L'uomo che rubava caramelle

di carlikiller
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So che sono mezzo scomparsa ma ho intenzione di finire questa storia. Ho corretto i primi capitoli e me ne mancano solo 3 da scrivere quindi la finirò!
 

Capitolo 8

Il nuovo giorno mi accoglie con il suono della mia sveglia e le imprecazioni di Cole. Alla fine, per il bene delle sue figlie, dorme davvero in camera mia ma non con me. Gli ho preparato un comodo giaciglio con due piumini, un cuscino e delle coperte sul pavimento. Spengo la sveglia e mi alzo stiracchiandomi.
Sul pavimento Cole continua a gemere e rigirarsi fra le coperte, così mi accuccio vicino a lui e gli rimbocco le coperte come farei con i miei figli.
- Continua pure a dormire. Non usciremo tanto presto - Lui mi manda un bacio e torna a dormire. Sembra davvero un cucciolotto in questo momento.
Scendo a preparare la colazione, a fare la lavatrice e a sistemare il salotto. Non so perché ma il nostro salotto tende sempre ad assomigliare ad un campo di battaglia. Non devo aspettare molto prima che i ragazzi mi raggiungano attirati dal profumo dei waffles che ho preparato per colazione. Finalmente ho avuto il tempo di cucinare e, grazie alla spesa fatta ieri da Cole, il frigo non è più deserto.
- Waffles! Che si festeggia? - chiede Andrew sovraeccitato. Drew è una di quelle persone che quando si sveglia è già euforico e scattante mentre Thew mugugna e cammina come uno zombi. Li vedo arrivare come ogni mattina, Drew saltella mentre Thew si trascina giù per le scale. La novità è che Thew tiene Diane per mano e Cloe su una spalla, con Drew che cerca di staccare la bambina dal fratello per portarla lui.
Io non resisto ed esplodo. - Voi ricordate di avere un fratello vostro, vero? - Perché di Tommy non se ne sono mai occupati così? Ovviamente nessuno dei gemelli mi risponde. Prima che io mi decida a salire al piano di sopra a recuperare Tommy Cole ci raggiunge con il piccolo fra le braccia.
- Perché ti svegli almeno due ore prima di uscire? Non ha senso - chiede Cole ed io sclero.
- Ha senso quando sei una madre lavoratrice single! Mangiate con tranquillità io vado a stendere il bucato e a fare la doccia. Abbiamo tre quarti d’ora prima di uscire tutti insieme -
- Come? La nostra macchina è rimasta a scuola! - Secondo la mia famiglia i gemelli sono troppo piccoli per avere un'auto tutta loro. Purtroppo però io non ho il tempo per portarli in giro e non voglio che loro siano costretti a non avere una vita sociale perché non posso accompagnarli dagli amici. Così appena hanno avuto l’età per prendere la patente gliel’ho lasciata prendere.
- Non preoccupatevi sono perfettamente cosciente che ieri abbiamo lasciato la vostra auto a scuola. Ho già mandato Sean a recuperarla. Dovrebbe arrivare a minuti - Gli ho chiesto questo piacere ieri sera dandogli le chiavi dell’auto dei gemelli perché vive ad un paio di isolati dalla scuola quindi poteva andarci a piedi.
Sean arriva poco dopo, lascia la loro auto ai gemelli e viene al commissariato con me e Cole. Prima però passiamo dalla scuola delle bambine così io ho l’opportunità di parlare con la madre di Cole e di trasferire anche i miei figli qui.
Arrivata in ufficio vengo investita da Miles che non so per quale motivo stava correndo per il corridoio. È la prima volta che lo vedo correre, da qualunque parte stia andando.
- Oddio, mi perdoni capo non volevo investirla. Comunque stavo cercando proprio lei -
- Non ti avevo chiesto di darmi del tu? È successo solo ieri non puoi essertelo già dimenticato! - Gli dico scherzando e lui arrossisce scompigliandosi i capelli e arretrando per allontanarsi da me - Andiamo nel mio ufficio così mi spieghi perché mi stavi cercando. Sean, tu dovresti cercare informazioni riguardo la morte di Erik Greyson -
- Ma non è un nostro caso. -
- Lo so Sean, ma credo che sia collegato al nostro caso. Ho bisogno che mi aiuti a fugare ogni dubbio poi ti potrò spiegare meglio -
- Ok, ci pensiamo noi - mi risponde Cole ed io lo fulmino con lo sguardo.
- Cole tu non toccare nulla e non fare danni. Del lavoro se ne occuperà Sean, tu devi solo non dargli altri grattacapi - dice Miles che sembra aver migliorato il suo tono con Cole. FOrse perchè ha capito che non è un rivale.
Sean trascina Cole dentro l’ufficio della squadra e si mette a lavorare al computer con l’uomo che lo osserva. Io li seguo fino all’ufficio poi entro con Miles nel loculo dove c’è la mia scrivania.
Una volta dentro appoggio la valigetta con il marchingegno per gli arresti domiciliari sulla mia scrivania, lancio la giacca in un angolo e mi siedo in poltrona.
- Parla Miles -
- È arrivato il rapporto sulla morte di Erik Greyson. Sapevi che era sposato? -
- L’ho scoperto troppo tardi, ero già incinta dei gemelli. Prima di giudicarmi ricorda che avevo solo diciotto anni! -
- Non potrei mai giudicarti… - Miles si appoggia con il sedere alla scrivania prima di parlarmi del caso - Il caso Greyson risale a circa diciassette anni fa e risulta ancora irrisolto. Secondo il rapporto l’uomo è morto a causa di un colpo in testa sparato da notevole distanza -
Se il modo in cui Erik è morto mi aveva già insospettito, la tempistica parla chiaro. La morte di Erik è legata alla polizia e alla mia gravidanza perché diciassette anni fa io ero incinta dei gemelli. Ormai i miei dubbi sono certezze ma c’è ancora una cosa che devo sapere.
- Ti farò un'ultima domanda a cui tu devi rispondere solo con sì o no -
- Ok, posso farcela -
- Il proiettile estratto dal corpo di Erik corrisponde a quelli dei fucili da cecchino dell’esercito? -
- Come facevi a saperlo? - risponde Miles sconvolto dalla mia capacità deduttiva ed io rido perché non è riuscito a rispondere solo sì o no - Scusa. Sì -  Si scusa poi lui rendendosi conto di non essere riuscito a seguire le mie semplici istruzioni.
- Potrei sapere chi è il colpevole, ma è meglio che nessuno lo sappia mai. Infondo non abbiamo prove ma solo supposizioni - Le mie supposizioni sono esatte e forse saprei anche dove trovare le prove, ma non voglio coinvolgere Miles più del necessario. Sono anche convinta che la morte di Erik abbia influito sulla sparizione di Mark.
Ripensandoci mi sono ricordata che il comandante del nostro commissariato ai tempi del caso Richards era mio padre. Il quale non avrebbe mai aiutato Mark, ma forse lui lo stava ricattando. Mio padre prima di essere un poliziotto era un cecchino dell’esercito e in casa tiene ancora un paio di fucili. Considerando quanto era furioso per la mia gravidanza e per il comportamento di Erik sono certa dei miei dubbi. Per rabbia ha sparato al padre dei miei figli e mio marito lo ha ricattato per farsi coprire nella fuga. Mio padre deve per forza essere a conoscenza della fuga di Mark perché solo lui, come comandante, poteva farlo passare per morto senza un cadavere e senza che nessuno facesse domande. O lui o qualcuno ancora più in alto.
- È una cosa seria? Devo preoccuparmi per te? - mi chiede ed io mi alzo per scompigliargli i capelli come se fosse mio figlio.
- Molto seria, Miles. Ma non devi preoccuparti se ho ragione non corro nessun rischio -
- Posso chiederti una cosa personale senza che ti arrabbi? - mi chiede ed io lo lascio fare.
- Va bene -
- Com’è andata la notte con Richards? Ti ha creato problemi? - E’ strano scoprire che il pomposo e rigido Miles Ribosky è in realtà un cucciolo gelosone.
- Nessun problema. Ha dormito tranquillo sul pavimento della mia camera -
Vedo le spalle di Miles rilassarsi, così sorrido mentre lo spingo fuori per cominciare a fare il mio lavoro.
- Lascia qui il rapporto sul caso Greyson e torna ad occuparti della rapina. Non abbiamo ancora trovato il ladro! -
Appena Miles torna dagli altri io mi lascio sopraffare dalle emozioni. Mi nascondo sotto la scrivania e comincio a piangere. A causa mia e della mia ingenuità mio padre è un assassino e i miei figli non avranno mai un padre. Ora capisco anche perché Erik non è mai tornato sulla sua decisione. Ho sempre creduto che si fosse dimenticato di noi ed invece è morto prima ancora che i gemelli nascessero. So che mio padre lo ha fatto per proteggermi ma non riesco a non chiedermi come sarebbero andate le cose se mio padre non avesse premuto quel grilletto. Erik avrebbe lasciato sua moglie per noi? Mi sono posta questa domanda tante volte e ormai so che non avrà mai risposta.

Dopo un po’ che sono nascosta sotto la scrivania sento qualcuno che mi abbraccia. Alzo lo sguardo e trovo il viso di Cole vicino al mio.
- Nel cercare informazioni abbiamo trovato una foto di Erik Greyson. È uguale a Drew. Probabilmente gli assomiglierebbe anche Thew se si facesse la barba e si tagliasse i capelli - Io sorrido fra le lacrime e lui mi tira in piedi.
- Grazie. Ora devo uscire -
- Ti accompagno ovunque devi andare -
- No, ti lascio con Sean -
- Non se ne parla. Io vengo con te perché non puoi andare in giro da sola - Cedo perché sono troppo stremata per discutere. Visti gli ultimi giorni, quest’ultima batosta non ci voleva.
Seguita da Cole vado a trovare i miei genitori. Un po’ per controllare che mia madre non traumatizzi troppo i gemelli e un po’ perché è ora per me di affrontare mio padre.
Appena parcheggio nel vialetto della casa dei miei genitori i gemelli corrono fuori da casa per saltare addosso a me e Cole. Credono che sia qui per portarli via.
- Tornate dentro terremoti! Non sono qui per portarvi via, ma per parlare con il nonno - dico ai miei figli mentre mia madre appare sulla porta.
- Kerry vedo che sei arrivata. I tuoi figli sono buoni solo se non ci sei - Questa è mia madre, se non ci vado d’accordo non è tutta colpa mia!
- Ciao mamma -
- O li porti a casa o te ne vai -
- Anch’io ti voglio bene mamma. Non sono venuta per portare a casa le mie belve ma per parlare con papà -
- Lo trovi nel giardino sul retro. Chi è il tipo al tuo fianco? La tua ultima scadente conquista? -
- No mamma, è lavoro - Giuro che io amo mia madre. Quando sta zitta, ferma e non mi giudica. Peccato che questo non accada praticamente mai!
Prima di andare in giardino da mio padre passo dal salotto e da un barattolo prendo un po’ di magnesia. Mentre la lascio sciogliere in bocca penso a quanto la mia famiglia ne sia dipendente. Tutte le donne di casa sono cresciute a pane e magnesia. La mangiamo per voglia, per stress e, solo a volte, per bisogno. Io stessa ne ho un barattolo sul comodino, che uso come sfizio serale. Mark odiava la cosa perché lui soffriva di gastrite e la magnesia gli dava problemi.
Una volta fatta razzia di magnesia prendo Cole per un braccio e mi dirigo nel giardino sul retro dove trovo mio padre che sta trapiantando delle rose. Appena ci sente arrivare alza il capo e mi saluta.
- Ciao splendore - Io ho un padre stupendo che per proteggermi ha ucciso un uomo e una madre emotivamente costipata che se non mi vede sta meglio. Come si può crescere sani in una famiglia così? - Chi è l’uomo alle tue spalle? -
- Un uomo accusato della morte di un uomo che non è morto -
- Cos’è uno scioglilingua? - chiede lui scherzando ed io crollo accanto a lui con gli occhi gonfi di lacrime.
- Papà non c’è niente su cui scherzare! Lui è Cole Richards, ed è accusato della morte di Mark ma io e te sappiamo perfettamente che mio marito è vivo e vegeto. Ho anche scoperto che era corrotto e che è stato lui ad uccidere Claudia. Immagino che tu lo abbia aiutato a fuggire perché ti ricattava per la morte di Erik -
- Come lo hai saputo? - chiede preoccupato ma io non voglio aiutarlo a rilassarsi.
- Devi essere più specifico. Vuoi sapere come ho scoperto quale parte del problema? -
- Erik. Come hai saputo che è morto -
- Ho visto Lewis, il suo fratellino. Mi ha detto che Erik è morto ucciso da un colpo alla testa da notevole distanza. A te non sembra il modus operandi tipico di un cecchino? - gli chiedo sorridendo ironica e lui abbassa il capo colpevolmente.
- Volevo proteggerti -
- E al bimbo, che poi si è rivelato non essere uno solo, che portavo in grembo non hai pensato? Un giorno i gemelli potrebbero voler conoscere il loro padre ed io cosa dovrei rispondergli? Dopo che mi ha lasciato il nonno lo ha ucciso per proteggermi! -
- So di aver sbagliato e devo ammettere che sul momento al bimbo non ho pensato. Kerry quell’uomo ti aveva spezzato il cuore e messa incinta. Non riuscivo a credere che lui sarebbe tornato alla sua bella vita mentre la tua giovinezza era rovinata. Sei dovuta crescere in fretta quando avresti potuto divertirti ancora se non fosse stato per lui. Ma a lui di te e del bambino non interessava -
- Papà non è un buon motivo per uccidere qualcuno! - Lui mi abbraccia per calmarmi ed io torno al motivo per cui sono venuta qui da lui. - Papà raccontami tutto ciò che sai sul caso Richards. Cosa è successo davvero tra Mark e Claudia? -
- Mi dispiace, tesoro, ma non posso dirti nulla -
- Perché? Tu eri il comandante in carica ed io sono tua figlia e un agente! Hai ucciso un uomo per me e non puoi dirmi cosa mi nascondi riguardo Mark e il caso Richards? Parla, ti prego -
- È coinvolto qualcuno più in alto di me. Come un procuratore distrettuale in pensione -
- Ce ne saranno un milione! -
- Ti dirò quello che ho detto a tua sorella. Claudia non è stata un errore. Mark è stato pagato per ucciderla …. -
Dopo tanti anni di studio finalmente riesco a capire Dante perché come lui dallo shock sono svenuta…





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