Ombre

di Elodar76
(/viewuser.php?uid=1041968)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Il vento fresco della sera sul viso mi scuote dai miei pensieri, mentre cammino nel sontuoso giardino della magione ad Arras.

 

Ricordo come fosse oggi il giorno in cui firmai le mie dimissioni dalla vita militare.

Il braccio non mi avrebbe più potuto aiutare in battaglia: avevo perso forza e destrezza, purtroppo.

I miei soldati mi salutavano commossi nella piazza d'armi. I miei cari ragazzi a cui avevo dato tutta me stessa per non asservirli col comando ma con la forza del libero pensiero.

La situazione a Parigi stava precipitando drammaticamente ed io, ormai, non potevo più essere d'aiuto.

 

Tu, André, mi hai accompagnato in questo viaggio per farmi riprendere nella complicata convalescenza.

"Ordini del medico!" hai detto col tuo sorriso furbo Come se non ti conoscessi!

Non mi avresti mai permesso di venire  da sola.

Anche tu hai dato le dimissioni lo stesso giorno .

Alain si è commosso e ti ha dato una pacca sonora sulla schiena dicendoti "Hey amic! Mi raccomando: fatti valere!" Tu sei arrossito. Chissà che cosa voleva dire? Poi mi ha fatto il saluto militare ,e con la sua faccia da schiaffi “Buona vita, comandante! Me lo tratti bene questo povero diavolo.” E se ne è andato via ridendo con la sua buffa andatura in cerca di vino e donne.

 

Mi ritrovo a sorridere mentre lo ricordo.

Sento il rumore dei tuoi passi sull'acciottolato .

Oscar! Oggi siamo di buon umore vedo!” mi dici mentre mi vieni incontro con una bella mela rossa tra le mani.

Mi incammino fermandomi ad un passo da te.

Pensavo alla vita…a quanto sia strana...non trovi, André?”

Mordi la mela guardandomi fisso. Come sei bello!

I capelli corti mossi dal vento, le tue spalle larghe, la mascella e la bella bocca piena che si muovono masticando.

 

Un brivido mi scuote.

Hai freddo Oscar? Meglio rincasare. Non vorrai di certo prenderti un raffreddore!”

 

Aspetta! Ti volevo parlare da tempo. Ecco, io... Ti ricordi che ti accennai del conte di Fersen? ...quel giorno, ormai mesi fa, parlammo d'amore...”

Un tonfo.

La mela cade a terra rotolando lontano.

Oscar, lo so cosa provi per lui, ma, te ne prego, non voglio sentirlo!” le mani sul viso.

Stai per andartene. Ti fermo afferrandoti  per un braccio e ti giri guardandomi.

Nello sguardo tanta tristezza e una supplica muta.

Ascoltami! Non andartene André!”

Ti metto una mano sul cuore: lo sento battere come quella volta nel fienile.

Un gesto che ti fulmina e ti fa rimanere fermo ad ascoltare.

Ti guardo ferma e riprendo a parlare con una dolcezza che non sapevo di avere.

Quel giorno abbiamo parlato della stupidità delle convenzioni sociali e delle gabbie che ci modelliamo addosso per colpa delle consuetudini. Mi hai raccomandato di non farmi più del male da sola e di aprirmi all'amore che, per paura della sofferenza, non volevo vedere ma che albergava nel mio cuore da tempo, da molto tempo. Di vivere il mio essere donna!”

 

Ti sento fremere. Non capisci a cosa mi riferisco.

 

Oscar, cosa mi vuoi dire? Sei stata sua quella sera?... di Fersen ?” l 'occhio liquido di lacrime.

No André! Non lo sono stata e non potrei mai esserlo perché io sono tua! Lo sono sempre stata.

L' ho capito da quella sera, quando  mi hai baciato. Tu hai aperto la gabbia in cui ero rinchiusa col tuo amore puro...come nel libro che ti ho lasciato in camera. Ricordi? Avevo paura dell' intensità dei sentimenti che provavo per parlartene. Non sapevo gestirli. Sono solo una sciocca, vero?”

Scuoti la testa. Gli occhi brillanti come stelle.

Mi prendi la mano e mi stringi a te.

Oscar...io ti amo!”

 

Lacrime di gioia ora ci inondano il viso mentre il nostro abbraccio diventa sempre più inscindibile.

Anche io ti amo! Scusami se ti ho fatto soffrire tanto. Non sono degna del tuo amore!”

 

Mi parli tra i capelli, vicino l' orecchio . Le tue labbra le sento sulla pelle.

Tu sei la mia vita, il sangue che mi scorre nelle vene. Ti ho amata da sempre e ti amo, se possibile ogni minuto di più. Il mio cuore ora potrebbe esplodere dalla felicità. Se ho sofferto per arrivare a tutto questo è stata ben poca cosa.”

 

Ci uniamo dolcemente in un bacio che sembra infinito. Io, rifugiata nel tuo petto, le tue mani a trattenermi,  ma stavolta non voglio fuggire. Voglio stare in eterno sul tuo cuore.

La tua bocca morbida e dolce mi inebria con i suoi baci e non ne sono mai sazia.

Ci incamminiamo verso le mie stanze allacciati in un abbraccio. Stanotte voglio essere finalmente una donna, la tua donna .

 

Le ombre create dalle candele indugiano sui nostri corpi umidi e ansanti intrecciati nell'amore più completo.

Una richiesta a fior di labbra tra un bacio ed un altro.

Sposami Oscar!”

André…sì, lo voglio!”

 

Un altro bacio insieme ad altri mille a suggellare questo amore finalmente libero di vivere senza ombre nella luce più completa.

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4002558