Convivenza forzata.
L’appartamento.
AFFITTASI
APPARTAMENTO. TRE STANZE, UN BAGNO, UNA CUCINA,
UN SALOTTINO, DUE BALCONI ED UN TERRAZZO.
450 euro AL MESE.
CONTATTARE
IL NUMERO 3#3189### OPPURE IL NUMERO 3#2275###
“E’ quella che fa per me.” Una ragazza ride soddisfatta
richiudendo il giornale. Scosta una ciocca rossa sfuggita alla coda, e prende
il suo vecchio cellulare. Compone il primo numero “Il cliente
da lei chiamato non è al momento raggiungibile…” sbuffa Perfetto!
Compone il secondo. Dopo due squilli risponde
una voce femminile, molto squillante “Si?”
La ragazza tentenna un istante prima
di rispondere “Buongiorno…mi chiamo Madelaine, chiamo
per l’appartamento…”
“Buongiorno.” La persona dall’altra parte della cornetta sembra rinata “Se vuole posso farglielo vedere prima di
affittarlo!” E’ invasa dall’entusiasmo.
“Si, dove possiamo vederci?” non conosce bene quella zona,
potrebbe perdersi facilmente, perciò preferirebbe darsi
un appuntamento lì, in modo da imparare la strada tranquillamente.
“Possiamo vederci nel palazzo dell’appartamento verso le
sei, purtroppo sono ancora in ufficio” si scusa la donna dall’altra parte del
telefono.
“No problem. So arrivarci. A dopo
allora!” Ecco,
l’ho fatto di nuovo, ed adesso come faccio ad
arrivarci? Si guarda intorno spaesata Mezzi o taxi? Non vede taxi, e non è tanto contenta
di dover spendere i soldi che le sono rimasti. “Non so dove sia una banca.”
Alla fine opta per i cari e buoni
mezzi, con la sua dolce e tenera tessera per gli autobus.
Parla con il conducente, una decina di fermate ed è
arrivata.
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Un uomo sta leggendo l’avviso in un’agenzia “E’ l’ideale.” Compone il primo numero, e dopo parecchi squilli risponde
un uomo “Pronto?”
“Salve mi chiamo Gabriel, volevo
vedere quell’appartamento. E’ possibile incontrarci?
Possiamo vederci lì.”
“Non c’è problema, facciamo verso
le 6?”
“Alle sei. Arrivederci.”
Dopo aver rimesso il cellulare nella giacca, se la sistema e si mette gli occhiali da sole. Deve percorrere
un tratto con l’autobus, e passare per alcuni palazzi. Conosce bene quel posto.
Attende alla fermata l’autobus. Un gruppetto di ragazzine lo
guarda e ride. Poverine, non sanno che può benissimo sentire i loro commenti
‘casti e puri’? Pensandoci bene, in
effetti non hanno tutti i torti, anche lui si sarebbe trovato… come
dicono?
Figo.
Si gira dalla loro parte e sorride, poi si rigira guardando
la strada. Sente un gridolino eccitato venire dalla
loro direzione.
Fascino.
L’autobus arriva, aprendo le porte e facendolo salire sopra,
mentre le ragazzine sbuffano deluse.
Aaaah, beata gioventù! Sghignazza divertito
Ormai non ne
faccio
più parte…
Una persona attira l’attenzione di Madelaine,
Che uomo! Si
ritrova a pensare Sembra un modello… alto… bei lineamenti… vestito
elegantemente…
Le passa oltre senza degnarla di un minimo sguardo, E che mi aspettavo? Che mi cadesse ai piedi?
Odorò l’aria, per un attimo aveva
potuto sentire il suo profumo, fresco…
Dopo qualche minuto si liberano due posti, e la ragazza si
siede accanto al finestrino.
Chissà come sarebbe stato il suo appartamento? Sicuramente
era grande! Però le avevano detto che di notte non era
un bel posto per andarsene in giro… di nuovo il profumo di quell’uomo
le inebria i sensi. Si gira, e lo vede
sedersi accanto.
Madelaine non osa guardarlo
direttamente, anche se la tentazione è tanta, perciò si accontenta di guardarlo
con la coda dell’occhio, ogni tanto…
L’uomo sembra non accorgersene, Infondo gli occhi sono fatti per guardare, ride,
è colpa sua che
è troppo bello.
Corruga la fronte, Però senza occhiali potrebbe essere brutto, infondo gli occhi sono
importanti… per me.
La suoneria oscena di un cellulare la riporta alla realtà,
facendola sobbalzare. E’ il cellulare di quell uomo.
Lui le da un’occhiata fugace, prima di
rispondere “Pronto… a sei tu, tutto bene a lavoro…?”
Ha una voce bellissima! Profonda, roca…calda… La fa sentire
un fuoco soltanto ad ascoltarla!
“Come sta Lisa? Scommetto che si è fatta ancora più carina.”
Lisa?
Chi è Lisa? Non la sua ragazza, altrimenti non avrebbe fatto quella domanda…
“Salutamela e dille che appena avrò
casa pronta, sarà la prima ad essere invitata.” Si è addolcito parecchio
“Allora ci sentiamo… ciao.”
Ripone il cellulare in tasca. Devo cambiare
suoneria, è
da idiota.
Si gira verso Madelaine,
sorridendole mortificato “Mi dispiace.”
Lei lo guarda stupita. Le ha parlato!
Oh no, mi
comporto esattamente come quelle oche…! “Di cosa le dispiace?” gli
chiede incuriosita. Strano
tipo.
“Di averti spaventata con la mia assurda suoneria.” Fa una pausa osservandola meglio Che occhi… e che… lasciamo stare. “Ho notato che eri soprappensiero, e che ti
sei spaventata quando ha squillato il cellulare…”
“Scherza?” è incredula. Lui la stava guardando e lei non si
era accorta di niente!
“Serissimo.” Le risponde con voce seria ed impassibile,
facendosi più vicino a lei. E’ si, ha proprio un bel seno…
Si allontana leggermente da lui, non glielo ha detto nessuno
che è pericoloso avvicinarsi così? Le sta causando una voglia di saltargli addosso irrefrenabile, ma deve resistere… per il bene dei
vecchietti seduti lì intorno. E poi non è da lei fare
il primo passo, figuriamoci saltare addosso.
“Non si preoccupi.” Piuttosto preoccupati che non ti salti
addosso… e poi raramente qualcuno ti chiede
scusa per una cosa del genere.
Sorrise compiaciuto “Bene.”
Dopo circa dieci minuti, Madelaine
scende dall’autobus, guardandosi intorno…il quartiere non è male, peccato per
alcuni individui… Qualcuno le passa accanto, e dal
profumo sa benissimo chi è. Chissà
dove sta andando…
Arriva al palazzo alle sei precise. E’ una di quelle nuove
palazzine, con la copertura in mattoni rossi. Come potevano affittare la casa
ad un prezzo così basso?
Vi entra: nell’atrio ci sono un uomo ed una donna che
discutono animatamente. La donna batte un tacco a terra scocciata “E adesso?
Due clienti ed un solo appartamento!”
Quella voce squillante le è familiare…ma
dove l’ha sentita?
L’uomo sbuffa “Non resta che aspettarli e vedremo.”
“Anche tu qui?” a quelle parole Madelaine si gira, era l’uomo dell’autobus. Non se
l’aspettava di trovarlo lì.
Arrossisce “Si, per affittare un appartamento…”
“Anch io…” aggrotta la fronte “E quei due?”
La ragazza si volta verso i due “Non lo so, quando sono
arrivata erano gia qui a litigare per un appartamento.”
Lui alza un sopracciglio “Penso di aver capito, seguimi.”
Lei lo guarda andare verso i due, Anche da dietro non è niente male…, “Scusate
noi siamo gli interessati all’appartamento.” I due
sussultano girandosi verso di loro. La donna si fa avanti “Mi dispiace, c’è
stato un malinteso, nessuno dei due si è preoccupato di avvertire l’altro...”
“E adesso?!” sbotta Madelaine “Ho bisogno di quell’appartamento!”
Non può aspettare ancora, le serve una casa!
“Se è per questo anche io ne ho
bisogno, e non intendo rinunciare.” Risponde lui accigliato. Si sta
innervosendo. Difficilmente lui riesce a perdere la calma, ma non per questo le
avrebbe lasciato facilmente l’appartamento!
Il proprietario guarda la sua compagna
indeciso “Ed allora che si fa?” Lei ci pensa un po’ su, squadrandoli
attentamente, poi le si illumina il viso “Potreste convivere!”
I due si guardano allibiti, poi scettici. “Avreste meno da
pagare…”
“M-ma io neanche lo conosco!”
balbetta Madelaine rossa in viso piantandogli un dito
contro il petto. Ci mancava solo una convivenza con quello! E che avrebbe più
dormito la notte?!
“Sono più io a temere, visto come mi guardavi.”
Riferisce lui acidamente.
La ragazza era scandalizzata. Ma come si permetteva?! Bastardo!
Crepa!
I due proprietari sospirano, poi uno dei due si fa avanti “O
accettate o andatevene a discutere altrove.”
“Mai!” urlano i due litiganti in coro.
Alla fine l’uomo si decide a parlare “E va bene, infondo non
ho bisogno di tutte quelle stanze, che male ci può
essere a dividerle con qualcun altro…?”
“E la terza come studio?” chiede
lei speranzosa. C’è bisogno di un posto dove lavorare.
Lui la guarda dall’alto in basso “ Direi di sì, la
divideremo in due però, devo lavorare.”
Si stringono la mano maledicendosi a vicenda “Affare fatto.”