Chiudere (Writober 2021)

di Giughi10
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Le persone non sono realmente interessate al tuo dolore. Se dovessero seriamente avere a cuore la sofferenza degli altri ne verrebbero schiacciati. Martiri di compassione ed empatia: virtù rare, e sempre con riserve. Ammettiamolo, chi vorrebbe mettersi davvero nei panni di un disabile, di un bambino col ventre gonfio per la fame o un malato terminale? Chi baratterebbe la propria felicità per una vita di sofferenza?
La felicità è egoista per sua natura: chiude le porte in faccia alla tristezza.

Quindi segrega il tuo dolore in una scatola, assicurati di chiuderla per bene e nascondila in un angolo della tua soffitta. Fatti una doccia, acconciati i capelli metti l'abito da festa e il belletto, esci e sorridi.
Non parlare dei problemi, non vorrai mica rovinare l'atmosfera. Piuttosto ricama sulle piccole perle che ti risollevano dalla miseria: rendile gigantesche, come se la tua giornata fosse una meravigliosa profusione di calore e morbidezza. E se non ci sono, inventa: piano piano diventerà sempre più semplice, fidati.
Guarda, non sono mica così sola: l'altro giorno ho incontrato Caia e Sempronia, abbiamo fatto un giro in centro. E credo di aver anche notato un bel ragazzo al bar, chissà...
Oh, la pianta che mi hai regalato è fiorita: dovevi vedere che spettacolo! Mi pento di non aver fatto una foto!
L'università va bene, i professori sono molto bravi e credo che riuscirò a dare tutti gli esami al primo appello. Magari al secondo, dai, non giochiamo troppo con la fortuna!
Dimentica quella scatola nella tua soffitta.

Certo, ogni tanto sarai tentata di aprire la scatola, di guardare dentro. Tanto per accertarti che sia tutto in ordine. E magari, già che hai scoperto il vaso di Pandora, sfogati un po', nel buio di quella soffitta. Lì nessuno può vedere le tue lacrime, nessuno ti può trovare ridicola o avere compassione. Quei sorrisi di compatimento, mescolati a quel disagio che si prova per le cose rotte. Una pietà che ti fa sentire miserabile, che ti riporta in uno sguardo sul fondo dell'abisso. O meglio, sul fondo dell'abisso ci sei sempre rimasta, ma almeno potevi immaginare che fosse lo splendido pavimento d'onice di un castello di fiaba, nella notte di un ballo senza luna. Invece quello sguardo distrugge il sogno. Vuoi davvero buttare giù la maschera?
Dopo che gli occhi sono tornati asciutti, richiudi la scatola.

Non temere che la soffitta sia troppo piccola per tutte quelle scatole. Basta riordinarle, prima le più grandi e poi le altre a riempire i buchi. La tentazione di guardare nelle scatole è tanta, ma devi resistere: mica potrai farti condizionare per sempre da quelle cianfrusaglie. Accumularle ha comunque un vantaggio: diventa più difficile trovare la voglia di spostare le altre per prenderne una specifica.
Dopo il faticoso compito chiudi la porta alle tue spalle e serri il lucchetto. Lasci la chiave in quello spazietto del cassetto dove è difficile vederla, oppure in un libro che non riaprirai mai più, nel punto più segreto della casa, dove sarà semplice dimenticarsene. In fondo, stasera hai un compleanno e hai cose più importanti da fare che renderti gli occhi gonfi e rossi e il cuore pesante.

 





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