Le
parole dell’umano, come fruste sonore, colpiscono le tue
orecchie.
Si
compiace della sua forza e del suo finto coraggio.
Il
disgusto morde la tua anima, Teresa, come una belva famelica.
Pensi
a Claire, prigioniera delle brame di questo individuo.
No,
non è giusto.
Una
bambina innocente, provata da tante sventure, non può subire
anche questo.
Nessuno
merita di conoscere la perversione di un simile, abietto soggetto.
La
collera, troppo a lungo depressa, divampa nel tuo cuore.
Non
meritano di vivere.
Il
ferreo regolamento dell’Organizzazione giace ai tuoi piedi.
Hanno
superato ogni limite.
La
lama, rapida, si abbatte su uno di loro.
Il
suo corpo, tagliato a metà, cade sulla strada in uno zampillo
di sangue.
Gli
altri banditi, colti di sorpresa, sussultano.
Hanno
paura, ne sei consapevole.
E
il tuo corpo si inebria di questa loro angoscia.
I
tuoi occhi d’argento, scintillanti di furore, scrutano i
banditi e il tuo splendido viso si distorce in una maschera d’ira.
– Nessuno
di voi uscirà vivo di qui. Siete peggio degli yoma! –
ruggisci. In quel momento, ti sembra quasi di offendere i demoni e i
risvegliati.
Perfino
loro sono capaci di custodire sentimenti, nei loro animi corrotti
dalla brama di carne umana.
Una
livida luce di grandezza,spesso, irradia le loro gesta sanguinarie.
Questi
banditi credono di essere coraggiosi e si compiacciono della loro
meschinità.
Come
ci si può compiacere di avere picchiato persone inermi?
Serri
Claire, ancora svenuta, contro il tuo petto e, nella mano destra,
stringi la spada. Sei pronta, cacciatrice.
Non
è più il tempo di un futile, vacuo rispetto.
La
loro punizione è stata decretata.
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