La Galassia del Sole

di Shade Owl
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L’incantesimo che sembrava aver preso Leon si ruppe, e lei si ritrovò imbambolata accanto a Drake a fissare il punto in cui fino a un istante prima c’era l’Alterato.
- Ehi!- esclamò preoccupato lo Stratega, dandole uno scrollone - Ehi, Leon? Stai bene?-
La Figlia del Sole annuì lentamente, lo sguardo ancora fisso, senza cambiare espressione.
- S… sì…- rispose distrattamente - È solo… cioè… non so bene cosa fosse…-
Drake sospirò e guardò a sua volta il punto in cui era sparito l’Alterato, mentre la sua espressione diventava sempre più preoccupata.
- Geocinesi e Biocinesi.- decretò - Ora abbiamo un’idea di due dei suoi poteri. Di solito quel tipo di creature non arriva oltre i quattro talenti, quindi siamo già a buon punto.-
- Ehi!- gridò Marie, da dentro la navetta: Gareth, finalmente, era riuscito a liberarla dalla cintura, e adesso i due si stavano avvicinando all’uscita del veicolo - Che succede? Abbiamo sentito delle voci.-
- Era lui.- spiegò lo Stratega, rimettendo a posto la doppia ascia.
- E non avete lottato?- chiese stupito Gareth - Insomma, non ha tentato di uccidervi?
- Non stavolta.- rispose Drake - Ma tornerà domani, credo. Dobbiamo andare subito via.-
- Eh, vacci piano!- esclamò la ragazza - Non so se hai notato, ma siamo sottosopra! E quei fifoni dei Rashers hanno troppa paura degli Alterati, li ritengono divinità, non ci aiuteranno per tutto l’oro del mondo!-
- Beh, dobbiamo arrangiarci.- rispose lui - Mettiamoci d’impegno e risistemiamo il veicolo sul binario, forza!-

Rimettere sul binario la navetta fu un lavoro non da poco, che li fece sudare nonostante il gran freddo e gli accorgimenti di Drake (usando un semplice ma ingegnoso sistema di corde riuscì a dimezzare la fatica, sfruttando una colonna della rudimentale stazione come perno). Quando finalmente Marie ebbe constatato che il motore non aveva subito danni e che non erano necessarie ulteriori riparazioni, poterono tornare a bordo per ripartire.
- Al tre.- disse a Leon, che di nuovo stringeva in mano i cavi collegati al motore - E speriamo che non ci siano altri inconvenienti. Uno… due… tre!-
Mentre Marie innestava le batterie, Leon emise una breve carica a basso voltaggio dalle dita, quanto bastava per far scattare i relè e permettere al motore di avviarsi. Con qualche piccolo singhiozzo e un sussulto, la navetta si animò, mentre le spie della consolle di comando si accendevano tremolando.
- Evvai!- esclamò contenta Marie - Tenetevi forte, là dietro… cioè…- sbuffò, rendendosi conto che un catorcio del genere, già in condizioni ottimali, raggiungeva a malapena i venti chilometri orari durante un passaggio, e in alcuni casi nemmeno quelli - … preparatevi a partire.- grugnì.
Il passaggio davanti a loro si ingrandì mano a mano che si avvicinavano, e quando entrarono in contatto con la sua superficie lucente l’intera navetta cominciò a tremare violentemente, gemendo e protestando per la pressione dovuta al trasferimento.
Leon incrociò le dita, sperando che il loro mezzo di trasporto rattrappito e malandato reggesse lo sforzo: per quel giorno aveva avuto la sua dose di disgrazie, e onestamente non ne poteva più di andare a sbattere.
Fu con estremo sollievo che rivide dunque la moderna e rumorosa stazione di Ironglass, affollata da migliaia di persone e decine di navette, i palazzi alti e la cortina di smog cittadino, la scarsa visibilità del cielo e del sole che lì, su quel pianeta, non aveva nemmeno cominciato a calare e, soprattutto, la temperatura più mite, non soggetta ai tremendi sbalzi termici del deserto. Aveva appena tirato un sospiro di sollievo e si stavano fermando quando un gran numero di uomini, armati di pungoli elettrici e vestiti con divise blu acceso, circondarono la navetta.
- E questi che vogliono?- si sorprese Marie.
- Hai dirottato una navetta, ricordi?- sbuffò la Figlia del Sole - E abbiamo dovuto informarli del nostro arrivo perché la rotaia fosse libera. Era ovvio che ci aspettassero.-
- Ah, già…- fece lei - E ora?-
Leon sbuffò di nuovo, slacciandosi la cintura.
- Ci parlo io.- disse - Anche se sarebbe più facile andarmene e basta…-
Si diresse all’uscita, mentre anche Drake e Gareth si alzavano.
- Ci sono gli agenti della sicurezza, qui fuori.- annunciò - Gareth, resta qui. Drake, vieni con me.-
Entrambi annuirono e fecero come era stato detto loro.
- Cosa gli dirai?- chiese lo Stratega.
- Che ho preso in custodia la dirottatrice.- rispose lei - Spero che basti.-

- Perché mai dovrei lasciarla andare?- brontolò il capitano della sicurezza, un uomo sovrappeso e scontroso che puzzava di alcool e di tabacco - Ha rubato una navetta e ne ha danneggiate gravemente due!-
- La lascerà andare perché sono io a chiederglielo.- ribatté Leon, con tutta la pazienza che riuscì a trovare - Sono una Figlia del Sole, e in base al Trattato dei Sistemi ho l’autorità di prendere in consegna qualsivoglia criminale io ritenga opportuno, nel caso esso sia direttamente implicato in faccende concernenti la nostra confraternita.-
Il suo interlocutore la guardò con un’espressione che diceva quanto fosse limitato il suo vocabolario: probabilmente non aveva mai sentito, in vita sua, parole come “concernente” o “qualsivoglia”, e proprio per questo Leon le aveva usate: se non altro, forse, i paroloni lo avrebbero confuso a tal punto da convincerlo a lasciar andare Marie.
Tuttavia, malgrado fosse evidentemente frastornato, pareva aver compreso almeno il succo del discorso, perché ripartì alla carica un attimo dopo.
- Beh, comunque è una ragazzina!- esclamò - Cosa può avere a che fare con voi stregoni da quattro soldi?-
- Prima di tutto, non siamo stregoni!- sbottò Leon, inacidita - In secondo luogo, non sono autorizzata né tenuta a dare spiegazioni a un corpo di sorveglianza civile senza alcuna autorità militare!-
Questo parve fare imbufalire ulteriormente il grasso capitano, che si gonfiò come un tacchino arrabbiato. Sembrava pronto ad esplodere, ma intervenne Drake:
- Ciò che vuole dire la mia amica…- si affrettò a spiegare in tono conciliante - … è che la ragazza era in fuga da lei, e possiede importanti informazioni su alcune attività illecite che i Figli del Sole stanno cercando di sventare.-
- Mh… in tal caso potete venirvela a riprendere quando avremo finito.- obbiettò l’uomo - Il tempo di processarla e…-
- Ma non abbiamo tanto tempo!- disse Drake, con tono falsamente implorante - Vede, se la consegniamo a voi rischiamo di farcela scappare… o, peggio ancora, di farla uccidere durante la detenzione, abbiamo a che fare con persone che non amano le fughe di notizie.- fece una pausa evidentemente calcolata, durante la quale gettò all’uomo un finto sguardo di supplica - Se invece ce la lasciate condurre via, su Sol, potremo ottenere immediatamente le informazioni che ci servono. E non mancheremmo certamente di segnalare quanto il corpo di sorveglianza da lei capitanato ci è stato d’aiuto, venendoci incontro.-
L’uomo parve riflettere intensamente, forzando il suo limitato cervellino a prendere una decisione che per lui sembrava essere anche troppo complessa. Leon, intanto, si chiese come potesse sperare Drake di convincerlo tanto facilmente: Marie implicata in attività illecite gestite da persone tanto potenti che potevano ucciderla anche in galera? Chi era così stupido da crederci?

Oggi il capitolo era un po' più corto, ma prometto che il prossimo sarà davvero interessante. Ringrazio come al solito John Spangler, Easter_huit, Biscottoalcioccolato e Bindaz, i miei lettori. A presto!





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