Una Finestra Sempre Aperta

di ClostridiumDiff2020
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300>>> 25. Addio?

 


Arrivò di corsa, inciampò, era stanco ma non voleva che Garvin lo aiutasse.
Gli aveva detto la verità, stavano distruggendo tutto, le rocce, lo strapiombo, il luogo del loro primo incontro. Il luogo del suo riposo.
E lo spettro osservava tutto impotente, la sua figura sempre più grigia, opalescente.
Émer lo chiamò, ma l’altro non si mosse, come se non potesse sentirlo.
Osservava la sua fossa divenendo sempre più inconsistente, come se la distruzione del suo luogo di sepoltura potesse davvero spazzarlo via.
 
Émer gli corse a fianco.
“Salutalo”
Il Signor Murray alzò la fiaschetta e bevette mentre la roccia si sbriciolava davanti a lui.
“Smettila!”
“Sto cercando di seppellire quel bastando da moltissimo tempo”
Émer invocò di nuovo lo spettro e poi lo scosse con forza.
“Ti prego… Cáel, resta con me…”
 
La disperazione lo attanagliava.
“Vieni con me…” gli sussurrò di nuovo.
Se non lo avesse accettato, se non si fosse connesso a lui probabilmente sarebbe scomparso.
Fraech rise “Sai dovresti che trovasse la liberazione dal suo ciclo di morte, lasciarlo andare…”
 
Émer chiuse gli occhi.
Se lo invocava poteva percepire in lontananza i suoi sospiri.
Il tempo si riavvolgeva nella sua mente, era di nuovo disteso nella fossa e i grandi occhi scuri dello spettro lo osservavano spengendosi per l’ultima volta.
Poi il tempo lo catturava, si riavvolgeva e anche Émer era attratto da quella spirale.
Lo spettro lo osservava.
Émer si rivide, aveva avuto paura all’inizio ma adesso lo conosceva, lo vedeva ferito e sofferente, e non solo, vedeva tutto il resto. Cáel si frapponeva tra lui e un giovane Fraech che puntava una pistola verso di lui.
Adesso rivedeva tutto con chiarezza, riempiva i vuoti.
Avrebbe potuto ucciderlo ma Cáel gli aveva fatto da scudo e poi era caduto… e lo aveva visto morire. Così era nato il loro legame? Cáel lo aveva protetto senza nemmeno sapere chi era?
 
“Resta con me” urlò di nuovo con disperazione Émer e lo spettro scivolò dentro di lui e tutto scomparve.
“La morte ci separerà sempre…” sussurrò Cáel.
Vedeva il suo vecchio compagno ridere mentre lo distruggeva di nuovo.
Cáel nel corpo di Émer avanzò verso la fossa. Percepiva il suo cuore battere mentre il suo spirito se ne stava raggomitolato dentro di sé.
E in quel momento Cáel comprese che non avrebbe mai potuto farlo davvero così scivolò via dal suo corpo.
Émer si destò, lo spettro lo osservava, i suoi grandi occhi scuri ricolmi di tristezza. “Mi dispiace…” farfugliò Cáel.
Émer si guardò attorno e comprese, lo spettro aveva preso il controllo del suo corpo e aveva mosso i suoi passi. Avrebbe voluto arrabbiarsi ma non si era mai sentito così bene come in quel momento di unione. “Volevo portarti da me… Volevo…”
 
Émer allungò la mano verso l’altro riuscendo ad afferrare solo l’aria. “Saremmo stati assieme… Finalmente assieme…”
Cáel scosse la testa “Non potrei mai farti del male…”
“Ti prego” gridò Émer pieno di disperazione “Portami da te… Ti prego!”
 
“Digli addio” urlò Fraech “I morti devono restare morti…”
 
 
 
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