Capitolo 2: La famiglia unita PIOGGIA DI RICORDI NAVIA
Capitolo 2: La famiglia unita
https://www.youtube.com/watch?v=e9DfuECQ_p4
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
"Lasciami venire con te, perché anche se ti sbaglierai io sarò accanto a te".
Juvia dovette sbattere le palpebre un paio di volte per rendersi
conto di dove fosse e per ricordare gli eventi della giornata
precedente.
Si mise seduta sul letto facendo penzolare le gambe
sull'estremità laterale destra, le girava un po' la testa ma
ipotizzava che fosse a causa del suo stato di salute.
Il sole le scaldava la pelle pallida, le cosce nude venivano illuminate
dai raggi caldi e la facevano brillare come fosse un'apparizione
magica; i suoi lunghi capelli azzurri scivolavano dolcemente sulle sue
spalle come onde del mare rendendola ancora più affascinante.
Juvia sbuffò, avere la mente completamente vuota era più
stancante di ciò che immaginava. Certo, da un certo punto di
vista era stranamente piacevole non ricordare assolutamente nulla ma
avvertire comunque le sensazioni di un qualcosa che le sfuggiva la
faceva sentire persa.
Per esempio, ora... Sapeva che ogni mattina faceva qualcosa dopo
essersi alzata, il problema era che non ricordava assolutamente cosa
fosse.
Si alzò e si stiracchiò allungando le braccia verso l'alto.
La porta si aprì con un cigolio, Natsu e Gray erano immobili
davanti alla porta ad osservare la tunica ospedaliera della ragazza
sollevarsi leggermente scoprendo ancora di più le lunghe gambe
candide.
-B-Buongiorno- mormorò Natsu distogliendo lo sguardo.
Juvia si voltò, un sorriso timido sul volto :-Buongiorno... Natsu e Gray, vero?- chiese.
-Sì- rispose secco il mago del ghiaccio.
Gray non riusciva a capacitarsi del fatto che Juvia, la sua Juvia, non si ricordasse minimamente di lui.
Juvia avvertì di nuovo quella sensazione nel petto, una specie
di malinconia che non sapeva come giustificare ma accadeva ogni volta
che quel ragazzo parlava.
-Fuori c'è un bel sole, ti va di uscire a passeggiare?- chiese Natsu.
Juvia sembrò pensarci per un attimo :-Dovrò incontrare molta gente?-.
-Non preoccuparti di questo, ci saremo noi con te- rispose prontamente il Dragon Slayer.
Gray fece spallucce :-Se non vuole venire non devi mica forzarla!-.
-Non ha detto che non vuole- sibilò Natsu :-Non metterle in bocca parole che non ha detto-.
-Ti ricordo che io la conosco molto meglio di te-.
-Forse prima- borbottò Natsu :-E poi comunque non le fa bene starsene chiusa qui dentro senza aria fresca, sole e amici-.
Juvia diede un colpo di tosse per attirare l'attenzione :-Mi spiace
disturbare la vostra animata conversazione ma... Io sarei proprio qui,
davanti a voi...-.
-Scusa, noi ci lasciamo trasportare... Nella gilda siamo tutti rumorosi
ma ti ci abituerai presto, vedrai- la rassicurò Natsu.
-Oppure ti spaventerai e vorrai andartene- sibilò Gray.
-Devi essere sempre così negativo?- chiese Natsu, il tono nervoso.
-Ragazzi!- esclamò Juvia :-Per favore, non gridate così tanto...-.
-Ah, hai ragione... Devi avere un bel mal di testa, eh?- chiese Natsu.
Juvia annuì :-Ieri era molto peggio-.
-L'importante è che tu stia bene, allora? Che ne dici?- Natsu le tese la mano rivolgendole il suo classico sorriso.
Gray osservava la scena in silenzio, il modo in cui Natsu parlava a
Juvia non gli piaceva per niente. Non sapeva perché in
realtà, più che altro lo infastidiva il fatto che prima
che Juvia perdesse la memoria Natsu non si era mai interessato a lei...
Parlavano poco e non passavano del tempo assieme quindi non riusciva
proprio a comprendere questo suo improvviso interesse.
Juvia accettò la mano offerta dal suo compagno, aveva la pelle calda e leggermente ruvida. Era una sensazione piacevole.
-Promettete di aiutarmi però- si raccomandò la maga.
-Non temere, siamo una famiglia- rispose Natsu indicando orgogliosamente il tatuaggio della gilda sulla coscia di Juvia.
-A questo proposito...- mormorò Gray, il viso rosso dall'imbarazzo :-Forse è meglio se ti vesti-.
Juvia lo osservò con un sopracciglio alzato :-E dove sono i tuoi di vestiti?- chiese divertita.
Gray abbassò lo sguardo :-Accidenti!-.
-Fa sempre così, è un esibizionista- spiegò Natsu.
-Non metterle in testa cose non vere!- esclamò Gray.
-Ma litigate sempre così?- sbuffò Juvia.
-Quasi sempre- rispose prontamente il mago del ghiaccio :-Dai, su. Va' a cambiarti-.
Juvia annuì guardandosi attorno per cercare dei vestiti, trovò solo quelli che si era tolta il giorno prima.
-In realtà vorrei dei vestiti puliti- borbottò.
-Ah, deve averci pensato Gajeel... Aspetta-.
Natsu scomparve fuori dall'infermeria e tornò poco dopo con dei vestiti puliti, il viso totalmente rosso.
-Come mai quella faccia?- chiese Gray.
-Ahh... N-Niente-.
Juvia prese i suoi abiti e corse in bagno a vestirsi.
-Allora? Perché quella faccia?- incalzò Gray.
-Non molli mai, eh?- chiese Natsu sollevando un sopracciglio.
-Dai! Dimmelo!-.
Natsu sospirò :-Gajeel mi ha dato i vestiti puliti di Juvia...
Non pensavo ci fosse anche la sua biancheria intima...- mormorò.
Gray sgranò gli occhi :-L'hai vista?-.
-L'ho toccata-.
I due arrossirono, nessuno dei due aveva mai mostrato particolare
interesse per determinate cose tanto da rimanere in silenzio quando gli
uomini della gilda si abbandonavano a conversazioni un pochino
più spinte sulle ragazze ma la verità è che, a
mancata esperienza, i due non erano affatto indifferenti a certe
situazioni.
-Ma quanto ci mette?- chiese Gray dopo un po'.
-Aspettate Juvia?-.
Entrambi si voltarono per dare un volto alla voce femminile che si era fatta largo nella stanza.
-Lucy, sì... Stiamo aspettando che finisca di vestirsi-.
-Sta tardando parecchio però...- osservò Natsu.
-Vado a controllare, magari si è sentita male- rispose la maga degli spiriti stellari.
Lucy percorse il breve tratto che portava dall'entrata dell'infermeria
al bagno ed entrò senza annunciarsi, solitamente avrebbe bussato
ma l'idea che Juvia potesse essersi sentita male la turbava enormemente
vista la condizione della sua amica.
La ragazza non si aspettava certo di trovare Juvia immobile al centro della stanza a guardarsi allo specchio.
-Juvia, tutto bene?- chiese dolcemente.
La maga dell'acqua era totalmente vestita e pronta per uscire eppure sembrava in uno stato di trance.
-Mi vesto sempre così?- chiese curiosa.
Lucy osservò il solito cappotto che tante volte le aveva visto indossare :-Bè, sì...-.
-Mmh... Mi sembra familiare ma...-.
-Vuoi che ti presti qualcosa di mio?- chiese l'altra.
-No, no mi sento bene vestita così è solo che... Forse fuori è troppo caldo per berretto e cappotto-.
-Effettivamente è piuttosto caldo- convenne Lucy.
Juvia tolse il cappello e la giacca e le posò cautamente sul
bordo della vasca da bagno, Gajeel si era premurato di prendere anche
un top verde a fascia e un paio di pantaloni neri piuttosto stretti.
-E' molto "nudo" rispetto a ciò che indossi di solito, scommetto che farai voltare un paio di teste- scherzò Lucy.
-Lucy... Giusto?- Juvia attese la tacita risposta della ragazza che,
con un sorriso dolce, si limitò ad annuire :-Io e te siamo molto
amiche?-.
-Non quanto vorrei, tu hai la tendenza ad estraniarti un po' dal resto di noi... Solitamente sei sempre con Gray o Gajeel-.
-Mh... Sì, deve essere per questo che ho una strana sensazione attorno a Gray-.
-Bè, possiamo dire così- si limitò a dire Lucy.
Alla maga degli spiriti stellari non sembrava il caso di raccontarle
tutto, Porlyusica si era raccomandata di non bombardarla con troppe
informazioni anche perché era improbabile che ricordasse senza
l'antidoto.
____________________________________________________________________________________________
I quattro stavano camminando in silenzio lungo le vie di Magnolia,
Lucy parlava ogni tanto per mostrare a Juvia qualcosa e spiegarle tutto
ciò che non ricordava.
Natsu e Gray sembravano distratti ma nessuna delle due ci aveva fatto troppo caso.
-E qui è dove vivi- spiegò Lucy indicando l'imponente edificio che racchiudeva i dormitori delle ragazze.
-Che posto grande- esclamò Juvia sorpresa.
-Sì, è anche molto comodo in realtà o almeno così mi hanno detto-.
Juvia si sentì per un attimo sopraffatta, quel luogo... Sapeva
di conoscerlo bene ma non riusciva a ricordare chiaramente, la cosa
iniziava a diventare frustrante.
-Hey, va tutto bene?- chiese Lucy.
Quella domanda sembrò destare anche Natsu e Gray che,
immediatamente, si avvicinarono alle due per sincerarsi delle
condizioni di Juvia.
-E' solo che... Non capisco... Non mi piace non ricordare nulla, è stancante- sospirò Juvia.
-Vedrai che presto ti tornerà tutto in mente- la rassicurò Natsu.
-E' così fastidioso... So di conoscere questo posto, so di
esserci già stata ma non ricordo... Non mi piace sentirmi
così persa, vuota...-.
-Non sei vuota- rispose Natsu :-Ora non ti ricordi, non è una
tragedia. Ti spiegheremo tutto ciò che ci chiedi finché
non riuscirai a ricordare ogni cosa, nel mentre puoi concentrarti sul
presente, creare nuovi ricordi-.
-Se lo dici con quel tono sembra quasi semplice- commentò la maga dell'acqua.
-Lo è, Fairy Tail non è solo una gilda di maghi. E' la
tua famiglia e, se ce lo permetti, tutti ti daremo una mano-.
Famiglia... Juvia sentiva una strana morsa al cuore quando qualcuno
gliene parlava, non sapeva perché ma sentiva che fosse meglio
non toccare l'argomento e, inoltre, da come ne parlava Natsu, non
sembrava avere nessuno al di fuori della sua gilda.
Gray annuì prontamente dandole un colpetto sulla spalla :-Siamo
uniti in questo, vedrai che presto tornerà tutto normale-.
-Lo spero...- mormorò lei, una nota di tristezza nella sua voce.
-Non essere triste! Fortunatamente non sei sola- incalzò Natsu.
Juvia sorrise appena :-Lucy? Posso chiederti un piacere?-.
-Certo! Tutto ciò che vuoi-.
-Posso stare a casa tua per un po'? Questo dormitorio mi sembra molto
grande e... Non so se ho voglia di stare in mezzo a così tanta
gente di cui non ricordo nulla-.
Lucy venne colta alla sprovvista dalla richiesta di Juvia, loro due
erano amiche ma non erano così intime e le risultava strano che
la maga dell'acqua preferisse stare con lei piuttosto che con altre
ragazze con cui, nel corso degli anni, aveva legato di più.
Effettivamente però, se ci pensava meglio, aveva perfettamente
senso visto che Lucy si era mostrata disponibile con lei durante la
passeggiata, probabilmente Juvia sentiva di potersi fidare di lei.
-Con piacere- rispose :-Ma solo se Porlyusica darà l'ok-.
-Bè, ci ha permesso di portarla fuori- osservò Natsu.
-Inoltre ricorda perfettamente le cose basilari per vivere, non dovrebbe avere problemi- aggiunse Gray.
-Sono solo sorpresa... Pensavo che avresti chiesto una cosa del genere a Gajeel o Gray... O Lisanna-.
-Lisanna?- chiese confusa Juvia.
-Ah già, ho portato una cosa per aiutarti con i nomi- disse prontamente Lucy estraendo un quaderno dalla borsa.
-Ho chiesto a Reedus di disegnare i membri della gilda e accanto ho
scritto i loro nomi e il grado di confidenza che hai con loro, ho
pensato potesse aiutarti- spiegò dopo poco.
Juvia sfogliava il quaderno ad occhi sgranati :-Ti sei presa tutto questo disturbo solo per me?-.
-Mi pare il minimo! Siamo una famiglia dopotutto- rispose Lucy
grattandosi la nuca :-E poi il grosso del lavoro l'ha fatto Reedus-.
-Ti ringrazio molto- rispose Juvia chinando appena il capo.
-Su, su! Non c'è bisogno di essere così formali... Mi
metti in imbarazzo- disse Lucy facendo un gento dismissivo con la mano.
-Sei stata geniale Lucy, sicuramente così sarà più
facile per Juvia integrarsi- si complimentò Natsu.
-Ma no, non ho fatto nulla di che...-.
Quando Juvia trovò il nome di Lisanna assunse un'espressione
pensierosa, sì... Sapeva chi fosse però, come sempre, non
ricordava.
-Non ti preoccupare, verrà con il tempo- disse Gray in tono calmo.
Juvia si limitò ad annuire.
_____________________________________________________________________________________
Durante il pomeriggio Wendy avrebbe dovuto eseguire la prima seduta
curativa con Juvia, Porlyusica le aveva spiegato che il potere curativo
di Wendy avrebbe potuto aiutarla a calmarsi e sentirsi meno spaesata,
magari anche a far emergere qualche ricordo naturalmente senza
necessità dell'antidoto.
Se fosse riuscita a ricordare almeno qualcosa di basilare sarebbe stato
già utile, Juvia sperava davvero che gli incantesimi di Wendy
potessero aiutarla a ricordare anche qualcosa di piccolo.
-Vedrai che andrà bene, presto ti ricorderai tutto Juvia- intimò Wendy con un sorriso tranquillo.
-E' quello che continuano a ripetermi tutti- mormorò la maga.
-Perché è così!- disse fiduciosa la Dragon Slayer
:-Noi siamo tutti qui ad aiutarti e quando Fairy Tail unisce le forze
nulla può fermarci-.
-Sembra bello appartenere a questa gilda da come ne parlate- commentò Juvia.
-E' il posto migliore del mondo! E' come avere un sacco di fratelli e sorelle- rispose Wendy.
-Una famiglia...- mormorò Juvia, non sapeva perché ma si
sentiva triste e felice al medesimo istante quando pensava al concetto
di famiglia.
Magari qualcuno la stava cercando? Ne dubitava visto che nessuno dei
suoi cosiddetti amici le aveva palesato la presenza di un qualche
parente che avrebbe potuto cercarla.
Juvia sedeva di fronte a Wendy la quale, in quel momento, aveva le
braccia protese in avanti e le mani immobili sulle spalle di Juvia. La
maga dell'acqua avvertiva una specie di formicolio prendere possesso
del suo intero corpo.
-E' la mia magia, non preoccuparti- la rassicurò la Dragon Slayer.
Juvia annuì con un sorriso timido in volto.
-Dovresti sentirti meglio tra qualche minuto, se non altro dovrebbe passarti il mal di testa-.
-Ah! Meno male! Non lo sopporto più...- borbottò la maga dell'acqua.
-Sono felice di rendermi utile-.
-Ti ringrazio davvero per quello che stai facendo per me-.
-Figurati, non devi ringraziarmi. Lo faccio con piacere, sei un membro della famiglia-.
Juvia sorrise ampiamente, era bello sentirsi parte di qualcosa anche se
non riusciva a ricordare nessun membro della sua cosiddetta famiglia.
Certo, lei non si ricordava affatto di loro ma i suoi amici ricordavano
perfettamente chi fosse lei e non perdevano occasione per ricordarle
quanto fosse importante per loro. Anche coloro con cui sembrava avere
meno rapporto (stando alla guida di Lucy) si erano impegnati per farla
sentire a casa e si erano trattenuti per evitare di bombardarla di
informazioni e domande.
Sì, tutto sommato doveva ammettere di sentirsi davvero a casa
con quelle bizzarre persone che dicevano di essere la sua famiglia.
Considerato tutto poteva anche andarle peggio.
|