Quando Mau non c'è

di felinala
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QUANDO MAU NON C'È 






"Sheba, Sheba, una grande e meravigliosa notizia!"
Era arrivato correndo lungo il piccolo tunnel della tana gridando come un ossesso, svegliandola. 
Uno sbadiglio le sfuggì frattanto di bocca tra una strizzata d'occhio ed un'altra, bloccando le numerose imprecazioni che si accavallavano nella sua testa: era il suo momento di relax e riposo, dannazione! 

"Che stai farneticando, Shesir…?" Si decise a chiedere infine al suo compagno di tana che, ancora eccitato, le saltellava intorno. 
"Una notizia stupefacente, strabiliante, strafacente!" 
"Stupelliante, allora..." Gli fece il verso lei, che trovava in fondo particolarmente divertente la stranezza di lui nell'inventare combinazioni di parole bizzarre.
Si stiracchiò, allungando bene tutti gli arti che il sonno aveva reso anchilosati; "Ma ancora non mi hai detto che COSA diamine succede per fare tutto questo chiasso e svegliarmi!" Gli sbraitò poco cortesemente in faccia facendolo balzare e rimbalzare contro il muro di casa.
Ecco, sì, ora con quel piccolo spavento erano pari… 
"Giusto, la notizia!" esclamò illuminandosi come uno di quei pali alti che gli umani mettevano sulle strisce di terra grigie. 
"Molly ha indetto un contest di danza, una mega festa che durerà una settimana intera, giorno e notte, nella baracca della legna del prato ovest! Non è magnifico?" 
No, agli occhi di Sheba non era un granché magnifico, primo perché era pigra, e secondo perché era piuttosto asociale e una mega festa non era esattamente il suo passatempo preferito. 
Ma ora capiva l'entusiasmo di lui: Shesir era il suo esatto contrario, un topo attivo, vivace, di compagnia; amava ingozzarsi di cibo, muoversi e circondarsi di altre creature, qualunque fosse il loro aspetto: ricordava ancora con terrore di averlo visto tentare l'avvio di una improbabile amicizia con un serpente parlando del tempo mentre questo stava cercando il modo migliore per mangiarselo. 
inoltre non era una grande idea indipendentemente dal caratteraccio che Sheba sapeva e ammetteva di avere per un altro più che valido motivo:
"Molly è matta da legare: non si ricorda già più che l'ultima volta che ha tentato una banale riunione di cortiletana è arrivato Mau e ci sono state ingenti perdite? Ha perso due dei suoi topini e anche Gourmet ha rischiato grosso!" fece quindi notare, meravigliandosi che la matrona della famiglia più numerosa, nonché leader dei cortili, fosse così pazza da tentare nuovamente l'impresa di riunire più di un nucleo alla volta in un posto. 
"Ecco, in effetti la notizia che ti ho dato non è completa… la novità è che Mau parte!" ribatté però a sorpresa Shesir. 
"Come, parte? E dove dovrebbe andare quel sacco di pulci così abitudinario che sta sempre qui in giro?" 
Era veramente perplessa: dacché i vecchi e saggi topi anziani della comunità erano in quei floridi luoghi verdi dalle tante opportunità, ricordavano che lui c'era sempre stato: Mau, la loro nemesi, il loro incubo, colui che guastava il paradiso di campi, prati, granai, case e opportunità in cui la loro comunità viveva. 
Mau, il grosso, rosso e micidiale gatto della signora Maria era l'incubo della comunità di topi: passava tutto il tempo a sonnecchiare nei giardini con occhi e orecchie bene aperti e le zampe sempre pronte; nessuno di loro voleva trovarsi muso a muso con quella creatura dalle sembianze diaboliche ma inevitabilmente quasi ogni famiglia aveva avuto delle perdite per sua zampa prima o poi. 

"Beh, me lo ha detto mio cugino Crock, che lo ha sentito dalla cugina Chetta, che lo ha sentito dalla zia Ultima, che lo ha saputo dal cugino - l'altro - Mònge che stava sgranocchiando qualche chicco di mais nella cantina della signora Maria: l'umana va in vacanza lontano da qui, e sembra che quest'anno voglia portarsi quel demone di gatto appresso!"
Ecco, litania di parenti che le avevano fatto alzare gli occhi al cielo a parte, ora tutto aveva un senso. 
Quando mai sarebbe infatti ricapitata un'occasione di quel genere? 
Quale momento più opportuno per rubare le scorte di cibo alla vecchia signora Maria? 
E loro pensavano a ballare...
Lei era una topina pratica e opportunista, si sarebbe messa piuttosto a pensare a come sfruttare la cosa per rendere migliore la loro condizione, come accumulare scorte di cibo, trasferirsi negli anfratti della casa vecchia quanto la sua proprietaria, migliorare le proprie tane con oggetti ritrovati...
Ma non poteva fermarli, né dar loro torto,: era un evento talmente raro che andava in qualche modo festeggiato in effetti;  il gatto non c'era e i topi avrebbero avuto la loro settimana libera per fare festa e ballare!
Guardò con rassegnata ed affettuosa esasperazione Shesir che, tutto entusiasta, cercava di esercitarsi nei pochi  passi di danza che conosceva e sorrise: era asociale, sì, ma vedere la comunità e il proprio compagno di tana così su di giri aveva il suo fascino.
“Hei, Sheba, danzerai con me alla gara di ballo della festa, vero?” quella frase la fece sussultare, colta alla sprovvista e allarmata.
Certo che No, scemino, lo sai che non so ballare, avrebbe voluto rispondergli; o che sono troppo pigra, avrebbe anche aggiunto. Ma lui non la lasciò nemmeno finire di formulare il pensiero e dargli voce: la prese per una zampa e lesto cominciò a trascinarla con sé nelle sue bizzarre movenze, lì al centro della stanza che era la loro tana.  “Saremo magnifici, vieni a ripassare con me!” Aveva aggiunto poi, attirandosela contro e facendola un po’ arrossire tra l’imbarazzo e la contentezza, benchè  l’impeto goffo di lui l’avesse portata a sbattere il naso contro una sua spalla, ammaccandolo.
“Farai meglio  a prestare attenzione e a ballare un po’ meglio di così però caro, altrimenti torneremo a casa non solo ultimi in classifica, ma pure pieni di lividi!” Lo ammonì, giusto per non apparire entusiasta di ciò che stava facendo.
Shesir rise soddisfatto e, prendendola come una sfida,  la costrinse a provare per un tempo interminabile i passi di danza, alla faccia della povera, maltrattata pigrizia di lei.


Due giorni dopo, la comunità di topi era radunata nei nascondigli davanti al prato della signora Maria, la quale, accompagnata da un umano vestito come un pinguino, montò su una macchina enorme insieme al fido Mau che miagolava istericamente il suo disappunto: non voleva partire, no davvero! Lui stava benissimo lì dov’era in mezzo ai giardini a ronfare e a sterminare topi e di andare in vacanza  con l’anziana padrona - partendo in più in quel modo, in gabbia -  per luoghi a lui conosciuti era l’ultimo dei suoi desideri!   
 Ma doveva rassegnarsi, purtroppo, e così, tra miagolii e occhiate minacciose, i topini, estatici,  videro il loro incubo partire.
Non tardarono a scatenarsi dandosi alla pazza gioia, gli almeno trenta topini che popolavano quei prati verdeggianti, e ricchi: squittii si aggiunsero a squittii, movimenti di zampe frenetici, finalmente liberi di muoversi allo scoperto senza la paura che il diavolo rosso se li cogliesse e li acchiappasse tra le zanne avorio.
La legnaia della signora Maria, un luogo ampio e spazioso, fu invaso da piccoli roditori festanti; la cantina invece fu saccheggiata di cibo poco prima che la musica cominciasse a diffondersi dapprima piano, con tamburi e timide voci, poi sempre più forte, rumorosa e chiassosa.
E i topi ballarono suonarono e cantarono davvero per l’intera settimana, tempo dopo perfino Sheba, la topina più asociale della comunità, ammise che era stata una festa leggendaria, come poche se ne erano viste e sentite da quelle parti; Shesir poté finalmente  soddisfare la sua voglia di movimento liberamente e ballò con la sua bella il ballo del topino e il tip tap.
Nei casolari vicino ai giardini della signora Maria, alcuni umani giurano di aver sentito un gran baccano, ma nessuno andò a vedere, e così nessuno al di fuori della piccola comunità di topini seppe chi aveva vinto la gara di ballo più sfrenata che mai ci fu.

 


FINE



NA mi scuso profondamente con la comunità efpiiana per la mia sparizione, nonchè per essere riemersa dal nulla con questa… Cosa bizzarra.
Prometto di tornare attiva al più presto, recuperare gli arretrati, cose così.
Spero nel frattempo questa storiella vi abbia strappato due minuti di leggerezza.
Alla prossima
Nala   
P.s. i topini prendono tutti nomi da alimenti e marche di cibo per gatti…..




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