
tra bene e male
dove il malessere non sa aspettare
e il bene, una volta saturato ogni cavità,
non sa che fare.
E in un momento c’è l’immondo precipizio,
cadiamo nella coltre di nebbia della pigrizia.
Potremmo...
Vorremmo...
E poi...
Il divano chiama.
Ancora una volta, se si butta fuori il male.
E se il buono non prende il sopravvento,
cosa rimane?
Forse fantocci di carne che non si muovono più verso un obiettivo?
Gusci di rabbia?
Incomprensioni di gomma?
Cosa resta,
dopo che lo Sputum ha portato via tutto?
Resti tu,
innanzi allo Specchio
dove anime danzerecce
si ritrovano a ballare una melodia
senza suono e senza forma.
Sei sopravvissuto.
Un giorno, un ora, un secondo...
Tutto in un attimo
Oscillare fra vita e morte
non è abbastanza.
La guerra tra bene e male è finita per un istante.
Ma il male può sparire per sempre?
No, mai.
E riappare,
e condanna,
ora dopo ora,
me di prima e me di ora.
E la differenza sta nel fatto
che ho assunto consapevolezza
che tra bene e male non c'è una linea,
non c'è velo di separazione.
L'etica, la morale,
giusto e sbagliato
sono parole incistate in una muscolatura debole,
quella dell’uomo artefice,
fallace di un destino mai davvero realizzato.
Il tessuto della realtà cade ad ogni colpo della sacra verità:
“Tu non comandi niente,
Nessuno lo fa”.
Ma se non c'è trucco,
e non c'è inganno
"Il filo del gioco dove sta?"
Non esiste,
o se esiste non ci è dato vederlo.
Stanchi,
possiamo solo compiere l'ennesimo Sputum
per liberarci un altro po’ del male
e sentirci un po' più del meno...
Quel meno che il male vorrebbe per noi.
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