wt1
Promt: Mnestic ( pertinente alla memoria).
Fandom: Mo Dao Zu Shi.
Coppia: Wangxian
Genere: Malinconico - Introspettivo.
Rating: Verde
Note Autore: Quest'anno
girerò su tre fandom per il writober e MDZS è uno di
questi, per ciò ho deciso di creare tre raccolte separate in cui
chiudere tutte le storie! Quando ho visto il prompt dedicato alla
memoria non ho potuto non pensare a Wei Ying, urlava il suo nome e
quindi eccomi qui per questo primo giorno di Writober con una Wangxian
<3
***
Wei
Ying insegue le sue memorie perdute, le insegue come un bambino
impacciato che insegue una farfalla bellissima senza mai riuscire ad
intrappolarla, per poterla ammirare. E’ un gioco come un altro,
sono domande senza grande importanza poste a gente che non rivedranno
mai più “Io ti parlo di fantasmi e in compenso ti
parli del Patriarca di Yiling che ti ho sentito nominare alla
locanda.”
Si finiva sempre o a scacciare qualche bambino impertinente con un
bello schiaffo sul sedere, oppure seduti a tavola con altri
coltivatori, mercanti e saggi pronti a dar lezione a quel ragazzo
così giovane e innocente su chi fosse il Patriarca di Yiling, su
cosa avesse fatto spinto dalla sua malvagia sete di caos.
Wei Ying chiudeva loro e stesso in questa trappola che dal gioco di un
bambino si tramutava nella raffinata opera di un cacciatore esperto.
Loro volevano raccontare la loro storia, Wei Ying voleva sentir loro
raccontare la sua storia. Era alla disperata ricerca di dettagli, di
ricordi che aveva perso e che lo facevano sentire incompleto.
Ma le persone che lo avevano amato non c’erano più, non
avrebbero mai potuto raccontargli quei momenti di intimità
lontana dallo sguardo altrui, momenti persi per sempre, cancellati dal
trauma e dal dolore dei suoi ultimi istanti di vita.
Erano semplici momenti di sconforto che passavano velocemente, il tempo
di una bevuta e qualche battuta irriverente, poi Wei Wuxian si
alzava dal suo tavolo da gioco e abbandonava la partita, nessuna delle
persone che avrebbe potuto incontrare in questo mondo sarebbe stata in
grado di colmare quei vuoti nella sua mente.
C’era dello sconforto nell’espressione e nella curva delle
spalle di Wei Ying ogni volta che usciva da quelle infruttuose
conversazioni.
I suoi ricordi non sarebbero magicamente tornati alle parole di un
mercante con fin troppa voglia di vendere brutti disegni del Patriarca
di Yiling come scaccia demoni.
I suoi ricordi non erano costuditi nello sguardo arrabbiato e sfocato dal dolore di suo fratello.
I suoi ricordi erano costuditi, seppelliti e tenuti al sicuro dalla
terra dei monti della sepoltura, nello stesso posto dove li aveva
accumulati con fatica e gioia insieme al suo amato villaggio…di
cui oramai non riusciva ad evocare la maggior parte dei volti, nemmeno
in quei ricordi che teneva ancora vividi nei suoi sogni.
Ma la terra sterile può conservare ricordi? Può ridarti la tua identità?
Lan Zhan avrebbe voluto avere una risposta, eppure nemmeno lui, il
“grande” e “saggio” Hanguang Jun la sapeva. Lui
aveva raccontato a Wei Ying ciò che poteva raccontargli, i
momenti spesi insieme che aveva perso….Wen Ning aveva fatto
altrettanto ma su molti dettagli anche la sua memoria si perdeva, un
difetto dovuto allo stato di cadavere feroce di quei tempi.
Wei Ying a volte si illuminava al vago ricordo di piccoli frammenti di
vita, per poi arricciare le labbra, corrugare le sopracciglia e
iniziare a domandarsi se non fosse solo un immagine falsa creata dalla
sua mente per sopperire a ciò che aveva perso.
Delle volte Wen Ning annuiva, confermando quelle immagini e dandogli
una forma più concreta, altre volte lo guardava come un cane
bastonato, affranto per non poter essere d’aiuto al suo padrone
che lo picchia per frustrazione.
Wei Ying faceva del suo meglio per non darlo a vedere, ma Lan Zhan
sapeva, non c’era espressione o lieve mutamento nel suo volto che
lui non fosse in grado di cogliere.
Avevano passato notti intere a ricordare insieme, rimettendo in ordine
i tasselli della loro storia, poi si era dovuto limitare a sostenerlo
nella sua strenue ricerca di memorie.
Vederlo affannarsi in quel modo faceva nascere in lui una rabbia
intensa, verso chi lo aveva ferito così nel profondo e verso se
stesso perché non era riuscito a proteggerlo.
Ma tutto quello che gli rimaneva da fare era promettergli nuove memorie.
***
|