La strega di Wychford

di eddiefrancesco
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Barraclough aveva un tono così feroce che Octavia tentò un approccio differente. «Ma se accadesse, non sarebbe meglio lasciare che Lisette lo rivedesse? Che lo affrontasse, che scoprisse cosa prova in realtà per lui? Non avrà pace finché non accadrà, ve ne rendete conto?» «Contessina Octavia, non sapete di cosa state parlando. Non permetterei mai a quell'uomo di avvicinarsi a mia nipote! Credetemi, è una questione ben più grave che tenere a bada quei rampolli dell'aristocrazia britannica che hanno messo gli occhi sull'eredità di Lisette.» ribatte' lui seccato. Octavia era già irritata dal fatto che non si fosse fidato di lei. Ora, si arrabbiò. «Immagino che includiate mio fratello tra questi rampolli?» «Sì, se proprio volete saperlo, è così.» Octavia si irrigidi'. «Basta! Quando vi renderete conto, sir, che i Petrie non hanno bisogno della ricchezza di nessuno? Non rendete giustizia né a mio fratello né a Lisette con questi sospetti. Credo che andrò da Pip. Preferisco la sua semplice onestà al vostro cocciuto cinismo.» Cupo in volto, Edward la guardò allontanarsi. L'aveva fatto di nuovo! Perché doveva sempre rovinare tutto? Non poteva dirle quel che aveva fatto Arandez, ma con chiunque altro sarebbe riuscito a districarsi in modo diplomatico. E per quanto riguardava il fratello di lei... Il problema era che non mai incontrato nessuno come Octavia Petrie in vita sua: una dama dell'alta società, eppure onesta e schietta quanto Pip, dolce e affettuosa come Lisette, una donna che possedeva coraggio, umorismo e una passionalità che lo infiammava quanto Louise non era mai riuscita a fare. Come doveva comportarsi, con lei? Sposala, gli suggerì una voce dentro di lui. È l'unica risposta. Sposala prima che lo faccia qualcun altro. Edward si impietri'. Sposarla? Rinunciare alla sua vita di scapolo? Unirsi ai ranghi di quegli uomini maritati per cui aveva provato tanta pena in passato? Mai! Bastava guardare come l'aveva ridotto, e non erano nemmeno fidanzati! Oh, no! Il matrimonio era una trappola in cui non sarebbe mai caduto. Che idiozia! Durante il tragitto di ritorno da Richmond, la conversazione fu esclusivamente a beneficio di Pip. Altrimenti, Octavia non avrebbe detto una parola a Edward Barraclough. Era arrabbiata e delusa. Prima la rincuorava giurandole, con apparente sincerità, che non la disprezzava, e due minuti dopo si rifiutava di rivelarle l'informazione riguardo ad Arandez. Peggio, la accusava di appoggiare le pretese di Harry sulla fortuna di Lisette. Cosa c'era che non andava in quell'uomo? Era come se cercasse la lite ogni volta che sembravano rappacificarsi. Octavia non sapeva se fosse un atteggiamento istintivo o deliberato, ma a suo parere dimostrava chiaramente la riluttanza di lui a farsi coinvolgere. Quando raggiunsero St. James's Square, bacio' Pip affettuosamente e salutò Mr. Barraclough con un gelido addio. Una volta nella sua stanza, escluse Edward con fermezza dalla propria mente e concentrò tutta la sua attenzione sulla nipote. Da quel che aveva capito dell'ultimo anno della vita di Lisette, non la stupiva il fatto che fosse triste. Il tempo avrebbe alleviato il dolore per la perdita dei genitori, ma Lisette non sarebbe mai stata in pace con se stessa finché non avesse compreso cosa provava veramente per Richard Arandez. Edward Barraclough aveva escluso che potesse essere mai stata innamorata di lui, e Octavia era incline a essere d'accordo. Lisette aveva provato dell'affetto per un giovane che conosceva dall'infanzia e si era fidata di lui. Altrimenti perché sarebbe stata così pronta a credere alla storia della lettera? Tuttavia, in quegli ultimi sei mesi lontana da Antigua, Lisette era maturata molto. Il suo interesse per Harry dimostrava che non era più innamorata di Arandez, se mai lo era stata. Ma finché aveva dei dubbi riguardo a ciò che Arandez le aveva detto, non si sarebbe mai sentita davvero libera di pensare a un altro. Octavia avrebbe proprio voluto sapere cosa aveva provocato l'improvviso ritiro del consenso alle nozze. Lisette ne conosceva la ragione? John Barraclough doveva pure aver dato a sua figlia qualche spiegazione per aver troncato il rapporto tanto bruscamente. Pertanto, quando si recò da Julia per congratularsi del successo del suo ballo, approfittò dell'occasione per invitare Lisette a un giro in carrozza nel parco. Miss Cherrifield aveva portato Pip a far visita a una sua ex alunna, perciò c'erano tutte le condizioni per una chiacchierata confidenziale. «Ho riflettuto su quel che mi avete detto riguardo a Richard Arandez, Lisette. Che genere di persona era?» iniziò, mentre si crogiolavano sotto il sole primaverile. «Non ne sono più sicura. Mi piaceva, anche se era molto più grande di me. Aveva sempre detto di volermi sposare, e l'idea mi andava, soprattutto perché significava che sarei potuta restare vicino a casa. Le nostre proprietà sono confinanti, sapete? Anche mamma e papà sembravano contenti, perciò rimasi molto sorpresa quando cambiarono idea.» «Ne conoscete il motivo? «No. Ma in seguito pensai che ci fosse stato qualche disaccordo riguardo ai confini. Edward riteneva che la famiglia Arandez si fosse appropriata di un pezzo di terra che apparteneva a noi. Papà si rifiutò di parlarne, ma è l'unico motivo che riuscii a trovare.» «Ne soffriste? Sino a che punto desideravate sposarlo?» «Ci rimasi male all'inizio, ma non durò.» «In che senso?» «Quando mamma e papà morirono e lui mi assicurò che papà avrebbe voluto che ci sposassimo subito, io non ero sicura di volerlo fare. Così gli dissi che avevo bisogno di tempo.» «Mia povera ragazza, certo che avevi bisogno di tempo! La perdita dei vostri genitori dev'essere stata un terribile colpo. Lui lo avrà capito sicuramente.» «No. Disse che gli ultimi desideri di papà sarebbero dovuti essere un sacro dovere. Si arrabbiò quando io continuai a rifiutarmi di fare quel che lui voleva, e mi chiamò stupida bambinetta. Ma Edward e lo zio Henry ci sorpresero e lo mandarono via. Quando dissero che non dovevo vederlo più, per me fu quasi un sollievo. Ma poi, dopo che Edward partì per l'Inghilterra, Ricardo tornò e mi chiese di fuggire con lui. Era come era stato in passato. Disse che gli dispiaceva di avermi spaventato, ma mi amava tantissimo e aveva promesso a mio padre che si sarebbe preso cura di me per sempre.» «Ma c'erano già gli zii a prendersi cura di voi. Sono i vostri tutori legali.» «È quello che gli dissi io. E aggiunsi che ero sicura che il mio defunto genitore non avrebbe mai voluto che scappassi con qualcuno. Fu allora che lui mi mostrò la lettera di papà. Stavamo quasi per partire quando lo zio Henry ci scoprì e chiamò i suoi uomini. Fu l'ultima volta che vidi Ricardo. Non riesco a dimenticare quel momento. Gli uomini lo stavano trascinando via, e lui urlava che dovevo aspettarlo, che mi amava e che sarebbe venuto a prendermi. Io... io sono convinta che prima o poi lo farà.» Rimasero in silenzio per un attimo, poi Octavia chiese: «E voi come vi comporterete quando lo farà?» «Non lo so! Un tempo credevo di essere innamorata di lui, ma non sono più sicura che dicesse la verità riguardo a papà. E... e ho incontrato vostro fratello e ho scoperto che mi piace di più. Molto di più. Contessina Octavia, non so proprio cosa fare.» «Credo che alla fine tutto si riduca a una questione molto semplice. Se pensate di essere ancora innamorata di lui, allora dovrete convincerlo a comportarsi con onore e ad aspettare finché non avrete il consenso dei vostri tutori. Niente più fughe. Dopo tutto, se si trattò semplicemente di una disputa riguardo ai confini, i vostri zii potrebbero ricredersi se vedranno che fate sul serio. Ma se non siete innamorata del signor Arandez, allora dovrete dirglielo. È molto semplice.» Lisette sospirò. «Sembra davvero semplice, espresso in questo modo. Cercherò di farlo. Grazie per il consiglio, contessina Octavia.» Octavia le sorrise con affetto.




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