Artigli che soffocano

di CatherineC94
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Artigli che soffocano 
 
Evan ha urlato il tuo nome, in diversi modi.


Hai stretto il suo corpo voracemente, quasi ti saresti nutrita di lui.
«Alecto, i tuoi occhi mi fanno paura» ha urlato, in preda a qualche strana emozione.
Tu hai riso, hai allungato le mani ed hai percorso tutto il suo petto in direzione del bacino.
Hai lambiccato con estrema tenerezza ogni lembo della sua pelle, in attesa della sua approvazione, della sua mercé.
Poi ti sei fermata, lui ha spostato i tuoi capelli dalla parte opposta del tuo collo e i suoi denti, che spesso sembrano  artigli si sono fermati nell’incavo niveo che sembra voler proteggere.
 
Nella sua voce, iniettata di stantia sopraffazione, tutto ai tuoi piedi è venuto a mancare, Evan urla.
 
L’hai visto muoversi veloce, in una coltre di fumo nero ed allora nel tuo stomaco qualcosa si è mosso speranzoso.
Hai afferrato la bacchetta smaniosa di poter seguirlo, hai così ucciso e squartato ogni velo, muro, essere umano davanti a te.
Evan ha sempre osservato con estrema attenzione ogni passo che hai mosso.
Tu, Alecto ti sei mossa con immensa gratitudine di fronte a quello sguardo bonario che ti brucia dentro, quando la notte lui spinge dentro di te ed inetta quel veleno ormai in circolo.
Poi, lo storpio ha alzato la mano destra ed Evan, nella sua statuaria potenza si è afflosciato come un inetto uomo comune.
Allora tu hai spalancato gli occhi che tanto ha temuto, la bocca urla rapace e quel grido ha investito ogni dove.
 
Poi ti sei alzata, le mani ricolme di sangue altrui e la follia che governa il tuo corpo. Le urla adesso, sono degli altri.
 
 
Hanno tutti lo stesso sguardo e tu Alecto, ti senti potente quando capisci che hai il potere di sterminarli uno ad uno.
Ridi, i denti che sembrano artigli di un mostro divoratore li mettono in guardia senza sapere che dentro c’è un fuoco inestinguibile.
Adori quelle dolci urla, che riempiono la tua mente e nella tua stupidità gutturale senti che stai facendo la cosa giusta, per Evan, per il Signore Oscuro.
Invece sai un’altra cosa, che tieni nascosta, che ricordi la notte quando sei cosparsa nella tua liquida ed abominevole sessualità.
Tu sei un mostro  e leccando quel nettare sulle mani pensi alle urla.
Le urla delle tue vittime, del tuo Evan.
Poi ridi, gli occhi ridotti  a fessure.
 
 
 


Note.
Che terribile storia che ho scritto, scusatemi. Nasce questa flash per l’iniziativa indetta sulla pagina facebook L’angolo di Madama Rosmerta. Mi è stato assegnato questo prompt: “Sì, hai amato Damon. L'hai amato con una passione tale, che ti consumava. E poi, quando Damon è morto, il vuoto che ha lasciato in te era troppo profondo, troppo oscuro. Affrontare l'eternità senza la tua anima gemella ti ha fatta impazzire. Ti sei trasformata in qualcuno che non eri. Un mostro”. (The Vampire Diaries)
 
 




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