Battleground - Cronache del Multiverso

di evil 65
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Hola! Ok…questo è sicuramente uno dei capitoli più importanti dell’intera storia. La seconda parte, in particolare, risponderà a tutte le domande sulla nascita di Battleground. Quindi preparatevi mentalmente…perché ne avrete bisogno!
 
 

Capitolo 32 - Battleground Rise
 
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"( My friend) Is the king of all kings.
And yet my friend walks beside me.
My friend. Backing ( My friend) Rules the earth and the sun.
And yet my friend stops to guide me.
My friend takes my hand.
Just when all appears in vain..."


My Friend - Frankie Lane


Il Falcon discese l’atmosfera della Terra a gran velocità, lasciandosi dietro una scia di carburante e detriti vaganti.
La navetta atterrò di forza nei giardini della magione, sollevando una densa nube di polvere.
Il Dottore non perse tempo a cercare un punto d’appoggio più aperto e distante dal centro civile, perché in fondo sapeva che lui e il resto dei Time Warriors avevano poco tempo a disposizione. Dopotutto, l’Impero non ci avrebbe messo molto a rilevare il rientro del Falcon, non dopo che i sistemi anti-monitoraggio erano rimasti danneggiati durante la battaglia di Trenzalore.
Anzi, quasi sicuramente un contingente di stormtroopers era già stato inviato verso la loro attuale posizione! O forse l’intera flotta di Darth Vader si sarebbe presto presentata attorno al pianeta per bloccare ogni possibile via di fuga. O peggio… il Maestro stesso si sarebbe teletrasportato in quel luogo entro i prossimi cinque secondi per spazzarli via dall’esistenza.
Doveva assolutamente raggiungere il TARDIS, attivarlo e tornare indietro nel tempo quel tanto che bastava per scoprire gli eventi che avevano portato all’'origine di quell’incubo… e con un po’ di fortuna, avrebbe anche scoperto i mezzi necessari per annullare ciò che il suo vecchio amico aveva fatto al multiverso.
Fortunatamente, i localizzatori che aveva messo negli auricolari dei Time Warriors avevano fatto il loro lavoro fino alla fine, permettendogli di rintracciare la Macchina del Tempo.
Scese rapidamente dalla rampa, mentre le figure barcollanti di Ruby e Rowlet lo seguivano a ruota. Alzando lo sguardo, vide Baelfire, Angel e il resto dei team JEKP e RWBY corrergli incontro, accompagnati da due uomini dall’aria familiare.
Il Signore del Tempo li riconobbe come Logan Royston e Sebastian Michaelis, rispettivamente il padre adottivo del Vigilante Mascherato e il suo leale maggiordomo. Non li aveva mai incontrati di persona, ma aveva fatto abbastanza ricerche sulla famiglia del ragazzo da sapere che erano individui affidabili.
Notò non esservi alcuna traccia di Thor e Accelerator. Che fossero rimasti troppo feriti dallo scontro? Forse si stavano ancora riprendendo… o forse…
Scosse la testa per liberarsi da simili preoccupazioni. Doveva rimanere concentrato su un solo obbiettivo: accedere al TARDIS.
<< Rowlet! >>
<< Padron Fire! >>
Il barbagianni sfrecciò sia dal padroncino che da Lord Royston, felicissimo di rivederli entrambi, e sia padre che figlio erano assolutamente risollevati che fosse sano e salvo.
Il Dottore sollevò la mano destro in segno di saluto.
<< Scusate il ritardo! Abbiamo avuto qualche… ehm, contrattempo durante il viaggio. Come voi, immagino. >>
Kirby, Emil e James si avvicinarono: il fauno lupo zoppicava ancora e si aiutava grazie a una stampella prestatagli da Logan, mentre gli altri due, seppur guariti da quasi tutte le ferite, erano ancora un po’ scossi e pallidi a causa delle droghe che ne avevano causato la sconfitta su Trenzalore.
<< Contrattempi è dire poco >> commentò Heller << ma ritrovarvi è un piacere. Ora…qual è la nostra prossima mos-… >>
<< Aspetta >> lo interruppe Emil << per caso, sapete dove sono Accel e Thor? Non erano con noi sul TARDIS. >>
<< Quando ho attivato il teletrasporto seguendo le istruzioni del Dottore, sarebbero dovuti apparire assieme a tutti voi >> intervenne Fire, stringendo il proprio barbagianni tra le braccia con fare contrito << Ma così non è stato. Ho creduto di aver sbagliato qualcosa, ma ripensandoci... non è andata così. Ero nervoso, sì, ma ho fatto tutto quello che mi è stato detto. È inutile che ci giriamo intorno, sappiamo tutti di essere stati attaccati dal nemico. Perciò… questo significa che potrebbero essere… >>
Non riusciva a completare la frase, ma non ci voleva un genio per capire a che cosa si stesse riferendo. Fu il Dottore a dare voce a quel pensiero.
Il Signore del Tempo abbassò cupamente lo sguardo.
<< Devono essere stati catturati >> sussurrò << Probabilmente i loro auricolari sono stati danneggiati durante gli scontri… maledizione. >>
<< Come facciamo ad essere sicuri che siano ancora vivi? >> domandò Angel.
Il Dottore si passò una mano tra i capelli argentati.
<< Sono risorse importanti >> disse, suonando meno sicuro di quanto avrebbe voluto << Il Maestro non li butterebbe mai via così. >>
Il rosso storse il labbro. << Allora mi chiedo dove siano stati portati. >>
<< Considerando la loro nomea, non in una prigione comune >> esclamò Blue, dietro di lui << E se questo è vero, abbiamo l’obbligo di scoprirlo per poterli liberare. >>
<< Giusto >> acconsentì il ragazzo, per poi rivolgersi al Signore del Tempo << Lei ha qualche idea? >>
Il Dottore esitò a rispondere.
Loro… avrebbero dovuto liberarli, vero? Certo che avrebbero dovuto… erano loro compagni. Avevano combattuto insieme per una causa comune, si erano fidati di lui… e ora le loro vite erano in pericolo. Sarebbero dovuti subito correre in loro soccorso e tirarli fuori da qualunque prigione in cui erano stati buttati.
Ma...
Prese un respiro profondo.
<< No >> rispose duramente << Non abbiamo tempo per questo. Portatemi dal TARDIS. >>
Senza dubbio, la risposta del Dottore non era quello che nessuno dei Time Warriors si aspettava.
<< Sta scherzando, spero! >> protestò Blake, svicolando dall'abbraccio in cui Ruby aveva stretto lei e le compagne una volta atterrata << Per quanto ne sappiamo, potrebbero essere sottoposti alle peggiori torture! Dovunque siano, abbiamo il dovere di tentare. Non possiamo abbandonarli! >>
Il Dottore sospirò mentalmente. Sapeva che le proteste sarebbero state inevitabili, ma in cuor suo aveva sperato fino all’ultimo di evitare inutili conflitti.
Sollevò ambe le mani in segno di resa.
<< Signorina Belladonna, credimi, capisco la tua preoccupazione, ma al momento abbiamo questioni molto più urgenti di cui occuparci. Per quanto la cattura di Thor e Accelerator sia un avvenimento deplorevole, non possiamo compiere gesti avventati! >>
<< Con tutto il dovuto rispetto, Dottore… >>
Logan Royston era intervenuto, l'espressione inflessibile e il tono di voce piuttosto alterato nel pronunciare l’ultima parola. Non era un gran bello spettacolo vedere un uomo tanto gentile e benevolo cambiare di colpo così.
<< Lei ha sicuramente molto più degli anni che dimostra, così come moltissime altre esperienze…eppure mi ha appena sbalordito, e non nel senso buono del termine. Non credevo che le servissero dei giovani, a doverle ricordare il tanto decantato rispetto per la vita umana e il dovere di proteggerla, qualità con cui siete stato spesso dipinto da coloro che credevano nella vostra causa. Devo ricordarvi io, un nobilastro qualsiasi, che quei due hanno combattuto su quel dannato pianeta fantasma? Che hanno rischiato la vita, come tutti i ragazzi qua dentro che io e Sebastian abbiamo dovuto accudire perché non tirassero le cuoia!? >>
<< E io devo forse ricordare a tutti voi che abbiamo le vite di tutta Battleground che gravano sulle nostre spalle?! >> ribatté il Dottore, utilizzando un tono molto più rabbioso del solito.
Il suo sfogo fu talmente inaspettato da spingere gli stessi Time Warriors a spalancare gli occhi per la sorpresa. Loro… non lo avevano mai visto così.
<< Noi abbiamo un dovere verso quelle persone >> continuò il Signore del Tempo, implacabile << Volete davvero farmi rischiare la sicurezza del TARDIS, dopo che siamo finalmente riusciti a recuperarlo? Ho combattuto vent'anni per questo momento! Ora abbiamo la possibilità di sconfiggere il Maestro, e non possiamo perderla! Mi dispiace ammetterlo… ma in questa situazione le esigenze dei molti contano più di quelle dei poc-... >>
Il Signore del Tempo non ebbe il tempo di concludere il suo discorso: fu raggiunto da un poderoso pugno in piena faccia che lo fece finire a terra.
Angel gli stava in piedi davanti, le nocche tese, un’espressione furibonda, delusa e amareggiata.
<< Be’, davvero, devo proprio dirlo >> sibilò, furibondo << Non mi aspettavo simili discorsi da lei, Dottore. Non era stato lei a dire che avrebbe fatto tutto il possibile per garantire la sopravvivenza del gruppo!? È vero, la sopravvivenza di Battleground grava sulle nostre spalle, e io lo so meglio di quanto lei possa immaginare! Tuttavia lasciare qualcuno indietro, indipendentemente dalla motivazione, non ci renderebbe diversi da quelli che seguono il Maestro! Anzi, ci renderebbe anche peggio di loro! A che serve vincere se non riusciamo a salvare dei compagni prigionieri!? >>
Il Dottore sputò un rivolo di sangue e cominciò a massaggiarsi la mascella.
<< Ugh… >> gemette << Mi hai davvero colpito… eh… non me lo aspettavo. Ma forse avrei dovuto. >>
Lanciò un’occhiata verso il giovane soleano.
<< Angel, rifletti. Pensi davvero che Thor e Accelerator vorrebbero qualcosa del genere? Che abbandonassimo la nostra missione per salvarli, anche dopo che si sono sacrificati per permetterci un minimo di vantaggio? >>
<< Non ci provi! >> sbottò il soleano << Magari può applicare questo ragionamento a Thor. Lui è sia un dio che un valido guerriero, è sempre stato pronto a sacrificarsi! Ma Accelerator ha qualcuno che lo aspetta alla base, da cui vuole tornare, e loro vogliono che ritorni! Se io mi sono limitato a darle un pugno… loro che cosa farebbero, se sapessero che ha deciso di abbandonarlo? Trovi una risposta migliore per giustificare la vigliaccheria di non volerli salvare! >>
<< Hikaru. >>
Fire gli strinse la spalla per calmarlo. Si fece avanti e fissò il Dottore negli occhi.
<< Tu lo avevi promesso…Avevi promesso di non lasciare nessuno indietro! E ora vuoi lavertene le mani così, come se niente fosse?! >>
<< Ragazzo… >>
<<  Qrow Branwen è morto per salvarmi >> affermò l’adolescente dai capelli verdi, implacabile << O l’hai forse dimenticato? Sia lui che Summer Rose conoscevano i rischi quando sono venuti a salvarmi, e non se ne sono pentiti un istante! Ma soprattutto, lo hanno fatto perché tu glielo hai chiesto! Perché si fidavano di te! Non ci hai pensato due volte, quando è toccato a me! I rischi non erano poi così diversi, perché ora ti stai tirando indietro!? >>
Una piccola lacrima scese lungo una guancia di Ruby, che si avvicinò al Dottore mentre Yang le teneva una spalla.
<< Dottore. Non c’è più niente che possa fare per mio padre, a parte continuare la sua lotta... e proteggere i suoi compagni. Se necessario, tenterò da sola di salvarli >>
<< Tenteremo >> la corresse Weiss << siamo in gruppo per una ragione. >>
<< E noi non saremo certo da meno! >> aggiunse Kirby, ricevendo cenni decisi ad opera di Emil, James e Penny.
Il Dottore li guardò uno ad uno, soppesandoli con lo sguardo. Poi, lentamente, si sollevò da terra e rilasciò un lungo sospiro.
<< Va bene… okay, mi avete convinto. E non ho neanche dovuto pagare una terapia >> borbottò, prima di recuperare il suo sorriso << Va bene, ragazzini… andremo a salvarli. DOPO che avrò utilizzato il TARDIS per tornare indietro nel tempo, e su questo non discuto. >>
Sollevò una mano per fermare ogni potenziale protesta.
<< Dimenticate che si tratta di una macchina del tempo. Posso tornare esattamente pochi istanti dopo che sarò partito… così avremo tutto il tempo di salvare i nostri compagni. Siamo d’accordo? >>
I più giovani membri del gruppo tirarono un sospiro di sollievo, lieti di aver convinto il loro leader e mentore.
<< Direi che è abbastanza ragionevole >> affermò Kirby << ti portiamo subito al TARDIS. È ancora nel salotto. >>
 
                                                                                                                          ***

I Time Warriors procedevano a passo spedito attraverso i corridoi della magione, con il Dottore e Logan in testa al gruppo.
Il nobiluomo non aveva aperto bocca dal loro breve litigio, e questo aveva cominciato a mettere l’alieno a disagio. Si odiava per aver costretto i suoi alleati ad averlo visto in quello stato. Per vent’anni aveva cercato di tenere quella parte di sé sotto controllo, malgrado le peggiori difficoltà.
Il Soldato… il Generale…colui che aveva combattuto nella Guerra del Tempo, la madre di tutte le Guerre. Il suo più grande rimpianto.
<< Bella casa >> commentò a bassa voce, nel tentativo di rompere il ghiaccio.
Accanto a lui, Logan sospirò in accordo. << L’ho ereditata da mio padre. Anche se il grosso dell’arredamento è tutto merito mio. >>
<< Oh, be’… in questo caso è un vero piacere conoscervi, finalmente >> ribatté il Signore del Tempo << A proposito, non ci siamo ancora presentati. Io sono… >>
<< Il Dottore, anche noto come il tizio che ha trascinato mio figlio in una guerra civile intergalattica >> lo interruppe il nobile, lanciandogli un’occhiata laterale << Nonché il criminale più ricercato di tutti i tempi. >>
L’alieno trasalì e si guardò rapidamente indietro. Fortunatamente, il resto dei Time Warriors non sembrava interessato alla loro conversazione, anche se Fire li stava scrutando da lontano con sospetto.
<< Già… ehm… scusi? >>
<< Non ha più importanza >> continuò Logan, con un sorriso appena accennato << Conoscendolo, avrebbe trovato altri modi per ritrovarsi in un simile pasticcio. Sono solo contento che abbia finalmente cominciato a riscoprire il suo passato. >>
Il Dottore si grattò nervosamente la guancia. << Cercherò di farmi perdonare. >>
<< Sarà meglio. Perché là dietro non mi ha dato esattamente una buona impressione, nonostante mi sia stato narrato il contrario. E l’ultima cosa che voglio è affidare la vita di mio figlio a qualcuno che non merita il suo rispetto. >>
Il Signore del Tempo sospirò stancamente. << Lo ammetto, non è stato uno dei miei momenti migliori >> borbottò con un sorriso triste << Questa guerra mi ha portato via così tanto…io…voglio solo far tornare le cose come erano un tempo. A volte mi sento come se il peso dell’intero universo gravi sulle mie spalle… >>
<< E le persone possono compiere azioni molto stupide quando si trovano in situazioni del genere >> terminò Logan, e in quelle parole, il Dottore capì di aver appena trovato qualcuno che comprendeva appieno che cosa significasse.
Sicuro, quell’umano non aveva mai vissuto una guerra terribile come la Guerra del Tempo… ma una guerra era pur sempre una guerra, e tanto bastava per far avvicinare coloro che ne avevano vissute.
<< Pensavo di aver eliminato quella parte di me >> dichiarò il Signore del Tempo << La guerra non è mai stata il mio forte… eppure eccomi qui. >>
Il nobiluomo non aveva bisogno di essere un esper per comprendere il significato dietro alle parole del vecchio. Aveva subito capito che questa non era la prima guerra a cui partecipava, dato che lui stesso ne aveva fatto parte… e brevemente si chiese quale conflitto fosse stato così devastante da ridurlo in un simile stato. Perché, per quanto potesse sentirsi affine, era chiaro che non l’avrebbe mai capito fino in fondo.
Ma c’era di più.
Poco prima, nei giardini… per la prima volta dopo molto tempo, Logan Royston aveva avuto effettivamente paura. Si era sentito come un insetto al cospetto di un gigante che avrebbe potuto schiacciarlo in qualsiasi momento… come se questo misterioso Dottore fosse solo l’ennesima forma presa da un male… no… da una forza della natura di incommensurabile potere. Piena di rabbia…e dolore.
<< Cerchi solo di non ricadere nelle vecchie abitudini >> gli disse dopo qualche attimo di silenzio, cercando di non mostrare segni di nervosismo.
Il Signore del Tempo gli lanciò un sorriso sghembo. << Ci proverò! >>
Tra loro due calò un altro silenzio, e fu di nuovo il Dottore a romperlo.
<< Non le importa di… be’, mettersi contro il dio del vostro mondo? >>
Il marchese sospirò.
<< Non posso dire di averlo mai odiato, né che mi sia mai particolarmente piaciuto… >> ammise << Dopotutto, sono cresciuto con la convinzione che al mondo non potesse esistere qualcosa di davvero “perfetto”…che fosse un semplice essere umano o un Dio apparentemente onnipotente. Quindi ho sempre sospettato che nascondesse qualche scheletro nell’armadio. Solo…non credevo fossero così enormi. E non sono così ipocrita da non ammettere di averlo venerato: mi sono comportato come se facesse parte della mia vita, senza pormi nessuna domanda. >>
Sollevò lo sguardo in direzione del soffitto.
<< Era lì… e a me non importava del perché e di come, nonostante ci fossero tante cose che non approvassi della sua politica. Ho vissuto la mia vita nell’ignoranza, ma non sarò così umile da negare di non aver mai fatto niente, sebbene nel mio piccolo…sebbene per poche semplici persone. Adesso mi chiedo se un giorno sarei risultato scomodo al punto da giungere comunque fin qui. Ma non ha molta importanza, perché, arrivato a questo punto, Dottore… io ho solo due cose che per me contano: restare vivo, proteggere mio figlio e garantirgli un futuro. E non potrò farlo senza prima essermi liberato di coloro che lo perseguitano. >>
<< Capisco >> borbottò il Dottore, con un sottofondo di approvazione e rispetto.
Infine, il gruppo raggiunse l’entrata del salotto. E in mezzo alla stanza…eccola: una familiare cabina della polizia anni 60, interamente dipinta di blu.
Gli occhi del Dottore sembrarono illuminarsi di luce propria.
<< Quanto mi sei mancata >> sussurrò, mentre attraversava rapidamente la stanza…e con grande costernazione dei presenti abbracciava la cabina come se si fosse appena riunito con una vecchia amante. E non solo!
Cominciò ad accarezzarla e a stringerla con forza sempre maggiore, sotto gli occhi basiti dei Time Warriors.
<< Sei…davvero uno spettacolo >> borbottò il Signore del Tempo, incurante dei loro sguardi perplessi.
<< Dovremmo, ehm…lasciarli da soli? >> chiese Emil, grattandosi le orecchie con aria imbarazzata.
Al contrario, Penny aveva le labbra contratte in un sorriso luminoso.
<< Io li trovo così carini! >> squittì euforica, con Ruby che annuì in accordo.
<< Anche io! >>
<< Questo perché a te piace parlare con le armi >> borbottò Yang, suscitando un’espressione tradita da parte della sorella.
<< Yang! >> piagnucolò la cacciatrice << Avevi promesso di non dirlo a nessuno! >>
<< Cosa ho mai fatto per meritarmi un leader del genere >> borbottò Weiss, portandosi una mano alla fronte.
E quando Blake e Kirby aprirono bocca, lei li ricompensò con un’occhiata glaciale.
<< Non…provate…a rispondere >> sibilò freddamente.
Gli altri Time Warriors ridacchiarono divertiti, mentre il Dottore si tirava indietro e schioccava le dita della mano destra.
Subito, le porte del TARDIS sembrarono aprirsi come per magia, rivelandone gli interni illuminati.
Il Dottore si concesse qualche momento per ammirarli e prese un respiro profondo.
<< È il momento della verità >> borbottò, voltandosi verso il resto della squadra << Auguratemi buona fortuna. >>
Alcuni di loro gli lanciarono un pollice in alto, altri sorrisero, altri ancora si limitarono a porgergli un cenno. Solo Angel aveva il volto contratto da un’espressione incerta, al limite tra lo speranzoso…e il preoccupato.
<< Lei tornerà…non è vero? >> domandò esitante.
Il Dottore non poteva certo fargliene una colpa, visto quello che era successo poco prima.
<< Dopo quel pugno che mi hai tirato? Avrei troppa paura a fuggire! >> ribattè con un occhiolino scherzoso.
Questo sembrò rassicurare il soleano.
<< Stia attento >> gli disse…e per un attimo, al Signore del Tempo sembro quasi che quelle parole avessero un significato nascosto. Come se Angel sapesse qualcosa di cui non era ancora a conoscenza.
Il Dottore socchiuse appena gli occhi…ma alla fine decise di non soffermarsi troppo sulla questione. Probabilmente era ancora scosso dall’intera battaglia.
Con quel pensiero in mente, entrò nel TARDIS e chiuse la porta dietro di sé.
Senza perdere tempo, si avvicinò ai comandi del macchinario, mentre il profumo familiare del Tempo e dello Spazio gli invadevano le narici. Quanto gli era mancato!
<< Ricordi ancora come si fa? >> chiese rivolto al grande pilastro che spiccava dalla console.
E la macchina non esitò a rispondergli, aumentando la luminosità della stanza.
Di fronte a quella manifestazione di gioia, il sorriso del Dottore non potè che allargarsi.
<< In questo caso…Geronimo! >> esclamò, mentre tirava la leva di accensione.
Il TARDIS cominciò a tremare, e presto seguì un rumore che aveva accompagnato i ricordi del Signore del Tempo negli ultimi vent’anni. Come quello di un’automobile che cercava di correre con i freni sempre attivi!
Ad altre persone sarebbe potuto sembrare fastidioso…ma per il Dottore era il suono migliore dell’intero Multiverso!
Il contatore della macchina cominciò a muoversi a ritroso.
5 anni…10 anni…15 anni…20 anni…
BOOM!
Il TARDIS si fermò di colpo, sorprendendo l’alieno.
<< Ma che… >>
Non ebbe la possibilità di terminare la frase.
Cadde in avanti, mentre scintille e scariche elettriche si propagarono dalla console di comando.
Il Dottore si rialzò a fatica e picchiettò la mano contro il pilastro.
<< Oi, tutto bene? >> domandò preoccupato.
In tutta risposta, gli interni della stanza cominciarono a lampeggiare. Era come se il TARDIS stesse…piangendo.
Vi fu un altro scossone e il Signore del Tempo ricadde pesantemente sul pavimento della macchina.
<< Ok…questo non va affatto bene >> gemette, mentre strisciava fino alla porta del TARDIS.
La aprì con uno scatto e…
<< Per tutti i Dalek! >>
 
                                                                                                                                  * * *
 
 
I Time Warriors attendevano pazientemente all’interno del salotto, silenziosi e nervosi al tempo stesso.
<< Quanto tempo è passato? >> disse all’improvviso Heller, rompendo la quiete di quel momento.
Gli occhi di Penny divennero temporaneamente bianchi.
<< Solo cinque minuti >> disse, dopo una rapida scansione del suo orologio interno.
Alcuni dei Time Warriors cominciarono a scrutarsi con aria preoccupata.
<< Tornerà >> disse Ruby, sorridendo fiduciosa << Forse ha solo un piccolo margine di ritardo… >>
All’improvviso, un rumore familiare risuonò per tutta la lunghezza del salotto.
Pochi secondi dopo, l’inconfondibile figura del TARDIS si materializzò al centro della stanza, come se non se ne fosse mai andata.
<< Grazie al cielo >> borbottò Fire, mentre lui e gli altri camminavano fino alla cabina.
Fu allora che il Dottore fuoriuscì dalle porte della Macchina del Tempo… e cadde in ginocchio, gli occhi vitrei e il volto contratto da uno sguardo scioccato.
Angel, visibilmente preoccupato di fronte a quello spettacolo, si avvicinò all’anziano aiutandolo a sorreggersi. << Dottore. Che cosa ha visto? >>
Anche Blue osservò apprensivo il Signore del Tempo, ma non disse nulla. Tutti gli altri gli si riunirono intorno, le espressioni cariche di ansia e apprensione.
Il Dottore sollevò lentamente la testa, incontrando gli occhi del rosso.
<< Io… non ho visto niente >> sussurrò con un filo di voce.
<< Niente? >> ripeté Ruby, scossa quasi quanto il Dottore per la sua espressione a metà tra il vacuo e il terrorizzato << che significa niente!? >>
<< Dottore. >>
Fire gli si portò davanti, guardandolo dritto negli occhi.
<< Parlaci, ti prego, spiegaci. Che cosa hai tentato di fare e che cosa è andato storto? >>
Il Signore del Tempo prese un respiro profondo.
<< Niente è andato storto >> rispose lentamente << O meglio, niente all'inizio. Il teletrasporto del TARDIS è avvenuto senza alcun problema… fino a quando non abbiamo superato il momento esatto in cui sono riuscito a datare la nascita di Battleground. >>
Fissò intensamente tutti i Time Warriors raccolti.
<< Ho aperto le porte del TARDIS… e non c’era niente. Né spazio, né tempo… neanche la più piccola briciola di atomi o materia. Solo un infinito vuoto cosmico. >>
Chiuse gli occhi, affranto e avvilito.
<< Io… non penso che nel Multiverso sia rimasto qualcosa oltre a Battleground. È come… se il tempo e lo spazio abbiano cessato di esistere esattamente vent’anni fa >> rivelò cupamente.
Kirby ebbe un piccolo sussulto.
Meta Knight e King Dedede gli avevano narrato più volte del giorno in cui avevano trovato il Dottore, svenuto su una spiaggia. Era stato esattamente vent'anni fa.
Cos’era successo quel giorno che aveva fatto scomparire il tempo stesso, lasciando al suo posto una minuscola galassia governata da un dio folle e narcisista?
<< Cosa facciamo? >> gli chiese, dando voce all'interrogativo che nelle menti dei Time Warriors prese la precedenza rispetto persino al salvataggio dei loro compagni prigionieri.
Angel era sbiancato, e ora stava fissando Blue con occhi sgomenti. Era più confuso che mai: credeva che il Signore del tempo avrebbe visto… quell’evento... ma così non era stato. Che cosa voleva dire?
Nella sua mente balenò un altro pensiero, in risposta. Qualcosa a cui non avrebbe voluto nemmeno pensare. Ma non poteva dirlo. Non senza delle prove concrete.
Fece un profondo respiro e poi guardò gli altri.
<< Forse in tutta Battleground c’è solo una persona che può spiegare ciò che ha visto il Dottore. >>
Fissò poi il leader della Resistenza con occhi apprensivi, e poi di nuovo tutti i suoi compagni.
<< È Yūko. Lei potrebbe aiutarci. Se vogliamo venirne a capo, credo che dovremo tentare. >>
<< Ah, bene, problema risolto, molto interessante >> commentò Fire, sarcastico << Ho solo una domanda, ma nulla di così importante… chi diavolo è Yūko? >>
 
 
Pochi minuti dopo…
 
Il TARDIS si materializzò davanti al negozio di Yuko, su una strada apparentemente deserta.
Ne fuoriuscirono presto i Time Warriors, accompagnati da Logan e Sebastian.
Il Dottore aveva convenuto di portarli con loro, vista l’immane quantità di sorveglianza che Vader aveva messo attorno alla magione dei Royston. Sicuramente, il braccio destro del Maestro aveva cominciato a dirigersi verso la Terra nell’istante in cui il Falcon era atterrato nei giardini.
A parte il Dottore ed Angel, nessuno dei presenti sapeva che cosa aspettarsi dalla misteriosa proprietaria dello stabilimento, se non quel poco che i loro compagni di squadra avevano rivelato.
Si avvicinarono al cancello d’ingresso…ma prima che potessero varcarlo, la porta del negozio si aprì e ne uscirono Maru e Moro, che li accolsero con il loro consueto: << Benvenuti! >>
Nel momento in cui notarono il rosso, entrambe le ragazze sorrisero estasiate e andarono ad abbracciarlo.
Angel, dal canto suo, non poté che ricambiare il gesto. Erano passati solo pochi giorni, ma gli erano mancate terribilmente.
<< Sono tornato >> disse loro, per poi invitare gli altri ad entrare.
I vari membri dei Time Warriors furono titubanti a fare un altro passo. Quel luogo, per quanto gli fosse stato raccomandato, emanava una strana sensazione.
<< Ed ecco che inizia il balletto >>  disse il Dottore, conscio di quello che stava per succedere.
Infatti, un attimo dopo, lui e tutti gli altri si ritrovarono incapaci di controllare le loro gambe, mentre questi  li spingevano di forza ad accomodarsi.
<< È sicuramente una tattica interessante per attirare clienti >> commentò Sebastian, ricevendo un cenno d’accordo del suo padrone.
Quando furono tutti entrati, vennero condotti in salotto…e ad attenderli vi era Yuko in persona.
<< Benvenuti nel mio negozio, giovani ribelli. E ben ritrovati Dottore e mio caro Angel >> li salutò la mora per poi tirare una boccata dalla sua pipa.
<< Bentornato Angel >> ripetè Mokona, che saltò allegramente sulla spalla del rosso, attirando l’attenzione di tutti.
Angel sorrise nostalgico.
<< Lui è Mokona. È un animagico come Rowlet >> lo presentò, mentre gli accarezzava la testa << E non lasciatevi ingannare dalla sua piccola stazza. È un pozzo senza fondo. >>
<< Gran bella presentazione >> disse giocosa la polpetta nera.
<< Io lo trovo adorabile >> sussurrò Ruby, con gli occhi illuminati come due lampadine.
A completare il benvenuto non poté mancare il miagolio felice di Stella che, visto Angel, gli si avvicinò e gli saltò addosso.
<< Anche tu mi sei mancata. Sono così felice di rivederti >> le disse il rosso, grattandole le orecchie.
Il Dottore sorrise alla vista, ma si ritrovò costretto ad intervenire.
<< Mi spiace dovervi interrompere, ma sfortunatamente non siamo qui per una visita di piacere >> iniziò il Signore del tempo << Yuko Ichihara…che cosa sai degli eventi legati allo Scisma e alla nascita di Battleground? >>
La mora tirò una boccata dalla sua pipa. Sembrava quasi che stesse prendendo del tempo per riflettere.
<< Non è una domanda a cui posso rispondere >> disse dopo un tempo apparentemente interminabile << Non senza un pagamento di pari valore. >>
Tutti, tranne Angel e il Dottore, la fissarono scioccati.
<< Sei una specie di Broker? >> chiese Yang, visibilmente scontenta << Vuoi sul serio che ti paghiamo per un’informazione che potrebbe salvare miliardi di persone? Senza offesa, ma è piuttosto meschino. >>
<< Non è un problema >> si intromise Logan << Il denaro non è certo qualcosa che mi manca. Dimmi il tuo prezzo e…. >>
<< Non è così semplice >> lo interruppe Ichiara << La risposta ad una simile domanda influenzerà tutti gli eventi futuri. Non fraintendete, è un cambiamento che desidero tanto quanto voi… ma il prezzo per conoscere la verità sarà incredibilmente alto, e non può essere coperto dal semplice denaro. >>
<< Di che si tratta? Sono pronto ad accollarmelo tutto >> disse il Signore del tempo con risolutezza.
<< Non siete voi a doverlo pagare Dottore ma… il qui presente Angel >> esclamò Yuko con tono grave.
Fissò il rosso con occhi penetranti. Era come se stesse per chiedergli qualcosa per cui avrebbe potuto odiarla.
<< Di che cosa si tratta? >> le chiese il rosso, deglutendo silenziosamente.
Per un attimo, Ichihara abbassò lo sguardo.
<< Del legame tra te e Blue >> disse infine.
Il cuore del rosso mancò un battito. Allo stesso tempo, sull’intero negozio sembrò calare una cupa ombra.
<< Cosa? >> sbottò Kirby, incapace di fermarsi << Sta scherzando, vero? >>
<< Temo di no >> fu la calma risposta di Yuko << I miei poteri seguono il principio dello scambio equivalente. Io vedo tutto…ma non posso diffondere le mie conoscenza senza prima aver richiesto un tributo di pari valore. >>
<< Ma questo è assurdo! >> si intromise Emil  << Un prezzo del genere non potrebbe valere neanche mille risposte! >>
<< Su questo mi ritrovo d’accordo >> disse Weiss, con le braccia incrociate << Inoltre, perché deve essere proprio Angel a doverlo pagare? >>
Yuko sospirò stancamente.
<< Perché Angel è connesso allo Scisma. Lo è più di chiunque altro presente in questa stanza. La fine del Multiverso e la nascita di questa realtà chiamata Battleground… sono legate a lui. >> rispose Yuko con voce ferma, sorprendendo ulteriormente il gruppo.
E che dire di Angel? Per quanto stesse cercando di nasconderlo, non si era mai sentito così perso! Stava tremando come una foglia.  
Ciò che gli era stato chiesto…era un prezzo troppo alto anche per lui.
Blue era tutto quello che gli era rimasto del suo passato! Era… il suo amico più caro.
E ora gli stavano dicendo che doveva sacrificare anche lui?! Come se non avesse già dovuto rinunciare a tutto!
<< Perché mi chiedete questo? >> sussurrò debolmente.
<< Credimi… nemmeno io vorrei chiederti un simile pagamento. Eppure… è l’unico che sia in grado di compensare ciò che volete sapere >> disse Yuko, abbassando lo sguardo << Non posso evitare ciò che è inevitabile. >>
Il Dottore si mise subito tra lei e il soleano.
 << Aspetta un attimo >> sibilò << Mi rifiuto di credere che questa sia l’unica opzione! Chiedimi quello che vuoi…ma ti prego, non privare il ragazzo di questo legame. Ne ha…ne ha già passate troppe. >>
Yuko sorrise tristemente. << Sono desolata Dottore. Vorrei davvero chiedervi dell’altro, ma nemmeno il vostro intero ciclo vitale o memorie sarebbero sufficienti per pagare quest’informazione. Credimi, se ci fosse un modo per impedire ad Angel di provare un simile dolore, io…io lo saprei…e lo userei senza alcuna esitazione. >>
Il Dottore perse tutta la sua furia.
Quelle parole, ferme ma anche tristi, gli avevano fatto capire le buone intenzioni della donna. Era una cosa più grande di entrambi.
Con questa consapevolezza, si accasciò sulla sedia più vicina, come se un peso enorme gli fosse appena stato messo sulla schiena.
Gli altri Time Warriors ripresero a protestare…ma ecco che la figura di un drago si materializzò alle spalle di Angel.
<< Ragazzi… >> disse Blue, sorridendo stancamente << Apprezzo il vostro tentativo di difendere sia me che Angel…ma non abbiamo altra scelta. >>
Il rosso fissò incredulo il suo amico drago.
<< Lo vuoi fare davvero? >> gli chiese, trattenendo a stento le lacrime.
Lo spirito annuì. << Se questo vuol dire salvare tutti voi…allora sì.>>
<< Perché? Come puoi volerlo fare, pur sapendo che cosa comporterà?! >> gli chiese Angel.
<< Perché proteggerti è, e sarà sempre, il mio obiettivo primario >> gli rispose il drago.
Il Rosso strinse ambe le mani in pugni serrati.
<< Ma così… non potremo più vederci e… >>
<< Forse tu non mi potrai più vedere, ma posso assicurarti che io veglierò sempre su di te >> lo interruppe dolcemente lo spirito.
Il rosso abbassò gli occhi tristemente. Era ormai prossimo al pianto.
 << Se vuoi davvero proteggermi…allora troveremo un altro modo! Quando te ne sarai andato, tutti i poteri che ti sono legati svaniranno con te! Quindi…ti prego…non costringermi a farlo…non voglio perdere nessun’altro! >>
Senti una zampa artigliata che gli asciugava dolcemente il viso.
<< Amico mio, sai bene che non sono mai stato la fonte dei tuoi poteri >> disse il drago << Io ti ho sempre e solo aiutato a controllarli. La mia armatura? Nient’altro che una protezione glorificata per amplificare quello che già avevi dentro di te.  I tuoi poteri sono sempre stati unicamente i tuoi! Io ho tenuto sopita la loro parte più indomita…ma ora sarà tuo compito riscoprire quella parte e imparare ad usarla, per il tuo bene e quello dei tuoi compagni. Io sono pronto a pagare il prezzo per proteggere questa realtà… Ma tu lo sei? >>
Le parole del drago rimbombarono potenti nell’animo già provato di Angel. Non sapeva che dire o pensare! In quel momento, nella sua mente c’era il vuoto.
Calde lacrime cominciarono a scivolargli sulle guance, bagnando il pavimento sottostante. In esse potevano riassumersi tutti gli eventi, le emozioni e i ricordi che erano legati al suo amico drago.
Anche Ruby cominciò a piangere, perché il ricordo della morte del padre era ancora fresco nella sua memoria. E ora…ora stava per perdere un suo amico! Non era affatto giusto!
<< La guerra lo è raramente >> disse Angel, e la piccola mietitrice si rese conto di aver pensato quelle parole ad alta voce.
Infine, il rosso fece un profondo respiro e aggiunse: << Va bene. >>
Tutti nella stanza rimasero in silenzio. La scelta fatta da Angel era forse una delle più dure a cui avessero mai assistito.
Il drago annuì e spostò lo sguardo verso il Dottore e i Time Warriors. << So che non sarà una passeggiata…ma vi chiedo di tenerlo d’occhio. Può essere un ragazzo molto avventato. >>
Il Signore del tempo annuì cupo.
<< Io…te lo prometto >> sussurrò << Avrò cura di lui. >>
Fire grugnì in accordo. << Come tutti noi. >>
<< Nessuno sarà lasciato indietro >> aggiunse James, il volto contratto da un cipiglio scontento.
Blue si lasciò scappare un ultimo sorriso.
<< In questo caso…è stato un onore combattere con tutti voi >> disse dolcemente.
 Tornò a fissare il suo protetto.
 << È tempo di salutarci, Angel. Fa del tuo meglio…e mi raccomando, non diventare uno spirito troppo presto >> aggiunse scherzosamente, prima di porgergli una zampa.
<< Ci proverò >> gli rispose il rosso , mentre glie la stringeva con un sorriso acquoso << Grazie di tutto Blue…no…Baal Lumien Ustar Elair Stella brillante dell’Est. >>
<< No, Angel…grazie a te >> disse il drago, allontanandosi di un passo.
Infine, evaporò come nebbia al vento, sparendo alla vista di tutti.
Era fatta. Il pagamento di pari valore era stato eseguito.
Angel non lo percepiva più. Il suo legame col suo amico drago era stato sciolto.
Strinse forte il pugno al petto, cercando di darsi forza. Non poteva lasciarsi dominare dallo sconforto…non ora che erano ad un passo dallo scoprire la verità.
Il Dottore e gli altri Time Warriors lo fissarono seri.
Tutti loro avevano perso qualcuno durante la loro vita, quindi potevano per comprendere il dolore che stava provando il rosso. Rimasero in silenzio, fino a quando non fu lui a voltarsi verso di loro e a mostrare un debole sorriso.
<< Starò bene >> borbottò.
Tutti annuirono e lo fecero sedere, prima di concentrarsi su Yuko.
Ichihara chiuse gli occhi, tirando un’altra boccata dalla sua pipa.
<< Il pagamento è stato eseguito. Mi spiace Angel ma era inevitabile. >>
<< Lo so…e non vi porto rancore >> la rassicurò il rosso.
La mora annuì sollevata.
 << Bene. Ora posso rispondere alla domanda >> disse con voce molto più seria del normale << Mettetevi comodi…e lasciate che vi racconti una storia.  >>
 
                                                                                                                         * * *


Sorgeva un nuovo giorno sulla città di Washington.
I raggi del sole ne illuminarono le pallide superfici, proiettando lampi gialli sull’enorme torre al centro della metropoli. Era proprio lì, all’interno di quell’edificio fatiscente, che il Maestro passava la maggior parte delle sue giornate a contemplare i domini di Battleground e i suoi innumerevoli abitanti, con la stessa precisione con cui uno scienziato osserva con attenzione metodica le innumerevoli creature che nuotano in una goccia d’acqua.
Al momento, il Signore del Tempo si trovava alla propria scrivania, con le mani impegnate a pigiare selvaggiamente sui pulsanti di una vecchia macchina da scrivere.
Una scena del genere avrebbe probabilmente fatto inarcare parecchie sopracciglia! Perché proprio il Maestro, Padrone e Signore dell’Universo, aveva scelto di utilizzare un marchingegno così arcaico, quando la sua tecnologia era capace di cambiare il corso stesso di centinaia di razze?
All’improvviso sì fermo, sollevò la testa e…
<< Oh…salve! Sì, sto parlando proprio con te. Sì, proprio tu, con gli occhi spalancati e lo sguardo corrucciato. O forse sarebbe meglio dire con VOI, visto che sono in molti a seguire questa storia.
Immagino che vi sentiate un po’ perplessi…confusi…magari anche un po’ intontiti. Ma non preoccupatevi! Ho solo preso temporaneamente il controllo di questa narrazione. Uno dei vantaggi dell’onnipotenza, niente di troppo esagerato
Vi starete chiedendo perché l’abbia fatto. Beh…diciamo solo che voglio accompagnarvi in un breve viaggio a ritroso nella storia. Sul serio, non chiudete lo schermo, vi assicuro che sarà divertente! Chiamatela un’esperienza interattiva con il vostro conquistatore genocida preferito.
Ma prima di cominciare, prima di farvi compiere i vostri primissimi viaggi sulla ruota del passato, vorrei cominciare col porvi una semplice domanda: cos’è che fa funzionare una storia?
È forse la trama? I personaggi? Il testo? Il sottotesto?
E COSA o CHI da significato alla trama? Forse lo scrittore? Oppure…siete proprio voi, miei cari lettori?
Dopotutto, sono in molti a credere un racconto è valido solo fino a quando viene ritenuto valido dalla società in cui è inserito…oppure no?
Queste sono tutte ottime domande…e per aiutarvi a decidere la risposta, ho intenzione di raccontarvi una piccola storia. Per amor di prosa, la chiamerò semplicemente “La Nascita di Battleground”.
Che dite, ho già suscitato il vostro interesse? Spero di sì, visto che ci sono voluti 36 capitoli per arrivarci!
Ma ora basta perderci in chiacchiere, sto diventando prolisso.
Aprite bene gli occhi, spegnete i cellulari…e lasciatevi guidare fino al principio della nostra odissea.
C’era una volta…il Nulla. Il vuoto. L’oscurità. Una cupa desolazione che inghiottiva ogni aspetto di quella che un tempo era la Non-Creazione. Il Prima.
Prima di cosa? Vi chiederete. Beh…Prima di TUTTO. Dello spazio, delle stelle, dei pianeti, delle galassie, delle persone e della serie Squid Game…c’era solo uno spazio nero e senza fine. E in quello spazio nero e senza fine…c’erano mostri.
Ma poi…POOF! Venne la Luce! Ta-da!
Nessuno sa davvero come accadde o perché. Un attimo prima era buio, e un attimo dopo non lo era più. Semplice, no?
Sul serio, vi consiglio di non perderci troppo tempo sopra, potrebbe friggervi il cervello. Vediamo…pensate cosa succederebbe se i minuscoli microrganismi che vivono nelle vostre stanze cercassero di capire cosa diavolo succede ogni qualvolta spingete un interruttore dopo esservi svegliati. Sì, ecco…in linea di principio, sareste più o meno nella stessa situazione, quindi direi di sorvolare sull’argomento.
Ora, dov’eravamo…ah, giusto! La luce! Lo spettro dei colori nella sua interezza che squarciò le tenebre del Nulla.
E in mezzo a quella luce…vi era LUI. Il LUI! Il grande capo, il big boss in persona…il Supremo. Così pieno di idee, di ambizioni…e un intero spazio vuoto su cui poter sperimentare.
Oh, e naturalmente la sua “non poi altrettanto simpatica” banda di figli problematici. Io e molti altri li chiamiamo semplicemente i Beyonders, e a quanto pare sono i responsabili di tutto il casino che sta succedendo al momento, ma ci arriveremo più tardi.
Dunque, LUI, armato di pennello cosmico e tanti nuovi propositi, vide il Nulla e decise che era…noioso. E così cominciò a CREARE.
Creò le stelle, le galassie, i pianeti…insomma, creò l’universo.
Naturalmente questo non fece per nulla piacere ai precedenti occupanti del Prima. Esseri orrendi, impossibili da descrivere, creature che fino a quel momento – anche se il tempo non esisteva ancora – avevano vissuto nella più totale assenza di luce, in pace, lontani dal caos strisciante del Dopo.
E gli abitanti del Prima avevano i denti…e così diedero battaglia ai loro nuovi vicini per riguadagnare ciò era stato perso: la Pace.
Ma LUI si rivelò un avversario molto più ostico del previsto, e li confinò tutti in uno spazio al di là del creato: il cosiddetto Macroverso, dove queste bestie cosmiche attendono ancora il giorno in cui potranno liberarsi e fare scempio dell’esistenza stessa.
Dopo la guerra, anche i Beyonders decisero di darsi al giardinaggio. Prendendo ispirazione dal padre – e con la sua benedizione – assunsero le redini dell’unico universo e cominciarono a crearne altri. MOLTI altri! Così tanti che ad un essere umano non basterebbero un milione di vite per poterli contare tutti.
LUI vide tutto questo, e così decise di riposare e fare la guardia al Macroverso, in modo da permettere ai suoi figli di esprimere la loro arte.
Quando ebbero finito, però, i Beyonders si rivelarono ben presto per il tipo di entità che erano davvero: ovvero una banda di pigroni che avrebbero preferito spendere tutti il loro patrimonio in tate, piuttosto che doversi occupare dei loro figli.
E questo fu proprio quello che fecero! Crearono una cazzo di Tata! Qualcuno che potesse occuparsi più attivamente dei loro nuovi universi, mentre loro si sarebbero goduti in santa pace le esilaranti avventure (e disavventure) dei loro abitanti.
Questa entità non aveva un vero nome. Poteva prendere qualunque forma, e in quanto a potere puro sarebbe stata capace di affrontare i suoi stessi creatori.
Tuttavia, era stata realizzata con una clausola di “non-ribellione”, e infatti non sarebbe mai stata in grado di rifiutare un ordine diretto dei suoi padroni. Fu così che cominciò a viaggiare per il Multiverso, intervenendo quando necessario, finchè un giorno decise di assumere una propria identità.
Credeteci o no, ma scelse di prendere la forma di una giovane studentessa del Giappone terrestre di nome Najimi Ajimu.
Non so davvero perché assunse l’aspetto di una di voi scimmie senza peli, e francamente non mi interessa. Forse era diventata una fan degli anime? La cosa non ha alcuna importanza, nel grande schema delle cose. Ciò che conta davvero…fu quello che accadde dopo.
Passarono diversi eoni, e la piccola – o vecchia, a seconda delle circostanze – Ajimu cominciò a sentirsi incredibilmente sola. Tutto questo lavoro le stava facendo venire il mal di testa! Aveva bisogno di aiuto, di uscire, di scatenarsi un po’…sapete come sono i ragazzi, giusto?
E così le venne un’idea! Pensò “potrei reclutare individui dai vari universi capaci di aiutarmi!”. Dei Guardiani che si occupassero di proteggere proprio quelle innumerevoli realtà di cui si era sempre occupata in solitaria.
Creò i “Guardiani del Calak’ants”. Un gruppo di intrepidi eroi composto da guerrieri di ogni tipo, alieni di ogni pianeta, galassia o universo esistente!
Tra di loro, Najimi conobbe anche un giovane di nome Angel Arthur Hikaru.
Il nome vi sembra familiare? DIN DIN DIN! Ovvio che lo è! Perché sto parlando proprio dello stesso Angel di cui avete letto fin’ora. L’ultimo soleano blu…il nemico giurato di Vorkye Blodbless, e tanti altri titoli che al momento non ho né il tempo né la voglia di ripetere.
Dunque, ricapitoliamo: entità crea gruppo di supereroi. Entità incontra ragazzo. Entità si innamora del suddetto ragazzo…e vissero tutti felici e contenti.
AH AH AH AH AH AH AH! Sì…vi piacerebbe, vero? Sarebbe il finale perfetto per una storia romantica in pieno stile Disney. E invece no!
La pace – relativa – del Multiverso venne scossa da qualcosa. I Beyonders…avevano cominciato ad ANNOIARSI.
Azz…la noia è davvero una brutta bestia. Può distruggerti la mente…e farti fare cose molto impulsive.
Credetemi, io lo so bene! Una volta ho decimato un’intera civiltà semplicemente perché ero annoiato. Solo troppo tardi mi ricordai che la suddetta civiltà era anche la maggiore produttrice del mio tipo di Pizza preferito.
Sì…fu una situazione piuttosto imbarazzante quando mi recai da uno degli ultimi venditori ancora in vita. Diciamo solo che ho ucciso anche lui, e non fatemi domande. Dico sul serio!
Comunque…dum, dum, duuuuuuuuum! Dopo innumerevoli eoni, i Beyonders si erano finalmente annoiati del Multiverso che avevano creato. Ormai lo consideravano stantio, prevedibile, una formula già vista…insomma, un susseguirsi di delusioni, un vero e proprio calo del rating settimanale!
E cosa fanno le persone, quando trovano qualcosa che li annoia? Semplice: se ne liberano.
I Beyonders erano delusi dal Multiverso, e così decisero di annientarlo con il fuoco, affinchè dalle ceneri potesse germogliare qualcosa di NUOVO. Di INASPETTATO! In poche parole, di DIVERTENTE!
Ecco cosa provocò la fine della nostra realtà: la semplice ricerca del divertimento! Non lo trovate anche voi incredibilmente ironico? A questo punto, mi chiedo se sono sempre stato il pazzo del mio mondo.
Visto come si sono comportati i nostri dèi, forse ero l’unico davvero in linea con ciò che avevano creato! Aaaaaaah, è così bello avere ragione.
Quindi, per riassumere, i Beyonders avevano deciso di trasformare il loro bel Multiverso in una replica cosmica di Apocalypse Now senza censura.
E naturalmente la cosa non fece per nulla piacere alla nostra Najimi! Nossignore! Non ora che aveva finalmente scoperto il vero amore! Ah…l’amoure…un sentimento davvero meraviglioso.
Sul serio, come farebbero gli universi ad andare avanti senza l’amore? Niente, in tutta la storia dell’esistenza, ha ucciso più di questa semplice parola.
Ma in questo caso…l’amore si sarebbe rivelata l’unica ancora di salvezza per un Multiverso allo sbando.
Ajimu chiese udienza ai Beyonders e provò a dissuaderli dall’attuare il loro piano. Naturalmente questi le risero in faccia, e non solo! Per essere sicuri che non avrebbe cercato qualcuno capace di contrastare i loro piani, la confinarono in un inverso tasca e le impedirono di attraversare le barriere che separavano tutte le dimensioni della creazione.
La piccola entità era disperata. Ora il suo caro Angel e tutti i legami che era riuscita a costruire sarebbero stati spazzati via come se niente fosse!
Oppure no?
Poteva esistere qualcosa che i suoi padroni non avevano preso in considerazione? Forse un individuo che non apparteneva ad alcun universo? Qualcuno…che possedeva le qualità necessarie per aiutarla?
Con quel pensiero in mente, Najimi espanse la sua coscienza fino ai quattro angoli del Multiverso, e anche oltre. E alla fine…trovò effettivamente qualcosa. O meglio…QUALCUNO. Un’anima persa, sola, intrappolata nel vuoto tra le varie dimensioni, ciò che si trovava in mezzo agli universi. L’unico altro posto in tutto il creato a cui Ajimu poteva accedere senza disobbedire all’ordine dei Beyonders.
Ma come ci era finita quella persona in un posto del genere?
Per potervelo spiegare, sarà necessario fare qualche altro piccolo salto a ritroso nel tempo.
In uno dei milioni di universi della creazione – così come in molti altri – sorgeva il pianeta Gallyfrey, il primo mondo abitabile del cosmo.
Aaaaah, Gallifrey…da molti definito il pianeta perfetto. Oh, perfetto da guardare, forse! E lo era, era meraviglioso!
Lo chiamavano "il Mondo Splendente dei Sette Sistemi". E sul continente dell'Impegno Selvaggio, sulle montagne del Sollievo e della Solitudine, lì si ergeva la Cittadella dei Signori del Tempo; la più vecchia e potente razza dell'universo... che vegliava sulle galassie sottostanti, giurando di non interferire mai... solo di guardare.
I bambini di Gallifrey venivano presi a otto anni per entrare nell'Accademia... e fu proprio lì che cominciò la mia storia.
Fu allora che io, il Maestro, vidi l'eternità.
Da novizio fui portato all'iniziazione: ero davanti allo Scisma Incontrollato, un'apertura nel tessuto della realtà attraverso la quale si può vedere l'intero Vortice del Tempo.
E io lo vidi. A otto anni dovetti stare a guardare la potenza del tempo e dello spazio... e lasciate che ve lo dica: fu DAVVERO dura.
Alcuni Signori del Tempo ne restavano ispirati…altri scappavano via... e altri ancora impazzivano. Indovinate in quale categoria rientro! Lì, in mezzo alla vastità dell’esistenza, ecco che udì il suono dei tamburi che mi chiamavano alla guerra…alla violenza…alla MORTE! E morte portai, su innumerevoli sistemi stellari.
Solo una persona si fece avanti per fermarmi. Il mio unico amico all’Accademia, e compagno d’armi…il Dottore. Quel maledetto DOTTORE! L’unica altra persona in tutta la creazione capace di eguagliare il mio smisurato intelletto.
Ci demmo battaglia in tutto il cosmo, ma specialmente sul suo pianeta preferito: la Terra. E fu anche lì che avvenne la nostra ultima battaglia.
Fu il giorno in cui venni intrappolato nel Vuoto, lo spazio tra le dimensioni. Solo, abbandonato…costretto a vagare per l’eternità nell’infinito nulla cosmico, senza il bisogno di dover mangiare o dormire o bere…senza la possibilità di morire e invecchiare.
E vi rimasi per molti anni, perduto, sconfitto…vendicativo. Fino a quando non accadde qualcosa che avrebbe cambiato la mia vita – e quella di tutti gli abitanti del Multiverso – per SEMPRE.
Ma forse questo è meglio che ve lo mostro. Cambio di scena!
E godetevi un bel…

Flashback

Niajimi Ajimu – studentessa part-time ed entità cosmica il resto del tempo – si materializzò con un lampo di luce nell’infinità vastità di uno spazio nero.
Quel luogo non conteneva niente. Né colori, né aria, né sapori…nemmeno il passare dei secondi, dei minuti, delle ore o dei giorni aveva alcun significato.
Era semplicemente il Vuoto, ciò che restava di un’esistenza ormai dimenticata, prima della creazione stessa. Quello era lo spazio tra gli universi, un autostrada invisibile agli occhi mortali, situata al confine di ogni dimensione.
Ed era lì che la ragazza avrebbe incontrato l’ultima salvezza rimasta per il Multiverso.
<< Beh, questa sì che è nuova >> commentò una voce gracchiante alle sue spalle.
Najimi non aveva bisogno di voltarsi per sapere chi fosse. Aveva già udito quella cadenza molte volte, quando aveva guardato in lungo e in largo nella vastità del cosmo, alla ricerca della persona giusta.
In altre circostanze, non avrebbe manco voluto riconoscere la sua presenza…ma vista la situazione, aveva poca scelta in materia. LUI le serviva.
E poco importava tutta la morte e la devastazione che le sue varianti avevano causato nelle innumerevoli dimensioni del cosmo. Ormai, simili piccolezze non avevano più posto nei suoi processi decisionali.
Di fronte all’evento catastrofico che era lo Scisma…ogni crimine di questa persona aveva come perso di significato.
La ragazza si voltò con una piroetta, il volto contratto da un allegro sorriso.
I suoi occhi rosso sangue incontrarono quelli castani di un uomo esile e biondo, vestito con una tuta da ginnastica nera. All’apparenza sarebbe potuto quasi passare per un senzatetto…ma Najimu non era certo una persona normale. Lei aveva visto MOLTE cose, ecco perché riuscì a intravedere qualcosa di oscuro nelle pupille di quella persona. Una malvagità infida e spietata, metodica…intrisa di una follia che avrebbe fatto accapponare la pelle della maggior parte dei mortali.
QUELLI erano gli occhi di un mostro. Gli occhi di una persona che con le sue stesse mani aveva commesso crimini e atrocità di ogni genere! Miliardi erano coloro che avevano perso la vita per colpa sua…e altrettanti avevano sofferto a causa delle sue azioni.
Quelli erano gli occhi…del Maestro. Il Signore del Tempo rinnegato, e una delle dieci calamità multiversali più pericolose e famigerate.
L’uomo inclinò la testa e la scrutò rapidamente da capo a piedi con un cipiglio contemplativo. Poi, anche le sue labbra si arricciarono in un sorriso giocoso.
<< Perdona il disordine >> disse mentre indicava una poltrona e un letto sfatto poco distanti da lui << Non sono davvero abituato a ricevere visite! Non che lo fossi prima di finire in questo posto. >>
Najimi abbassò lo sguardo e vide che c’erano anche numerosi libri sparsi per terra. Un fatto che trovò subito abbastanza strano, visto che il vuoto tra gli universi poteva contenere solo ciò che ci finiva dentro.
Come ci erano arrivati degli oggetti tanto comuni in un posto come questo?
Prima che potesse rifletterci ulteriormente, scoprì che il Maestro aveva superato la distanza che li separava e ora si trovava a soli un paio di passi da lei.
<< Scusa la domanda indiscreta…ma sei reale? Oppure ti ho creata con… >>
Si toccò la testa e la ragazza intuì subito a cosa si riferissi. Pensava che fosse un prodotto della sua immaginazione.
<< Posso assicurarti che sono molto reale >> rispose con quel suo sorriso accomodante.
Il Maestro chiuse gli occhi e annuì contemplativo.
<< Ah…buona a sapersi >> borbottò…prima di far scattare una mano in avanti per afferrarla.
Najimi si limitò a teletrasportarsi dietro di lui, senza mai perdere la propria espressione. Poi, gli diede un pizzicotto alla schiena, facendolo sobbalzare.
<< Scusa, scusa!>> disse il Signore del Tempo, sollevando ambe le mani << Io…ugh, è passato così tanto tempo da quando ho ucciso qualcuno e…eh, a volte è difficile controllarsi, sai com’è? >>
<< In un certo senso >> ammise Najimi, anche se le loro dipendenze erano di natura assai diversa << Io non posso fare a meno di intromettermi. Mi piace sempre infilare le mani in faccende che normalmente non dovrebbero riguardarmi >>
Cominciò a muovere le dita e il sorriso del Maestro sembrò allargarsi.
<< Ah, una donna secondo i miei cuori >> commentò, portandosi una mano al petto.
Najimi ridacchiò e sollevò un dito con fare ammonitorio. << Attento, signore. Definire donna una semplice studentessa delle medie potrebbe farle venire l’idea sbagliata! >>
Il Signore del Tempo rimase in silenzio e si limitò a fissarla per quasi un minuto buono. All’improvviso, il suo sguardo si fece molto più affilato.
<< Ma tu non sei una semplice studentessa delle medie…o sbaglio? >> chiese con un certo sottofondo di fascino nelle sue parole.
L’entità travestita da ragazza inclinò la testa. << Cosa te lo fa dire… >>
Sentì qualcosa di umido toccarle la guancia.
Najimi sbattè le palpebre.
<< Eh? >> borbottò, mentre si portava una mano al viso. L’aveva…l’aveva appena leccata?
Tornò a fissare il Maestro e vide che stava aprendo e richiudendo al bocca come un bambino che assaggia qualcosa di nuovo per la prima volta.
<< Uhmmmm…sì, questo retrogusto di nebulosa è inconfondibile >> borbottò l’uomo << Non ho incontrato molte entità cosmiche durante i miei viaggi, ma so riconoscerne una quando la vedo. >>
Najimi dovette fare appello a tutto l’autocontrollo che aveva in corpo per non ridurlo all’istante in una montagnetta di ceneri fumanti.
Come si permetteva di fare qualcosa di così osceno ad una studentessa?! Certo, non era davvero una studentessa…ma era comunque un comportamento indecente per un uomo della sua età!
“Tecnicamente sei molto più grande di lui” sghignazzò una voce nella sua testa, e Najimi procedette rapidamente a silenziarla.
Nel frattempo, il Maestro si era avvicinato a lei ancora una volta.
<< Permetti? >> chiese con ambe le mani che sostavano pericolosamente vicine alle sue tempie.
L’entità strinse gli occhi. Sapeva cosa il Signore del Tempo le stesse chiedendo di fare: voleva scrutare all’interno della sua mente. Voleva vedere di persona ciò che si celava al di là di questo costrutto di carne e sangue. Voleva…vedere la sua vera forma.
Najimi acconsentì con un cenno del capo. In questa situazione, non poteva permettersi di fare la schizzinosa.
Il Maestro ghignò e posò le dita sulla testa della ragazza. Poi chiuse gli occhi…e si tirò indietro quasi subito, come se fosse stato bruciato.
<< Wow >> sussurrò, mentre ora fissava la ragazza sotto una luce completamente nuova << Tu sei…un vero spettacolo. >>
E per quanto potesse sembrare un’affermazione strana, Najimi era sicura che il Signore del Tempo intendesse ogni parola.
La stava guardando come un bambino che aveva appena ricevuto il suo primo regalo di compleanno da anni. Francamente, era abbastanza inquietante, anche per una come lei.
C’era solo…qualcosa nelle pupille dell’uomo che la rendeva molto cauta. Malgrado tutto il suo potere, non poteva abbassare la propria guardia neanche per un istante.
<< Posso offrirti del tè? >> chiese all’improvviso il Maestro, indicando una tegliera posta sul letto << Non so quanto possa essere buono, ho imparato solo recentemente ad alterare gli atomi vaganti di questo posto per creare oggetti e alimenti. Niente di troppo eccessivo, ma ogni tanto fa bene tenersi occupati. >>
Najimi recuperò il suo sorriso accomodante e fece un elegante inchino. Se non altro, questo spiegava come fosse riuscito a portare simili oggetti nello spazio tra le dimensioni…e la cosa la riempiva di speranza.
Se era già riuscito ad arrivare ad un simile livello di manipolazione atomica – insignificante per lei, ma decisamente impressionante per un mortale – allora le probabilità che sarebbe sopravvissuto a ciò che aveva in mente erano drasticamente salite!
<< Accetterò volentieri il vostro invito >> disse con tono gioviale.
Il Maestro battè ambe le mani in un sonoro rintocco, le labbra arricciate in un sorriso ancora più estatico.
<< Meraviglioso! In questo caso, mettiti pure como…oh… >> si fermò di colpo, come se si fosse appena ricordato qualcosa di importante << Ho dimenticato di avere solo una sedia. E mi ci vorrà almeno un giorno per crearne una seconda. Che disdetta! >>
Abbassò la testa, sembrando sinceramente dispiaciuto per l’attuale situazione. Ma Najimi non era una stupida. Sapeva esattamente cosa il Maestro stesse cercando di fare: voleva vedere le sue abilità di persona.
Beh…chi era lei per negare ad un bambino curioso uno spettacolo di magia?
<< Di questo non avete di che preoccuparvi >> disse mentre agitava una mano in modo disinvolto.
Subito, una poltrona e un tavolino ricolmo di biscotti comparvero affianco a quella creata dal Maestro.
L’uomo lanciò un fischio impressionato. << Beh…quello sì che era un bel trucco magico >>
<< E non avete ancora visto niente >> ribattè l’entità con un sorriso giocoso.
Il Signore del Tempo abbaiò una ridata gracchiante. << Per favore, dammi pure del tu. Qualsiasi entità che potrebbe dividere la mia struttura molecolare in meno di un secondo merita almeno questo! >>
Si tirò una pacca sulla fronte.
<< A proposito, non mi sono ancora presentato! Io sono il Maestro >> disse mentre chinava leggermente la testa << Ma ho come il presentimento che tu lo sapessi già. >>
<< Mi chiamo Najimi Ajimu >> si presentò l’altra << E sì…io ti conoscevo già, Maestro. Sei...un personaggio abbastanza famigerato. >>
Il Signore del Tempo fece finta di asciugarsi una lacrima invisibile. << È sempre bello poterne avere la conferma da una fonte affidabile. Ma dimmi, perché sei venuta fin qui per vedermi? >>
“Ecco” pensò la studentessa “ Il momento della verità”.
La sua espressione si fece improvvisamente seria e prese un respiro profondo.
<< Perché…ho bisogno del tuo aiuto >> rivelò con tono pratico.
Il Maestro sbattè le palpebre e rimase in silenziò per almeno una decina di secondi. Poi…scoppiò a ridere, suscitando un cipiglio scontento da parte dell’entità.
<< Scusa, è stato più forte di me >> disse l’uomo, dopo aver notato il modo in cui lo stava guardando << Ti prego, perdona le mie pessime maniere. Continua pure. >>
Najimi sospirò stancamente.
In effetti, si sarebbe dovuta aspettare una reazione del genere. In fondo, dubitava che a qualcuno sano di mente sarebbe mai passato per la testa di chiedere assistenza ad un simile pazzo.
Ma lei non si era mai esattamente definita una con la testa a posto. Inoltre…le circostanze non le avevano lasciato altra scelta.
Il Signore del Tempo era rimasta la sua unica speranza per salvare coloro che amava.
<< Il Multiverso sta per essere colpito da un terribile cataclisma >> continuò concisa << Un Cataclisma così devastante che farà sembrare la Guerra del Tempo una bisticciata tra bambini. Un Cataclisma…che annienterà le fondamenta stesse della realtà, riducendo la creazione ad una tabula rasa. >>
Anche l’espressione sul volto del Maestro si fece improvvisamente seria.
<< Questo Cataclisma ha un nome? >> domandò curioso.
Najimi annuì cupamente. << I suoi creatori lo chiamano “Lo Scisma”. Ed io…ho bisogno del tuo aiuto per fermarlo. >>
Il Signore del Tempo rimase in silenzio e si limitò a fissarla, mentre cercava di capire se stesse dicendo o meno la verità.
Quando non intravide tracce di inganno, agitò la mano destra.
<< Raccontami la tua storia >> gli offrì con un sorriso più gentile.
E così fece. Gli raccontò della nascita del creato, di come i Beyonders avevano scelto di generarla per proteggere i loro giardini, degli innumerevoli eoini che aveva speso a perseguire questo compito senza mai ribellarsi…e di come i suoi padroni aveva alla fine deciso di cancellare tutto quello che avevano realizzato, poiché deluso dal risultato.
Il Maestro ronzò contemplativo e si portò una mano al mento.
<< Beh, è stata sicuramente una storia molto interessante… >> ammise << ma non vedo come potrei esserti di alcun aiuto. Per quanto mi dia fastidio ammetterlo, le entità multiversali sono, come dire…un po’ fuori dalla mia portata. >>
<< Per ora >> confermò Najimi << Ma io potrei darti i mezzi per affrontarli. O, almeno, per contrastare il loro operato. >>
<< Oh? >> borbottò il Signore del Tempo, con uno strano luccichio negli occhi << E in che modo potresti farlo? >>
L’entità travestita da ragazza prese un altro lungo respiro.
<< Offrendoti una buona parte dei miei poteri >> rispose impassibile.
Lo sguardo di sorpresa sul volto del Maestro avrebbe potuto rivaleggiare con quello di un uomo delle caverne che osserva le fiamme di un fuoco per la prima volta.
Quell’espressione mutò rapidamente in un sorriso tutto denti.
<< Signorina…avevi la mia curiosità. Ma ora? Hai la mia più completa attenzione! >> esclamò gioviale, mentre si porgeva in avanti come un bambino eccitato << Dimmi di più. >>
Najimi cercò di nascondere un cipiglio e continuò dicendo: << Non possiamo fermare lo Scisma…ma possiamo provare ad arginarlo. O meglio, TU potresti farlo, una volta ottenuti i miei poteri. Non saresti soggetto al volere dei Beyonders, avresti campo libero! Potresti creare una dimensione separata da questo Multiverso…una specie di Arca in cui poter radunare il maggior numero possibile di persone, razze e pianeti. L’ultimo baluardo per sfuggire alla distruzione cosmica. >>
Quando ebbe terminato, lo sguardo del Maestro era passato da curioso a diffidente. Questa ragazza gli stava praticamente offrendo un illimitato potere cosmico…e per cosa? Salvare il Multiverso?
Come poteva pensare che fosse l’individuo adatto per un simile compito? Doveva esserci qualche trucchetto nascosto.
<< Perché io? >> domandò sospettoso << Sono sicuro che nel Multiverso ci sono individui molto più adatti di me a cui potresti offrire un potere simile. Non per guardare a caval donato in bocca, ma…non sono mai stato esattamente la prima scelta di nessuno, quando si tratta di salvare qualcosa. Sai com’è…essendo un megalomane omicida e tutto il resto! Non è mai una buona referenza da scrivere in un curriculum, può davvero causarti un sacco di problemi. >>
Najimi sospirò stancamente una seconda volta.
<< Perché sei l’ultima scelta che mi rimane >> ammise a malincuore << Sei l’unico Signore del Tempo che potevo raggiungere, dopo che i miei padroni mi hanno impedito di accedere alle altre dimensioni…e sei anche l’unico rimasto ad aver testimoniato di persona il Vortice del Tempo nella sua interezza. Hai visto le fondamenta della Creazione e la tua mente è rimasta intattata…per lo più. Solo tu potresti sopportare la consapevolezza cosmica derivante dai miei poteri.  >>
<< Così si va sul personale >> borbottò, senza metterci troppo impegno. Dopotutto, era perfettamente consapevole di essere pazzo!
E se questa ragazza voleva davvero offrirgli un potere abbastanza grande da poter manipolare lo spazio e il tempo nella loro interezza…beh…chi era lui per rifiutare un biglietto della lotteria?
<< Molto bene! >> esclamò, balzando in piedi << Accetterò di aiutarti…ma avrò bisogno di alcune garanzie. >>
Najimu strinse gli occhi.
<< Pensi davvero di essere nella posizione di chiedere qualcosa? >> domandò pericolosamente << Se lo Scisma dovesse completare la sua opera di distruzione, anche tu verresti cancellato dalla faccia dell’esistenza. >>
<< Non mi importa >> ribattè il Maestro, sorprendendo l’entità << L’aver passato così tanto tempo in questa prigione mi ha fatto capire che al mondo esistono destini di gran lunga peggiori della Morte. L’idea di andare al creatore non suona più così male…specialmente se morendo finirei con il condannare la creazione stessa. >>
Alzò lo sguardo in direzione di una volta invisibile. << Immagina i titoli per i posteri! Il Maestro: distruttore del Multiverso! Suona bene, non pensi anche tu? >>
Diede alla ragazza un sorriso condiscendente…e questa capì subito che non stava affatto mentendo. Avrebbe tranquillamente condannato l’esistenza stessa solo per farle un dispetto! Era bloccata tra l’incudine e il martello.
<< Quindi vedi, mia cara entità… >> riprese l’uomo << io non temo più la morte. E sono disposto a morire per i miei piccoli capricci! Sono fatto così. >>
Najimi strinse i denti. Non si era mai sentita così impotente come in quel momento!
Anche dopo tutto ciò che aveva visto…anche dopo tutto ciò che aveva fatto…e nonostante TUTTO il suo potere…non aveva altra scelta che sottostare alle richieste di un folle. Un mortale che aveva votato la propria anima al caos e alla distruzione!
Eh…quanto i potenti erano caduti.
<< Nomina le tue condizioni >> sussurrò con uno sguardo spento.
Il Maestro sollevò un dito.
<< Primo! >> ghignò << Una volta che mi avrai dato una parte dei tuoi poteri…non potrai più riprenderteli. >>
<< Concessa >> borbottò l’entità, perché in fondo si era aspetta fin da subito una simile richiesta.
<< Secondo! >> continuò l’alieno, sollevando un altro dito << Non dovrai mai interferire con i miei piani. Una volta ottenuti i tuoi poteri, mi lascerai gestire questa faccenda dello Scisma come meglio credo. Avrò un Green Pass gratuito per fare quello che voglio! >>
Najimu corrucciò il volto in un cipiglio contemplativo.
<< Concessa >> rispose lentamente << Ma in cambio di quest’ultima, anche tu dovrai sottostare ad una garanzia. >>
<< Ovvero? >> chiese il Maestro, con una leggera inclinazione della testa.
L’entità deglutì silenziosamente. << Salverai una persona specifica dallo Scisma. E una volta che lo avrai salvato…non potrai mai fare niente per ferirlo. >>
Il sorriso del Maestro si fece molto più consapevole.
<< Ah…ora siamo arrivati alla vera ragione per cui hai chiesto il mio aiuto >> ridacchiò << Questa persona dev’essere davvero molto importante per te, se sei disposta ad offrire i tuoi poteri a qualcuno come me. >>
<< Accetti? >> ringhiò Najimi, cercando di trattenere un rossore imbarazzato.
Il Signore del Tempo chiuse gli occhi e cominciò a picchiettare il tallone destro.
<< Uhmmmmmmmm…Molto bene >> cedette con un sospiro esagerato << MA vorrei aggiungere un ulteriore clausola. Non farò del male a questa persona…SE – e solo se – rimarrà fuori dai miei affari. >>
La ragazza rimase in silenzio per qualche secondo.
<< …Concessa >> disse infine, suonando più stanca di quanto avrebbe voluto.
Il Maestro fece un salto in aria.
<< Allora hai un accordo >> disse con una scrollata di spalle << Ora che dobbiamo fare? Una stretta di mano o… >>
Non ebbe la possibilità di finire la frase.
Le mani di Najimi scattarono in avanti e gli avvolsero la testa.
Per meno di un secondo non accadde niente. Poi, il Maestro cominciò ad urlare, mentre una luce abbagliante avvolse il corpo dell’entità.
Viticci e bagliori si avvinghiarono a quello del Signore del Tempo…e gli occhi dell’uomo iniziarono a cambiare.
Da castani divennero di un giallo accecante, come se avessero appena preso fuoco.
Il Maestro vide ancora una volta l’eternità…la nascita del cosmo, degli universi e delle innumerevoli creature che li abitavano.
Tempo, spazio…non avevano più un andamento lineare. Ora formavano un prisma di infinite possibilità! E lui poteva vedere TUTTO.
Si tirò indietro con un balzo.
<< Wow >> sussurrò, gli occhi spalancati come piatti << Ora vedo…OGNI cosa. Ci sono altri universi oltre al mio! Molti, moltissimi universi che hanno bisogno di…ME! >>
E per la prima volta da quando si erano incontrati, Najimi si sentì attraversare da un brivido di disagio.
Il Signore del Tempo scoppiò in una fragorosa risata che sembrò risuonare in ogni angolo della creazione.
<< Oh, Dottore >> disse con un ghigno tutto denti << Caro il mio Dottore! Questa sarà davvero un’esperienza indimenticabile! >>
Scoppiò a ridere una seconda volta, poi si fermò di colpo e incontrò ancora una volta gli occhi dell’entità.
<< Sai cosa sto per fare >> disse con tono di fatto, come se stesse pronunciando una semplice affermazione.
Najimi annuì sconsolata.
<< Sì. Io…ora posso vederlo >> borbottò, senza mai distogliere lo sguardo da quello dell’uomo. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di scorgere il suo rimpianto.
Il Maestro inclinò la testa di lato. << Hai intenzione di fermarmi? >>
<< Abbiamo fatto un accordo >> fu tutto quello che disse.
Il sorriso sul volto del Signore del Tempo si fece più predatorio.
<< Sì, lo abbiamo >> sussurrò << E ora capisco anche perché tu mi abbia fatto promettere di non ferire il tuo toy-boy. Potrebbe rivelarsi un’effettiva minaccia per i miei piani… >>
Najimi si irrigidì a quelle parole.
Naturalmente avevano fatto un accordo, ma non le piaceva affatto lo sguardo che avevano assunto gli occhi del Signore del Tempo. Lo aveva osservato abbastanza a lungo da sapere quando la sua mente stava macchinando qualcosa di sinistro e spiacevole.
<< Bene, non c’è tempo da perdere! >> disse l’alieno, mentre batteva le mani una seconda volta << Lo Scisma si avvicina…e avrò bisogno di una mano per gestire le cose. Vediamo un po’… >>
Chiuse gli occhi…e fu allora che la mente del Maestro cominciò a viaggiare. LETTERALMENTE viaggiare!
Attraverso il tempo e lo spazio, lo sguardo del Signore del Tempo si posò su un’infinità di individui inconsapevoli e altrettante dimensioni.
Stava cercando qualcosa…no…qualcuno. Qualcuno che potesse aiutarlo per ciò che aveva in mente. Un braccio destro…il suo San Pietro, un guardiano per le porte del Paradiso che aveva intenzione di creare.
E il tutto durò solo pochi secondi, o forse no, perché il tempo in quel luogo non esisteva.
<< No…no…no…uhmmmmm….QUESTO ragazzo sembra divertente…vediamo un po’ più da vicino >> borbottò a se stesso, mentre superava i confini di quella dimensione << Sì…ha già esperienza nella gestione degli Imperi…e le cose che ha fatto….uuuuuuuh, niente male per una scimmia senza peli! È proprio il mio genere di psicopatico. Ma avrò bisogno della variante adatta… >>
La mente dell’uomo – che ormai non era più un uomo – cominciò a visionare altre realtà. Tutte loro avevano qualcosa in comune: un uomo imponente e vestito con un’armatura nera, in grado di utilizzare uno strano potere noto semplicemente come “La Forza” e dotato di una spada rosso sangue capace di tagliare qualunque elemento.
E la storia di questa persona…cominciava sempre su un arido pianeta ai confini della galassia. Un mondo sterile e senza legge chiamato Tatooine.
Il Maestro osservò molte di quelle dimensioni…fino a quando i suoi occhi non si posarono su un piccolo bambino che piangeva nell’angolino di una cella buia.
<< Eccoti qui >> borbottò con un sorriso << Solo…abbandonato a se stesso…così pieno di rabbia e vendetta. È perfetto! >>
Il bambino si fermò di colpo e sollevò la testa, come se si sentisse osservato. Un paio di pupille azzurre incontrarono quelle gialle del Maestro…e a quel punto il sorriso dell’uomo divenne ancora più crudele.
<< Salve, Anakin Skywalker…o preferisci Darth Vader? Io e te ci divertiremo un mondo! >> sghignazzò, mentre “agganciava” quella dimensione con la propria mente.
Fatto questo, si voltò verso Najimu. << Beh, mia cara, è stato un vero piacere conoscerti, ma ora devo proprio andare! Ardo per la fretta, c’è un intero Multiverso che mi aspetta…con, ehi, il mio nome sopra! >>
Le fece un occhiolino.
<< Ci si vede in giro >> disse mentre scompariva in un lampo di luce blu.

Fine Flashback!

Boom! E così siamo arrivati alla fine della nostra piccola storia. Ora la situazione vi è più chiara, micro celebrati?
Oh, so cosa starete pensando: ma Maestro, se avevi la possibilità di scegliere chi sarebbe sopravvissuto allo Scisma, perché hai permesso al Dottore, tuo nemico giurato, di accedere a Battleground?
Beh, miei cari e ignoranti amici…sapete come si dice in queste situazioni, no? SPOILER!
E mi sa proprio che per trovare una risposta a questa domanda dovrete aspettare ancora un po’, eh eh.
Ma nel frattempo, perché non torniamo al mio quesito iniziale, vi va?
Cos’è che fa funzionare una storia? E COSA o CHI da significato alla trama?
Beh…francamente non mi importa davvero di quello che pensate.
Ciò che è davvero importante…è quello che penso IO. E io penso, che ciò che fa davvero funzionare la storia…è il suo cattivo.
E io ho intenzione di interpretare questo ruolo alla PERFEZIONE.
Quindi tenete gli occhi aperti e fate lavorare le meningi, ragazzi…perché non avete ancora visto NIENTE!

Il Maestro chiude ;) >>
 
 




...ok, penso che siamo riusciti a riprendere il controllo. Uff, è stato strano…ma ogni tanto è bello lasciare il timone a qualcun altro.
Comunque! Ora conoscete tutta la storia…o meglio, la maggior parte. Ci sono alcune cose da chiarire.
Ad esempio, perché Angel non ha detto niente sullo Scisma? Perché il Maestro ha lasciato in vita il Doc? E perché ha deciso di salvare proprio questi mondi rispetto ai miliardi di tutto il Multiverso?
Beh, per saperlo dovrete solo continuare a leggere!
Inoltre, ci lascia il primo membro dei Time Warriors…e ci dispiace dirvelo: non sarà l’ultimo…




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