Luca e Camilla

di Samita
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6. Vestiti

"No."
Luca, sulla soglia di casa, si girò verso la sorella: "No?"
"No." ripeté lei, lapidaria. "Togliti quei pantaloni."
"Ma perdo l'autobus!"
"Vuoi venire massacrato? Eh? E' questo che vuoi?"
Luca scosse la testa, richiuse la porta, e togliendosi le scarpe mugugnò qualcosa. Maria lo conosceva da dodici anni, ormai: anche senza volerlo era in grado di tradurre dal Luchese all'Italiano. Gli rispose: "Non puoi mettere i pantaloni kaki sul cappotto kaki. Sembri un caco!"
Sempre mugugnando, Luca le fece notare che i cachi non erano veramente color kaki.
"Beh, allora sembri la merdina di un cane con la diarrea. Cambiati. E poi bruciali. Dove li hai trovati, quei pantaloni?!"
"... in un cassetto."
"Bruciali." Rimarcò Maria. "Devo dire a mamma di fare ordine nei tuoi cassetti, non sei capace."
Luca sospirò.
Che palle, le medie.
Quando mai si era preoccupato di cosa indossare, prima? Sì, certo, l'anno in cui tutti avevano le Bull Boys, le scarpe con le lucine lampeggianti, le aveva volute anche lui. Era stata la prima e ultima richiesta di abbigliamento che aveva fatto ai suoi genitori, nonché la prima e ultima volta in cui si era preoccupato di cosa indossava, per tutte le elementari.
Il 6 settembre, due giorni prima di iniziare la prima media, sua sorella Maria aveva bussato alla porta della sua camera. Bussato. Già questo era strano. Poi si era seduta sul suo letto e gli aveva fatto un discorsetto. Maria. Che praticamente non gli rivolgeva la parola se non per farsi passare il sale a tavola. Aveva esordito così, Maria: "Senti, adesso sei grande."
Lo aveva detto senza urlargli addosso. Serissima.
"La prima media è un inferno. Fidati."
Luca era stato lì lì per sbiancare, in ansia.
"Ma - " aveva continuato la sorella, sottolineando con forza quel ma "- c'è almeno un modo per ridurre i danni."
 Lui l'aveva guardata interrogativo.
"Devi vestirti decentemente. Che ti piaccia o no. Devi mimetizzarti, come le zebre. Vestiti decentemente e l'inferno sarà meno infernale. Fidati."
"... decentemente in che senso?"
"Decentemente che non puoi metterti la felpa dei Power Rangers."
"... ma ai miei amici piace."
"Sì, ma fra due mesi vedrai che non gli piacerà più. Fidati. Tu non sai cosa abbiamo fatto alle medie a quello che veniva a scuola con lo zaino dei Pokémon. I Pokémon, capisci? Che io ci gioco ancora, ai Pokémon."
Luca aveva evitato di farle notare che sì, lei ci giocava, ai Pokémon, ma con il suo Nintendo DS. Si era invece indispettito all'idea che sua sorella potesse essere stata una bulla.
"Non è così semplice, alle medie. Non ci sono sempre i bulli cattivi e le povere vittime. Diventa tutto molto più complicato. Fidati."
Luca si era fidato. Era la prima volta in cui Maria gli si era rivolta a quel modo, con il tono di chi è sinceramente preoccupato. Era una novità assoluta.
Il giorno dopo erano andati a comprare un po' di vestiti nuovi, adatti alle medie.
Aveva fatto bene.
Il primo giorno di scuola i suoi compagni erano vestiti un po' a caso: felpe dei cartoni animati, vestitini infantili, tute da ginnastica, jeans e maglietta. Nel giro di due settimane i vestitini delle femmine sparirono. Nel giro di un mese sparirono anche le stampe dei cartoni animati. A dicembre avevano tutti lo zaino di marca o sottomarca, senza alcun disegno riconducibile a personaggi televisivi, cantanti, animali e via dicendo: solo fantasie generiche. L'ultimo a cambiarlo era stato Samuele, che era un fan sfegatato di Naruto. Eppure, Samuele sembrava molto più allegro dopo aver cambiato zaino. E dire che l'altro era sicuramente nuovo: Luca lo aveva visto in vendita in cartoleria quell'estate. Per poco non lo aveva comprato anche lui.
Insomma, Luca sapeva di dovere molto a Maria: per questo accettava di perdere l'autobus per cambiarsi i pantaloni - se lo diceva Maria, di cambiarsi, Luca si cambiava.
Mugugnava, perché non aveva ancora capito bene le regole dei vestiti da grandi, ma poi si cambiava. 
In effetti i suoi primi mesi a scuola erano stati abbastanza tranquilli (a parte Camilla): si trovava abbastanza bene con i compagni, e nessuno lo aveva preso di mira in alcun modo (beh, di nuovo: a parte Camilla). 
Se l'erano presa con Michele.
Michele era venuto a scuola più e più volte con dei mocassini di pelle. Da quel che ne sapeva Luca, la pelle era un materiale costoso, e anche quei mocassini dovevano essere costosi. Il problema era che quegli stessi mocassini li indossava il nonno di Dennis. E anche il nonno di Samuele. E altri. Mentre non aveva ancora capito perché non andasse bene la felpa dei Power Rangers, a Luca il problema dei mocassini era chiarissimo: erano vestiti da vecchi.
Ci volle poco, e Michele diventò Il Vecchio.
Fu Dennis a coniare il termine. All'inizio, Michele rideva e incassava. Luca, zitto, osservava, insieme a Samuele  - che ancora aveva lo zaino di Naruto. Ed  era il compagno di banco di Michele. Sembravano andare d'accordo, Samuele e Michele, finché Dennis e Alessio iniziarono a pungolare anche Samuele, dicendogli apertamente che Naruto è uno sfigato. Che i cartoni su Italia 1 fanno schifo. Che chi li guarda più.
"Sì beh, almeno io non sono un vecchio di merda." si era difeso Samuele, ridendo. Michele, quel giorno, non c'era. Luca osservava.
"Ma se siete culo e camicia?" aveva ribattuto Alessio, ridendo a sua volta.
"Sì, vabbè." aveva continuato a ridere Samuele: "Lui è il culo, io la camicia."
Quel giorno Samuele si salvò.
Michele divenne il culo.
Il giorno successivo Samuele si presentò a scuola con lo zaino nuovo.
Luca osservava.
Ringraziava Maria. 
E continuava ad osservare.
Certo, era bello non doversi preoccupare dei vestiti, anche se poteva farlo solo grazie a sua sorella: per quanto osservasse, sentiva di non aver ancora capito le regole.
Quella che non si preoccupava affatto dei vestiti, invece, era Camilla.
La invidiava un po', con la sua tuta da ginnastica. A lui Maria non lasciava indossarla.
Sarebbe stato bello fregarsene dei vestiti come faceva Cami.
Ma all'inferno, avrebbe scoperto in seguito, c'erano tutti. Pure lei.

 

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Scusate la latitanza. Purtroppo tendo ad andare a singhiozzo.
Al momento ho altri 2-3 capitoli pronti, che cercherò di dosare per evitare l'effetto stop and go :D

Ciao a tutti e grazie per essere passati di qua!

 

 





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