Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa
fiction
non è stata scritta a scopo di lucro.
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Autore: beat
Titolo: Tremendo
il rimbombare di un cuore martellante
Personaggi:
Gintoki, Un po' Tutti
Genere:
Generale, Drammatico, Azione, (Comico e Introspettivo a tratti)
Rating:
Giallo/Arancione
Avvertimenti:
Nessuno
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Gintoki corse
più
veloce che poteva lungo le affollate strade di Edo.
Si scontrò
più volte
contro la gente, scansando di malagrazia tutti quelli che avevano la
sfortuna di incrociare il suo percorso.
Continuò a
correre, senza mai
fermarsi, lasciandosi dietro tutte le imprecazioni e le maledizioni che
gli venivano lanciate. Non aveva tempo né voglia di stare ad
ascoltare nessuno.
Doveva fare in fretta,
non aveva quasi più tempo.
Mancavano pochi minuti.
Solo qualche altro
misero minuto e il suo mondo sarebbe crollato.
Ignorando le fitte di
dolore alle gambe e il respiro affannato che gli bruciava i polmoni,
Gin continuò a correre.
Mancavano pochi minuti e
l'obiettivo era ancora lontano.
Doveva continuare a
correre.
Doveva riuscire ad
arrivare in tempo.
Doveva in tutti i modi
salvarli.
Tremendo il
rimbombare di un cuore martellante
Capitolo I
“Kagura, si può sapere perché diavolo
devi esagerare così ogni volta?”
“Io non esagero mai!”
“Certo, come no! Infatti è assolutamente normale far saltare
in aria metà di un palazzo solo perché ne avevi
voglia!”
“Loro mi hanno offeso!”
“E ti sembra un motivazione valida per scatenare tutto quel
putiferio?!”
Shinpachi aveva urlato l'ultima frase, ma come era prevedibile, Kagura
non lo stava minimamente ascoltando. Ogni volta che Shin faceva il
moralista, era come se la ragazzina scollegasse le orecchie dal
cervello, e diventava immediatamente insensibile a tutte le
recriminazioni che il compagno le faceva.
Shinpachi strillò dal nervosismo.
Provò in qualche modo a convincere Gintoki a dargli man
forte,
ma anche il ragazzo più grande non sembrava particolarmente
preso da quei discorsi.
“Shinpachi, meglio se ti dai una calmata! Ti farai venire un
ulcera di questo passo. E ti cadranno anche tutti i capelli!”
“Ma che capelli e capelli! Voi mi farete venire un
esaurimento nervoso, altro che ulcera!”
“Forse una vacanza....”
Shinpachi strillò di nuovo come una gallina e per di
più
tirò un pugno a Gin, centrandogli perfettamente il naso.
“Ma sei compledamente uscido di desda?!” si
lamentò Gin, tenendosi il naso.
“Non vi sopporto quando fate così! Ma non vi
rendete conto
di tutti i casini che combinate ogni maledettissima volta?”
Gintoki smise di lamentarsi e fissò gli occhi in quelli di
Shinpachi.
Sapeva bene che cosa preoccupava il ragazzino, ma lo stesso non
riusciva mai a prendere troppo seriamente tutti i suoi –
superflui – avvertimenti. Sapeva bene che Shin era un ragazzo
con
la testa sulle spalle, e doveva ammettere che in più di
un'occasione aveva lasciato a lui il ruolo della persona saggia del
gruppo: quella che si preoccupa degli altri, che ricorda a tutti quello
che è giusto e quello che è decisamente
sbagliato.
Ultimamente però gli aveva lasciato questo gravoso compito
un po' troppo spesso.
E nelle ultime settimane non aveva fatto poi molto per alleggerire il
carico di tensione che aleggiava sopra Shinpachi.
Controllando che il naso avesse smesso di sanguinare, Gin si
rialzò da terra – dove era finito per il pungo di
Shin
– e si avvicinò all'amico. Gli mise un mano su di
una
spalla.
“Oggi vi porto fuori a cena. Offro io!”
Immediatamente Kagura aveva preso a saltellare dalla
felicità,
già pregustando tutte le leccornie che avrebbe potuto
mangiare.
Shinpachi invece non aveva in alcun modo commentato, e anzi non aveva
distolto lo sguardo da Gintoki.
Sapeva bene che il loro datore di lavoro cercava spesso di distrarli o
rabbonirli – offrendo loro del cibo, come se questa fosse la
soluzione universale a tutti i loro problemi – ma in questa
occasione Shin era quasi sicuro
che con quel gesto Gin stesse cercando di dimostrare anche
qualcos'altro. Poteva infatti vedere in fondo ai suoi occhi da pesce
lesso un luce particolare, quella che di solito animava il suo sguardo
quando parlava di onore e di amici.
Shin gli lanciò un'occhiata vagamente offesa, ma in fondo
sapeva
che Gintoki stava cercando di scusarsi per tutti i problemi che gli
aveva causato.
“D'accordo, ma pretendo di mangiare anche della carne
stasera!”
*****
I tre della Yorozuya erano seduti ad un tavolo in una vecchia e
piuttosto malandata trattoria nel cuore di Kabukicho. Perché
comunque, non potevano permettersi molto di meglio!
Kagura era alla milionesima
portata, alle prese con una ciotola gigante di ramen, mentre gli altri
due si erano quasi accasciati sulle proprie sedie, visto che avevano
davvero mangiato fino a scoppiare. Certo, poi Gintoki si sarebbe dovuto
accontentare di alghe sottaceto e natto –
rabbrividì al
solo pensiero – per le prossime due settimane e mezzo, ma in
fondo ne valeva la pena.
Avevano rischiato tutti i tre di morire quella stessa mattina: una cena
con i fiocchi era quanto meno d'obbligo.
Sì, perché con la loro solita botta di fortuna si erano
trovato coinvolti in un problema di dimensioni abissali.
Come al solito tutto era iniziato con un apparentemente
normale incarico affidatogli da un personaggio che con il senno di poi
era davvero sospetto. Ma si sa, il lavoro è lavoro, e loro
avevano l'obbligo morale di accettare qualsiasi incarico.
Quello che di certo non si erano aspettati erano state tutte le
complicazioni che ne erano seguite: una battaglia mortale con dei ninja
capeggiati da Sacchan; una battaglia con gentaglia del Bakufu; uno
scontro all'ultimo sangue con uno spadaccino Amanto decisamente
temibile; l'improvvisa comparsa di Zura che lo aveva – Gin
non
riusciva ancora a raccapezzarsi del come –
coinvolto in
qualche
sua strana e pericolosa attività terroristica; e per
concludere
in bellezza avevano anche dovuto esibirsi in una rocambolesca fuga
dalla Shinsengumi, ben decisa ad arrestarli in quanto complici di non
si sapeva bene quale delle varie fazioni in cui si erano imbattuti quel
giorno.
Decisamente niente male per una normale giornata feriale!
Si, forse Gin capiva come mai Shinpachi era così stressato
in
quei giorni. In effetti la giornata appena trascorsa sarebbe bastata a
stendere chiunque, e non si meravigliava di come il povero ragazzo
avesse dato fuori di matto quando Kagura – infuriata
perché uno dei tanti avversari l'aveva presa in giro
– gli
si era lanciata come un carro armato, pronta a far fuori tutti i nemici
e decisa a distruggere tutto quello che le si parava davanti. Proprio
un bel macello ne era uscito!
“Buono questo ramen!”
L'esclamazione di Kagura distrasse Gin dai suoi pensieri.
“Hai finalmente
finito?” domandò, tra il seccato e il divertito
Gintoki.
“Si, penso di si. Anche se ci starebbe bene un
dolcetto!”
“Eh no!” esclamò Gin, trattenendo Kagura
che si era
già allungata per attirare l'attenzione del cameriere
“Lo
sai che io non posso mangiare dolci fino a
martedì!”
“E che c'entra? Io
posso mangiare dolci, oggi!”
“E non ti sembra crudele mangiare dolci davanti a uno che non
può?”
Kagura lo guardò assorta per qualche secondo.
Gin sapeva che cosa stava passando per quella piccola testolina rossa.
“N-”
“Dai Kagura!” la interruppe Shinpachi, sorridendo
bonariamente “Visto che ci offre la cena potresti essere
gentile
con lui, almeno questa volta..!”
Kagura guardò prima Gintoki poi Shin, per poi di nuovo
fissare Gin.
Sospirò, come se stesse concedendo un grande onore.
“E va bene! Ma solo per questa
volta!”
Shinpachi sorrise alla sua buffa espressione di superiorità,
e si alzò da tavola.
Venne imitato anche dagli altri due e, dopo che Gin ebbe pianto un
sacco nel saldare il conto, i tre si diressero all'uscita.
“Che bella mangiata! Grazie testa riccia!”
“Se...se...”
Shinpachi scoppiò a ridere alla vista dell'espressione
sconsolata di Gintoki, e gli batté una mano sulla spalla.
“Dai, poteva andarti peggio! Non ha nemmeno chiesto il
dolce!”
Gintoki lo guardò storto, ma si limitò a
sbuffare. In
fondo era stata una sua idea, per cui non poteva nemmeno lamentarsi
più di tanto.
I tre camminarono in silenzio per qualche minuto, finché Gin
non si fermò, all'incrocio di un vicolo scuro.
“Gin?”
“Voi tornate pure a casa, ragazzi. Io ho ancora una faccenda
da sbrigare.”
“Faccenda? È così che ora tu chiama le
tue scappatelle?”
Shin arrossì al posto di Kagura, e anche Gintoki la
fissò, un po' preoccupato.
“Ma non ti vergogni proprio?!”
“Beh? Che ho detto io di male?”
“Lasciamo perdere...”
“Quindi tu va a scappatellare,
giusto?”
“Kagura! Smettila! Non sta bene che una ragazzina parli di
certe
cose!” la rimproverò Shinpachi, sempre
più rosso.
Gin ridacchiò, vedendolo così agitato.
“Tranquilli. Devo solo scambiare due paroline che il nostro
caro
Zura. Mi deve delle scuse per il casino in cui ci ha messo
oggi!”
Shin e Kagura annuirono, assorti.
In effetti la comparsa in scena anche di Katsura aveva complicato ancor
di più le cose quella mattina. E per di più una
volta
calmato tutto il pandemonio, il ragazzo si era dileguato nel nulla,
senza dir nulla a nessuno.
“Va bene. Allora salutalo anche da parte nostra!”
dichiarò alla fine Shinpachi, prendendo per un braccio
Kagura,
che sembrava più che intenzionata a seguire Gin.
Il ragazzo occhialuto immaginava invece che Gin volesse parlargli a
quattrocchi.
Salutò con un cenno del capo Gintoki e lui e Kagura si
diressero verso casa.
“Dai, visto che è tardi resto a dormire anche io
alla Yorozuya” lo sentì dire mentre di
allontanavano.
“Non è che tu ci provi con me, vero?!”
“Ma ti sembra?!”
Gin rimase a guardarli ancora qualche momento, sorridendo.
Poi imboccò il vicolo laterale e sparì nel buio.
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Angolo dell'Autrice:
Eccomi qui di ritorno con una nuova storia su Gintama.
E di nuovo una long-fiction, che spero vi possa tenere compagnia per un
pò di capitoli. ^^
Purtroppo, però, questa volta ho deciso di seguire la mia
vena
sadica, per cui non aspettatevi troppe risate nei prossimi capitoli.
Si, lo so che sono l'autrice de "il primo capitolo non c'entra mai un
ca...volo
con il resto della storia"...ma abbiate pazienza! ^^"
Dal secondo capitolo capirete che piega
prenderà la storia...vi ho anche messo un assaggio in testa
alla
fiction.
Spero di cuore che questo mio esperimento vi possa piacere!
Ah, dedicata a Gintokina,
ballerinaclassica
e Sayoko_ Hattori,
che
hanno così simpaticamente commentato le mie due
shot: Ombrello
e È
pericoloso per una spia cercare di attirare l'attenzione degli altri
Grazie mille, davvero!
Mi ha fatto un sacco piacere leggere i vostri commenti! ^o^
Fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!
Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti
leggeranno e basta.
Beat
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