Pezzo dopo pezzo

di hapworth
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Dopo diverso tempo, torno ad aggiornare questa serie. Prima o poi, giuro, ci scriverò qualcosa di più consistente, ma per il momento accontentiamoci insomma.
E niente, solita roba introspettiva deprimente su xy.
Buona lettura!

hapworth

Questa storia partecipa al "Writober" indetto da Fanwriter.it.
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Pezzo dopo pezzo

Cosa c'era di più immediato della morte, per svanire? Per porre fine a un'esistenza inutile e, allo stesso tempo, senza significato? A volte se lo domandava per intere ore; passava il tempo a fissare fuori dalla finestra della sua stanza fredda e asettica, oppure a fissare il soffitto dopo essere tornato se stesso.
Avrebbe fatto male? Si sarebbe reso conto della fine? A qualcuno sarebbe mancato? Dubitava che le risposte gli sarebbero piaciute, d'altra parte il dolore era un compagno fidato, i cui contorni erano fin troppo definiti nella sua mente, sul suo corpo di adolescente e non per propria scelta.
Vivere era un tormento, eppure il pensiero di svanire, per quanto attraente, non era mai davvero un'opzione. Se fosse scomparso, non avrebbe più potuto osservare la neve, né il sorriso del professore. Non si sarebbe più attardato a spiarlo in silenzio, o ad aiutarlo in un inaspettato colpo di fortuna che lo aveva portato nel luogo in cui era l'uomo proprio nel momento del bisogno.
Sparire... forse non avrebbe più sofferto, forse sarebbe stato bello, ma poi? Poi non ci sarebbe stato più, non ci sarebbe più stato nulla. La vita non aveva significato, ma il pensiero di Xiao Xingchen, la sola idea di perdere coscienza, ignorando ciò che sarebbe stato di sé, dei propri ricordi, era insopportabile.
Forse era egoismo, forse era tormento, eppure gli sembrava così giusto vivere solo un giorno in più, giorno dopo giorno, sforzandosi di non perdere nulla, neppure se stesso, pur di vedere ancora una volta quella sagoma. Era distante, irraggiungibile, ma in quei momenti era suo, anche solo per un istante.
Se mai fosse scomparso, se fosse stato inevitabile, sapeva con assoluta certezza che avrebbe voluto portarlo insieme a sé, anche se era ingiusto, anche se era sbagliato. Non poteva vivere con lui, non poteva amarlo nel modo giusto, ma avrebbe potuto morire con lui, scomparire per sempre in un buco nero di nulla, bastava il pensiero di essere con il professore. Gli bastava quello, per sentirsi a posto mentre un altro pezzo di sé sbiadiva lentamente, in un processo inevitabile e irreversibile verso l'epilogo di se stesso.


Fine




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