chapter 31
"Finalmente ti trovo..." fece Milan entrando nell'ufficio che le aveva
assegnato nel piano che ospitava il suo, quello che aveva dato a lei e
poi
dei Veterani, uno grande con tante scrivanie a quadrato, seguendo la
stanza e un'altra simile per i Vecchi, quando si decidevano a tornare
dalla Fattoria. Non era personalizzato ma aveva scelto dei mobili
parecchio lavorati, senza fiori e simili, in legno pieno e colore
naturale. Libreria, armadio, alzatina, tavolini, un paio di sedie in
legno e pelle e piante. E quadri. Una parete con foto e ritratti di
donne nella storia che erano state loro stesse fin nel midollo da
lottare e alvorare come fossero pari di un uomo, cambiando storia e
anticipando i tempi, che però erano più lenti di
una
lumaca rispetto alle menti meno cretine, come Lia diceva sempre.
Una scrivania antica in legno di mogano troneggiava parallela alla
parete con le ampie finestre che davano sul giadino posteriore. mentre
Lia stava seduta ad una poltrona sedia dirigenziale stile Luigi XVI
rivisitato vittoriano, in legno e pelle artigianale, di rovere massello
tinta noce scuro con seduta bombata e schienale in pelle
imbottiti, con schienale con ribattitura manuale dei singoli chiodi
mentre ogni bordatura, cornice, braccioli e piedi, quattro, erano
intagliati con motivi vari. Non avevano trovato nulla che si abbinasse
alla scrivania più austera e senza foglie o fiori fronzolosi
che
a lei non piacevano ma quello cèra, e si era dovuta
accontentare, non avendo avviato da molto le botteghe per crearne di
nuovi, con mobili antichi preesistenti. nessuno collimava con l'altro,
erano tutti stipati in stanze che non usavano a rpendere polvere, e di
acquisti precedenti per evitare che finissero al macero o come legna da
ardere per panifici e pizzerie. Una piaga che in pchi conoscevano ma
per pagare meno la legna trovavano quei sotterfugi, acquistare legname
rotto apposta da mobilio definito gettando
tutto, che
chi puliva le case sgomberandole prendeva con sè e rivedenva
a
chi cercava a niente materiale ligneo. E non certo per restauro e
creazione.
"Milan... qual buon vento ti porta qui? Pensavo che fossi... uh!... con
Patricia? Pamela? COme si chiamava la fosca tinta che ti sgambetta
vicino per la festa in America?"
"Perchè dici fosca a tutte quelle che per te sono tarde?"
"Forse perchè lo sono, e l'unico pezzo di discorso non
sconclusionato intervallato da silenzio o " che sanno fare alcune, perchè di tutto
ciò che
si può parlare a questo mondo dalla scienza, alla storia,
alla
letteratura, alla musica, tutti i generi ovvio, al..."
"OK, ho capito. Sono accompagnatrici, non puoi sperare che siano...
preparate come te, su varie cose da non cadere in un silenzio
imbarazzato in qualuqnue argomento si tratti. Tranne il calcio..."
"Il calcio è diventato uno schifo che non fa testo..." fece
lei
con un'espressione schifata mentre era intenta a scrivere a pennino di
vetro e inchiostro su un fogli odi carta, di pregio e non comune,
qualcosa. Lei, nonostnate attestati, capacità informatiche e
non
approfondite negli ultimi anni per i suoi malesseri, non stampava
più quasi mai, ma scriveva. le stampanti erano in un ufficio
dedicato alla segretaria di Milan e solo lei e i veterani
aveva
comparti tecnologici a vista. Milan e Lia li avevano ma laptot e
nascosti in cassetti segreti nell'ufficio.
Lei scriveva sempre, qualsiasi cosa. A mano. Tutto. Era uno degli
emanuensi che si prendevano la briga di riportare ogni elemento, cifra,
fattura, dcumento, contratto, registro, diario e via dicendo in pesanti
volumi che stavano tra i venti e trenta gradi inclinati su appositi
leggii in legno, per riportare i dati da dispositivo digitale o foglio
stampato. Questo per avere per qualunque necessità, un
corrispettivo cartaceo e custodito in un luogo controllato anche nelle
temperature qualora per qualsiasi motivo un giorno i sistemi o la
corrente impedissero l'accesso ai dati. Lia diceva smepre gettare via
la cara carta e penna allegata era un sacrilegio, perchè
l'arte
della scrittura, dello scrivere proprio qualsiasi cosa, da un pensiero
a un atto o altro, era importante sia per chi lo eseguiva, per la
memoria, che per le capacità di scrittura appunto. Oltre che
manifestare l'umano. Gli animali impiastricciavano con fango e colori
se glieli mettevi vicino, raramente come i gorilla o
scimpanzè
sagaci mettevano su supporto qualcosa come faceva l'umano.
La gente con
pc e smartphone aveva quasi abbandonato l'arte calligrafica, l'amore
per lo scrivere anche una lettera o una cartolina o qualcosa per
qualcuno a cui tenesse, di tenere la mente allennata preparando
registri e ogni cosa per poi riporli. A volte la memoria giocava a modo
suo, tornava anche solo rivedendo una pagina scritta dalla mano, un
record rimadava a quella situazione riportata o rivedere e rileggere un
testo scritto per altro o verso di se era qualcosa che nessuna cosa
digitale potesse mai superare. Ma non era così per tutti. Ed
era
cruciale avere una sezione sotterranea delle casseforti con ogni dato
ben scritto e conservato.
"Dimmi, bimba, hai questa mise per un motivo oppure anche tu, come il
sottoscritto, diventi sempre più incline alla vera moda e
raffinatezza giornalieri...?" con un sorrisone.
Lia alzò gli occhi, solo quelli, nel modo che faceva quando
studiava qualcosa o qualcuno, o volesse catalizzare tutta la sua
attenzione prorprio su qualcosa , o giocava a recitare la parte della
persona misteriosa che sa tutto e conosce ogni cosa. Che è
come
una Custode di segreti e ascolta qualcosa di divertente mentre ride
sotto i baffi, con arroganza e spavalderia di una regina. Comunicando
con il solo battere impercettibilmente le palpeblre per alzare gliu
occhi verso il focus che le interessa, portando le ciglie contro
l'arcata sopraccigliare.
Lei alzo un mezzo sorriso che pareva non di scherno ma che si stesse
trattenendo nel non farlo completo.
"Dimmi, Milan... quest'oggi il sole che tipo di giornata ha salutato?"
"Ah, la metti con poesia?"
"No, la metto come una domanda educata, per non dirti che sei parecchio
sovrappensiero, noto..."
"Riguardo cosa..." fece lui avvicinandosi di fronte a lei alla
scrivania. Lui in impeccabile doppiopetto con elementi vittoriani e
bastone. I capelli legati alla francese, con coda bassa e il resto
sciolto contro la schiena, qualche ciuffo
a incorniciare il viso. Come al solito sembrava uscito da un quadro
antico.
Lia mise da parte i fogli, inserì il pennino di vetro nel
calamaio, nel serbatorio con acqua pulita per la pulizia e non in quell
oaccanto con l'inchiostro, che aveva un tappo argentato per preservare
il liquido. Sistemò ai lati tutto e poi poggiò le
mani
sulla scrivania, con una sorta di sorrisetto comprensibile solo a chi
la conosceva e quello sguardo aperto e attento. Facendosi leva sulle
mani si alzò con grazia e andò alla finestra.
La battuta sulla mise di Milan era dovuta al suo abbigliamento.
Indossava uno degli abiti che preferiva, dell'ultimo triennio
dell'ottocento. Giacca stretta con collo molto aderente in raso contro
il cotone del totaqle che fasciava a V la zona del collo fino alla
scollatura, chiusa da un fiocco della stessa sezione. Busto a V
terminando a punta alla vita e più corto ai fianchi con i
bottoni nascosti dal fiocco. Ai bordi finali della giacca seguendo la V
a punta una serie di rouches di pìzzo. Le maniche erano come
le
piacevano, se non strette fino al gomito, poi ad allargarsi a pagoda,
erano invece strette fino al polso come una sigaretta con poi un tagli
oalla francese, una L che dal polso andava aprirsi una zona che non
arrivava al gomito da cui partivano rouches di pizzo e arricciature
alla francese. La gonna era composta da una gonna di base con rousches
come la fine della giacchetta, una sovragonna intermedia che a
semicerchio scendeva dalla vita fino a poco sotto le ginocchia con
piegature laterali che formavano una cascata di raso contro la gonna di
base in cotone, fermata nella arricciature da una fascia in cotone
arricciata alla francese. La sovragonna finale era aperta a V, partiva
qualche centimetro dopo la V finale della giacca per lato e andava ad
allungarsi dietro in uno strascivocon pieghettature per dare volume e
decoro, lasciando tutta la zona centrale fino ai fianchi aperta per
mostrare le gonne sottostanti. Dietro era più semplice di
molti
modelli. Invece di avere varie sezioni da sellino a semicerchio o
arricciate o altro, aveva la zona della giacchetta che si allungava
fino a fine del sedere, benchè non si potesse vederee faceva
un
semicerchio con rouches nei bordi e un grosso fiocco sulle reni. La
zona sotto delle maniche mostravas una sorta di coda di topo decorativa
e poi la sezione alla francese a L delle maniche con i pizzi. La
sovragonna superiore aveva un ulteriore livello come uno strascico
sopra che partiva da sotto la giaccheta dietro fino a terra.
Tutto
l'abito era color avorio, come il primo che indossò come
Veròna, più largo di
gonne però cme una decina di anni prima come stile, che
aveva
iniziato ad indossare quando giocava la notte con gli ospiti al ritorno
della Strega della Dimora.
Veròna, sebbene esistesse
da poche settimane, necessitava in particolari circostanze di abiti in
foggia antica, non doppiopetto o abiti di stile maschile con
impemeabile da stalker anni cinquanta e cappello. Quello era un suo
stile, così come gl iabiti non degli anni sessanta
dell'ottocento come l'abito avorio di veròna ma le decine
successive, più filiformi come linee.
. Gli abiti di Veròna come strega antica e
padrona della casa avevano come stile abiti ciò che la gente
pensava fosse la moda dell'ottocento. Abiti ampissimi e pieni di
fiocchi, ma non era così. L'ottocento aveva visto sulle
cinque
diverse tipologie di stile di abbigliamento solo per la donna e
Veròna indossava il penultimo, Lia l'ultima, che si divideva
in
tre fasce solo per la forma della gonna da più a meno larga
finjo a diventare tubolare sul davanti.
le persone sbagliavano sempre e dicevano come abiti dell'ottocento
Milan stesso vestiva più entro i primi dell'ottocento come
richiamo che non dopo.
E per apparizioni, feste e impersonare Veròna, Lia appariva
gran dama
vittoriana con accenni francesi, visto il luogo dove vivevano o per la
storia che avevano creato, con l'uso non del cronoline, non del
crinolette più tardo, ma l'ultimo utilizzato prima che la
moda
del nuovo secolo portasse via tutto ciò, dimezzando la
portata
del busto e accessori per i fianchi e posteriore. Il bustle, o sellino,
che seguiva più il suo stile e non gli abiti nella mente di
tutti che erano più come alla Sissi, ampissimi e
ingrombranti.
Lei amava abiti dell'ultimo periodo prima del novecento, che rendevano
la figura non grossa come un pallone aereostatico ma più
statuario, longilineo, e come diceva Milan, più astero.
Più ampi erano gli abiti, più non le piacevano
molto.
Quando Milan glielo chiedeva, utilizzava la versione moderna come per
il sellino del crinolette, che portava l'ampiezza della gonna solo
verso l'esterno, quindi un semicerchio e rendeva gli abiti nella zona
anteriore più paralleli al pavimento, livelli di gonne o
sovragonne che non dessero volume. Ma non esagerava mai troppo. Senza
l'uso di questi come soleva dire il
sarto di
teatro francese che glieli cuciva prima delle botteghe, apparirebbero
ridicoli come gli abiti comuni ed economici di carnevale senza forma o
orrendi alla vista. E per Milan, come diceva, .
Perfino per le feste a tema lei optava per abiti meno gonfi. Anche per
la festa in stile carnevale veneziano, che piaceva molto e Milan aveva
deciso di estenderlo ogni mese, dove si indossavano abiti classici
settecenteschi, come a Venezia. Le mani erano come piacevano a Lia,
almeno quello diceva, semi pagoda o Ovale con livelli decorativi che
scendevano. Pe ril resto i panier per i fianchi creavano gonne
veramente fastdiose, che lei non amava.
Prediligeva abiti che seguivano la forma e non come sacchi di patate
addosso, come diceva sempre, per tutti i tipi di abiti che non fossero
come per Sissi appunto, con una vita strettissima e poi un pallone
sotto. Abiti in stile impero o lineari o greci o che fossero troppo
larghi non le andavano a genio, voleva muoversi si, ma non amava che
gli abiti andassero per i fatti loro per come si muoveva, come si
sedeva, vento o altro. Preferiva che restassero per come erano stati
disegnati, quindi nelle prove per decidere lo stile per le sue mansioni
e Veròna era stato chiaro che non si sarebbe discostata dal
periodo vittoriano, ultime decadi.
Anche quando vestiva in abiti francesi settecenteschi, seguivano
più la moda reale classica francese che non quella
veneziana. Ve
ne era uno che preferiva. Scollo quadrato, corpetto in disegno damasco
argento su tessuto azzurro scuro, con decori in rilievo argento
ricamati sopra, tutta lazona anteriore da spalle alla gonna
una
sola fascia arricciata alla francese di danascato azzurro e argento a
decorare la sezione del soprabito, mostrando al centro il corpetto in
damasco dello stesso tipo ma con brodature in rilievo a filo argento
alto cinque dita sul seno, foma a V alla vita e poi una gonna con vari
livelli di arricciature orizzontali fino a terra color avorio, con
decori in rilievo come il bustino sopra ogni sezione dei livelli che
arricciavano e scendevano. Le maniche erano dritte,partivano
dall'arricciatura del collo al gomito, un'altra fascia arricciata
divideva la manica dalla cascata di pizzo avorio francese che arrivava
al polso ed era largo e corposo alla francese. Le gonne seguivano un
panier speciale che non dava forme ai fianchi come due arance che non
le piacevano, ma semplicemente allargavano solo ai lati la gonna come
un abito ottocentesco, dalla vita con una cirva morbida che proiettava
la forma verso l'esterno senza bombature assurde. Il manichino che
utilizzavano per tenerlo sempre a disposizione, protetto con un
cellophanne apposito, presentava ai polsi nastri dello stesso azzurro
ma senza damascatura da legare con un fiocco al posto dei gioielli e
una collana con doppio filo di perle stile chocker nell'incavo del
collo con una perla pendente. In testa una specie di coccarda con una
piuma come piaceva a lei, utilizzava sempre delle piume, da una a tre,
piccole o grandi, nei copricapi o decorazioni nei capelli con stessi
tessuti e colori dell'abito. E i ventagli sempre con bastone e piume a
formare o forma del seme di picchi e a freccia, invece di quelli
classici in osso o altri mateirali intagliati e tessuto che si aprivano
con un gesto. Li usava più, ma quelli più per
Veròna.
Gli aibti classici del carnevale di Venezia erano più
appariscenti, con dettagli quasi caricaturali di quelli che lei
o lui indossavano. Sia quelli che vendevano agl iospiti, ricavando
qiundi dei
proventi, che quelli indossati dagli ospiti che portavano loro, erano
in stile venezianodel carnevale e
con colori vari, metallici o squillanti. Gli unici che vestivano come
francesi settecenteschi, come diceva sempre Milan, a
mò di
Re Luivi XI e madame de Pompadour come stile abiti erano lui, Lia, chi
lavorava per loro e chi acquistava i loro abiti. Lia gli diceva che
lui in verità sembrava più il Re Sole
per come si
atteggiava e appariva in abiti così ricchi di dettagli ma
anche
di qualità, e lui ribatteva che come stile sembrava proprio
l'amante del Re che la frivolezza dell'adolescenza di Maria Antonietta,
quindi come accoppiata erano perfetti.
"leva amante e metti partner di lavoro" diceva lei con un sorriso e lui
se la rideva, dicendo che era esattamente quello. Come si abbigliava e
le riforme, la definiva la Madame de Pompadour del dopo, quando smise
di essere amante del re ma consigliera, confidente, partner di tante
cose, spalla e sostegno. Amica. Le diceva sempre che la Pompadour era
diversa dalle altre amante di tutti i Luigi e altri re del passato
perchè lei amava la Francia, lavoreava per le riforme e il
nuovo
domani. Era amica di personaggi chiave nello scenario della tecnica,
scienza, tecnologia, filosofia, illuminismo e ammodernamento della
placida francia reale. Se avesse vissuto di più e avesse
avuto
meno drammi per la salute e le morti in famiglia, avrebbe fatto di
più, diceva sempre Milan, per poi dire con disgusto che la
storia fece più famosa per certi versi la volgare e frivola
nemica di maria Antonietta per altre cose, oscurando ciò che
il
Re stesso voleva fare con la cara Pompadour proprio per il suo regno,
ma che cessò tutto con la morte di lei.
"Non puoi dire che non è vero. Molti abiti che ho comprato
da
famosi atelier storici perchè ti andassero bene, sono
ispirati più allo stile della
marchesa che di... maria Antonietta, pure. Se tu dovessi
vestirti
come vestiva la regina nel periodo pazzo, direi che qalcosa non va...
ritieniti orgogliosa di essere invece paragonata alla marchesa che
veramente voleva fare tanto per il suo paese e che poi invece si
vide... sostituita, non nel cuore, ma sempre sostituira dalla volgare e
fastidiosa Madame du Barry, celebre per le quasi strangolature con la
regina Antonietta..."
"Ascolta..." fece Lia andando verso il mobile alla destra "noto che ti
sei dimenticato gli impegni odierni... vuoi che te li rinfreschi...
oppure devo andare io stessa nel tuo guardaroba a decidere cosa
indossare... non so un white tie, black tie, la versione optional, il
creative, il lounge, sempre però... in stile
Milan..."facendogli il verso, prendendo
un paio di bicchieri dalle ante sotto "e... oh!... dalla tua faccia
sembra proprio che per te ci sia vuoto... alle
quattro hai
l'incontro con il membro della Bundestag nella sezione Cdu..."
"oh, accidenti!... è vero... scusa, sono tornato da Toronto
e non ci ho pensato proprio a vedere le..."
"Ok, andiamoci insieme... ma prima!Due cose... Innanzitutto ho deciso
di appoggiarti per cercare le tre O a cui ambiasci..."
"Davvero? QUindi mi credi che esistano?"
"Mh, dipende... il problema è che tempi addietro e non come
adesso, qualcosa che un tizio X trovava se lo teneva e lo vendeva
lontano da casa, per non dare nell'occhio... o almeno chi era furbo...
Le tre O... l'oro di Dongo, l'Oro nazi che in alcuni docuemtni che hai
recuperato si trova spaziato in vari treni di settori ferroviari
segreti e che si dice alcuni gerarchi conoscessero... si dice che il
gruppo di Heinrich Muller, il senio official che riuscì con
altri a non farsi mai trovare, sapessero dove si trovavano e tu temi
che possa aver rivelare ai discsndenti o suoi collaboratori il luogo...
e per finire l'Oro del Vietnam, una fortuna che alcuni membri non
riuscirono a portare con sè con gli aerei quel giorno della
fuga
e che sono ancora là... non so se credere che ancora oggi
nessuno, neanche uno, li abbia trovati e li tenga ben bene per
sè o siano venduti o ancora... attendano qualcuno come te!
Ma
sappi che se davvero si tratta di opere d'arte, monete, oggetti
preziosi di perduta arte artistica e umana oltre che lingotti di
fabbricazione di guerra... cosa vuo ifare, venderli? Mi auguro non
fonderli..."
"Sei pazza? Non l ofarei mai, così come te... gli oggetti
artistici di vario tipo non devono subire danni o distruzione. Se li
troviamo, e sento che lo faremo, decideremo cosa tenere nelle
casseforti e cosa vendere per finanziare le casse per il Cambiamento,
la Mano e la Raccolta che condivido nel creare, il resto vedremo... da
dipende da cosa troviamo. I treni... tu sai il valore di quei treni e
non solo, dei settori ferroviari se li troviamo immacolati? Solo i
treni varrebbero una fortuna..."
"E li comprerebbero di Neri, presumo..."
"Se non sono come i focosi gruppi giovani che rubano dai
musei
cimeli originali... ma imamgina solo il tesoro del Vietnam che era in
prevalenza gemme, sporche di sangue per il loro viaggio o storia dalla
miniera alle ultime mani, ma sono gemme che non si trovano
più... il valore sarebbe alto, e ci permetterebbero di
ampliare
settori e operazioni che intenzioniamo fare..."
"Mi auguro solo che la tua ricerca non finisca in toto come baffetto
tedesco che sviò verso l'occultismo... già lo
fai, ma ti
prego, non cercare e perdere tempo e soldi, e speranze, per oggetti che
secondo me come la religione da cui attingono, non sono altro che
storie come le babilonesi per dare una morale e concetto... le favole
come quelle di Esopo esistono già e la gente ha fatto lo
schifo
per un LIIBBROO che dice cavolate su cavolate, e orrori
aggiugo,
che afferma che sia esistito qualcuno che non è mai tornato
e
oltre questo, miracoli e cose che oggi dagli anni ottanta non si spiega
per davvero se non e poi
scopriamo che è esattamente come il resto che si pensava
gesto
divino... tutto spiegabile con la scienza..."
"...senti..."
Un consiglio ulteriore... per situazione come quella di adesso dove
cadi dalle nubi" riempiendo un
bicchiere con rum color ambra, e uno con vino rosso frizzante "sarebbe
ora che prendessi una donna che... ti sia come una moglie. Sai cosa
intendo per moglie?"
"Conoscendoti si..." fece lui ridendo
"E' che... sai, sarebbe qualcosa di molto prezioso per te,
perchè lasciamelo dire, e te lo avevo già detto,
è
meglio cercare qualcuna che non... attragga solo per le misure
e...l'incrocio dei suoi pali..." gli disse guardandolo negl occhi,
dandogli il bicchiere "Seriamente, hai bisogno di qualcuno che ti sia
come una moglie! Ma quella come figura
che ti sia
di supporto, aiuto, agenda, assistente alla preparazione, personal
dresser, consigliere..."
"Amica, fedele consigliera, supporto morale, psicologa, supporter,
analista, consulente d'immagine, partner di moltre altre figure...
averne una così! SOlo Madame potrebbe farlo, ma lei dice
sempre
che il suo settore è quello, come dici tu, di
... e non riesce e non vuole cimentarsi in altro. Solo
tu
sei stata brava da essere tutto questo..."
"Non iniziare, sai benissimo che io sono negata in tante cose. Non ho
una mente brillante, sono negata in varie cose... come la matematica,
sebbene con una calcolatrice una si adatta... le cose che faccio qui
per te, al tuo posto, sostituendoti perchè sei negato
più
di me, sono solo un aiuto perchè ti cavi dal casino che ti
sie
portato... da solo!" lo attaccò seria con il bicchiere in
mano, mentre quel pò di vino danzava all'interno
senza
uscire, mentre
lei si muoveva nel modo di fare tipico del suo paese, che Milan non
faceva "e lascia che ti dica una cosa! Io mi sono ritrovata con gente
con una testa vera, con capacità sopra le mie che erano
più adatti a svolgere alcune delle mansioni... ma tu no, la
suddivisione dei poteri non si può fare, o ci sono solo uno,
massimo due che sono a capo, o niente, ed è assurdo. non so
proprio come tu possa aver gestito questa gabbia di matti svolacchiando
in giro..."
"Non sono una lucciola..." rise, mentre i capelli del ciuffo e ai lati
seguivano i suoi movimenti, liberi e non legati
"ma voli sui bagarozzi bulbosi che usate qui con volo ascensionale, lo
fai lo stesso.... che tu non abbia alucce tipo poiana o Cupido o altro,
svolacchi lo stesso, dove ti porta il tuo naso intriso di
affari.
Sarebbe meglio, seriamente, se qualcuno di competente vi mettesse mano,
invece sono in crisi, dove anche Jd e i ragazzi dei veterani,
visto che i
vecchi sono alla nuova Fattoria a qualche chilomentro da qui e chi li
vede più, non arrivano! E io devo chiamare quella gente che
di
cervello ne ha per tre di me e chiedere, come di svolgere
certe cose!
peggio con conti e matematica, ma io con formule e regolette
matematiche... non adiamo d'accordo e mia madre mi picchiava sempre da
schifo per questo. Diceva che ero una piaga e una buona a nulla! Lo
dicevano tutti e guarda, infatti..."
"Ehi, se la metti così sembrerà qualcosa che non
è, e lo sai. Sappiamo entrambi, anche ricevendo tutti i
documenti su di te che le cose non erano queste, ma ti hanno messo in
testa pensieri errati. Da poco la IA sperimentale ha ricevuto la figura
olografica, lo sprite come lo chiami tu, e ha un supercervello che
potrai tranquillamente interrogare al bisogno. Voglio solo che le
perosne fisiche, quelle deboli che cadono rispetto a te in tante cose
pericolose, stiano con il cervello e le manine lontane da
certe cose...
e poi tu stai facendo un lavoro enorme anche come sperimentatrice... lo
so, mi dispiace, ma veramente non cè nessuna di quelle che
uso
per le facciate, che possa veramente essere anche solo tre
cos einsieme
dell'eleenco che hai fatto... tranne te e Madame..."
"E' assurdo, mi stai dicendo che è vero il detto che se una
è una bambolona è anche un'imbecillona?" fece lei
irata
dandosi una spinta sulle mani contro la scrivania e spostandosi di lato
superandolo, andando alla libreria "guarda questo settore" indicando
due ripiani "non sono affatto libri che... potrei leggere, che ho
letto, che raccolgono ad memoriam preziosa materia celebrale di qualche
grande personaggio del passato... sono tutti i casini che tu hai
fatto,
che sto risistemando in un ordine decente e facilmente
consultabile, e
questo è il malloppone in fila di registri... andiamo di
fronte.
Gli accordi e i contratti! Li abbiamo rifatti. Poi abbiamo..."
"Ok, ok... calmati. Sei piena di impegni? Affida qualcosa a Jd..."
vedendola scocciata "ricordati che sei qui perchè..."
"perchè mi hai convinta in ogni modo a continuare a
respirare per l'Accordo, perchè ti faccia da cavia..."
"tu sperimenti la blue box o scatola, le stoddarde o nanomacchine, gli
apparati di scansione e copia cerebrale per i lbene degli altri... hai
accettato per questo! Certo... ti ho anche detto che ero nei
casini,
perchè in pratica sto sempre da qualche parte per ragioni
sociali e politiche, e
perchè sei tu, e non ti piace un posto incasinato ma con
regole
e
cose precise, ti sei rimbaccata le maniche e...
"E la colpa sarebbe mia se sembrava di essere in un campo
nomadi?
Tende e bestie al pastolo nella sezione anteriore di una dimora antica?
Ttta la zoa verde si deve rifare, per ora i paesaggisti stanno
studiando tutto e cosa hanno lasciato i Vecchi e chi si era accampati
con le loro bestie... Serve solo che tu ti fermi qualche giorno, come
una pausa, e decidi con gli architetti pesaggisti dove vuoi
inserire le
sezioni di guardia con..."
"E le statue che stiamo facendo fare apposta, le composizioni, si,
si... ma speravo lo facessi tu..."
"Ah, no! Non iniziare, sei tu il Padrone di Casa, io sono la Padrona
della Casa solo per controllare, gestire e mettere regole. Ma questo
posto deve rispecchiare te, il tuo sogno e desiderio , che deve
riflettere poi cosa deve esserci nel mondo, non intendo mettere cose
troppo a mio giusto. Anche perchè in fatto di gusti siamo un
pò agli antipodi di certe cose... tu sei pacchiano, io per
fortuna no!"
"AH! Ok... Allora ricordami per favore l'appuntamento per cui tu
avresti preparato i miei abiti..."
"Seriamente? E la tua segretaria? Non cè un appunto o altro
nel tuo telefono di nuove generazione?"
"Dimentico sempre di scriverli..."
"Cercati una femmina che ti faccia le veci di una moglie, senti a me..."
"Ne ho già una che a detta di Alaric sembra dieci suocere in
una..." ridendo "a cosa mi serve dare informazioni e altro a
ragazze,
che poi sono brave solo con il buon gusto e... "
"Non cè un tripadvisor o qualcosa del genere per queste
tipe?"
"...basta" ternìminando la frase come se si contenesse dal
ridere
"Basta... oltre che pagarle e poi sfruttare ogni centesimo negli
alberghi di lusso, Torri e luoghi... parecchio danarosi che ti
piacciono... per carità, se son pagate anche per fare
quello,
fatti tuoi! Io sono una persona che concepisce libertà su
certe
cose, ma sai quanto spendi per alloggiare se sei con clienti
e affaristi
e non ti fermi nelle torri? Troppo! Poi quelle ragazze... ok, io sono
mediocre e non posso capire il vlaore che loro hanno per gli uomini,
ma secondo me è esagerato quanto prendono... ma facciamo che
tanto
diamo loro e tanto loro fanno rientreare nelle nostre tasche con il tuo
lavoro... ma mi dispiace solo di una cosa... che non cè
nessuna
donna che abbia meritato il suo posto al tuo fianco come
secondo i canoni che considero io, tnato da guadagnarsi le porte aperte
qui e il tuo letto... perchè intendiamoci bene. Se mai una
dovesse entrare nelle tue stanze qui, allora hai trovato un gioiello al
tuo fianco, buon per te, ma io non resterò per
molto e dovrai
sostituirmi. E dovrai avere qualcuno che ti aiuti e supporti per le
cose chiedi a me di fare... un sè pò
fà...."
"Quindi vuoi davvero andare?" guardandola serio mentre prima rideva
"Che intendi... io sono rimasta solo perchè avevi
bisogno, e
perchè mi avevi detto che se divenivo una cavia volontaria,
avrei
aiutato il futuro... ho la scatola proprio per studiare l'uso non solo
delle proiezioni e la lettura degli impulsi cerebrali, ma anche per
portare il campo della gestione di apparecchiature prostatiche come
arti meccanici o singole parti perdute a un livello meno invasivo degli
elettrodi nelo cervello, come l'apparecchio per l'ascolto...
le
nanomacchine per vedere in varie situazioni quando aiuto e supporto
possono dare, sia le Stoddarde vere e proprie che le vostre. Stoddard
è morto e voi avete vari campio dei suoi progetti nano, con
me
sono compatibili e insieme alle vostre la velocità di
riparazione, cura, trattamento sono due volte più veloci, in
alcuni casi tre. Questo permette un alto tasso di protezione per i
soggetti a cui sono stati inoculti. Sopravvivenza e capacità
di
resistenza. Benissimo. Avete scoperto anche da noi pochi compatibili
con questi dispositivi che possono gestire cellule danneggiate o con
progressivo invecchiamento e processare la nascita di nuove cellule
sane secondo il codice genetico che hanno registrato. Ergo secondo i
vostri calcoli non dovrebbero esserci cellule nel corpo umano che non
sia sotto il loro controllo e cura. Cancro, danni cellulari,
invecchiamento... non so ancora se crederci davvero o meno ma i miei
problemi per quella malattia che mi è venuta per la
disperazione
sono praticamente annullati, non uso più quel vostro siero
antidolorifico che dovevo spararmi sulla coscia due o tre volte al
giorno... se mi faccio male, passa tutto prestissimo. E se davvero
rallentano invecchiamento e danni cellulari sconfiggendo il cancro...
posso capire la portata della cosa. Un pò come le nostre
battute
dell'altro giorno nei laboratori di chimica dove mi facevano provare e
sperimentare le cose, come nelle scuole americane, ma non da noi. E
quando mi hai chiesto che cosa facessi, ti ho risposto e tu
e abbiamo continuato a discutere di queste cose... perchè la feccia spaccherebbe l'equilibrio
che
ancora oggi persiste..."
"oh, capito... la tua frecciatina è per i miei passatempi..."
"Ti sto solo dicendo che dovresti trovare qualcuno, oltre Madame e me,
che tra non molto non ci sarò più,
perchè ti sia
ciò che ti serve per mantenere lo stato equilibrato che hai
raggiunto per ora... io non sono intelligente, non ho
capacità
che ti servono oltre ciò che riesco a fare, ma magari quelle
stangone o bambolone come le chiami, hanno cervelli come...
Hedy Lamarr,
o Ada Lovelace, che hanno lasciato un'eredità e
prova di
ciò che erano che perdurano ancora oggi. Non ti dico di
trovare
una vera fidanzata o moglie, ma cerca senza affanno un'altra persona
come me che non veda gli elementi classici umani di egosimo e
stronzaggine per se stessi , e propri interessi, sopra
ciò che vuoi
fare. Non credo affatto di essere un caso raro, gira il mondo e vedrai
che ce ne saranno decine come me, ma almeno con
capacità reali..."
"E quello che hai fatto finora?" guardando dalla finestra bevendo
"Lo avrebbe fatto chiunque che non fosse demoralizzato come la gente
lì sotto. Erano quasi come me, ma rispetto a me avevano
bisogno
di un filo di ragnatela chiamato speranza, per rialzarsi e
usarlo come
guida nel buio. Diversamente da me avevano bisogno di una Mano, ed ecco
che sono cambiati. Non del tutto, ma è un inizio. Hanno
capito
che le nuove regole hanno un motivo di esserci e perchè ci
sono,
cè più cura e considerazione degli spazi comuni,
degli
altri e del senso di aggregazione e gruppo. Le feste e avvenimenti che
abbiamo isituito sono un modo per loro di aspettare e vivere momenti
liberi dove possono sfogarsi e divertirsi, come fiammelle in un tunnel
grigio sempre uguale di lavoro e vita militare, dove buttare
via
sconforto, pesantezza di certe cose nel cuore e il resto e
semplicemente e..."
"Si, ho notato che con le feste, avvenimento, il Cerchio, le fiere e il
resto sembrano diversi. Avevi ragione. Essere militari per la mia
comune è... si, avevi ragione. Se voglio tenere una Comune
come
la desidero, si deve seguire una linea diversa. E alla fnie
avevo
bisogno di qualcuno che non fosse dei nostri..."
"Già..." fece lei con amarezza
"Non iniziare. Non è vero che qui tu sei un'estranea..."
guardandola "sei la nuova, la..."
"La stronza che ha messo regole su regole e precisi metodi di
comportamento e lavoro. Che non è una militare. Sebbene io
abbia
affrontato un addestramento base, nessuno di loro, sentito con le mie
orecchie, mi reputa parte anche di un solo angolo di questo enorme
gruppo. Anche se divisi e sparsi, si vedevano comunque come
tutti
colleghi, tutti militari, tutti legati da questa cosa. E ancora dopo
qualche mese, io sono qui, tu mi hai affidato degli incarichi
ufficialmente ma loro... mi vedono come un'intrusa. E mettono in giro
voci, tra l'altro dicono male delle lingue delle donne, ma
gli uomini
non sono da meno, piccola parentesi... resta il fatto che io sono
definita o seguendo Alaric
. Ma nessuno ammette che ora tutto gira come un
orologio
ben oliato e funzionante. Ciò che era rotto è
stato
riparato. QUel che era fratturato, sanato. Chi non aveva
ragione
d'essere se non aspettando incarichi militari, ora ha una ragione per
alzarsi la mattina e dire col sorriso e
partendo
bene, a colazione nella sala comune affiancata alla cucina,
rifunzionante, e trovando impegni e impieghi che occupassero
la giornata
nel modo giusto. COn carica e voglia di fare, creare, dare... non
ciondolare in giro a bere e fare casino. Adesso ognuno ha il posto che
è per lui, per abilità o capacità e a
meno che non
sia cieca, mi sembra che siano tutti più contenti,
laboriosi,
impegnati, si drogano pure meno.... o sbaglio?"
"Hai ragione. Ecco perchè preferirei che continuasse la
gestione attuale..."
"E l o sarà, ma finchè io sarò viva.
Poi non ci
sarò più, e tu dovrai trovare qualcuno che prenda
il mio
posto..."
"mh..."
"Già... chi troverai a questo mondo oltre me che possa...
aiutarti senza avere smanie di denaro luccicante, o in
frusciante carta
o in conto bancario, o gioielli, preziosi e averi di ogni tipo... che
adori, che ambisca, che grondi desiderio come un cane con una
bistecca
per potere e scalare le classi sociali... a me non interessa tutto
questo. L'unica cosa che mi si fa odiare è che voglio si
rispettino le regole e le leggi di questo posto. Che ci sia rispetto
per me, non mi interessa se mi vedono come te, come chissà
chi... vorrei solo rispetto per il mio impegno per aiutarti, per
l'aiuto per testare cose che un giorno quegli idioti potrebbero
necessitare... che comprendano che no nsono stronza,perchè
lo
sono così dento..."
"... tranne quando si incazzi e ti parte quell'espressione che, come
dice Alaric ..." scoppiando a ridere
"... Alaric può dire quello che vuole, ma ha
l'intelligenza
oltre la stronzaggine di capire che ciò che tu desideri deve
mutare. Il cuore delle persone deve cambiare e lo si fa partendo dalle
piccole cose, per poi renderle comuni. Come era un tempo per
i vaccini,
tranne per i religiosi del cazzo, i treni, le automobili, i lampioni e
via dicendo... prima di queste cose si diceva
"E torniamo alla questione dei cambiamenti che hai fatto ai vari bagni.
Mi è costato, ma ammetto che così come hai
sistemato le
cose fila meglio di prima..."
"Prima sembrava di essere in bunker antiareo inglese nella
metropolitana. Li ho visti... uguali. Uguali! Comunque sono contenta
che alla fine abbiano compreso e accettato le regole e molti siano
più puliti! Che sollievo. Con il sistema che poi metteremo
di
asciugatura con l'aria, si eviterà l'uso di troppi
asciugamani e
quindi lavaggi, sebbene abbiamo iniziato la produzione dei saponi,
vegetali per vari utilizzi... ma se scopro che quegli idioti tagliano
ancora i saponi come in turchia, li prendo a pizze in faccia
con gli
anelli che hai fatto fare con le fiamme e con un guanto di ortica..."
fumandodi rabbia
"Si... invece di comprare come avevi detto i taglia saponi a filo di
ferro, facendo scorrere una barra creando le fette, hanno acquistato la
rpessa da piedi..."
"Ti rendi conto? si sono messi a fare il sapone gettando a
terra
il composto, pianandolo dentro un quadrato prestabilito in legno e poi
con questo arnese che sembra un pogo stick, creavano i quadrati per la
forma e pressione con le scarpe! Le scarpe sul sapone gettato e
fatto asciugare sul pavimento! Così...! Madò, li
ho
picchiati a sangue! E poi quei saponi vanno passati sull a pelle...
avevo detto chiaramente che dovevano creare dei box per versarvi il
sapone su appositi tavolacci in legno solo per quello. Che andavano
martellati a mano con lo strumento lavorato apposta con le informazioni
del sapone, dopo esser stati taglianti con la taglierina a
filo... e
cosa hanno fatto? Fanno tutto alla turca! oppure perchè mi chiamano così!
"Calmati, non ti angustiare! Adesso lavorano nel modo giusto e per
essere sicuro, sono apparso a caso per verificare cosa facessero..."
"Si... se tu appari davanti la porta del padiglione del settore
centrale, lo sanno tutti in 2 secondi netti! QAue pettogoli
che neanche
le donne... pensi davvero che tu possa fare un controllo a sorpresa?
Devo dirti che a volte temo che qualcuno per diletto mi sputi in una
bevanda o cibo per vendetta? Lo temo a volte, e so che mi vedono come
un'estranea che rompe le palle... ecco perchè dicevo che il
tuo
buonismo non cambierà il cuore degli uomini in tempo prima
della
nsotra dipartita... e qui, pensa un pò nel mondo intero!"
"sei troppo prevenuta..."
"Milan... ancora! L'animo umano per come si è formato
dall'infanzia all'adolescenza non... non può cambiare come
speri
tu in poco tempo. Guarda il tempo in cui viviamo. Siamo in un n uovo
secolo una decina e passa di anni dopo il suo inizio, doveva essere e
fu annuncianto come il secolo del rinnovamento umano e del
migliroramento... tu invece cosa vedi?"
"So che..."
"No, non vuoi capire. E te lo mostro sempre. Quelli là sotto
nonostnat ele regole e le cose che dico, vedi la parte nel Cerchio
quando con un nastro sulla schiena ho indicato che ogni fisico
è
diverso e ha diveri puntri di forza e di achille, quindi adatti per
differenti scopi... a che è servito? Ancora adesso chiamano
in
modi offensivi gli allampanati, molto alti ma magri e non adatti a
sforzi fisici... affermano che altri combattono come mammolette..."
"Si, so degli schiaffoni che hai dato a Sebastian quando ha detto a
Kaser che lottava come una femmiuccia, e tu lo hai preso a
cinquine da
ogni lato della faccia chiedendogli se secondo lui tu eri una
femminuccia come lo riempivi di botte... e incazzato voleva menarti, ma
hai usato i suoi talloni d'achille per farlo cadere in ginocchio e
dirgli davanti a chi assisteva al loro combattimento nel Cerchio , che
se
diceva che un suo compagno di Comune e di lavoro era una mammoletta,
anche tu in quel momento dovevi essere definita tale. Ma che lui doveva
avere sul suo registro o scheda personale l'avviso che le mammolette e
femminucce erano il suo punto debole. Gli ho parlato, perchè
ho
notato poi l'odio che montava contro di te e gli ho fatto capire che se
osava farti qualcosa, era come farlo a me..."
"Come sei galante ma non cèra bisogno. Quei tre che mi hai
appicciato come vongole sulle scoglio... buone le vongole..." con aria
sognante per la pasta con le vongole che le piaceva "non lo
permetterebbero e, per i test ma anche per farmi ocntenta, mi hai fatta
addestrare. Certo, poche settimane su varie cose, ma penso di poter
fregare un bisonte come quello... basta non farsi toccare e sapere che
fare. E comunque ho i miei guanti speciali, lo sai... non temere..."
Lia si sistemò sulla sedia dietro la scrivania, con un
gomito ,
il sinsitro, sulbracciolo con le dita piegate che sostenevano una
guancia e l'altro braccio lungo disteso sull'altro bracciolo. Il
sorriso non carogno ma che trasudava sicurezza e sfacciataggine, come
nei dipinti che si faceva fare. Milan rise e parlò lui per
primo.
"Se fosse stato così anche per te prima... saresti
così
come adesso, sicura, sfrontata, arrogante ma nel modo giusto,
sfacciata, con un'espressione che emana forza, carattere, saggezza e
capacità. Se solo questo mondo ti avesse permesso di non
romperti..." fece lui scuotendo la testa con aria triste. Lei
mutò espressione in un misto di dolore e offesa e poi,
guardando
la finestra alla sua sinistra, di malinconia e senso di essere sperduta.
"Su cosa verte adesso la discussone?"
"Pensavo solo che questo mondo potrebbe... perderti con la tua morte...
cerebrale... ma potrebbe esser el'unica, perchè mi hai
incontrato, a non averti più come Coscienza di te..."
"Già, tu e la tua teoria dei mondi sovrapposti..."
"Io ci credo..."
"Si, tutte le tue cose esoteriche e simli. Mi smebra di tornare a
aprlare con Zay, Phib, Zela e... io ho vooluto capire e trovare una
prova che potesse portarmi a una conclusione che avessero ragione.
Cè altro,non come la religione che mi costringevano a
seguire,
ma cèra altro e..." scuotendo la testa "ma mi hanno solo
mostrato che è tutta questione di influenza, che segue altre
cose... non sono stati in grado neanche di fare una sola cosa sebbene
dicessero che mi volessero bene... noi possiamo fare questo e quello...
io ho detto
Avrei voluto urlare, piangere e mandarli a fanculo tutto ribaltando il
tavolo e scappando. Del tutto. La sera prima mio padre aveva premuto
fino allo sfinimento per una festicicola in una rosticceria con i buoni
pasto con i miei compagni di classe. Quelle feccia e per non sentirlo
dissi ok, ma fu uno schifo assoluto e quando me ne scappai a casa mi
sentìì così male e sole che nessuno al
oslito vide
e capì niente. Ecco perchè odio il mio passato,
l'essere
bambini e poi le fasi di crescita e minorenni... tutti piangono
pertornare ad essere innocenti e senza responsabilità e
problemi... io sono il contrario. Non importa i problemi, gli sfrozi,
tutto... io non accetterò mai di tornare bambina. Di
ricordare... non ho niente di bello da ricordare. Anche quando
cèrano le cavolo di feste e si mangiava, hosolo il ricordo
di
mia madre sempre perennemente vicino a me che mi dava gomitate,
pizzicotti, mi rimproverava a denti stretti che per uan volta mangiavo
qualcosa che i miei nonni avevano comprato di nuovo come gl ispiedini
quelli messicani o panati, lasagne po cannelloni o altro che non vedevo
mai di oslito, e ne volevo di nuovo. Insomma, non potere neanche
godermi niente... il mio passato, per me, ripeto per me, è
un
peso che mi zavorra nell'infelicità e se avessi avuto una
sola
guida di vita che mi spronsasse e mi desse la forza necessaria per non
sentire i sensi di colpa, i pesi, il dolore, il senso di niente che
tutti quanto mi hanno inculcato che non riesco a togleire... forse
sarei qualcosa che potevo essere... e anche qui, però,
nonostante tutto sento che non sono in un niente. Finalmente che
cè un posto che ha cosa mi piace, dove posso essere e
fare...
non riesco perchè la notte li sogno, ancora e ancora, incubi
continui..."
"Fai ancora quei sogni? Sia con loro e sia come... se vedessi e vivessi
negli occhi di qualcun altro?"
"Si, ogni notte. NOn so come ma oltre la maledizione di averli sempre
lì appena mi addormento, anche queisogni o incubi dove
prendo
come.. i lcorpo o gli occhi di qualcuno che so non essere io e...
accadono cose. Succedono cosecome fossero reali e poi, se per qualche
motivo muoio o mi sveglio, se mi riaddormento riparte tutto ma negli
occhi di qualcun altro ma tutto come prima, come se continuasse dopo la
fine del primo soggetto. E so che non sono io. Mi accorgo quando
cè qualcuno che parla a me, ci sono statisogni dove qualcuno
che
so di conoscere ma non vedo il volto mi parla, parla a me... ma gli
altri è come se vedessi negli occhi di qualcun altro, come
se ne
prendessi il posto ma non sono io..."
"Capisco..."
"ma son osogni... la questione qui è che nonostante tutto,
seppur io sono in un luogo che avrei chiamato casa, il mio posto, la
vita che avrei voluto... per una volta e per davvero nella mia vita...
se fosse accaduto tempo prima, non fino allo stato in cui sono,
forse... no, sicuro, avrei trovato la mia felicità! Ma non
riesco. E' come essere là fuori, in mezzo a... lascia stare!"
"In questo mondo tu non hai avuto gli strumenti per essere te. Ci hai
provato. Hai lottato ma alla fine hai capito che era solo sforzo
inutile. Non ti avrebbero lasciato andare facilmente, come fece tuo
padre appena diplomata dicendo a chiunque sia con te vicino che non,
che non saresti mai andata via e che dovevi stare al loro fianco. Senza
considerare te, senza vedere che non eri come loro, senza capire che
quello non era il tuo posto ma dovevi cercarti il tuo... in questo
mondo è finita così! Chissà come sono
i tuoi mondi
paralleli..."
"Ancora con questa storia. Tu e il tuo concetti della bottiglia e del
nastro per trovare il punto o il momento in gli altri piani convergono
e potrebbero toccarsi... "
"io lo sento..."
"Tu o tuo fratello?... perchè mi sembra che sia lui
più che te, il vero promotore di queste cose..."
"Insieme. Se solo potessimo studiare megio queste... ci piace
l'occulto, il..." portandosi l'indice verso la radice del naso per poi
scostarsi una ciocca di quelle ai lati del viso veloce come una saetta,
mentre Lia faceva un sorriso.
"Si, si... io non sono d'accordo. Come le Muse e tutto i lresto...
saranno anche davevero capaci e con doni speciali come dici, ma si
stanno atteggiando come i preticelli, e di quelli ce ne sono anche
troppi... non tollero che qualcuno che ha un ruolo
si metta a decidere
e indicare agli altri come e cosa vivere della propria vita
perchè quel dio, quello spirito, quel morto pensano
diversamente... ti avviso che tra me e loro sarà guerra se
accadrà ciò... tornando al discorso dei vostri
studi...
ti prego, giurami che non finirai mai, mai a dipendere ed essere usato
da quei gruppi esoterici, massonici, stronzonici che frequenti... non
mettere MAI il cambiamento di pari passo con le loro ideologie..."
"Ma con loro sto studiando i piani paralleli e di realtà..."
"Si, lo so. Nastro di MObiues e bottiglia di Klein e sono
solo
l'inizio. I viaggiatori dell'anima nei piani dell'Oltre solo
meditando... ascolta, anche ammesso che esistano questi piani
e ci sono
diversi noi in diverse centinaia di situazioni e svolgimenti, non vuol
diure..."
"E le testimonianze di persone che affermano di essersi svegliate in
una realtà che non era la loro? Che molte cose erano
diverse.
Situazioni, legami, scelte, e..."
"Milan.... " sospirò lei come non farcela più
"Ascolta.
Io posso accettare che vi sia qualcosa di più, di oltre
ciò che è il mondo materiale.... ok? Ma da qui a
pensare
che l'universo nasconda piani diversi paralleli come uno sull'altro
come... le sfoglie della pasta sfoglia ... o lasange..." fece lei come
sognandole "... insomma, hai capito, e che potremmo anche
collegarci e
toccarle, giungervi, cambiare le cose... cosa siamo, a Ritorno al
futuro?"
"ma quei film si basano su teore scientifiche vere, conclamate, da
Einstein a..."
"Milan... tu capisci che cè qualcosa che cozza... insomma.
In
questo mondo governato da leggi di fisica, quelle che stavi per
elencare con i loro scopritori... prendiamo i fantasmi. In questo mondo
materiale fatto di materia per poter interagire e spostare la materia
cè bisogno di un corpo materiale o elementi come il vento o
la
gravità... un fantasma non ha cervello e tu sai che non sono
gli
occhi che vedono, ma i olcervello attraverso quelle che sono le
lenti,
ossia gli occhi. Per dire qualcosa cè bisogno del sistema
vocale. Per spostare qualcosa è necessario..."
"Si però anche tu che ci sono ancora cose non spiegate
scientificamente..."
"Lo ben so... ma ti ricordo allo stesso tempo che tutte le cose prima,
per la religione, considerate incomprensibili... dalle malattie agli
eventi naturali e via dicendo... sono ora spiegabili tramite scienza.
Accade qualcosa in un luogo di culto come un incendio e gli oggetti in
oro non si sciolgono? Dio ha posato la mano lì, dando un
segno?
No, questione di temperatura... capisci che io non posso permettere che
un Cambiamento che verte su ragione e scienza, venga lordato da
suggestioni... ancora ti dicono che esistono piani paralleli da
giungere con robe strane? Ancora ti dicono che possono riportare in
vita i morti come quei video? Quale prova necessiti per crederci e
cadere in ginocchio alle loro capacità? E ancora, la
continuità... quello che tu, ma prima ancora tuo fratello
bramate..."
"La continuità è qualcosa di importante, LIa! Noi
stiamo
studiando qualcosa che scorre parallela alla religione, che tu hai
deciso di portare avanti e approfondire... considerare il cervello
umano, scansionato a un livello quasi umano, reale come se stessi.
Tanto da considerare le scan come una parte reale della mente e
dell'uomo, affermando che si vive realmente anche se
dopo
l'originale muore.Questo è un elemento del transumanesimo,
sebbene non posso essere ovunque e sapere s equalcuno sta svolgendo nel
nostro livello lo studio...
"Una religione senza Dio..." fece lei con un sorrisino
"Si. Per molti pensatori attuali, quando si parla di uomo collegato a
tecnologie... ecco transumanesimo. Per molti è una specie di
religione, una setta di cui Kurzweil sarebbe il guru...
è
una credenza di natura religiosa. L'unica differenza è che
mettiamo da parte Dio. Il nostro Dio è l'uomo 2.0. E noi
studiamo molti settori del transumanesimo o transumanismo...
aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare
quegli
aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili,
come la malattia e l'invecchiamento, in vista anche di una possibile
trasformazione post umana.... come una classe di filosofie
che
cercano di guidarci verso una condizione postumana grezza come quella
attuale ad una più umana per alcuni, per altri come noi
limitare
i settori per non svilire cosa è l'umano... fermarsi fino ad
un
certo punto.. "fece lui pieno di ansia
"Il Transumanesimo condivide molti elementi con l'umanesimo, inclusi il
rispetto per la ragione e le scienze, l'impegno per il progresso ed il
dare valore all'esistenza umana o transumana in
questa
vita. Il Transumanesimo differisce dall'umanesimo nel
riconoscere
ed anticipare i radicali cambiamenti e alterazioni sia nella natura che
nelle possibilità delle nostre vite, che saranno il
risultato
del progresso nelle varie scienze e tecnologie...SI, Milan, noi
lavoriamo agli esperimenti e studi per migliorare l'umano, non
renderlo...come Robocop! ... il miglioramento della
condizione
umana nella sua limitatezza materiale. Lo studio dei benefici, dei
pericoli e degli aspetti etici e politici dell'implementazione di
queste tecnologie hanno messo in allarme molti per le implicazioni
etiche e molto altro, ma noi stiamo sempre sulla punta del rasoio senza
mai scavalcare la cosa. Non andremo oltre un certo limite... la
scatola, le nanomacchine, le scansioni e impressioni cerebrali sono
studiati per aiutare chi per guerra o per incidenti o altro perde
qualcosa e ha bisogno di sostituire per continuare un'esistenza
dignitosa.Noi non lavoriamoalla matrice dell'intelligenza
artificiale, di cervelli connessi, della possibilità di
editare
il genoma umano, di avvicinarci all'immortalità... Le
conseguenze e i pericoli di tutto ciò sono numerose e
sconvolgenti, discutere sul fatto che il transumanesimo sia o meno una
setta non è prioritario. perchè se da un lato
usiamo le
IA come aiuto e supporto, non per altre cose. NOn editiamo il genoma
umano, non creiamo cervelli interconnessi come nei film fantascientici
e sci-fi ma una semplice lettura degli impulsi del cervello e non per
fare del male. Questo è cruciale, Milan... ma è
qualcosa
di più positivo di quello che voi due fratelli state facendo
con
sette e credi..."
"...una sorta di Continuità anticipata.Idee della
continuità, continuazione di una coscienza umana in modi
digitali, e cosa ne consegue... io so, SO, che ciò che tu
stai
facendo cn David e i membri dei laboratori è proprio questo.
Avere lo stesso risultato di quei video che abbiamo visto. Quelle..."
"Milan...Quelle persone affermano di poter riportare l'anima di una
persona
comprensiva dei suoi ricordi, e non come una nascita, SE
è vero
che ci si reincarna, con riti e cose strane... ma non hai prove di
ciò. Sono video. Sono prepati. Sono falsi! perchè
se
fosse così significherebbe che il Conte di Saint Germain ha
davvero trovato modo di calpestare da secoli questo mondo in una forma
immutabile ed eterna, vivente come un vampiro dei libri mentre il tempo
gli scorre intorno senza toccarlo.. Alessandro Balsamo , conte di
Cagliostro, massone, mago, alchimista e guaritore, un Rosacroce,
taumaturgo, fissato con i gruppi strani e del
suo Rito
Egizio, sostenitore del suo e altri massonico-religiosi, che
lavorò per dei propositi e si dice che non morì
veramente
perchè non era un imbroglione... Che vogliamo fare Milan!
Senza
prove come loro, vuoi davvero gettare tutto per il vostro
sogno secondario di non morire mai, ma di farvi ritornare in un nuovo
corpo non corrotto da malanni e malattia, per lavorare per
sempre al
CAmbiamento e mantenimento dello stesso nei secoli perpetui?"
"Se tutto va come diciamo , Lia..." poggiando le mani sulla scrivania
"tu e David potreste.... potreste copaire la coscienza umana e
riportarla viva, attiva in questo caso, in un corpo nuovo..."
"peccato oslo che mente umana e cpu e cirtuiti non vanno d'accordo, non
puoi e abbiamo provato con la mia testa, ad accoppiare una scan di
prima copia con un corpo robotico... non riesce ad attecchire. Non
impazzisce come gli altri... ma comunque non è stabile. Per
questo ci vuole una copia di qualità superlativa per
tentarla in
un corpo artificiale... mentre una mente umana, seppur copiata, ha
bisogno di un corpo materiale che il cervello copiato riconosce... ma
lasciamo dire che è più fattibile
questo, dei vostri
sproloqui sul richiamo di un'anima per tornare. Avevamo detto, tu avevi
detto, che le nostre cariche sarebbero passate a nuove persone scelte
apposta per essere ciò che siamo... Il futuro Milan, la
futura
Lia, e via dicendo. Passare il testimone. Concordavi con me che questa
era la discendenza, lasciare nelle mani di persone che consideravamo il
futuro, al posto nostro, ciò che eravamo
noi e il nostro lavoro.
La nostra eredità..."
"E così sarà! Veramente... ma per ipotesi, se non
avverrà in poco tempo e la scansioni e impressioni non
reggono
come è avvenuto, ipotizziamo che la tua non ce la faccia...
acnhe avendo la scatola e quindi il pacchetto è
migliore... cosa accade se invece io trovo davvero qualcuno che conosce
i segreti antichi dimetnicati e perduti come dicono, e l'anima
ritorna... significa che io non moriro! Mio fratello non
morirà.
NOi non moriremo mai e cvontinueremo solo cambiando i corpi a reggere
come Colonne il mondo che stiamo cercando di cambiare,
finchè
non avverrà tale cambiamento..."
"..." Lia fece un sospirò che sembrava un verso di disagio
cno gli occhi chiusi ma
muto e andò alla finestra "...è questo che vuoi?.
O
è Dorde che lo vuole e tu per il senso di conservazione
segui...
vuoi davvero credere che si possa mettere un'anima in un corpo nuovo?
Qualcosa che secondo le religione può solo Dio? Che tu vuoi
vivere in eterno, ritornando sempre e sempre, governando di fatto con
il Consiglio che magari quello si cambierà,
perchè
abbiamo deciso che tutto ciò che studieremo e creeremo qui
non
uscirà se non in forma più light...? Veramente mi
stai
dicendo che il sogno di tutti là fuori di vivere per sempre
è... è..." poggiando la fronte al vetro con aria
disperata
"Tu stessa hai detto che una vita intera non basta a leggere tutti i
libri e fare tante cose..."
"ma lo dicevo oslo per indicare che il tempo umano è deciso
dal'universo... si, Milan "girandosi verso di lui "grazie alla pulizia,
la scienza, medicina, all'uso del cervello e non di altro,
l'aspettativa di vita invece di trent'anni è giunta ai
cento,
alcuni oltre ma... guardami. GUARDAMI! Per come la società
là fuori mi ha rotta, fatta a pezzi, portata a questo... se
io
dovessi essere scansionata in modo perfetto da essere riattivata... non
la prenderei bene. Per niente! Reggerei alla cosa solo per un motivo...
deve esserci qualcosa che necessita la mia ri-presenza, anche
così sarebbe pesante! Al massimo mi farei prendere solo
dlala
mia curiosità di osservare,s tudiare, capire nel tempo... ma
non
sono fatta per esistere in eterno. Non così! NOn per come
sono... e tu vuoi che qualcuno riacchiappi la tua anima e la butti in
un corpo... guarda, facciamo così! Per tua sicurezza... fai
un
testamento dove chiedi un corpo nuovo con determinate caratteristiche..
perchè, chi lo sa, che non ti capiti di finire, se la
cerimonia
va male, in un suino destinato all'espianto degli organi..." con un
sorrisone carogno
"S-Sii seria..."
"Io sono seria Milan. Se davvero esistono queste cose, non ci
si
gioca... ok? CHi te lo dice che se anche fosse possibile, finiresti nel
corpo messo là a terra o chissà dove dentro un
cerchio di
scritte o altro, e non in un... piccione, ratto o altro per sbaglio?
Come funziona la cosa? E sopratutto, chi dovrebbe morire che tu conosci
bene, da sapere che se questa
funziona, puoi
interrogare con cose che sapete solo voi, per accertarti che hai
trovato cosa cercavate? Capisco che vostra nonna vi abbia incantato con
riti e roba pagana che faceva per malocchio, buona sorte e simili... le
solite cose della gente definita arretrata... ma Milan, visto che con
Dorde non posso parlare, ascoltami almeno tu. Se io e David dovessimo
riuscirci anche tramite quegli scritti russi sugli esperimenti
meta-psichici e i macchinari... potremmo salvare la metne e magarai..."
"Non sarebbe la stessa cosa, Lia..." fece lui irato e camminado con
indice e pollice che inzava la radice del naso "non è lo
stesso,
parliamo di cose diverse... Paradosso di Teseo, ricordi? la
continuità dell'essere... la questione metafisica
dell'effettiva persistenza dell'identità originaria,
un'entità le cui parti cambiano nel
tempo... in
altre parole, se un tutto unico rimane davvero se stesso oppure no dopo
che, col passare del tempo, tutti i suoi pezzi componenti sono
cambiati, con altri uguali o simili. Come appunto la nave di Teseo , il
mitico
eroe greco, che nel corso degli anni, sostituendone le parti
che
via via si deterioravano, con altre rigorosamente uguali, si
giunse al momento in cui tutte le parti usate in origine per
costruirla, erano state sostituite, benché la nave stessa
conservasse esattamente la sua forma originaria. Thomas Hobbe
si
spinge oltre e ci chiede di immaginare una situazione in cui qualcuno
abbia conservato le vecchie tavole di legno della nave originaria e le
abbia successivamente riassemblate nello stesso ordine con cui, in
precedenza, erano state asportate. Assumendo che ciascuna delle tavole
che costituiva A non si sia deteriorata al punto da non poter
più essere riutilizzata, sembra del tutto plausibile credere
che
la nave riassemblata, C, sia di fatto la nave con cui Teseo
rientrò trionfalmente ad Atene.
Dopotutto è C ad essere costituita dalle stesse
identiche
parti di A, poste peraltro nelle stesse identiche relazioni, mentre B
non ha nessuna parte materiale in comune con la nave originaria. Quindi
abbiamo l'originale A con cui Teseo approda. La nave B, composta con
sezione nuove di riparazione, e la C, realizzata con tutti i pezzi
conservati e riassemblati per ricreare quella che l'erore
capitanò. QUindi che sia la COntinuità
che tu
concordi con David o quella meta-fisica chiamiamola
così, di chi
mi assicura di ripetere il rito dei video... quale è
l'originale NOI? Se
pensiamo che sia C ad essere identica ad A, non
ritenere il
principio di continuità spazio-temporale una condizione
sufficiente ai fini dell'identificazione di un oggetto nel tempo
e....bisogna accettare la tesi secondo cui ciò che rende un
oggetto identico ad un altro , consiste nell'assoluta
identità
materiale dell'oggetto in questione? Quindi se per ipotesi noi siamo A,
la vostra teoria e studio sia la B e la nostra la C..."
"milan... indipendentemente da quello che credi, solo perchè
l'anima viene richiamata, in un nuovo corpo per altro, non significa
che tu sia il TU diadesso al cento per cento..."
"E lo stesso vale per te... siamo a uno stallo, LIa. Sperimentiamo e
studiamo lo stesso concetto della Continuità ma in modi
differnti. Io a qualcosa che secondo me esiste, tu per un aspetto
più scientifico..."
"Ma è la scienza e la fisica che hanno portato questo mondo
a
ciò che è oggi e ... guarda, se era per la
religione e le
ideologie che tu e tuo fratello seguite, saremmo rimasti senza luce,
perchè la notte è stata creata da Dio
così e non
deve esserci dicevano i preticelli, gli stessi per cui il treno no
perchè ocn la sua aria maligna portava peste e malattie che
poi
sono state debellate con vaccini e antibiotici, non da preghiere e
credenze... Le macchine hanno sostituito i cavalli, lavarsi le mani
invece di dire e pensare che Dio disinfettava le mani dei medici a
prescindere hanno evitato morti. MORTI! Le conoscenze che si sono
allontanate da ciò che non è del mondo fisico
hanno
migliroato l'umanità. Quelle cose in cui voi credete,
l'hanno
sempre affossata. Vedi le regole contro sesso, morale e stronzate varie
che invece prima della religione distruttrice erano normali e
considerate come fanno oggi esempio i nudisti. Il periodo buio
dellinquisizione, dell'obbligare la gente a fare cose perchè
la
religione diceva così. Nei paesi arabi e mediorente,
asiatici,
america del sud, tutte queste cose accadono ancora e sei tu il primo a
volerle estirpare, eppure cosa fai? Ti metti a seguire questo
o
quel pazzo svitato che dice di avere libri e segretissimi antichi e
potenti da poter far cose che la scienza non può
perchè
questa è brutta e cattiva e rovina l'equilibrio... detto da
gente che fa come i preticelli, quelli che affermano che nel LIIIBRROOO
sacro si dice che gli animali sono stati creati da Dio per esser schivi
degli umani a loro piacimetno, che le donne che siano della casa o
ospiti devono essere date a folli molestatori perchè questi
non
si inchiappettino gli uomini... sia mai che qualche uomo,,
perchè col pene, subisca qualcosa... quindi buttategli tra
le
mani ledonne e fatele finire male... cè scritto Milan ma la
gnte
non legge un cazzo ma crede alle fandonie di pastori coglioni e
ignoranti... e tu vuoi seguire riti e cerimonie con un miscuglio di
egiziano, babilonese, coglionese solo per confutare l'idea che
ciò che la scienza potrebbe fare, la fa meglio la cerimonia
mistico-magica? Ma sei suonato? una cosa era me che tentavo di capire e
testare le cose che dicevano Zay e Phib e guarda caso non è
successo un cazzo! Mi è finita solo peggio! E che vuoi fare?
Rischi tgutto, soldi, mente e il resto per finanziare e patrocinare
cerimonie dubbie con dubbi risultati sulla Continuità
dell'anima... e mi vieni a dire che è meglio la tua
cerimonia
dei nostri test... i nostri, i tuoi! POrco cazzo Milan..." sbraitando
come faceva pochissime e rare volte "hai laboratori che sono fiori
all'occhiello in tutto il mondo in quanto a menti e macchinari, materie
e possibilità, e te ne vai dal mago Thelma di sto cazzo a
vedere
se un giorno possono farti ritornare in vita, per continuare
il tuo
lavoro perchè ti si scombussolano le viscere al pensiero
della
morte... Devo davvero, IO, sentire ste stronzate? Io che desideravo
solo come abbiamo detto tante volte, che qualcuno mi amasse
così
tanto,a tal punto, da accettare senza darmi colpe e accuse di
aiutarmi a vedermi morire e magari accertarsi che sia così,
per porre fine alle mie sofferenze? Mi prendi in
giro!?"
"No... no, aspetta, sai che non è così..."
"E allora svegliati, cazzo! Tuo fratello è più
duro di te
su questo e so bene che è lui che ti ha portato a ri-seguire
le
credenze di vostra nonna, e a farti venire l'idea che invece
di
ciò che ha davvero cambiato e spiegato il mondo... no,
è
meglio qualcosa di insondabile perchè non pone prove e
dimostrazioni vere... come Dio e i Santi..."
":.."
"Ti pongo una domanda...." fece lei sedendosi di nuovo, come sempre con
il fianco dentro sopra l'angolo col bracciolo destro "Vorrei discutere
con te di un dilemma diciamo così, un dilemma che tocca
varie
cose... " portandosi le dita di una mano sulla fronte per massaggiarla,
cme faceva quando era nervosa "se i test vanno bene e le scans sono
perfettamente funzionanti... cosa pensi di fare? Intendo, io testo le
tue apparecchiature perchè chi verrà dopo che
è
reduce da shock, traumi, lavori così distruttivi da avere la
mente a pezzi possa riaverla, o almeno, riaverne una integra. E fin qui
ci siamo... il problema è che quelle persone che non
potranno
avere una mente, la propria, originale indietro si troveranno come
rinascere come sarà la nuova Personalità dopo di
me...
cosa hai intenzione di fare con loro? Voglio dire... li metterai in un
posto dicendo che vivranno lì senza dirgli la
verità...
dirai la verità e vedrai che accade... mentirai per
proteggerli...."
"Dove vuoi andare esattamente con questo dilemma?"
"la razza umana ha sempre avuto la brutta molte volte, propensione, per
ribellarsi e rompere le scatole quando non cèra b isogno.
Ribellioni e rifiuti anche laddove non vi era nulla da fare. E non
parlo di rivoluzione e lotte per le proprie libertà e
simili,
quelle sono sacrosante. ma che accade con nuovi soggetti definitri
vergini che si ritrovano a svegliarsi con una mente nuova, sia con
parziali memorie che non... sai benissimo che per come è
l'essere umano, tende sempre a perdere la ragione e la
lucidità
appena qualcosa gli sembra non vada bene. Anche se è in
verità un bene, fatto per la sicurezza e protezione...
quando
l'essere umano si ritrova in situazioni in cui non accetta di
adattarsi, e non parlo di quelli come me, noi siamo un'altra cosa,
ma... facciamo un'ipotesi. Creiamo un luogo tra la fattoria e qui con
delle casette e vi portiamo le persone che riusciamo a risanare con o
senza memoria... questi non sapranno dove si trovano, chi sono se non
hanno memoria, cosa è accaduto, quale è la
situazione ed
eventuali prospettive... anzi iniziamo da una cosa. Ti dirò
una
frase... Vorrei regalarti un mondo diverso, che ha fatto la pace con la
sua crudeltà... questa frase..."
"Di una delle tue canzone in italiano preferite..."
"Si, oltre quello... questa frase ha due interpretazione,
così come la frase "
"Per la frese si intende io chi sono
che mi
sento e mi percepisco? Chi sono come NOme, identità,
personalità da dire che esisto e non sono smarrito? L'altro
sunto è che ci si chiede Io chi sono tra le variabili che..."
"Come le mie Personalità che ho creato. Tra Lia,
Veròna,
Diandra, La fiamma cerulea e via dicendo.... tra queste che ho creato
io e rifletto parte di me, chi sono io tra queste veramente?"
"..." sospirando "Per la frase sul dilemma, si può intendere
come A... che ha creato una pace sulle ceneri della sua precedente
crudeltà..."
"come si doveva fare dopo le due grandi guerre... e invece..."
"mentre la seconda, la B..." continuò lui "Che ha fatto la
pace
con la sua crudeltà intesa come regolare come su due piatti
della bilancia, le antiche ovviamente, momenti di crudeltà e
momenti di correttezza... "
"Quello che dici è giusto ma per molti sarebbe strano o un
controsenso ma è nella storia umana che in determinate
società, la crudeltà era divenuta parte della
società stgessa, accettata e praticata. Arene, punizioni ed
esecuzioni pubblici e via dicendo. Una società con dei
diritti e
doveri ove anticamente era possibile con la crudeltà allo
stesso
momento di leggi e situazioni da fare con forza e prepotenza senza
attaccarla, anzi... questo è accaduto fino ad oggi.
L'umanità ha fatto la pace con la sua crudeltà
nel caso
B, e lo si vede ogni giorno. Ripicche, aggressioni, omicidi, vendette,
regolamenti di conti e sebbene la gente ami puntare il dito contro il
soggetto che ha commesso la cosa, accade sempre quel qualcosa che ci
ricorda come la società umana non è mai veramnete
progredita al punto A. Così sembrava dopo le guerre ma non
è accaduto. Una violenza? Ah, ma la vittima vestiva
così
o aveva bevuto o era libertina. Cosa pretende, ora? Due omosessuali,
altro esempio, mostravano anche senza fare chissà cosa il
loro
amore? Eh, lo facessero a casa loro di nascosto, cosa si lamentano poi?
Extracomunitari? Eh, chissà che cosa hanno fatto per finire
in
questa situazione...Un uomo uccide una donna per senso di possesso e
femminismo? Ah chissà lei... liti tra vicini? Quello ha
fatto
questo, questo e quest'altro, è normale che finisse
così... un minorenne ha fatto qualcosa di male che con la
sua
età e mentalità poteva capire ed evitarlo? Eh,
è
minorenne, non capisce, è piccolo, ragazzate,
però
l'altro... dei ragazzi delle scuole medio o del liceo si rompono le
palle un guiorno perchè non ce la fanno più ed
decidono
di fare casino a scuola come ultimo atto di un non farcela
più?
Delinquenti, malati mentali, erano pazzi, erano questo... senza
chiedersi come si è portati a questo, chi è
stato, cosa
è scattato in loro dopo aver accumulato tanto, chi non li ha
ascoltati quando potevano. E poi gioiescono e augurano l'inferno a
quegli stessi ragazzi quando si suicidano o sono accoppati dalla
polizia... la crudeltà che prende il posto della pace,
accettata
e..."
"Lo so..."
"Quello che voglio dire è che l'umanità
avrà
sempre da dire e ridire su tutto, anche se fatta bene. Anche se per
loro. per proteggerli. SAlvarli. ... cosa accadrà se come
vuoi
fare tu, creare una sorta di villaggino cintato da mura, per queste
persone trattate perchè si riprendano e si rimettano in modo
ocme umani con la mente sana, ma che non possono uscire? Accetteranno?
Si adegueranno? Si ambienteranno? O tenteranno di scappare? Di lottare?
Di rifiutarsi? Accetteranno le bugie che vuoi dire loro, oppure dirai
la verità e vedrai come ognuno di loro accetta la cosa? Ci
osno
soggetti che rifiutano e tentano la fuga anche a costo della morte. Chi
sfiderà. Chi si ribellerà visibilmente o chi di
nascosto.
Chi farà sotterfugi per rovesciare le cose o eliminare chi
secondo loro è un problema... chi si suiciderà
perchè non accetterà la vita in un luogo per loro
stretto, claustrofobico, la verità che prima di andare nel
mondo
che per loro è ignoto se non ricodano in toto, dovranno
restare
lì... la mente umana Milan è più
sfaccettata e
difficile dei libri di psichiatria e psicologia che si usano come base
per etichettare una persona. Una persona come per esempio, per come
è rotta, ache avendo come qui ciò che un tempo
desiderava
ma ora ogni volta che lo veed si sente male da voler piangere
perchè sente comunque di aver perso cosa la rendeva viva...
una
come me per un tot di tempo avrebbe detto e
avrei
studiato la cosa. Se mi si dicesse che fuori da quelle mura ci fosse...
che ne so un disastro ambientale, una meteora caduta che ha devastato
tutto, un qualcosa come guerra nucleare dove esistiamo solo noi in quel
piccolo luogo cintato... io non avrei perso le speranze, per come sono
io, ma se non fossi stata rotta a tal punto, avrei detto ok, intanto
costruiamo qualcosa a misura mia, dalla casetta alle piccole cose.
Cè sempre tempo e possibilità per tante
cose, anche
in un piccolo buco... ma se cè modo di fare, non come da
dove
vengo io che se vuoi fare qualcosa di nuovo, di felice, d bello per te
ma anche per gli altri sei additato e iniziano a sciorinare Dio, santi
e cazzate varie... ... o e via dicendo... le persone non amano le
regole. Io considero chiave e cruciali le regole in un ambiente di
persone che condividono luoghi e vita ect... tranne se ti si obbliga a
sposarti e figliare, ad avere il meno peggio accanto per forza
altrimenti non sei niente... lì divento un cane rabbioso. Ma
per
utto il resto... anche il fatto che sarebbe meglio, per farti un
esempio, non buttarti per gli ormoni al sesso o accettare di fare cose
perchè tu sia, appunto accettato... Da un lato ancheda
piccola
capivo la parte positiva di queste raccomandazioni. Per se stessi
più che altro, mentre i miei genitori, tutti gli altri lo
vedevano come sai la persona pura, corretta, diligente, seria, che non
si fa mettere le mani addosso altrimenti è... lascia stare
le
parole che etichettavano quelle che volevano solo vivere qualcosa. Io
sono stata felice di sentire me, di non aver accettato ninete da
Rò e non me ne pento... A Zay e Ric dissi una delle frasi
che la
gente vuole sentirsi dire da qualcuno... sai quando tutti dicono
.... ecco, glielo scrissi come altre frasi del genere
perchè la lettera non fosse tutta pesante di tutta me... no,
così suona male..."
"Ho capito che vuoi dire..."
"Ecco... in verità ho mentito..." facendo un sorriso
trentadue
denti "l'ho scritta perchè mi venne in mente di mettere
anche
qualcosa che li portasse a leggere qualcosa di ocnosciuto e mitigare il
resto... in realtà, anche se per qualunque motivo dovessi
incontrare prima della mia dipartita come Coscienza, qualcuno che...
beh, non avverrebbe nulla di ciò. Perchè lo so.
Perchè lo sento. Per me non sarebbe stato un elemento di
legame
e affezione. Per molti è questo, parte del legame. Senza
sesso
non cè il colante per l'amore come viene sempre definito tra
due
persone e senza sesso cade tutto il presupposto che unisce due
persone... Se non
cè, come si parla tra amiche o amici o con strizzacervelli o
altri, se dici che non cè intesa sessuale ti guardano come
un
alieno... beh, nonostnate quella frase io lo stessa non lo avrei fatto,
anche se avessi incontrato quella persona... " come dicendolo per se
più per il discorso con Milan "... ma per dire che alcune
leggi
anche non scritte sono importanti per la persona per non perdere
ciò che la rende umana poer la propria parte animale... io
avrei
donato i miei organi superflui, e tu sai quali, a qualunque donna o
persona che si sentisse donna e volesse cambiare il proprio genere con
organi impiantati.... perchè per me sono un più
che non
mi interessano. Io non sono i miei seni, i miei genitali e odio il
ciclo con tutta me stessa. La stessa coppetta anni fa, se non fossi
stata io e non l'avessi acquistata di nascosto con soldi messi da
parte... è stata una delle cose migliori che abbia mai
fatto.
Seriamente. Con la coppetta ho passato quei giorni con meno dolore e
fastidio dentro, non epr i sintomi che... nessuno può
capire.
Per me è stato sempre un qualcosa non naturale e da
accettare,
ma rifiutare perchè per me non era qualcosa che mi rendeva
cosa
ero, non volevo figli ne fare niente con nessuno. Ho vissuto sempre
sola, sola totale, sola io e me stessa e il mondo che avevo creato...
le cose che desideravo come la compagnia di qualcuno, giocare ai giochi
da tavolo e videogiochi come sognavo sempre, avere qualcuno hce mi
porgesse la mano per andare da qualche parte, per mangiare con qualcuno
con cui volevo condividere il pasto e il m,ometno dello stare a tavola,
visitare le cose, andare al mare e vivere quei momenti invece di
pensare solo a far asciugare il costume e questa er al'ora al mare...
No, tante cose che avrei voluto vivere che gli altri facevano e invece
sempre e solo in quelle mura di quella dannata casa di famiglia e solo
per essere tirata da solo per supermercati e negozi. Dove decidevano
loro tutto.... non è mi sono mai serviti qeusti organi e le
uniche cose che desideravo e sognavo non avevano niente a che fare con
quello... quindi le regole di non fare questo o quello prima del
matrimonio, o con liberta e via dicendo... a me non toccavano... per
dire che dipende dalle persone... ma se vorrai aiutare e curare le
persone con la metne distrutta... sarò bene che decidi bene
cosa
vorrai fare, perchè se sentiranno di essere in trappola,
controllati, con leggi e regole che non gli vnano giù, che
fuori
cè pericolo per loro e non ci sarà tempo vicino
per
andarsene e sentirsi loro liberi... le conseguenze potrebbero essere
diverse, sia medie, che negative, che per alcuni positive... ma
ricordati che non sono tutti uguali e le leggi e regole coem qui devono
avere un significato e per determinate questioni che non leghino come
catene altri... calcoalre e valutare ogni cosa... perchè le
menti umane e peggio il senso di conservazione e la voglia di evadere e
scappare, lottare a ogni costo anche se ciò che
fanno è autodistrutto sarà...
ineviltabile"
"lo so..."
"Per quanto cerchi, non ci sono divinità che possano
salvarci
con dei miracoli. Al massimo, amico mio, possiamo solo chinare il capo
alla cadenza dell'umanità e imitare Dio, aprendo le porte al
mondo nuovo..."
"Pensi che non ci sia possibilità per come vogliamo
continuare?"
"Oh, si... ma sappi che ci vorrà almeno un centinaio di anni
se
indottrini i bambini ad essere umani e toglierli alle familglie e loro
influenza... perchè nulla cambierà fintanto che
le
vecchie generazioni sbagliate e difettose modellano i giovani... non
sarebbero come noi, e il mondo continuerebbe a peggiorare. Guarda solo
internet. Come è regredita la razza umana con cosa
combina
online, cosa scrive, come attacca e inchioda come Gesù sulla
croce anche per sole libertà che non danneggiano nessuno,
rispetto quegli infoiati che si, danneggiano... Ho una malattia che mi
divora dall'interno e sono stanca, stanca di chi non riesce a dare
libertà e uguaglianza, non apprezza il valore dell'essere
umano
nelle sue sfaccettature, di chi non rispetta le sofferenze di altri. E
sono stanca... di chi non valuta come fa con l'oro dele vite umane e
del loro IO e... di essere, o meglio, non essere in grado di apprezzare
i ldono della vita perchè sono rotta, perduta, e non ho uno
scopo che mi faccia sentire viva. Che mi porti ad essere felice di
esser viva. Senza uno scopo è come essere vegetali e lo so
bene.
E mi sonosempre sentita uno schifo ma... poi vedo come la gente
calpesta tutto senza ritegno facendo casino però se gl
itoccano
le cose loro... sono stanca di tutto! E se mi girano, se le cose che tu
vuoi fare con la lentezza dei Cambiamenti prendendo il loro tempo...
non potrò far altro che avere le prove che
l'umanità non
si può salvare. E' impensabile che ancora oggi, diritti
dell'uomo, creazioni umani e non naturali visto che la gente urla che
molte cose sono contro natura e loro ne sono pure protetti, esistano a
parole solo in pochi posti come a macchia di leopardo, mentre ti
sputano per strada non importa dove...i diritti dell'uomo, anche se
considerati sin dall'inizio naturali, non
sono stati dati una volta per sempre... cè smepre da
lottare!
Ora
Basta... mille anni e passa di società umane e basta
internet
per farci capire che la cosa è grave...Non è
necessario
credere in una fonte sovrannaturale del male, perchè gli
uomini
da soli sono perfettamente capaci di qualsiasi malvagità,
senza
motivi o perchè, lo fanno perchè da piccoli li
hanno
portati ad attingere in ciò... e quindi non mi importa di
che
colpe mi macchierò, ma se avrai fra le mani le prove che
nulla
potrà cambiare non solo veramente anche dopo cento anni ma
per
niente in nessun senso... l'unica cosa che ci resterà da
fare
sarà scrematura e ripartire. Creare le generazioni del nuovo
uomo... "
"..."
"Sembra che a questo mondo nessuno comkprende, è empatico,
è connesso ad altri. Nessuno sa come ci si sente ad essere
la
persona cattiva, ad essere colei che è triste per le azioni
e
parole degli altri. E nessuno sa come ci si sente ad essere odiate,
accusate di dire solo bugie. Nessuno sa come ci si sente a provare
questi sentimenti. E vedersi sotterare in un livello sociale sempre
più basso oslo perchè per la gente tu non vali.
Nessuno
sa come ci si sente ad essere maltrattata e anche sconfitta... e alla
lunga chi li subisce finisce per adeguarsi al mondo intorno scagliando
la pietra contro di te, non contro chi fa lo stesso schifo contro la
feccia... la feccia non sa che noi, i derelitti morali, siamo di
più proprio per i loro sputi in faccia... se ci unissimo
tutti
strapperemmo chiappe agli stronzi ma non accade, perchè
diversamente da me la gente tende a sopravvivere, ad arrancare per
inerzia in mezzo alla merda restando il poco che riescono per respirare
mentre gli altri li affondano..."
"Ti avrei detto di... non rivangare nel passato, specialmente con il
futuro che abbiamo davanti... ma ciò che hai avuto qua, per
la
prima volta che ti avrebbe resa felice... non ha senso dirtelo, ma
volevo solo dirti che ci ho creduto alla possibilità... e
invece
hai sempre quelle espressioni e niente e nessuno può
cambiarle..." le disse mettendosi le mani in tasca
"i Ricordi consumano... come l'apertura di una ferita" rispose a Milan,
guardando come lui oltre la finestra
"Già, la tua collezione di cicatrici... non ti fanno
dimenticare
chi ti ha inferto ciò e come. Le cicatrici riescono a
ricordare
che il passato è reale e che consumi la persona o la porti a
correre più veloce per una meta, sono comunque un peso...
e la loro azione dipende dalla persona..."
"Da piccola desideravo un animale. Un furetto, un cane... quelli con
orecchie grandi grandi e a punta sulla testa... desideravo compagnia,
qualcuno che come leggevo sempre, leggeva te dentro e ti conosceva
davvero,rispetto le persone... non importava che essere vivente avessi
al mio fianco, desideravo qualcosa da amare e che restasse al mio
fianco a sua volta. Che vedesse me e fosse lì, a guardarmi
contento che io ci fossi ed esistessi... e poi, passò il
liceo,
il diploma e tra tutta quella feccia e con Rò... io non
desiderai più nessuno da amare. Non esisterà mai
nessuno
che mi amerà come desidero e che mi
amerà
veramente, e a tal punto, da lasciarmi andare perchè amore
significa anche questo e pensare veramente alla felicità
dell'altro. E' un pò come quando la gente, nonostnate tu
dica
che una certa cosa o senza ti rende felice ed è
ciò che
vuoi, e continuano in cosa loro pensano perchè per loro tu
sei
loro, appartieni a loro e loro sanno, per amore dicono, cosa
è
meglio per te. Ogni giorno, dopo quei sogni, mi sveglio e... siamo
giunti alla conclusione, mi dico? Come quel discorso a Zay e Ric sul
fare quella cosa almeno una volta con una persona per cui davvero
sentivo ciò... una bugia, perchè non sarebbe
accaduto
mai, ma per dire che qui con voi ho provato e vissuto perla prima volta
cosa avevo sempre sognato di fare. Avere un cavallo e imparare ad
equitare. vestire e fare cose che mi piacevano, Osservare l'arte della
falconeria e lavorare con i grandi uccelli ma anche i cani. Fare cose,
anche pulire la qualsiasi o aiutare lala fattoria a zappare e piantare
prima dell'arrivo degli attrezzi adatti... mi andava bene e non mi
pesavano. Ma appena vado a letto e poi al risveglio... sempre quella
sensazione di vuoto e perdita che non se ne va... Io non so
se la
Me dopo che sarò andata via vedrà Casa qui o
altrove
ma... questo luogo è la mia conclusione. Non nella mia
città, fra quella gente... NON VOGLIO!" urlò
"perchè è andata a finire così? Quando
ha iniziato
a girare per il verso sbagliato? Per i NO che non dicevo e che dovevo?
Dovè che ho smesso di avere fiducia? Di capire che non
provavo
affetti o amore come mi urlavano contro che dovessi avere come tutti?
Che non fossi come tutti e ho seguito questo filone?
Perchè....?
QUando cè stato il cambio di strada? Avrei avuto giorni
belli e
divertenti? Felici? Avrei incontrato persone come voi che mi avrebbero
dato queol pò che mi serviva? Avrei avuto un senso di Casa,
del
non scappare,di sentire un luogo come persone e ambiente insieme da cui
non sarei andata mai via...? Ci sarebbero stati giorni vivi e
divertenti...? Perchè quei gironi così... non
sono mai
arrivati? Li ho distrutti da sola?"
"Ehi... a volte ci sono quelli che... a volte le persone tornano solo
perchè non sanno dove andare... non è il tuo
caso. Tu
volevi trovare il tuo posto, il tuo paradiso, il luogo che per te fosse
Casa e non come luogo fisico per le mura o... può darsi
che..."
"Tutti si concedono il lusso di ignorare quando il tempo sta per
scadere e per tal motivo non vivono davvero per tale timore, paura,
bruciando ogni tappa come se fosse l'ultima... è come se in
una
giornata d'estate trangugiassero un bicchiere d'acqua di colpo senza
assaporarla fino in fondo... e così la loro vita.."
"..."
"Mi sono divertita in queste settimane a portare me, ovunque... con i
fondi che ho raccolto dai profitti che erano extra da quelli che ti
tornavano, ho commissionato dei ritratti o copie perfette stampate di
miei ritratti e sono adesso in ogni luogo della mia città e
dove
vivono alcuni della feccia che mi ha rovinata. E visto che mi hai
sempre ripetuto che la vendetta era qualcosa che non andava fatta
seguendo il proprio Totem animale, lasciandolo riversarsi in me come
avrei voluto... ho fatto uno scherzone..." girandosi a guardarlo "dopo
aver sovvenzionato club di vario tipo e ogni ufficio comunale regionale
chiedendo oslo che esponessero un mio ritratto... ho mandato a ognuno
di quegli stronzi un bigliettodi mio pugno con solo poche
righe...<
Non maleditemi più, ne usate la vostra stronzaggine, non
serve a
niente. tabto all'inferno ci sono già. Ma col sorriso!
perchè adesso siete voi che avete figli...>... e non
immagini
dalle telecamere cittadine e intorno a loro che ho spiato come se la
sono fatta sotto... e se qualcuno è andato alla polizia o
carabinieri... Ops! Guarda caso ci sono fascicoli aperti su quelle
persone che... non le rendono tanto attendibili, con l'avviso che
possono essere molesti con tanto di date e firme autentiche, da grandi
calligrafi, ma impeccabili e documenti cartacei in vecchia data in vera
vecchia carta che ho esposto ad ogni esperto possibile... e risultano
vere! per un bel pò e a mio piacimento manderò
personale
scolastico a fare... cosa i professori facevano a me e bambini
fastidiosi per l'istitituto con cui ho parlato perchè...
facciano lo stesso ai figli di quegli stronzi! E dopo molto, anche s
esarò morta, è già predisposto.
Riceveranno una
lettera dove spiegherò che la vita che loro hanno vissuto
era la
medesima che i loro genitori avevano creato ad altri e che fosse per
loro da lezione che ogni persona ha sentimenti e modi di provare
sofferenza. Che se volevano esser emigliori dei genitori e cancellare
cosa hanno provato sulla loro pelle, devono essere Persone, non feccia
come loro. Che fa male fin nell'anima ciò che io e loro
abbiamo
subito e che si cresce e si diventa persone vere e forti se si conosce
il male e si tenta di cancellarlo..."
"non... Mh... sei andata troppo oltre...?"
"NO! Invece di farlo a loro, e non avrebbero comuqnue capito, che siano
i loro figli a provare cosa subiscono altri per gli stronzi, cosa si
prova, come si diventa in base a ciò che siamo e ad odiare
queste cose. Alcuni dei nostri che lavorano già alla
Raccolta ai
diciotto anni andranno da loro e spiegheranno tutto, studiandoli e
vedendo se vogliono fare la differenza... sai anche tu che non
cè modo di cambiare le cose se non smuovere le acque e
rendere
il fondo visibile per sapere che tutto andrà come il lavoro
richiede... e così deve essere per il mio modo di pensare il
Cambiamento. Studiare le persone in vari modi e vedere il loro vero Io
e decidere se saranno elementi importanti per il novo Homine..."
"Ma..."
"In questo secolo ancora, Milan, chi è libero e giusto e
come
noi, mostra la via per essere Umani. Chi è schiavo e
difettoso,
impone la sua schiavitù e il mondo sbaglaito. E' per questo
motivo che ancora i gruppi neri, nazi e fasci come vuoi chiamarli, e
altri soggettoni lordano questo mondo e portano disgrazie... oltre i
religiosi di quasi tutte le religioni. E' ora, visto che non lo fa
nessuno, di sporcarsi fin nell'anima e dire Basta! Tu vuoi farlo con
tempo e carote, come i cinesi in africa. Io dico basta! Bastone e
Carota ma a modo mio!"
"Jd pensa..."
"jd è troppo buono e giusto per fare il militare. Se non
fosse
stato per quella stronzetta, probabilmente sarebbe stato uno dei
migliroi nella società là fuori... NOn
è adatto
secondo me a fare il militare. Alaric è solo preso dal come
si
mostra e seguire un pò le orme di famiglia. Lubo
perchè
fu costretto e via dicendo per tutti lgi altri. Loro osno militare e
qui per vari motivi ma sempre perchè ci sono finiti per vie
traverse e per altri. Ma oltre questo... negli ultimi anni è
diventata impossibile la tolleranza... Ricorda cosa ti ho sempre detto!
La tolleranza non deve tollerare gli intolleranti! Così
accadde
per le due grandi guerre e le conseguenze le conosciamo tutte... s enon
fosse accaduto che l'America ha rosicato, noi saremmo sotto i Neri.
Urlando come fanno ancora ora che ci sono solo alcuni superiori e
migliori di altri. Con i razzisti, nazi, fasci e altri di estrema
intolleranza e pericolo, non si convinve e non si tratta. Vanno solo
ghettizzati ma per davvero tra quattro mura come fecero loro da cui non
possono mai uscire, e che dimostrino lì quel che dicono di
essere... Si amministrino, dirigano, continuino in autosufficienza e
regole loro per loro, perchè mostrino a tutti queste
capacità di uomini superiori, forza mentale e militare
vantata... che però usavano contro i deboli e chi ritenevano
diverso. E' per questo che ti ho spinto a creare le Ronde cittadine
ovunque. Perchè controllino e quando vedono piccoli pezzetti
di
stronzi, li prendano, peccato non letalmente anche se meglio vivi, e li
riducano come meritano per rendere loro i niente della
società!
Le Ronde che le costituzioni non mettevano mai ora ci sono, per noi,
nei nostri libretti paga. E iniziano a menar le mani perchè
dopo
tolleranza e progetti di riqualificazione finiti male perchè
loro devastano di notte ciò che si creava di giorno...
Vogliono
le regole e le leggi dei loro regimi totalitari? E io glieli
darò. Sarò però peggio di baffetto
tedesco e
panzone! Vogliono giocare? E io come con i ritratti e i miei volti
ovunque nel mio paese perchè io resti dfavanti a loro
guardandoli dall'alto in basso, così sia per loro! Che
entrino
nel mio campo da gioco! Sarà divertente... dar corpo ai miei
incubi! Non è così, Milan?"
"...si..."
"Io sono ciò che loro stessi hanno creato.,.. che piangano
ora!"
"Lo so, sfogherai tutto ciò che hai dentro su chi
è solo
il male delle società... ma portarlo a giochi letteralmente
in
cui.."
"... cosa Milan? La oscietà stessa non ti mette in un gioco
in
cui sei attore e devi recitare anche se vuoi e in cosa non sei e vuoi
essere?"
"...si..."
":..se la gente sapesse amare come sa fingere... vivremmo in un mondo
stupendo! Mi sono sforzata di non deridere le azioni umane se sciocche
e stupide, di non deplorarle o odiarle se come i bambini, le persone le
facevano perchè no navevano avuto gli strumenti per
comprendere
bene o male o usare il cervello... ho cercato di capirle e non fare
tutta l'erba un fascio con la feccia... ma ogni cosa ha un suo
limite...Coloro che negano la liberà agli altri, non la
meritano
per se stessi! O si mettono i paletti, Milan, o con i famosi diritti
religiosi e di pensiero senza che siano stati preparati fin da piccoli
a vedere l'umano non come copia e incolla ma Persone diverse, non si va
da nessuna parte... le epoche a cui guardare nella storia umana sono
quelle di apertura e fratellanza tra i popoli... ma la feccia pensa
smepre di prendere tutto con la forza e le armi... e quindi ora entra
in gioco Veròna e le sue, di regole..."
"Posso dirti alcune cose fra le varie...questione di cui hai parlato?"
"Cosa..."
"Il verbo apparire ha messo in crisi il verbo essere ma... tu sei
riuscita a restare salda in ciò che sei e ti senti..."
"Non è vero! E lo sai! Quando mi guardo allo specchio... io
vedo
una persona, la stessa dei ritratti, io no ncambierei mai niente del
mio aspetto, io non importa quando e come, sarei sempre il viso e
l'aspetto che vedo. La mia forma anche nella visualizzazione
è
questa e così sarà nella mia anima ma... nel
momento
stesso in cui io guardo, vedo anche ciòche non ho saputo
definire. Non ho istinti e interessi in nessuno e i miei stessi organi
mi sono di troppo... quindi io cosa sarei? Per la società
là fuori, così mi hanno sempre detto, io
così non
sono una donna. Senza seno, non della mia misura almeno ma molto
meno, senza genitali, senza marito, senza figli... io non
sarei
donna e non sarei che il termine che ho conosciuto dai dieci anni...
zitella e difettosa. Ma tralasciando quella gentaglia, io stessa non so
cosa sono. Sono Asessuale? Sonoo demisessuale? Sono... cosa?
Perchè lasciamelo dire... tu stesso, nonostante le belle
parole,
continui comunque e etichettare settorializzare le persone con
determinate etichette. Ed è vero, non fare quella faccia...
in
un mondo dove tutto è con un cartellino per metterlo in un
settore... io stessa non so cosa sono. Io... chi sono? Sono la Lia
prima delle medie? Sono la Lia che si è creata per il dolore
e
cosa ha sopportato che loro hanno creato? Sono la Lia di adesso? Sono
Veròna, in realtà? Rò mi diceva che
era
impossibile che non provassi niente, non ero un robot e mi fece sentire
sbagliata e come tutti non ciò che a quanto pare dovevo
essere... ma io, cosa dovrei essere. Chi sarei? Quale
Personalità definisce veramente Me? Io tra tutte le facce
che ho
creato nella mia vita... e ancora, dentro di me e cosa sono e sento...
Io... chi sono?"
"So che non riesci a definire la felicità, però
sei una
di quelle persone, per fortuna per tanti lati, che considera la
felicità da ciò che cè nella testa e
nel cuore,
non nelle tasche e cosa contengono o possono comprare... quindi sei
già a buon punto. Ma..."
"Ci sarà sempre una penna per raccontare, descrivere, creare
il
futuro, come faccio con le storie e mondi che creo nella mia mente e
potrei mettere su carta ma... non si potrà mai avere fra le
mani
una gomma capace di cancellare il passato. IN sua sostituzione
cè lo studio di David per cancellare la memoria... Ho
già
chiesto a te quel giorno di non cancellare l'esistenza della Lia
là fuori, non morta... ma prendere qualcuno che ha perso
tutto e
vorrebbe una vita normale, classica, che tutti ambiscono e lei non
poteva avere e proporle di sostituirmni con alcune plastiche facciali,
veloci ma ben fatte, perchè divenisse me. Cambiare tutti i
valori dei miei documetni originali, così che in caso di
esami
futuri nessuno potesse accorgersi che no, dentatura, sezioni del corpo,
sangue e via dicendo non fossero miei... che nessuno si accorgesse
della sostituzione. Ho incontrato quella ragazza alla fine, quando ha
finto di avere un'amnesia e i danni che aveva riportato l'avevano
scombussolata..."
"Ho avuto paura per quell'azzardo! Incontrarla in un tavolino, seppur
nella sezione coperta di un bar, per dirle qualcosa... non ero
contento, ma ho accettato di lasciartelo fare..."
"Lo so, e ti ringrazio di questo! Quando aveva ricevuto la chiamata non
pareva contenta. A casa mia sono sempre lì come i ratti, se
non
mi vedevano seduta al solito posto nella stanzetta, si impanicavano.
Dovè, urlavano. Dove si trova... come se io potessi andare
da
qualche parte. Sempre a guardare, aprire cose, fatti i fatti degli
altri e dire che non era vero... Le dissi che io ero la Lei del
passato, la Prima e comprese subito. le dissi di fingere che fosse una
vendita telefonica e le diedi un appuntamento in un bar poco distante
da casa. Conosco quel posto come le mie tasche e sapevo che loro mai
sarebbero passati nei bar, pensa andare a guardare dentro i box coperti
dei bar, anche con la macchina, era rimasto come allora, quindi
dell'interno di vedeva poco. E ammetto... di aver scelto un periodo
caldo, ma non troppo..."
"Lo so, odi il troppo caldo e il troppo freddo"
"Ed eravamo... due quasi simili faccia a faccia, di fronte al tavolino.
Qualcuno poteva scambiarci per gemelle, o parenti strette, non... la
verità! E... quando mi vide non parve contenta ed ebbi
l'impressione che temesse qualcosa. le dissi... . Si tranquillizzò! Era una dei milioni di
poveri
italiani che bene o male di forma del viso e aspetto fisico mi
somigliava, sempre per strada, con famiglia disastrata, in
povertà e non vista da nessuno. Seppur un pò in
su, mi
disse che la mia vita era come essere in un sogno. E ne fui contenta.
SApere di dare a chi aveva bisogno e considerasse quell oche avevo un
tesoro immenso... in quei momenti che gli occhi le brillavano e
sembrava felice, insomma... mi sono sentita, mh... posso dire una
merda? per davvero? Per molti come lei io avevo sputato a una vita
tranquilla, basica con quello che cèra per vivere
dignitosamente
arrivando a fine mese senza piangere qualche conto in rosso. Non era
molto, ma per lei sembrava la vita dei sogni. Eppure io sentii,
vedendola... lei, con il mio viso, con quelle espressioni che mai
ricordo di aver fatto di contentezza e felicità... Insomma,
mi
sentivo come una persona vergognosa, ingrata... poi mi ricordai che
anche con questo, io ero stata infelice e ancora ora ne porto i segni
profondi e... nulla. Le dissi che se aveva qualcuno della vecchia
famiglia a cui teneva, potevo farle un'ulteriore dono. Mi
guardò
strana, e alla fine chiese cosa volessi in cambio. Le dissi... solo che
volevo che vivesse e godesse di ogni cosa che aveva desiderato da
piccola o crescendo e non aveva potuio avere, provare, ovviamente entro
quando scucivano i miei.... sono gli stessi che mangiano gelato due
volte sole l'anno, quelle vasche da due chili del supermercato in super
sconto, due in media per tutta l'estate... sebbene a volte ho trovato
scontrini di gelaterie, e la scusa era che se io non uscivo con loro e
trovavano qualche gelateria con un'offerta era colpa mia... ma per il
resto non si godevano niente che sentivo invece ai miei compagni di
classe... a quella ragazza a quanto pareva andava bene. Si era pure
trovata un lavoro e io ne fui contenta. Mi disse che con la sua Se di
prima, non trovava niente perchè guardandola la scartavano
subito. per gli abiti, l'aspetto e via dicendo. Mi disse che seppur non
si truccava e abbigliava come le altre ma con ciò che poteva
comprare, si sentiva una eprsona migliore e superiore di prima,
perchè le persone non vedevano più la morta di
fame di
prima. Anche se allo specchio non vedeva la persona che sapeva di
essere, aveva deciso di fare volontariato in chiesa, lei è
credente, ci credi...?" sorridendo " E di approfittare di quella
occasione per fare qualcosa di buono, come feci io... Avrei voluto, non
lo so... altri direbbero piangere, io darmi mea culpa perchè
quella ragazza aveva visutto il peggio della società e
avendola
lì mi diceva che viveva come una vita da sogno. Poteva
permettersi cose che prima non poteva, non era etichettata o..."
"Eppure non sei felice lo stesso"
"I sensi di colpa, il senso di ingratitudine, di... continuano a
rodermi perchè non mi sentivo a mio agio, non era il mio
posto,
non..."
"Allora tutti dovremmo essere così! I miei volevano che
restassi
con loro e continuassi ciò che era da generazione..."
"Lo so, però... mi ha fatto male lo stesso. Le dissi
comunque
che se avesse voluto qualcosa, ero a disposizione ma mi rispose che
riusciva ad avere qualcosa al mese per il lavoro e quei quattro soldi
che riceveva per i regali, sai le feste. E che si sentiva realizzata
già così! Che voleva trovare qualcuno e farsi una
famiglia sua e vivere una vita che prima avrebbe solo sognato. Mi disse
che era sicura che non sarebbe uscita dalla situazione bassa in cui si
trovava perchè non era brava a scuola, era molto povera e i
vri
problemi famigliari, insomma... era ormai rassegnata a un livello basso
con una vita come i suoi genitori. Sempre senza soldi, tante cose da
pagare e problemi a non finire. Che i soldi che i miei tenevano da
parte da quando ero piccola per il futuro, come dicevano, le sarebbero
serviti per cosa desiderava fare con la sua famiglia. E che aveva alla
fine tutto ciò di cui aveva bisogno. Si sentiva come se
avesse
fatto un salto di qualità. Fu però... sicnera con
me. Mi
chiese se fosse sbagliato cancellare la se stessa di prima per
immergersi nella finzione di essere me, e le dissi che no. A aprte
l'aspetto fisico, mutato ovviamente per gli interventi, poteva essere
se stessa. Poteva, dopo quanto accaduto con la scusa dei danni e
l'esplosione, anche restare dentro se stessa, e che se il suo nome per
lei non la definivano... poteva benissimo scegliere uno dei miei tre
nomi e farlo suo, dare alla vecchia Lia della società
l'impronta
che voleva, basta che... insomma, non si mettesse a fare come quella
eprsona che odio che si faceva tutti per cercare il più
fesso
che la sposasse, e poi cèra riuscta, nel mente la gente
mormorava che la dava via come niente. Non che a me interessasse ma...
quel buco di vipere era uno schifo, quindi le dissi che se voleva
vivere anche certi aspetti, che fosse in silenzio e senza dirlo a
nessuno. Neanche ai miei. Ogni cosa la riportavano ai nonni e zii...
della serie non cèra privacy. Di fare attenzione a chi
sceglieva
e di controllare sempre eventuali telefoni o cam, ormai tu stesso sai
che combattiamo anche le riprese nascoste di camerini, bagni pubblici e
non... quanto li ho pestati li stronzi che ho rintracciato..."
"Ah, si. lo ricorderanno a vita..." fece lui ridendo
"Comunque... Lei...mi ha rassicurata che avrebbero preso la vita che le
avevo donato e l'avrebbe vissuta al meglio senza perdersi niente. Che
non sarebbe andata sprecata, come io volevo e avevo pregato ogni Dio
esistente... le chiesi di nuovo se cèra qualcuno della sua
vecchia vita che volesse aiutare, qualcuno che meritava un aiuto, visto
che di solito er ainvisibile o trattata male... e mi disse di no. Che
Avrebbe pensato lei senza rivelarsi ma che... avrebbe aiutato se vedeva
che meritavano i suoi fratelli o sorelle, e che aveva già
ricevuto tanto. Rimasi sola al tavolino. Avevo ordinato un
tè e
un Profiteroles alla panna..."
"Avrei giurato che avresti presto della panna se non era qualcosa da
forno..." rise di gusto Milan, facendo sorridere anche lei
"Però..." rabbuendosi "osservai quel dolce mezzo mangiato...
quel tè che dentrgo la tazza mi rifletteva e... mi chiesi
che
tipo di persona fossi? E' ciò che determina
quel.... E' una cosa negativa... cosa ho desiderato che qualche
Dio
facesse e nulla e poi con te sono riuscita... invece di uccidere la Lia
civile, ho donato quella vita ad un'altra vita come facciamo per la
Mano e la Raccolta e..."
"Vuoi angustiarti ancora? hai fatto una cosa buona. Invece di trovare
un cadavedere mutilato che potessi spacciare per te e chiudere
l'identità civile che avevi, due ore dopo mi hai chiesto di
fare
questo scambio. bbiamo finto che tu fossi finita inun grosso ospedale
per un'esplosione in cui eri coinvolta, in cui era morto un altro
civile e proporre a ragazzi in difficoltà che
entravano e
uscivano da case famiglia o erano nelle liste dei servizi sociali...
una nuova vita, cancellando la propria. lei era oltre che la prima a
dire si, una delle migliori come aspetto base per cambiare poi il
volto. Se è felice, di cosa ti rammarichi?"
"Che lei prima... era una di quelle persone che desiderava avere
ciò che avevo io. Non era molto. Non avevamo riscaldamento,
niente lavssdtoviglie, lavatrice, casa sempre umida con macchie per
tutto il tetto e le pareti che per quanto passavi pittura non se ne
andavano e costava far rifare tutto... vestiti da 5 euro al pezzo ai
mega sconti. Scarpe a volte di mio fratello quando non gli piacevano
più... era capitato. ED siccome erano da ginnastica con base
piana, non potevo portare i tacchi, mi dicevano , avendo io i piedi più
piccoli. Cibo
sempre in scatola e sempre quello, a volte che stufava, non riuscivo a
mandare giù...quello non potevo comprarlo, l'altro nemmeno,
quall'altro non potevo mangiarlo perchè per loro costava
troppo... lei invece si è trovata i lsuo mondo e semrbava
che
alla fine si fosse affezionati a loro... e mi chiedevo dopo che se ne
era andata... che non fossi io quella merdosa da..."
"Vuoi davvero che ancora oggi ti buttino sulle spalle tutto quello che
pensavano da farti sentire ingrata, vergognosa, tutto quello che
vedevano in te perchè no neri come volevano?"
"no... io... non lo so!"
"sai... cè chi ti imprigiona per anni in un pensiero... poi
volti la testa e qualcuno ti libera con un sorriso" vedendola sorpresa,
con gli occhioni aperti come faceva sempre quando era sorpresa e ogni
espressione di prima spariva, come se fosse una bambina che vedeva o
sentiva qualcosa di inaspettato e nuovo "Tu sai di errori,
difetti, sbagli, vergogne, lacrime, dolore, sofferenza e tuto l'amaro
che hai vissuto come se non raggiungessi gl istandard di tutti. Eppure
sei rimasta te e hai continauto a spledenre con le tue sole forze. E
ora sei qui... certo, secondo ciò che penso... magari
è
l'unico mondo in uci questo è potuto accadere ma...
Riiniziare.
E lo farai secondo il tuo gioco. Con l'aiuto di David. La persona che
verrà dopo di te... Se a tutto cè una fine, che
ella sia
il tuo inizio. E quindi se hai deciso di fermarti solo
perchè
ancora ora pensi di non valere niente, che non accetti le cose che sono
oro per altri... allora riinizia come meglio pensi...La
pèiù grande cosa che una donna dovrebbe imparare
oltre
che tenere a mente è che fin dal primo giorno ha in
sè
tutto ciòche le occorre e al pari di chiunque. E' il mondo a
convincerle del contrario, ma le donne dovrebbero non dimetnicarlo mai.
E così sarà per lei. Certo, all'inizio per
qualche tempo
ci si sente disorientati nel nuovo mondo in cui si finisce. non per te.
Di solito si è disorientati quando si viene cavati fuori
dall'angolino rassicurante in cui si stava... per te non è
stato
così e sono sicuro che lo sarà anche per lei. Con
il tuo
sacrificio darai ad una sorta di altra persona una vita
andrà
vissuta. QUindi smettila con i crucci morali..."
"Mh..." rimettendosi a sedere mentre Milan si avvicinava alla finestra
dove lei era prima
"Non è forse vero che le persone positive cambiano il
mondo...
mentre quelle negative lo mantengono com'è? Allora... se tu
stai
facendo ciò che è cambiare il mondo, a piccoli
pezzi e
persona dopo persona... perchè ti ritieni negativa? Tu sei
abituata che ogni giorno è uguale, ogni cosa è
solo da
accettare e assecondare, di rassegnarsi e seguire l'onda... ma ogni
cosa, Lia, non dura che un istante e anche così è
stato
in questo mondo. la tua vita è stata un istante dal momento
in
cui seguendo il tuo istinto semplicemente hai scelto di portare quel
corpo nel bagno e fare cosa hai fatto... E se non ti senti capace di
andare oltre, di fare un passo avanti perchè senti che non
vivresti veramente e ti senti in colpa per tutto, tutto quello che ti
resta fra le mani sarà sempre polvere e niente. mentre se
agirai
come hai deciso, otterrai molto di più e per più
persone...E... la vita è un continuo lasciare andare quando
cè bisogno. Così tu hai fatto. hai lascianto
andare via,
allotnando dalle tue spalle ciò che doveva essere lascianto
andare. Adesso sei qui. Adesso sei più di quello che credi
non
essere... il tuo è
determinato dalle
scelte, azioni, decisioni, voleri... ciò che vedo nei
dipinti
che hai fatto fare è qualcosa che è
più di quello
che tu pensi di essere sentire o no nsentire... tutto... lasciare
cadere via tutto ciò che ingombra le tue mani per il nuovo,
solo
con queste libere afferrerai un domani che sarà come tu
vorrai.
Tu o non tu, aiutare una o dieci persone, portare ai giacimenti o
lasciarli distruggere di tormento per ciò che fai patire
solo in
risposta a cosa hanno fatto... afferra le cose nuove del domani con le
mani libere, non lasciare che quelle persone aride e vuote te le
tengano ingombre con i pesi che ti hanno messo..."
"In sostanza chiedevo un letargo, un sonno perpetuo, un anestetico, la
figa nei miei mondi, la certezza di essere nascosta così da
non
dover vedere le brutture del mondo e non poterle vedere cadere in
pezzi... NOn chiedevo la pace nel mondo, perchè verrebbe
solo
con la crudeltà su chi non la vuole, ma... chiedevo la mia!
Mi
ero detta... mi vendicherò nel modo più crudele
che possa
fare senza agire come l'istinto mi dice... Dimenticherò ogni
cosa... è solo che essendo una cancellazione settoriale, la
prsona dopo di me... avrà pesi e..."
"Sarà lei a decidere nel caso. Come è giusto che
sia.
Come tutto. Per ora ci sei tu... stava arrivando e arriverà,
quel momento, quel determinato punto della tua vita in cui dovrai
spegnere tutto quello che ti stava e ti sta spegnendo. E
così tu
sarai libera e nessuno potrà ancora tirare le catene che ti
legano a chilometri da qui...a loro perchè loro lo
vogliono...
La tua casa è dove tu vuoi che tu sia... Casa è
dove
cessano tutti i tuoi tentativi di fuga. E da qui, non ti è
mai
passato per la testa scappare ma non perchè qualcuno possa
pensare che avevi cosa volevi, trovavi questo o altro disponibile,
pronto. non ti sei mai fermata un giorno dal fare qualsiasi cosa. Hai
lavorato sodo in molti modi, ti sei sporcata le mani senza chenessuno
ti dicesse niente perchè sei così... e questo
posto, per
la prima volta, ti ha fatta sentire in Casa? Io ne sono felice se
è così, ma è sicuro che non ti ho mai
vista
smaniare dallo scappare come facevi quando vivevi là. E' un
traguardo, no?"
"NOn lasciarti ingannare dalla nostalgia del ... non poteva essere niente e inente altro
perchè
altrimenti lo sarebbe stato... l'ho letto in un libro una volta e io
sono qui, adesso,in una situazione che sono sicura non sarebbe mai
potuta... non sarebbe successo... QUindi, io cosa sto vivendo? Io...
chi sono? E in dove?"
"Vedi... certe crisi sono solo il segno di qualcosa nel dentro di noi
che sta urlando per uscire...l'ansia è un rimore che non
cambia
il domani ma rovina l'oggi a furia di sentirlo. E il giorno in cui
ciò avverrà, stgravolgerà ogni cosa e
farà
rinascere la versione migliore di te. E io sarò per
camminarvi a
fianco... Se tio ti facessi una domanda, ossia perchè pesni
sempre a te, secondo te quale sarebbe la risposta?"
"..."
"Secondo me qualcosa del tipo . Nel vecchio mondo, ma in questo
dove sei
giunta... ?"
"Una persona sceglie di essere buona o cattiva o un mix
perchè
nella maggior parte dei casi si adegua a come viene trattata... quindi,
per rispondere a te, io qui con voi, che dovrei fare?" guardandolo
muovendo solo gli occhi coe quando studiava la persona o il discorso
"Si risorge soli. E soli ci si rialza e si cammina ancora. E ancora.
Nel cammino e nel tempo chi è per noi, sarò
lì ad
aspettare... questo sarebbe la mia risposta. E..."
"Non parlavamo di me...?"
"Senti.." fece lui voltandosi verso Lia ma gli orologi a pendolo per la
tenuta, ove si potevano sentire, batterono l'ora e Lia aprì
il
cassetto e controllò il suo orologio da polso che si era
tolta
per mettere l'abito, essendo moderno, da uomo con la ghiera e vetro
grande e con meccanismo a vista. Avev amesso lì' vicino
quello
da tasca con catena per abbinarsi all'abito con il copertchio half
hunter con i decori tipo viticci e meccanismo a vista e
guardò
Milan.
"Abbiamo poco tempo... dovrai prima metterti l'abito per l'incontro con
i finanziatori delle feste che intendi portare, così da
avere un
introito dividendo le spese per organizzarle metnre questi si fanno
pubblicità... e poi abbiamo l'incontro con i Neri..."
"Lo avevo dimenticato... ecco perchè sei qui, vedi?" fece
lui
con un sorriso ma lo cancellò subito perchè lei
lo
fissava seria "Ok... per quanto riguarda i Neri, vuoi davvero portare
in scena lo spettacolo che hai scritto?" e per la prima volta da quando
era entrato nello studio, Milan vide su di lei aprirsi un sorriso ben
definito. Ma era un sorriso tra il carogno e quello dei dipinti.
"Altra cosa... sai, da quando ho accettato di farmi
impiantare le
lenti intraoculari multistrato a settore... ci vedo benissimo e senza
affaticarmi... David dice che finora sono le migliori per una
correzione permanente dei disturbi visivi. All'inizio a vederle solo
nel contenutre... pensavo che questi impianti fossero lenti a
contattoe... fossero fastidiose come dicevano molti. E invece... sono
posizionate tra la cornea e l’iride e non
si sentono.
Sono compatibili col corpo, apputno non le sento e non ho avvertito
niente, quando devo vederci meglio, basta socchiudo o strizzo un
pò gli occhi e le sezioni minori delle lenti, dei sette
strati,
si spostano per sovrapporsi e migliorare il focus... non ci credevo,
seriamente, che funzionasse solo con la volontà strizzando
le
palpebre con più o meno forza... quindi..." aprendo un
cassetto
e uscendo gli occhiali che usava per leggere e scrivere meglio senza
affaticarsi..." E... tu sai bene, lo sai, che io non mi espongo e ne
agisco in maniera avventata a scoprirmi, ma... immagino che
questi ormai non mi servano più, per cui posso anche
regalarli,
a qualcuno..."
Li aprì e tenendoli per le astine le mise sul viso a Milan,
che
essendo una cosa imprevista rimase sorpresissimo e scioccato, a
fissarla come se fosse qualcosa di inaspettato. Si lasciò le
mettere gli occhiali ma più perchè era gelato sul
posto e
la vide sorridere, con l'indice metterglierli bene spingerndo il
ponticelli verso la sua radice del naso come si fa quando la persona
stessa se li sistema e lei rimase serafica e con un un'espressione
quasi d'affetto.
Lo superò come un giocatore di rugby di lato veloce e si
affrettò verso la porta, e prima di uscire si
voltò a
fissarla con uno sguardo che a molti sarebbe parso quasi seducente, con
un sorriso che faceva raramente per poi proseguire e tirarsi la porta.
Milan dopo l'ennesimo atto di stupore fermo dove si trovava, voltando
solo il viso per segurla con la bocca aperta, si sfilò gli
occhiali buttandoli sulla scrivania con una faccia misto rabbia e
preoccupazione.
Ore dopo
"Signori, benvenuti. Sono lieto di incontrare finalmente i promotori
dell'ideologia a cui desideri unirmi... prego, accomodatevi..."
Milan era in abito classico nazi con tanto di cappello mentre invitava
gli ospiti ad accompdarsi nell'ufficio degl ospiti che avevano
allestito. A Lia era venuto unconato di vomito nel vedere come era
stata allestita la stanza con ogni foto, cimelio e oggetto richiamante
l'ideologia, ma come nei piani, era obbligo fare così.
Perfino
uno dei ritratti di Milan in una divisa nera che poteva passare per la
loro era in bella vista sulle scale appena entrati.
Gli ospiti, nove, indossavano le iconiche divise nazi e fasci con i
pantaloni tanto cari a quei soggetti e con insegne e spille che
indicavano grado e sezione, olre che il colore stesso della divisa.
nera, verde o blu, cammello di ogni sezioni che contrassegnavano il
grado di capo unità o senior. Lia non
aveva voluto
approfondire niente, sapeva solo riconoscere i colori. Le basta aveva a
che fare con quei tipi. Vederli dalle telecamere come quei pantaloni
iconici di Hugo boss da quello che sapeva e le fasce rosse, gli stivali
lucidati a specchio. Avrebbe voluto prenderli a pedate nel culo, ma
doveva trattenersi.
Il tempo per la Feten alla Lia sarebbe giusta presto.
Andò, merntre quei massimi capi di ogni paese dei gruppi
associati più grandi attivi fedelissimi all'ideologia si
accomodavano, nella saletta poco distante mentre le ragazze si
preparavano. Etta Prisca, Juria e un'altra erano vestite.con abiti
tipici dell'oktoberfest. Camicetta del Dirndl a barca, bianca con
rouches e maniche a palloncino, alcune con maniche più
lunghe
che scendevano oltre il gomito e si muovevano con le braccia. Al collo
i caratteristici nastri fermati a metà collo con fiori,
medaglione o altro a loro piacimento. Il
corpetto tipico da stringere in vita con dei lacci e decori pendenti
come maglie e catenelle abbinate. Ed era sotto la gonna o
sopravarie rouches di vari colori in coordinato con la gonnella a vari
strati dal ginochio o poco sotto, mai troppo alta. Dal bordo delle
gonne se si sollevava per i movimenti o si allacciava una punta per
fare un effetto sexy, si intravedevano i pizzi e merletti delle
sottogonne. Tutti gli abiti erano ovviamente della miglior fattura dei
loro laboratori sartoriali. le scarpe in vernice e laccetto alla
caviglia, erano in stile bambola con le punte tonde, come piacevano a
Lia e le aveva selezionate all'epoca del piano.
I tre dell'ave maria erano vestiti, con sommo rammarico loro e disagio,
da tedeschi della festa, con cappello alpino in feltro, camicia bianca,
il classico pantalone bavarese in pelle di capra o vitello con le
famose bretelle decorate in pelle.calze con colori coordinati nei bordi
e le damose scarpe tradizionali.
"sbtrgatevi, sono già arrivati e dobbiamo ancora ultimare le
ultime cose per la scenografia finale. Ricordate che la stanza l'ho
scelta proprio per le due porte-finestre che danno verso i giardini e
che con il meccanismo che ho fatto mettere, si apriranno e con il vento
propizio che cè stasera, le tende saranno in mezzo... quindi
ricordate la scenografia..."
"Si, capo. Noi ragazze siamo pronte... la scenografia con noi cinque
compresa lei la ricordiamo perfettamnete. Abbiamo già
sistemato
qui i due vassoi, così non rischiamo di versarli, che
contengono
i boccali scelti per l'occasione... a cui abbiamo fatto applicare che
possiamo poi tigliere il simbolo dell'aquila..." mostrando due vasoi in
legno e acciaio temprato con i manici con effetto legno con nella
metà per una presa migliore un'attorcigliatura. Coordinati
ocn i
boccali. Di ottima fattura e fatti loro, erano in vero legno
pregiato di colore naturale, due fasce a imitare i barili, materllate,
e a forma quasi di punto interrogativo con un arco che risultav
apiù alto del boccale stesso, con una lavorazione che
imitava
l'effetto legno, con nella fascia di presa un torchon come i vassoi, il
tutto fermato da rivetti così come i vassoi. Il bordo del
boccale era in pregiato cristallo incassato al legno.
Applicato per la recita, uno stemma con aquila in rilievo sul davanti
di ogni boccale e sui vassoi.
A lato sullo stesso tavoli dei piccoli barilotti di birra, tre, che le
ragazze e i tre avrebbero tenuto e messo a disposizione per riempire i
boccali, di legno chiaro, fasce in metallo e il tappo per versare con
rubinetto.
"Avete preparato il cesto di benvenuto?"
"Beh, benveuto non direi visto cosa contiene..." fece Kovacs prendndo
il manico del bellissimo cesto in vimini fatto da loro come tutto il
resto decorato con nastri di raso intorno il manico e l'inteccio del
bordo con un bel fiocco. Nel movimento un verso di levò che
mise
terrore ai tre, e Kovacs riposò l'oggetto "sembra un gatto
che
si lamenta..."
"Lui sarà il punto focale dell'inizio della Feten... se
siete pronti... si inizia!
lei indossava gli abiti non classici conosciuti ma quelli di pregio
della festa tedesca. Una cmiciola con scollo quadrato e manichette a
sbuffo, con tutti i bordi con pizzo o merletto sovrapposti e
pieghettature e ricami strategici. Il corpetto erano più
accollato di quello delle ragazze. Sebbene Lia avesse un seno
più grosso del suo gruppo femminile, non le piaceva
ostentare e
quindi aveva optato uno scollo più serio e meno a barca come
loro e un corpetto che dal bordino visibile della camiciola arrivava
sotto lapancia a V, di ottima fattura con sezioni come i corsetti e
pieghe e rouches mini, da allacciare dietro, e si era fatta aiutare non
dalle ragazze ma da Jd, a cui chiedeva sempre questo favore. Davanti un
decoro che imitava la chiusura con lacci ma fittizia, perchè
vi
erano invece catenelle legate a ganci lavorati che pendevano con dei
monili che danzavano aogni movimento. A completare la sezione
superiore il classico foulard che si piegava come una fascia e si
metteva la parte più centrale intorno al collo e i due lembi
sul
petto e inseriti nella scollatura, tipico elemento in più
dei
vestiti più tradizionali da costare centinaia di euro. Al
collo
un gioiello rettangolare con pietre e incisioni tenuto in stile collare
al centro del collo e non sull'incavo, più in basso come
piaceva
a lei. La gonna era in raso di un bel blu ceruleoarriciata alla vitacon
un fiocco su un'anca e fino al ginocchio e così larga che un
lenbo lo mise legato alla vita, come faceva con le gonne per l'Ats.
Gonfiata da varie sottogone di vari tessuti e orlature decorative. Dal
fiocco legato in modo nascvosta una micro pochette di pochi centimentri
incisa, lavcorata a forma di borsellino vecchio stile tenuto da una
catena. Si fermò davanti lo specchio. Si fissò c
on una
smorfia e levò la micro borsetta come le avev adetto il
sarto e
invece lego con il cordone argento allegato un sacchetto molto
più grande di velluto con bordi e fasce rifnite in argento.
Calze e scarpe da bambola compeltavano il tutto. I capelli invece erano
i suoi e invece seppur per la lunghezza erano perfetti per le famose
trecce, che fece fare alle altre, lei se li acconciò al
solito.
Si era fatta fare dei fermagli con la forma di boccale di birra con
smalto apposito per simulare colore e schiuma e legò solo la
sezione delle tempie dietro con questi, in due punti, lasciandone
alcuni davanti che scendevano e il resto liberi.
Il trucco era scelto apposta per richiamare gli abiti.
"Se siete pronti andiamo..." avviandosi alla porta vedendoli vestiti,
pronti, con vassoi o barilotti sotto il braccio. Fecero alcuni metri e
si piazzarono, seguiti dal ticchettio delle loro scarpe,
fatto
apposta, verso le due ante della porta di quella sala aperte.
Si fece vedere in posa maliziosa al centro della soglia con le braccia
aperte a mò di saluto.
"Willkommen. Schön dich zu sehen ..." proruppe con un modo
frizzante e felice verso gli ospitie a un suo cenno il seguito si
materializzò ditro di lei. Appena lei fece alcuni passi, il
gruppetro dietro proseguì dopo essere stati istruiti su come
fare e la sequenza da seguire e andarono ai lati, per fermarsi alcuni
dalla parte degli ospiti e alcuni da quelli di Milan con tre dei
Vecchi, tra cui l'uomo con cui aveva parlato il primo giorno e si era
fatta dare le uova. Con lui aveva instaurato un ottimo rapporto, tanto
che Milan storceva il naso affermando che sembrava quasi padre-figlia,
andandolo a trovare spesso da sola alla Fattoria e parlando molto ocn
lui. E in questioni come lo spettacolo di quella sera, l'aveva voluto
presente.
"Signori, sono così lieta di vedervi, ma prego, prego,
restate
rilassati e permettetevi di omaggiarvi con una birra
tradizionale
tedesca... ma fatta qui! Con i nostri ingrendienti e
manualità
di veri tedeschi di razza! Non riuscirete a farne a meno..." rise lei,
andando verso gli ospiti e dal primo dall'entrata si diresse
prima dall'altro capo, dal più alto in grado, e seguita da
quelli che si erano fermati in quella parte della stanza,
distribuì i boccali riempiti davanti a loro, uno per uno,
dai
mini barili.
"Sono così felice che abbiate scelto di onorarci ocn la
vostra
presenza... io e il mio partner abbiamo lavorato tanto per l'ideologia
e diffonderla in menti pronte a riconoscere le Vere Parole..."
"Siamo lieti noi, Aurelia, di trovare una Fedele del tuo
calibroche è entrata velocemente nei nostri gruppi armati e
aver
proposto dei punti focali in ogni quartiere... ci sei stata
raccomandata da tre gruppi, e da italiana pura e della Patria alleata
dell'ideologia, sapere che lavoravi per qualcuno del calibro del tuo
partner... ci ha spinti a questa visita. Cruciale, direi io..." rise
l'uomo in nero sotto la divisa perfetta "Ci ha illustrato la
vastità di settori in cui lavorate, la portata della vostra
presenza... per noi sarebbe ancora più facile diffondere le
Leggi e l'ideologia, avere armi e tecnologia senza destare sospetti...
mi ha illustrato anche con quale facilità vi muovere e cosa
potete fare per avvicinare tutti i gruppi che noi rappresentiamo in
ogni Paese... da qualche anno siamo tutti in collegamento e quando un
gruppo agisce, agisce anche l'altro così che la Feten di
quella
notte sia memorabile e fruttuosa..."
"Oh, si quella dell'altra notte è stata... straordinaria!
Che
inneggiamenti ai nostri due leader perduti, le loro parole scritte che
ancora proseguono con noi... quel diario è un tesoro
immenso...
e le persone non lo capiscono... si mischiano, accolgono,
accettano...mi dispaice profondamente che nel mio paese avvenga
ciò. Che per colpa degli Yankee le cose siano finite con
quel
gruppo che..."
"Lo so, ma da noi in germania e da loro negli altri paesi, ci stiamo
rialzando e dispiegando le ali nuovamente. Seppur segretamente, ogni
membri delle Nuove Forze e Neo Forze più moderne si uniscono
e
creano una rete con noi... dobbiamo ancora nasconderci ai troppi occhi
che questo mondo piene di camere e telecamere... ma resistiamo, e
riusciremo con alcuni di noi già nei seggi a ristabilire il
giusto ordine... è anche per questo che sono qui..."
Lia sorrise e dopo aver versato la birra a tutti gli ospiti,
andò verso Milan e fece lo stesso con lui e i membri dei
Vecchi
seduti nelle poltrone dall oschienale alto come per gli ospiti. COn
richiami all'aquila. L'occhiata che si scambiarono era eloquente. I
veterani, anche loro camuffati, stgavano invece dietro le sedie di
Milan e i Vecchi, così come alcuni uomini che seguivano i
senior
dei vari gruppi, alle loro spalle.
"Non potete immaginare la mia felicità nell'incontrarvi alla
fine... avevo sempre sperato di incontrare qualcuno dei Senior,
discendenti dei puri e ancora virtuosi che seguono ancora oggi senza
sosta l'Ideologia. IN questo paese, la Francia, possiamo dire che ci
si... nasconde di meno. E' risaputo che i francesi siano per loro
natura sottomessi... io non sno francese ma sono cresciuto in un paese
divenuto legato alla Germania e ancora oggi a casa, i miei genitori
hanno da parte molti oggetti dei loro tempi qaundo, appena
che
bimbi, sentivano i miei nonni raccontare come erano orgogliosi di
appartener ea qalcosa di così grande..."
Lia versava la penultima birra e mentre lui parlava lo guardava. Milan
si era accorto delle occhiate, e mentre esponeva e guardava in giro, si
accorse che lei sembrasse dirgli
"ma a me interessa l'adesso... virò subito "Aurelia
è
colei che ha unito due gruppi dei Neo e adesso è
colei che
sceglie e dirige i gruppi armati e tattici perchè inizi a
sentirsi la nostra voce... la Voce... di Lui. Noi non dimentichiamo e
così accadrà per tutti loro che si assopiscono in
qualcosa di così debole che governa adesso..."
"SI, l'hoi già detto! Siamo sempre più inseriti,
sempre
più in alto e sempre di più! Riunioni e incontri
sempre
più ravvicinati, non siamo più intimoriti
dall'essere
scoperti e... sebbene alcuni dei Neo abbiamo fatto la sciocchezza di
depredare dei musei che esponevano capi autentici di oggetti e divise
perchè ritornino in mani giuste e sicure... e lo abbiano
fatto,
intendiamoci, per una giusta causa, quella che indosso adesso
è
una di quelle..." indicandosi con la mano libera dal boccale quella
nera che indossava ... non approvo tali cose. Rubare è una
delle
cose vietate, a meno che no nsia in guerra e si scelga di portare opere
che i nostri occhi, migliori badate bene, possano veramente apprezzare!
Ma siamo vicini, siamo vicini... e questa ragazza, amico mio,
Aurelia... che nome italiano perfetto per una nostra sorella!...
è la migliore della sezione italiana che io conosca. E'
stata
lei a indicarci soggetti perfetti per le prime propagande e ne sono
fiero! Le feten sono state grandiose, i video a testimonianza di questa
grande celebrazione con lettura finali dei Suoi scritti... Sarei stato
fieri di esserci! Ma verrai da noi, vero ragazza?"
"Oh, con sommo piacere! Sarò la prima a brandire il falcetto
in onore del mio paese per salutare la nuova Era..."
pensò lei manscherando la soddisfazione di fargli rimangiare
tutto a suon di urla con un sorriso carogno come i suoi, peccato che
nessuno degli ospiti immaginava perchè lo era.
"E' stato magistrale il Feten che ho osservato in diretta e salvate nel
dark web nei nostri siti. Per questo avendo saputo con che partner
lavoravi e quanto fedeli foste... non potevo non chiamare tutti i
Senior per darvi il benveuto e invitarvi in una cerimonia speciale, per
Voi..."
Lia sorrise amabilmente ringraziando per l'impegno messo. Milan non
voleva assolutamente che lei finisse invischiata in un lavoro che di
oslito era di poliziotti in borghese o di squadre speciali o
direttamente loro per la Pulizia... ma aveva detto che essendo
italiana, essendo il frutto di tanta gente e perchè se
voleva
che Veròna fosse aiutentica e vivente, era imperativo
conoscere
e venire in contatto con esperienze da cui avrebbe traboccato la sua
vendetta. E così fu. Approfittò dei discorsi per
portare
sul palco l'oggeto clou.
"Miei signori, per tale scopo vorrei porgervi i miei rignraziamenti ocn
un dono... mi auguro che vi piaccia! Innanzitutto con Jürgen
Adler
Roth II, di pura razza germanica da genitori nati e cresciuti in
madrepatria e giunti qui come dono. Questa è la loro
progenie,
forte, coraggiosa, fiera, con tutta la voglia di lavorare al fianco del
suo Handler contro ciò che deve essere scacciato..."
presentando, entrato con un uomo dalla porta uin pastore tedesco di
magnifico aspetto e conformazione. Sguardo attento, intelligente, muso
lungo e dalla colorazione uniforme, zampe forti e dalle movenze
chiaramente di un soggetto ben allenato. "E' di prima
qualità e
razza sia come genealogia che di addestramento. Il padrone è
il
suo tutto, il suo focus, l'attenzione ogni secondo della giornata e ha
una preparazione che nessuno dei vostri, non per offesa agli
addestratori in patria, sanno più dare... si usano metodi
moderni, noi... quelli delle radici..." sorridendo mentre il cane si
mostrava impettito e serio guardando in viso ogni uomo degli ospiti.
"ma non è solo questo, miei ospiti..." disse Milan
alzandosi,
sollevando il suo boccale "abbiamo un dono per voi. Che non avrete mai,
e dico mai visto... credetemi... " mentre Kovacs era uscito per portare
quel grosso cesto con manico che pareva qualcosa di natalizio o
pasquale "E' un soggetto unico nel suo genere. Abbiamo... seguito i
nostri precedessori per la ricerca della perfezione anche negli animali
che devono accompagnare noi e... questo è il risultato!
Riceverete in dono un animale che si credeva inesistente e che noi
abbiamo riesumato. E... no, non si tratta esempio di Dodo o tigre della
Tasmania, ma ci stiamo lavorando! Se riusciremo dai resti pervenuti a
replicare il Dna avremo dalla nostra qualcosa di straordinario,
così come riportano le pagine della storia..."
"Seriamente...? Potete?... ma è stupefacente! Siete qualcosa
che
ci mancava... dovete essere dei nostri!" fece un uomo vestito di blu.
"Certo e... Herr Holger!!..." con rigidità marziale..." la
nostra Aurelia vi mostrerà, come dono per VOi, l'animale
perfetto per un uomo quale è lei e... dovremmo essere noi
tutti,
se solo le Leggi tornassero... un soggetto addestrato, perfetto, che
incute negli altri il dovuto rispetto e si fonde con il suo Handler o
proprietario per la figura degna che onguno di noi avrà
nelle
gisute vesti... se potessimo vestirci tutti così!"
"oh, ottimo.... è meglio di un pastore tedesco?"
"Molto meglio, mi creda... qualcosa di superiore..." fece Lia con voce
vellutata e sguardo ammaliatore "la dimensione potrà farvi
inganno, ma come i partori tedeschi da cuccioli, anche questi soggetti
tra alcuni mesi adutli potranno... rendervi fieri! Si ergeranno come
Aquile in tutta la loro possenza, possiamo tutti rivederla... ma prima,
eccovi ciò che per noi è degno di stare al fianco
di un
Senio official..."
lei gli si posizionò di fronte, con il cesto in mano,
allungandosi con un'inclinazione di trenta gradi perchè
potesse
vedere. Con sommo interesse l'uomo abbassò lo sguardo
pensò
lei sorridendo falsamente per poi dirgli nel mentre "E' migliore di un
cane, come temperamento e capacità come un cane o
un gatto
o un furetto, come intelligenza come i corvi... ed è solo
per
voi..."
"...Oh, strano. Così questa cosa che si muove? Una coda di
coniglio?" vedendo dentro il cesto una massa pelosa e poi un batuffolo
bianco che si muoveva.
Di colpo la forma ovale nascosta dentro il cesto si mosse e si volse
verso l'uomo in divisa nera, sollevandosi sulle due zampette
arrotondate e con un cipiglio incazzoso accompagnato da un "Mph!"
scazzato, preso in prestito dai video e giochi del vero meepit. L'uomo
rimase basito nel vedere quella specie di roditore grosso come un
procione con due occhi grossi tondi con le palpebre socchiuse nel
guardarlo incazzatissimo, il nasino movente coe i conigli, i dentoni
che sporgevano, le orecchiette che si agitavano, la coda a batuffolo
agitata e dei versi di fastidio che emetteva.
Gli alti della fila si protesero in avanti per vedere che accadeva
finchè Lia non disse "E meglio di un gatto di sicuro, il
gatto
non protegge il padrone..." e il meepit color grigio aprì la
bocca portando la testa indietro, fromando fauci aprte di novanta gradi
con i denti che si proettarono in fuori e dal cesto fece un salto verso
la faccia dell'uomo, che accappottò all'indietro per la
sorpresa
e l'avventatezza del robottino che finì schiena a terra
egambe
all'aria.
Lia rise e disse "Che venga e sorga questa mia notte del giudizio...
su, bambini. Abbattete l'aquila e le portafinestre di aprirono di
schianto, metnre l'uomo a terra cercava di staccarsi il robottino che
lo mozzicava ma senza uccidere e tutti gli altri si alzarono.
Un coro di varie tonalità di "Mph!" echeggiarono dalle
aperture
del giardino al dentro, portate anche dal vento che entava con forza e
faceva volare le tende trasparenti con le aquile stampate e alla frase
"Su, bambini, danzate... danzate..." gli altri robot di vari colori si
avventarono sugl ialtri Senior che avevano tentato di scappare o uscire
le armi. I robot azzannarono le armi, le inoiarono nello spazio vuoto
apposta come portaoggetti e si accinsero a gli
ospiti
come Lia urlava a rideva, girando su stessa come se danzasse.
"Lia... a che atto siamo...?"
"EH?" fece lei fermandosi, mentre la gonna che si era allargata
perchè il lembo che le faceva la gonna in stile ottocento
che le
piaceva non ritornava giù "Oh, Milan. Hai accettato che io
mettessi in piedi queste Pièce teatrale... fammi giungere
all'ultimo atto!"
"E sia, ti ho promesso che questo giro lo avresti condotto tu... il
problema è che non so bene come..."
"Si segga mio leader e lasci fare... alla sua partner..." facendo una
rivederza mentre alle sue spalle il delirio di arti che cercavano di
togleirsi di dosso gli esseri oscappare ei meepit che saltavano, davano
culate per farli ricadere, colpivan o con la testa o le zampette,
davano manate a destra e sinistra alle facce o mozzicavano.
"E' il momento... dell'inizio della cerimonia..." fece lei e le ragazze
al suoseguito, militari ed esperte ma parte di una tragi-commedia
quella sera, non le andarono incontro con un boccale per mano e uno per
lei. Lo presero e iniziarono come facevano nelle esibizioni le
danzatrici di Ats a inscenare una sorta di coreografia con i bicchieri
e le lor braccia, girando in tondo con le gonne al vento e lanciando
risate e parole.
"benvenuti a questa notturna Feten di follia. Cominciamo il gioco del
grande abbattimento..." cantavano
I boccali contenevano birra, per cui la coreografia era data anche dagl
iarchi della bevanda che volava mentre volteggiavano creando immagini
se visti dall'alto... finchè la birra non terminò
e Lia
fece cadere a terra il suo bicchiere. La parte in cristallo si
sbeccò con un suono alto e si incamminò verso gli
uomini,
prese da ogni uomo ancora a lottare del sangue che strisciò
sulla mano sinistra come una linea e continuò con tutti
finchè la mano non fu piena di strisciate di sangue e ando a
una
portafinestra.
"Col il sangue si saveranno i peccati. Le urla dei senza voce saranno
ascoltate e la loro rabbia e vendetta placate. Così come la
sete
di giustizia. Saranno decorati con disperazione e preparati per il
supplizio infinito, che si alzerà come coro di angeli fin
alle
anime che hanno portato in cielo...I loro lamenti sono come dolce
meolodia d'orchestra per questa pièce... Oh vittime
dell'ultimo
secolo per mani di chi loro seguono e venerane, giungete fin qui e
seguite con noi questa cerimonia... Inebriatevi ascoltando le loro urla
e parole di tormento e siate testimoni del nostro operato di Pulizia e
Giustizia. Non uno morirà ma vivranno finchè ogni
goccia
del sangue e ogni lamento di tormento e ogni stilla di vita in loro non
sarà stata mutata in pagamento per il vostro viaggio
nell'Oltre,
per non restare bloccati tra i due piani... Col vino color sangue io
segno questo luogo affinchè ne siate richiamati... loro si
sono
macchiati di molti crimini e voi sarete i testimoni della gisuta
punizione... Benedicete il nostro impegno per riportare l'equilibrio in
questo mondo col piatto della bilancia verso il peggio... " segnando la
porta con la mano per ogni zona degli stipiti e poi sulla soglia.
Infine si girò verso Milan e disse "così
compiaccio il
caro leader nel suo amore per l'esoterismo? Sono stata
concisa
invece delle parole vergate su cartapecora che avevamo prapato...
quello la prossima volta..."
"Così' sia... procedi con l'atto finale... è il
finale...?"
"QUasi..." fece lei toranndo dove si trovava, al centro della stanza
tra Milan e il suo gruppo e quello degli ospiti. Sia i Senior che chi
li seguiva era letteralmetne pestato da cinque o sei meepit ognuno. Le
ragazze della sezione femminile vestite a festa si misero ai suoi lati
creando una fila. Una le porse un bicchiere di squisitro vetro lavorato
semitrasparente e con del liquido rosso all'interno... che fu portato
verso davanti, allungando il braccio il più possibile verso
gli
ospiti che urlavano di terrore. il bicchiere scivolò
lentametne
verso il basso come Lia voleva che andasse e cadde a terra
frantumandosi e spargendo una macchia a terra tra loro e gli ospiti. Le
ragazze che avevano dei bicchieri anchì'esse, passategli dai
tre
che nel mentre glieli avevano portati, li fecero cadere alla loro
destra e dopo aver infilato la mano sotto le gonne, uscirono un bastone
telescopico che fecero schioccare con un colpo secco.
"Milan... che cosa le stai facendo fare?" domandò quasi
impaurito Jd, ma venne fermato dal Vecchio, capo della Fattoria
"Ragazzo... assisterai a ciò che dice sempre i ltuo capo...
dai
corpo ai tuoi incubi. Tramuta rabbia e odio e tormento in
cambiamento... questo ne è l'inizio, almeno per quanto
riguarda
quei Senior e i loro gruppi. Confondere col delirio e poi attaccare,
non fa sempre così, lei? E veròna non
è nata per
questo motivo? Una pedina imprevedibile e fuori dagli schemi... ecco
chi sarà Veròna e cosa farà per
riportare
l'equilibro che istituzioni e goveerni non riescono nel modo giusto...
per fermare una piaga! Tu non temi per lei, non temi per noi... temi
per loro! lasciale sfogare cosa ha dentro su chi merita! E' il minimo
che meritano loro stessi e sebbene questa è una cerimonia
coreografica che ha scritto e ideato con impegno, per loro
sarà
l'apertura della porta per l'inferno... se tu ragazzo pensi che
fermarla sia meglio e abbandonare il lavoro che state facendo
perchè questo ti turba... allora è come gettare
alle
ortiche tutto! Che il cambiamento avvenga con le sue regole" facendo un
gesto col mento verso Lia, che stava ricevendo da Kovacs un bastone fa
passeggio però con un'enorme aquila identica a quella degli
stemmi in oro e molto robusto "perchè finora loro hanno
giocato
alle loro... se fermi Lei, fermi ciò che voi desiderate
fare...
la tolleranza non deve tollerare l'intolleranza. Senza armi e forza e
pugni di ferro, non si potrà proteggere ciò che
va
salvato perchè ragazzo, quello che lei dice è
vero. Se
prima era l'ingerno per i giusti.. .con internet e i mezzi di
collegamento sia di viaggio che di comunicazione, le cose peggiorano e
il peggio che la gente ha dentro perchè non cresciuta e
preparata nel modo migliore... genera mostri.
"Ho solo paura che faccia come in quel club prestigioso, a prendere a
calci in culo un tizio che cercavamo che era uno dei grossi e ricco ma
orribile dentro e... entrò durante una festa, apparendo come
il
ritratto, anzi il ritratto era appeso a sinistra dell'entrata che poi
sfociava a destra nella sala e lei restò a fissare il
dipinto,
sotto di questo, affermando ai tre con lei, quei tre, che sicuro valeva
più nel dipinto con quell'espressione, e cito ...
per
poi voltarsi e, come sapete, dopo aver mostrato, avanzando ma sempre
conalle sue spalle il ritratto, presentarsi senza l'aiuto di assistenti
o il presidente e ha annunciato che non è solo una socia di
riguardo, che non ha solo sovvenzionato molto bene quel club e quindi
stavano festeggiando con quei proventi, i suoi... ma era la loro
Protettrice e tra loro vi era un soggetto che li avrebbe schiacciati
tutti... devo continuare con cosa è accaduto o ricordate?"
"E la cosa ti preoccupa? Lavora al posto di altri..." fece l'uomo a Jd
con un'occhiata accusatrice "E alla fine, prima che lei se ne vada,
saranno più gli srtonzi come li chiama a finire lontano
dalla
società per salvarla che in cosa tutti noi abbiamo fatto in
questa manciata di anni... e ti preoccupi se si diverte a strapazzarli
un pò?... lei
sarà il loro terrore, quando si ritroveranno la sua figura
davanti e con lei, come loro vece, tutte le vittime nei secoli di
questi matti... è questo che vuoi? Che lei si fermi e il
loro
gruppo sappia e si organizzi o si fa come dice lei, continuando il
Cambiamento con le nuove regole più incisive, e meno
pacifiche?
Attenzione, sto dicendo che il grigio combatte il male per preservare
il bianco... ergo, se per qualcuno lei è la zona d'ombra tra
bene e male, lei lo sarà per il male, il nero... senza la
forza
bruta nella storia dell'uomo, le repubbliche e costituzioni traboccanti
di diritti non esisterebbero... è la verità di
questa
terra. La spada o pistola o qualunque arma e cosa si cova dentro mutato
in forza, preservano le cose... quindi decidi, o le togli il bastone o
la alsci fare e continuare il programma..."
"ma..." Jd titubò, mentre Lia era voltata verso di loro, che
l
iaveva sentiti parlare "... smozzicali tutti... piccoli e
grandi
"le disse con un sorriso poco convinto e lei con sguardo carogno con
tanto di sorriso passò a Milan che le fece cenno e lei con
il
bastone in alto, gridò che la cerimonia andasse al culmine
per
l'atto finale.
"Bimbi..." urlò con sollennità e i robottini
nuovi pacca
erano diventati un disatro osceno "... devo ricordarmi di trovare un
nuovo di modo di chiamrli, m fa senso chiamarli bambini..." fece verso
Kocavc che si trovava in un angolo "Date a noi il palco..." e i
robottini emettendo versi e zampettando uscirono tutti dalle
portefinestre verso il giardino.
"...Molto bene... ri-ciao!" fece andando nel capo della stanza dove
l'uomo in nero era bocconi "E' tempo che l'aquila cada..." rise e dopo
aver alzato il bastone e con lei le ragazze con i loro strumenti, si
avviarono verso gli uomini a terra ridendo e cantando "Spezzata
è l'ala... l'aquila è caduta dal cielo... le
penne si
spargono... per mari e per monti... e io ne sono la causa...AH AH AH AH
AHA..."
"Infurino le voci e animi dei Piangenti... l'ala caduta deve essere...
così ne mai più possa volare... il cielo
è
imprevedibile... che io lo sono di più...Io ne sono la
causa...
l'aquila è caduta... e a terra giacerà..."
"pagliacci, impazzite nei sogni che vi creo... su questo palco bagnato
di colpe... l'orologio segna l'ultimo attimo dell'aquila... stanotte si
alza il sipario della tragedia... tenetevi per mano per danzar euna
infinita tragica commedia... L'aquila riceverà il
giudizio...
fino alla fine di una notte che non avrà alba...
perchè
io non gliela farò vedere..."
"Veròna... la strega di arroganza e cattiveria senza pari...
ti
strapperà dal tuo volo, oh aquila... non vi libererete mai
dal
suo incantesimo eterno... e se questa pena vi sembra che duri ancora...
almeno una volta pregate perchè abbia pietà...
pieno di
pianto è il limbo cupo e deserto... dove si attaversa i l
dedalo
della disperaizone... ma noi apriremo la porta serrata che loro nessuno
spalancherà... in questa nostra notte del giudizio e
giustizia..."
"Notte del giudizio... la mia divina tragedia... in cui ogni vostra
cosa verrà ridotta in cenere... "
Mentre facevano dei giri intorno agli ospiti a terra, questi si
ripresero per rialzarsi e affrontarle e i tre e ujd si preoccuparono,
ma Milan tese un braccio e disse loro di fare silenzio e stare fermi.
"Credete che lei abbia bisogno di aiuto o di essere protetta? Dovete
voi proteggere loro... da lei!" rise Milan
Sebbene gli ospiti sembravano afferrarle per agire con rabbia, diedero
tutte una pedata sul naso, dritto e preciso, facendoli sobbalzare per
il colpo e Lia rise. Alzò il bastone in aria verso la
portafinestre e invitò le anime senza pace ed erranti
perchè trovassero modo con loro di ritrovare la strada per
andare oltre e poi agli ospiti disse "Su, allungate le mani verso di
no, affondate le unghie. ANche fino a farle cadere... Su, maledicete e
inveite, fino a perdere la voce... Su, agitatevi e rivoltatevi, fino a
perdere il respiro... cercate di rialzarvi come l'aquila senza
intenzione di cedere... fatelo, vi attendo..."
E rifacendo un girotondo intorno a loro tornarono a cantare
"Spezzata è l'ala... l'aquila è caduta dal
cielo... le
penne si
spargono... per mari e per monti... e io ne sono la causa...AH AH AH AH
AHA..." e andarono tutte giù con il bastone o il
bastone
da polizia. "Spezzata è l'ala... " e già un colpo
agli
arti, solo quelli "l'aquila è caduta dal cielo..." mentre
Lia
che cantilenava prendeva l'uomo in nero e lo sbatteva al muro e
già un colpo su un ginocchio con l'acquila ad ali spalancate
su
un ginocchio "...le penne si
spargono..." su un braccio "...per mari e per monti..." e
facendo
un girotondo ocntinuarono a picchiare gli arti passando da uomo ad uomo
" e io ne sono la causa..." picchiando e piacchiand "che seguiate e
provate cosa subiscono le vostre vittime dell'odio e dello sfogo del
vostro schifo... mentre vi spenniamo.... "AH AH AH AH
AHA..."
Lia iniziaò a danzare intorno alla mattanza senza morte come
se
si divertisse " E non abbiate timore... nessuno di voi
morirà
per un pò di ossa rotte... noi facciamo miracoli,
più che
i santi... lo certifico! Il nostro rituale è terminato ma la
sequenza di terremoti che produrrà tutto questo si
avvertirà per ogni didietro che è con voi... e la
vostra
aquila cadrà, ogni vecchio del cazzo, ogni giovane imbecille
che
è stato plagiato lo riporterò alla ragione a modo
mio,
ogni stronzo come voi sarà inchiodato alla terra e mai
più spiccherà il volo libero... questa
sarà la
vendetta dei giusti e il giudizio degli innocenti... " girandosi verso
la scena rosso sangue che terminò con le ragazze che
arretravano
ai lati, fermando tutto "che gli spettatori invisibili testimonino la
mia promessa..." fece con le braccia aperte alla portafinestra con di
segni di sangue "se non io entro il giorno che morirò,
seguirà l'altra faccia d Veròna, e ancora una, e
ancora
un'altra e ogni aquila marcia cadrà sotto il vessillo della
Fiamma... terra bruciata troverete voi e chi è con voi
finchè non vi prenderò, ogni vostro libro o copia
del
diario bruciata, ogni effige e foto fatta a pezzi... vorrete essere
ricordati e commiserati come martiri?!?... Pregate perchè
non
sia così! Perchè voi non siete portatori
di
parola... ma di morte! E io sconfiggerò la morte! E io
riderò e danzerò sui vostri corpi mentre ancora
sarete
lì a pagare nel purgatorio che abbiamo creato per tutti voi,
feccia che immonda il mondo... per questo o spiriti di innocenti,
spiriti erranti e pieni di sofferenze per cose subite o con colpe non
vostre, spiriti di luce e voi guardiani del mondo spiriturale...
guidate le Fiamme affinchè purifichino come neanche
nell'inquisizione... perchè questa sarà la
missione delle
Fiamme... estirpare il vero marcio... a cominciare dai preticelli, tra
l'altro... domani fatevi trovare pronti..." fece agli uomin ancora a
terra "ferchè aprirò le porte del mondo da cui
non
potrete più uscire e mi servirete ancora e se deciderete di
non
collaborare ne fare cosa voglio per estirpare il vostro veleno
infetto... " vicino a lei apparvero immagini di persone che quei tizi
conoscevano benissimo e iniziarono ad essere terrorizzati alla vista di
quella gente in una sorta di quasi sfera come uno squarcio nella
realtà, che mostrava un'alta aprte del mondo "che begli
esserini... femmine di aquila e aquilotti che hanno bisogno di una
zavorra perchè possa spiumarle... Oh, guarda... aquile
raggrinzite che dovevano morire decine di anni fa e invece hanno
plasmato voi... loro urleranno di più e con più
foga..."
Un gruppo di uomini, una ventina armati di taser li prese a zappate per
stordirli e portarli via e quando furono andati tutti, Lia si
voltò verso il gruppo con Milan, i veterani e i Veccchi e al
leader fece una risata carogna "Mi auguro di aver allietato il caro
leader con uno spettacolo al livello dei suoi gusti... ho aggiunto
anche quel pizzico di esoterimo e mmmaggggiaaa che le piace tanto..."
attegiandosi con sfottò.
"Noto una certa ironia... comunque complimenti, è stata
una...tragedia greca dal mio punto di vista, con quel tocco di pazzia
romana che non guasta per certi gusti... avrei preferito meno cruento,
ma presumo che dopo che ti sei dovuta unire a loro alcuni giorni
proponendo le nostre prede perchè fossero letteralmente
menate a
sangue da quella feccia... è stato divertente... mi auguro
però che non ripeterai queste cose, non qui..:"
"Provederò a pulire io stessa, tranquillo... mi
armerò di
potenti vaporizzatori e con una bella sgrassata a valore non troverai
niente... grazie per aver acconsentito di far creare i piccolini, sono
utili, non trovi? Ovviamente a quasi tutto verranno tolti i denti
estensivi, bastano gli incisivi... ma è stato divertente
tutto
quanto. Per una volta posso dire che la forza vendicativa è
stata necessaria... " cambiando da frizzante a seria con aria oscura
"mi ha fatto ribrezzo vederli esultare per il pestaggio a sangue di
quegli individui, seppur erano il peggio della società,
pensando
fossero poveri disgraziati a caso presi per orari e luoghi poco
centrali per diffondere il loro odio... vederli a pochi metri mentre
sfogavano il loro schifo mi ha resa... sporca, ma ora posso dire di
essere pulita di nuovo... si! Questo mio essere è di nuovo
come
prima, e ora capisco come si sentono quelli sotto copertura... o
impazzisci, o diventi ocme loro, o scappi. Io ho deciso di rivoltarmi
invece... e ora, come vuoi proseguire? perchè usare il brute
force per avere ogni loro contatto, account e mezzo di comunicazione e
le info degli altri è facile, ma non sarà di
tutti...
vuoi proseguire tu, oppure..."
"Vorrei io..."
"Già... tu e Jd... troppo buoni per questo lavoro, a meno
che
non sia necessario e d'obbligo, oltre che personale, premere il
grilletto per u nsolo colpo in fronte... Si, tu sei come Al Capone...
un Signore..."
"Ehi" fece lui ccome urtato sistemandosi la giacca
riabbottonandola, per poi per l'irritazione mentre stava dritto e serio
cme un fuso non si portò lìindice verso il naso,
per poi
fare come niente fosse un gesto di scansarsi delle ciocche dalla fronte
"io lavoro a modo mio, tu secondo il tuo..."
"E gli altri secondo il loro... ma sei il Leader e ogni cosa, ricorda,
è sotto la tua responsabilità... anche io, colei
che
dà corpo a Veròna, la strega che
lavorarerà per
te..." facendo un inchino come un uomo "che sarà il tuo cane
da
guardia... non dimenticarlo..."
Kianta entrò in camera dopo le venti di sera.
Varcata la soglia si ritrovò nel salottino la tv accesa, una
pizza con tranci mancanti, bottiglie di birra e Gask seduto a terra con
le spalle e le braccia contro la seduta.
Si voltò a guardarla, Kianta sospirò.
"Sei ancora qui... ma non eri con i tuoi uomini a fare casino e bere?"
"Fino a mezz'ora o tre quarti d'ora fa... "
"E... adesso che stai facendo?" gli chiese cambiandosi le scarpe dopo
però aver risvoltato le gambe dei pantaloni come faceva
sempre
prima di toglierli e metterli nell'armadio degli abiti
indossati, che
non andavano nel cestone e andavano lavati a parte. Diede uno sguardo
allo schermo e cambiò espressione.
"Sto guardando questa serie strana per imparare la lingua spagnola. I
ragazzi le usano per avere qualcosa di facile per capire meglio lo
spagnolo e lingue latine.."
"Lo so, fu Lia a mettere questa cosa senza sottotitoli..."
"Ah... Alcuni dicono di aver seguito i programmi per
bambini perchè il tedesco ad esempio gli impedisce di
pronunciare bene l'italiano, lo spagnolo e lingue simili. E quali altre
lingue dure dicevano?" alzando gli occhi per pensarci
"E... la segui con loro?" mettendosi a guardare le scene che si
susseguivano
"Ah! Questa no. Vogli odire, l'ho iniziata in queste sere che ti ho
aspettata. Ci metti un sacco a tornare..:"
"Cosa... sei il mio maggiordomo che tieni in conto le ore di entrata e
uscita? E immagino che tu abbia usato il mio, di bagno!"
"Eh... si, sono tornato con il metodo solito e ho preso la roba dalla
zona mia dell'armadio. Domani mattina come sempre prendo la roba sporca
e me la porto... ma stai tranquilla. Chiudo totalmente il water con il
coperchio sempre, uso le saponette e tovaglie gisute, uso le scarpe da
interno... come sempre, come vuoi tu!" mentre lei alzava le mani al
cielo chiedendo "Ehi,
siamo amici. Mi
hai detto che quando volevo potevo venire e dopo..."
"potevi venire... a fare una visita, come Jd, Milan, o i
ragazzi che..."
"Visita? Che siamo, amici di penna in città
diverse? Tu non vieni
mai da me, ma non significa che... Aspetta, Jd? Perchè Jd
viene
qua?"
"Cosa ti stupisci a fare?!? Siamo amici, viene le sere che vuole
passare del tempo con me e..."
"A far che..." fece lui protendendosi sulla seduta morbida come se
fosse nuova per lui
"Non lo so... a fare la pizza, botanica, gara di velocità di
Escargo prenotare due prostitute... ma secondo te che potrebbe venire a
fare?" guardandolo con le braccia
incrociate e la faccia da funerale
"COSA?"
"Non lo so... secondo te che ci viene a fare qui un amico?"
"..."
"... cosa..."
"non ho capito l'ultima parte..."
"Di cosa..."
"di cosa fate tu e lui quando viene qua... che significa gara di
velocità di lumache, perchè le escargo sono le
lumache...
e prenotate prostitute? Ok che sei per il sesso libero, ma..."
"MA PUO' ESSERE SECONDO TE?"
"OK..." fece lui, rimettendosi di fronte lo schermo "devo aver capito
male..."
"Perchè, tu cosa avresti capito?"
"QUando Jd viene qui? perchè siamo amici da un
pò, ma vengo..."
"tutte le sante sere, lo so... non me lo dire, tu non sai
cosè
la privacy, eh? Sopratutto quando neanche ti accorgi se ci sono e apri
la porta del bagno senza bussare o controllare..."
"Se tieni quasi sempre la luce con i funghi accessa...""
"E' colpa mia... non tua che ti sei fiondato qua e ci stai stagnante!"
"Che cè... da solo in camera mi annoio, gli altri si
ritirano nelle camerate... vengo qui!"
"Ma potresti andare da Jd appunto, Lubo, chiunque come fa Jd quando
viene!"
"E Milan? Viene..."
"QUasi mai, ovviamente, ci manca solo lui con la sua
criticità
snobbista pacchiana, che per lui è come essere da una
poveraccia, qui!
"Dai, non è poi così esagerato... non molto..."
"Lo conosci poco..."
"Cosa viene a fare qui?"
"Creiamo forchette...! A parlare, passare il tmepo insieme anche se
è venuto solo un paio di volte, ma quasi wsempre davo io da
lui..."
"mH..."
"Ha tutta l'ala... ne ha di spazxio per stare comodi..."
"..." fissando lo schermo
"perchè no nvai da lui proprio per questo?"
"...ok... allora, ti cambi e vieni?"
"te la stai seguendo appassionatamnete vedo..."
"Mah, mi hanno detto che è la migliore. Divertente, poco
banale, semplice da capire..."
"La cosa che mi fa ridere è che uomini, militari oltretutto,
grandi e grossi e cattivi, poi seguono con ardore non serie
qualunque
per imparare la lingua, ma telenovelas e soap opera... e poi si
lamentano delle donne...!Lia aveva proprio ragione..."
"Cosa... mi hanno detto che è la prima scelta per capire lo
spagnoloe le sue varianti... e che era meno sdoldinata delle altre..."
"non ci contare... Betty la Fea? una serie colombiana? Davvero? Ti
è stata consigliata
come la preferita...? Non oso immaginare la peggiore, allora..."
"Tu l'hai vista?"
"Si, si..." fece lei, andandosene verso la camera da letto. Ma con u
ntono strano. Gask rimase solo a mangiare ficnhè lei non
tornò con gli abiti da interno, come faceva sempre e col
broncio
che se lo misurava batteva ogni record.
"Che cè... che hai? Vuoi vedere altro?"
"No... non è per quello..." fece lei andando verso la
libreria prima della tv e rimettendo un libro sul suo spazio.
"Allora dimmi... perchè quella faccia come se ti fosse morto
un
furetto?" ricevendo la da lei un'occhiataccia "Senti, a proposito...
perchè davvero non ti prendi un furetto o un corgie che ti
piacciono tanto? Tre giorni fa in inghiterra non volevi schiodarti
dalla vetrina di un negozio di animali, mentre facevamo la
Raccolta,
borbottando triste che i furetti in vetrina erano tristi di faccia..
prenditene uno che ti faccia compagnia..."
"Io non prendo animali solo perchè io ho bisogno di
compagnia.
E' egoistico, anche perchè io sto sempre fuori e la povera
bestiola dovrebbe stare o qui tutto il giorno ad aspettarmi,
o non so
dove metterla... perchè se esce e la tengo da qualche parte
per
tenerla qui da me dovrei fargli il bagno ogni santo giorno al ritorno e
pulirgli bene le zampe! Il furetto non posso portarmelo dietro, non
è come un cane. Sebbene si possa addestrare, non
è un
cane. Dove me lo tengo, nelle tasche come i cagno-topini?"
"I cagno.... topini?" la fissò con la bocca aperta
"Si, quei sorci tremolanti che chiamano cani di piccola taglia. I
furetti sono meglio, ma dovrei tenermelo sempre infilato da qualche
parte e non è carino nei suoi confronti..."
"Mah, dipende dove..."
"Eh...?"
"Niente... e allora prenditi un corgie, visto che ti piacciono o quei
cani dell'etna, uno tuo..."
"Tu ce lo vedi un corgie ad arrancare...seguirmi sulle zampine, proprio
ine, per tutti
i miei affari? Arriverà di sera sgonfio come una zampogna..."
"Mph!" Gask evitò per un pelo di bere la birra mentre
rideva,
ripoggiandola "Ok, allora che devo dirti... se non prendi animali ci
sono io... o un pappagallo. Un gufo reale... "
"uccelloni qui dentro?"
"Parliamo di gufi... vero?"
"Certo che parliamo di gufi o volatili grossi! Qui dentro ce li vedi?
Per sgranchirsi le ali devasterebbero tutto. non è
così
grande! Queste mie stanze erano una degli ospiti più un'alra
più piccola che è ora il salottino. Ma come vedi
è
piccolo rispetto all'altra ala... quei bagarozzi di uccelloni si
sentirebbero come in gabbia...Nah, non ingabbio animali, non lo sono
neanche dove li teniamo..."
"Allora non pensarci e vieni, cè pure la pizza se non hai
mangiato..."
"mh..." guardando di soppiatto la televisione ma comportandosi come una
tigre in gabbia
"Che cè... perchè non ti siedi, che hai?"
"Niente... a che punto è Betty, lì, la brutta?"
"Ah, sono arrivato che lei è assistente del presidente e si
è amozionata, sia per questo che per la gentilezza
del suo capo
nel difenderla dalle prese in giro..."
"Mh..."
"Cosa..."
"Cosa...?"
"Che hai... o ti siedi o te ne vai là dentro. Che stai
lì
a gironzolare vicino il divano come se avessi paura. Non ti piace?
Cambio, eh?"
"...come ti pare, per ora, lì?"
"La storia? ... mah, sembra un pò qui da noi, nel senso che
persone di grandi capacità ma buttate giù dalla
società si riscattano con un'occasione..."
"Insomma..."
"Che vuoi dire? La protagonista è la più
preparata in
questo posto dove lavora. ma perchè è brutta per
tutti,
non vale niente. Allora per una volta dopo tempo trova qualcuno che le
da la possibilità di mettere a frutto le sue doti e la
ricompensa con la meritocrazia..."
"Ma tu hai capito la storia vera dietro questa serie?"
"Cioè?"
"Che è la versione femminile e più edulcorata del
concetto del gobbo di notre dame?"
"Che?"
Kianta rimase pochi passi prima del divano a guardare male le scene che
si susseguivano, mentre Gask la guardava senza capire che intendesse.
"Spiega, perchè io ho capito solo che lei finalmente mette a
frutto le sue doti con un capo che non guarda la...
bruttezza, e lei che
deve scalare la classe sociale contando su..."
"Ni... non è proprio così. E' una telenovela o
soap opera
come vuoi metterla. Qui riguarda oltre le capacità
professionali
il concetto dell'amore, della realizzione dei sogni d'amori e simili.
Quelle cose lì..." con un gesto della mano come per indicare
che
andassero gettati via
"Ho visto che lei stravede per il suo capo ma..."
"E' questo il concetto di questa serie. Portare Betty a trovare l'amore
che sente per il suo capo... Insomma il classico felici e contenti
delle favole!...la cosa schifosa è quello che avviene prima,
però. Quello che fanno quei due caproni merdosi... Se io
dicessi
, qualcuno potrebbe dire che la madre
di
Armando, ora mi pare che si chiami così lui, sia una donna
educata, sofisticata, a modo, che con Beatrice si rivolge... con
rispetto. E non è carino dire cose del genre contro di lei.
Peccato che dimenticano che quella stessa donna con... marcella si
chiama? insomma, la fidanzata di lui, il bombolone pompato del capo,
parla e sparla di beatrice come fosse una di scarso valore e livello
e... solo per la bruttezza! Quindi anche lei on è esente dal
giudizio! La cosa penosa è però cosa le fanno..."
"E mi sembra che non ti piaccia! NOn ci sono arrivato... qua parliamo
di spoiler..."
"Cosa le fanno è orribile..." fece lei con la vocina
depressa e
facendo con il piede dei semicerchi, con gli occhi sul pavimento "ne ho
viste di cose da quando sono sveglia, ma quando all'inizio pure io per
prender econfidenza con le lingue ho visto questa serie, non
ho dormito quasi per due giorni. perchè in quei giorni oltre
questa serie per la prima volta ho visto la vera faccia del mondo.
Avevo da poco accettato di aiutare Milan, ma mi aveva fatto fare solo
comparsa di presenza e interazione come... come qui! Insomma, non
sapevo dell'altra faccia degli esseri umani. mentre vedevo questa
serie, con cosa quei due delinquenti le facevano come fosse
un
oggetto o un cagnolino a cui fare giochini...sono entrata nella sala
della sezione Web e..."
"..e...?"
"... niente, lascia stare.... comunque, della banda delle racchie, che
ne dici?"
"Il gruppetto di amiche di Beatrice? Simpatiche..."
"Come simpatiche? Quelle arpie? Quelle profittatrici che dicono cornuta
alla bionda finta? Volgari, grezze, pazze, maleducate,
sgarbate, rozze, impiccione, senza ritegno per la privacy...
non
capiscono i modi di fare, non importa la classe sociale, loro sono una
vergogna eppure sono amate... io non capisco. E marcella e la madre di
Armando, che gentaglia. Si sentono superiori e giudicano solo l'aspetto
e se ti trovano come se fossi qualcosa che vale
meno. La
madre di Beatrice e il padre di Armando sono le uniche persone corrette
e giuste di tutti quanti, tutti, che sono Signori in confronto..."
"A me le racchie piacciono, sono divertenti..."
"... invece la Signora Caterina è l'unica mente genuina dopo
il
padre di lui e la madre di lei che vale rispetto, la terza persona che
vale. ...non valuta l'aspetto, osserva la gente, prima di giudicare
analizza e ascolta, non fa come tutti anche nella realtà di
etichettare dal primo incontro da una singola cosa..." parlando con
tristezza "...se fosse esistita qualcuna o qualcuno maschio
come
lei nella vita di Lia... si sarebbe risollevata con un briciolo di
sicurezza, che qualcuno alal fine le ha donato... e non
sarebbe accaduto
niente..."
"Se fosse così, tu però non esisteresti..." fece
lui
guardandola come per rimproverarla, ricevendo un'occhiata dura
"..." tornando a fissare lo schermo, stringendo però i denti
"Io non l'ho uccisa..."
"Che vuoi dire..." fece lui voltandosi dallo schermo sorpreso
"...per Milan la mia esistenza uccide Lia. Se io sono sveglia ed
esisto,
e sono per molte cose diversa da Lei, io cancello l'esistenza stessa di
Lia. Per lui una medaglia non ha una faccia con me e l'altra con Lei,
ma la medaglia ha una faccia con Veròna e altre
personalità minori che sono ispirate da Lei, e l'altra siamo
o
io o Lei. Se ci sono io, Lia non può esistere e quindi se io
esisto come Kianta, sia come nome che mi definisce che io come
Coscienza, Lei finisce perduta come una stella. Rimane la luce nelle
cose rimaste ma lei non cè più... mentre Dorde
afferma
che una persona è lei e basta per via dell'anima, quidni io
sono
Lia volente o nolente, Milan è più distante... da
questo
concetto. Pure lui pensa che io sia diversa da Lia ma afferma che con
la sua morte ha scambiato una vita con una vita, e quindi
esisto
io. E che questo mondo potrebbe essere l'unico degli esistenti
sovrapposti in cui Io come Kianta esisto mentre l'altra è
stata
morta e sepolta dalle pagine della storia...
finchè io avrò la mia Personalità e
sarò
ciò, lei non potrà esistere a sua volta come
Personalità..."
"E tu pensi che te en faccia una colpa?"
"No, ho sempre l'impressione come con Jd che sperino che mi ricordi...
perchè lei torni... ma mi spiace per loro, ci sono io..."
"Sono contento che dall'altra volta che abbiamo discusso all'anfiteatro
per isnegnarti qualcosa di quello che so, ti sia decisa a mantenere la
tua definizione di Personalità, invece di non
sapere se
accontentare chi ti sta più vicino nell'agire come
vorrebbero..."
"Come faceva lei..." fece lei piccata
"... invece che te stessa... ecco, infatti. Quindi..."
"E cosa ne pensi di cosa fanno Armando e il suo amichetto a
Beatrice...?" fece lei talgiando corto il dialogo
"Ancora non lo so... so solo che la prendono in giro dietro ma il capo
alla fine la tratta con rispetto...perchè non vuoi parlare
della
cosa?"
"..."
"Ok, non ti va... cosa hanno fatto a Beatrice... tu sei una eprsona che
non vede differenze tra la gente. bella o brutta, bassa o alta, chiara
o scura o altre differenze... non ne vedi che differenziano da
categorizzare, quindi per te Beatrice e le racchie non sono racchie,
sono persone come le altre, anche se vestite male..."
"Quello che dicono queste storie è stupido... ti fanno
sempre
capire che tutti i brutti in queste cose sono solo vestiti male e senza
curarsi... ma ecco che se arriva qualcuno come la signora Caterina,
magia e miracolo, diventano gnocche, come in questo
caso, superiore alla
bionda finta e Marcella... loro a confronto sono brutte eh!?... ma la
realtà non è così! Ci sono persone che
possono
andare da un bravo parrucchiere, negozio di abiti ocn una commessa che
ti sa aiutare, cure varie... ma non sempre si può fare
miracoli
come in quel modo.... mentre quello che fanno quelle due merde a lei,
è come prendere una persona e pestarla sotto i piedi con le
scarpe piene di cacca di cane... uguale. Non vali. Non sei niente. Sei
uguale alla penna che usavano per scrivere... stessa cosa. Da usare...
senza calcolare che è una persona, che stai calpestando
tutto
ciò che è, che la offendi e tratti da schifo
anche se ti
è superiore come persone e intellettualmente...
perchè
alla fine questo è, lei li supera tutti in testa che se
valesse
più la meritocrazia, lei sarebbe stata due classi
sopra loro. E'
questo... e cosa le fanno..." fece scuotendo la testa con l'ultima
frase.
"... lei però non pensava niente di male, era sicura di
essere
amata. Ha sbagliato, però per lei era un sogno, e..." ma la
seguì con la coda dell'occhio per vederla andare nel
mobiletto
dopo "...che... stai fancendo?"
La vide con un broncio depresso, con una bottiglia con un bicchiere in
mano, recandosi poi in camera.
"Dove vai?" le chiese ma lei chiuse la porta girevole dividendo le sue
parti come a tenerlo fuori.
Si affacciò nella camera da letto voltando un pò
la porta
e la vide con la finestra espansa, al centro, come faceva sempre quando
non dormiva.
"Che hai?"
"..."
"Ehi..."
"..." la vide bere un bicchiere di qualcosa
"Che ti succede, perchè..."
"Non ti stavi guardando la serie?" fece lei, con un tono lamentoso
"Si, ma se ti comporti così..."
"...cosa vuoi..." quasi piagnucolando
"sapere perchè hai preso quella bottiglia e ti sei chiusa
qui"
".. cosa vuoi...? Il mondo è uno schifo e io voglio starmene
per i fatti miei... non hai altro da fare?"
"Quando sei così, fai così?"... rivedendola bere
"intendo
startene lì a trangugiare non so bene cosa, in solitudine,
al
buio se non per quella lampada con i funghi..."
"NON HO VOGLIA DI NIENTE, VOGLIO STARMENE TRA ME E ME A PENSARE...
QUALCOSA NON VA?" sbottò voltando solo il mento verso la
spalla
"Quale parte dei nostri discorsi ti ha messa di malumore...?" guardando
lo scenario fuori
"..."
"Giochiamo a indovina cosa?"
"..."
"non hai alzato la temperatura? fa un pochino freddo rispetto a quando
siamo usciti per l'anfiteatro..."
"Sto bene così..." versando il liquido dalla bottiglia al
bicchiere.
Gask prese una coperta dalla parte alta all'interno dell'armadio di
fronte il letto, che lei non usava a letto ma proprio sul divano o a
terra e glielo mise sulle spalle.
"Cosa cè che non va?"
"...MMMHHH" si lamentò lei, prendendo un lenbo della coperta
e giradonsela intorno strettamente con un lamento gutturale.
"Ti... ti stai arrotolando come un sushi..." fece lui ridacchiando ma
la tensione nell'aria non era cambiata "mi vuoi dire che ti succede?"
"Il mondo fa schifo. Le persone fanno schifo..."
"Parli della serie?" restando con gli occhi al panorama
"usare le persone per i propri fini.... usare il sesso come mezzo per
le proprio schifezze... prendere in giro una persona con i loro
sentimenti, io non posso capire, ma mi fa rabbia sapere che quello che
quelle due merde fanno a Beatrice accade ogni giorno... come l'avevano
etichettata solo per l'aspetto e quindi declassata a niente... vederla
solo come vagina con le gambe che serviva loro per i loro traffici... e
queste cose accadono realmente..."
"lo sappiamo, lavoriamo per fermare queste cose... dicosa ti turbi? Lo
vedi ogni giorno..."
"..." allungando un braccio dal rollino che aveva creato con la coperta
e dalla cui somminità usciva solo una perte di testa
"Ma cosè che bevi?"
"... la nostra sprite..."
"Ah, quella trasparente con le bollicine che imita la bevanda di
fabbrica... aspetta con cosa è dolcificata? Lo zucchero? Il
miele. ... La stevia. ...
Lo sciroppo di malto. ... Lo sciroppo d'acero. ... Lo sciroppo d'agave.
... Il fruttosio puro. ...I dolcificanti artificiali ipocalorici? ogni
volta con tutta questa roba che usiamo per scopi diversi lo dimentico"
"Sciroppo d'acero, ma questa la fanno solo per me con la stevia..."
"Ah, quindi anche senza calorie... almeno è buona? bevi solo
questo?"
"Decente... è allungata con birra..."
"Hai fatto un mix di sprite nostra con la nosta birra? Ma che roba
è?"
"Lia beveva solo vino frizzante e solo nelle feste o con Milan per
brindare champagne o spumante, niente altro... io questo. Problemi?"
"No, è che..." guardando fuori, ma si fermò
perchè la sentiva lamentarsi, per poi capire che forse
piangeva
"Cosa cè, perchè piangi?"
"Non sto piangendo..." ma piagnucolando con sbalzi di tono "il mondo
è uno schifo..."
"Sei tornata così, vero? La serie che vedevo ti ha solo
messa Ko... confermi?"
"... UUUHHHHH"
"Cosa è accaduto?"
"..." respinrando strano solo perchè cercava di non p
iangere
"usavano ragazzine per i loro traffici sessuali, ragazzine normali
sfruttate e trattate come facevano quei due con Beatrice... usate come
oggetti... e pi allo stesso tempo Gazzar ha gestito un gruppo che ha
sgominato un traffico di ragazze da america latina, da cina e arabia, i
profughi che scappano anche sui barconi, per usarle per lo stesso fine.
Solo che queste ultime sono oggetti in tutto e per tutto, le altre
ragazze di un paese di primo o quasi primo mondo che sono prese in giro
e poi raggirate o minacciate perchè facciano come
vogliono...
solo per lo schifo di sesso per i clienti e i soldi di quella feccia...
"
"lo so, è dura lavorare a questo..."
"io ci sono finita dentro per Milan... ho capito come era la questione
il giorno che sono entrata in sala web e ho visto i monitor mentre
Alaric e i lsuo gruppo terminava l'incarico. E mi ha detto ... ed è stato così che ho capito cosa
cèra
davvero nella realtà. Ho aiutato Milan sostituendo Lei una
settimana dopo essermi svegliata, perchè aveva bisogno e
volevo
fare qualcosa di
buono come diceva lui e quattro giorni dopo, entro in quella sala e
vedo le scene classiche che ormai conosciamo per il loro lavoro. E ogni
giorno da quel momento, vedo le persone che sembrano come il bestiame
che le associazioni animaliste condividono di oscenità e
orrori
anti umanità. La stessa cosa. Orrore. Persone usate e
spremute
finchè possibile, corpi di persone messi a disposizione per
chi
paga, come se si scambiassero o vendessero non so...
sigarette,
carte
pokemon o altro... quando ho imparato lo spagnolo ho visto quella
serie, poco dopo cosa Alaric mi ha detto, e ho visto cosa
accadeva a
Beatrice... e ho odiato quella cosa ancora più di prima. Poi
lessi i resoconti di Lia dove raccontava di missioni e icnarichi che
aveva seguito, cosa aveva visto con i suoi occhi e e Rò..
"..."
"e ogni cosa da quando mi impuntai per fare anche io la Raccolta,
vedere il mondo di fuori.... ho visto tanta gente come
lei, da brutta a considerata niente nonostante la testa e la bravura ma
povera, che non è finita come lei. Beatrice vive il sogno
classico che tutti dicono che riesci, se sogni riesci... non
è
vero. La bellezza non arriva così come con Beatrice. Non
esiste
sempre qualcuno come CAterina con Beatrice. Non esiste che niente
diventi il sogno d'amore di un coglione... lei doveva mandarlo a quel
paese, anche non sposarsi, ma farlo distruggere fino alla sua
morte col fatto
che non sarebbe più stata sua... invece no, amore vero,
amore
puro di sto cazzo, sempre col sesso, e figli di
mezzo e il suo sogno si
è materializzato. non esiste per tutti e con tutti, diceva
sempre Lia. Scrive sempre che di mille persone solo una trentina
riusciva, se andva bene, e non se lo inventava, ma dati alla
mano, che
riceviamo giornalmente sulle persone. Ormai con internet e i social e
tutto quando è facile vedere e seguire le persone di
qualuqnue
ceto sociale e vedere la stima di come sono le vite vere... Armando
doveva morire da solo come un cane pressato dallo schifo che era, altro
che guadagnarsi il perdono e la donna che diceva di amare... facile
così! Altro che sogno realizzato, lei doveva dire
..."
Gask rise ma capì che lei non faceva lo stesso per la
battuta.
"... ho visto le facce e le foto, i video, le cose che facevano fare a
quelle donne, sia quelle solo minacciate che quelle prese dal loro
paese, comprate e vendute a chiunque... in che condizioni
fisiche, in
ogni parte, erano e quanto dovessero lavorare lo stesso,
mezze
nude con
la neve... e non riesco a stare tranquilla chiedendomi come si vive in
quel modo... come si possa continuare a sopravvivere in quel modo e
come Lia si dannasse per una vita non sua, e sarebbe stata
felice
nel
lasciare a quelle stesse persone considerate oggetti,
ciò
che
aveva, perchè vivessero e fossero Persone in una vita
decente.
Non era molto ciò che aveva, ma rispetto a come erano tutte
quelle da quando lei arrivò qui a ora..., sarebbero state
come
principesse a confronto... e non riesco a capacitarmi di come si possa
usare una persona a quel modo... "
"pensa positivo, adesso sei amareggiata per cosa è accaduto
oggi, ma sei una persona che vede il bicchiere mezzo pieno, pensa a
come le abbiamo aiutate e salvate e domani, e dopodomani e poi cosa
faremo per gli altri... Oggi Fester in una missione è
tornato in
un centro dei nostri di aiuto per senzatetto e drogati e ha trovato gli
stessi che aveva portato là, molto... molto meglio. Ed era
così contento! E cèrano persone che portavano
aiuti per
varie cose per..."
Gask non finì di descrivere le notizie che la
sentì
ululare da sotto la coperta, arrotolata come un tronchetto di natale al
cioccolato. Le veedva solo la cima della testa e il movimento mentre si
dimenava all'interno.
"Se ululi ancora più forte i lupi della montagna che ci
vengono
a trovare ti sentono e corrono, eh?" fece lui per smorzare la cosa, ma
non servì a niente. Quando cèra un atto gentile
diqualcuno per qualcun altro, le partiva il pianto.
Così. Era
già capitato varie volte che qualcuno facesse un gesto di
umanità,
gentilezza, amicizia, fratellanza umanadi fronte a lei...e che vlei se
ne stesse da parte
cercando di non piangere o da quando erano amici, la trovava a
piagnucolare con tanto di lacrime. Non sapeva perchè, ma le
accadeva solo per quelle situazioni. Neanche in scene orribili prima o
dopo missioni, se moriva qualcuno che era una vittima e non potevano
farci nulla. Le dispiaceva, ne stava male ma non piangeva. Se
cèra un gesto gentile di qualcuno senza e non mostrando di
volere niente in cambio, partiva con l'ululo solitario.
E si dimenava in quel rotolo che pareva un tappetto arrotolato e messo
in piedi che si piegava in due verso un lato afflosciato, per poi
drizzarsi e rifare l ostesso in posizioni diverse.
Ah, no, pensò. Cèra anche la questione
stranissima che
quando lei andava in bagno, piangeva. La prima settimana non sapeva i
suoi orari e finiva sempre per entrar ein bagno trafelato per cambiarsi
mentre lei si asciugava
o era in procinto di fare la doccia ed era nuda, e l'aveva odiato, ma
lui semplicemente faceva veloceper cambiarsi e mettersi gli abiti da
interno come faceva lei.
QUalche volta gl iera capitato di aprire la
porta, constatando che molte volte si osservava allo specchio o si
vestiva e l ofaceva in silenzio senza nessun rumore di sorta, e
trovarla con le guance rigate di lacrime. Una, due, tre volte e alla
fine dopo aver rischiato l'ennesimo oggetto tirato addosso e un
cazziatone di , cosa che lui inizio a
fare come
d'abitudine, le chiese perchè piangesse sempre in bagno. E
lei
dopo averlo fissato stranita, gli disse solo che era andata in bagno.
Tutto qua. Alla fine si era fatto spiegare che così come per
Lia che per lei, se andava in bagno non importava a fare cosa, le
scendevano giù le lacrime senza motivo, accadeva. Le
lacrimavano
gli occhi,due o tre rigature e niente, diceva solo . E lui la prendeva in giro bonariamente,
perchè lo trovava stranissimo ma a quanto pare era vero.
Alcuni
avevano i lacromini in quelle circostanze e neanche se ne accorgevano.
ma
in quel caso le lacrime era da un suo sentimento, solo che no ncapiva
come definire il piagnucolare con versi gutturali o ululanti come una
bimba timida, per qualcosa di gentile e umano fatto per altri.
"Dai, smettila di piangere e di fare il sushi..." le fec e, prendendo
uno dei libri dal leggere dal comodino, sedendosi
in modo che lei fosse con la schiena contro i lsuo petto e le gambe di
lato, stringendola con le braccia
"Cosa fai!!?! Cosa Tocchi? Non voglio essere toccata! AHH!"
"E stai calma! Vuoi che legga il nuovo libro di...brendon sanderson?"
fece dopo ave r letto il nome sulla copertina "vuoi che passi del tempo
con te leggendoti il nuovo libro? Mi va bene anche rileggere Mistborn
che ti piace tanto, ma non fare la terrorizzata se mi metto
così. O me ne vado.."
"UUUUHHH"
"Me ne vado, eh? Ti avevo detto che era tempo che tu restassi te stessa
invece di accontentare chi ti chiede di essere più...
pacata!
Agire da te. Essere te. Fare come TE. Queste cose ti fanno stare male?
Cosè che faceva quella prima di te in questi casi?"
".... parli della schiavitù sia lavorativa che sessuale?"
"anche.... tutto ciò che sentiva come peso da non poter
sopportare..."
"Faceva le pièce teatrali..."
"Quindi mutava tutto ciò che provava in qualcosa che la
facesse
sfogare, che riversava il male che provava come umana su chi aveva
rovinato quel'umanità dagli altri in uno spettacolo da
ricordare..."
"Una Feten.. si. La faceva all'inizio con i Neri... ma poi lo
riservò a stupratori, pedofili, gente che abusava delle
donne in
varie maniere rendendo però a loro cosa avevano fatto e alla
fine alcuni dsi loro si ritrovavano con gli stessi problemi dei
prigionieri statunitensi che le agenzie governative segregavano per
averli in custodia e interrogarli. E se si rifiutavano di mangiare,
loro eseguivano la tecnica dell'alimentazione forzata inversa..."
"Si, non mi ci fare pensare... non credevo che esistesse questa tecnica
di tubi e altri posti al posto della bocca... poerò lei non
lo
ha mai fatto..."
"no, nelle Feten ha sempre ridato ciò che loro avevano fatto
agl
ialtri e... Milan dice che era anche un modo per scacciare la sua paura
per quello e l'ansia che le veniva a ogni ricordo di Rò e
l'incertezza che qualcuno potesse toccarla. E così era come
esorcizzare quella paura dando il giudizio e assistendo alla pena...
così facciamo adesso. Osservare la decisione e il giudizio
dati,
pure che fa schifo... è una sorta di punizione per noi.
Perchè..."
"A te non piace il sangue e la sua puzza...per sempre fai sempre aerare
le stanze se e quando potrebbe scorrerne un pò e non accetti
nel
Cerchio e le giostre colpi seri o pericolosi..."
"non ho paura del sangue o di vederlo o di causarne l'uscita, se
cè un motivo io non ho paura di far provare dolore. Ma non
che
duri come nelle cerimonie e si senta nell'aria... e non mi piace che
loro, che sono fratelli e membri della Comune, si pestino
come
adorino così tanta da finire Ko per ferite gravie,
commozioni
cerebrali e danni al volto. Lo sai... e comunque, Tranne le volte che
lei si divertiva a impersonare Veròna qui o nelle
Torri,
dove compariva anche Milan, e quiindi si divertivano insieme fino a
ridere come due scemi, di solito Milan nei suoi scritti è
smepre
più calmo, padrone della situzione, quasi rigido e severo.
Non
ama molto queste sue pièce teatrali e anzi le trova
troppo...
troppo esagerate anche... quasi come s enon fossero per lui o il loro
prendere in giro la gente con la Strega non fosse troppo per lui... e
invece rare volte sono come il Milan che conosco... Da un lato
cè un Milan che le dice di dare corpo ai suoi incubi, come
se...
fosse un consiglio, un incitamento ad usare la mente più che
le
azioni dirette. Altre volte è come il Milan per i prank con
i
quadri e le apparizioni della Strega. Giocoso, più pronto ad
agguati e prendere per i fondelli come faceva Lia le prede... Da quando
mi sono svegliata ho sempre visto il Milan quasi giocherellone e
infantile che quelo più composto e fermo. POche volte mi ha
detto le solite frasi come . Quante volte me lo ha
detto
in questi mesi? Una manciata e di solito quando lo fa... sembra quasi
come se qualcoa gli abbia cambiato l'umore e fosse l'opposto di quello
che conoscono. Come il mIlan che è pure tuo fratello, con
cui
siete usciti e avete fatto giri nel tempo libero..."
"SI, Milan sa essere entusiasta a un livello molto giovanile a volte,
quando non è nei panni del Leader... ma io non l'ho mai
visto
nella veste di come lo descrivi, serio, o come lo descrive
Lia..."
"E' così, me ne sono accorta. E se Milan di solito
nell'ufficio
o nei salotti fuma quel suo sigaro, quando è serio non
ha
mai quella rimanenza dell'odore addosso... immagino che fare il Leader
sia, mh, faticoso... da cambiare tanto... comunque fu Milan nei suoi
momenti di durezza ad accettare che lei esorcizzasse le sue paure in
quelle bravate o pièce o Feten in base a cosa si inventava.
Lia
diceva smepre che da quella volta in casa di Rò ne era
uscita
così terrorizzata che nel ricordare, nelvedere cose come
accade
a Beatrice nella serie, nei film, o nella dura realtà che
vedeva
con le loro missioni e incarichi... se ne usciva col sentirsi raggelata
sul posto, come se gelo le scorresse sulla pelle, le mancasse l'aria e
nei casi gravi in cui le immagini le restavano nella mente, sentiva il
bisogno di piangere per l'orrore e la paura che quello che portava...
Non ne voleva sentire parlare o pensare che quello che vedeva su
ragazze o donne potesse capitare a lei. Odiava la vicinanza di
qualunque uomo, dormiva con armi sotto il cuscino o in alcune parti di
letto e comodino, sebbene alla fine si era ni parte tranquillizzata.
Milan le aveva giurato che per l'Accordo nulla sarebbe successo in
nessun caso su di lei, ma questo non la calmava. Dice sempre nei
resoconti, come testimonianza tipo cosa psicologica o simili, che
Rò non solo non ha mai capito i suoi malesseri ma il suo
aggredirla, dirle certe cose e come la trattò l'ultimo
giorno
che si videro... Come lei rimase male, dentro, quando tentava di
abbracciarla e farla spogliare e lei si ritrovò a urlargli
fermo!, in un angolo della stanza con una o due ottave sopra. Non si
era resa conto di quei pochi attimi, era come se si fosse quasi...
risvegliata standogli lontana e come lui si fosse arrabbiato tanto da
dirle che era cambiata. Cambiata! Quante volte lei ripete quella parola
ma con astio. Lei non era cambiata, era solo uscita male da una mezza
esperienza che le aveva peggiorato tutto, le aveva fatto odiare tutto e
venir la paura di subire qualcosa di cui aveva paura. E lui l'aveva
rimproverata! Da quel giorno iniziò ad avere terrore di
essere
toccata, di fare di nuovo qualcosa che non voleva, di finire come tante
che scrivevano online che per i doveri dovevano farsi fare roba... lei
non riusciva e l'ansia nei peggiori dei casi le causava crisi di
pianto. E quando la prima volta sfogò tutto quanto contro
dei
ragazzi che facevano lo schifo sulle ragazze, sia ubriache che non...
iniziò il momento di rivoltare il calzino, disse, e quindi
se
non possono subire cosa subiscono le donne, rivoltiamo anche noi la
situazione ma facendo provare loro ciò che fanno... E
raccattò militare con la mente problematica, persone che
volevano guarire dai loro problemi ma non riuscivano e tanta gente che
la società tendeva non ad aiutare ma a buttare nella
spazzatura
e diede loro dei compiti. Avrebbero lavorato sfogandosi nei loro
problemi solo quando lo diceva lei e che per loro quei momenti
sarebbero state la Feten che li avrebbe ricaricati con cosa gli
serviva... Torque, Cinq, tutti quelli che sono pronti a picchiare,
abusare per sfogare i loro istinti a causa della loro vita, lo fanno ma
entro cinque fasi e non oltre, su chi merita di peggio ma va bene
l'esperienza che rimane come marchiata a fuoco dentro di loro.
Abusatori vengono abusati. UOmoni o ragazzi che vedono altri o donne
come solo carne da usare e buttare via, che subiscano lo stesso. Non ci
sarà pertugio che non conoscerà il terrore,
diceva, come
hanno fatto con quelle persone. Grazie alle IA e le proiezioni,
mostrare cose false ovvio, ma che sembravano reali dei loro familiari
chiedendo . Era una delle frasi per darsi un
tono,
sai, però quanto li ha fatto piangere poi... prima loro
ridevano
delle loro vittime e le loro reazioni... poi, non risero
più...
e anche io non riesco a reggere a cosa devo vedere del vero
volto
del mondo. Quei siti dove mettono foto di ex, di donne in generale, di
ogni età, che... lo schifo che ho visto nella sezione web e
poi...Quanto si lamentava prendendo quella serie, Beatrice la cozza, di
aver voluto una guida di vita come la madre di beatrice o il padre di
Armando, un pò come genitori ma con cui si poteva parlare,
ascoltavano e... e poi..."
"Non ci pensare. Niente Beatrice la cozza. Vediamo un pò
questo libro nuovo.. si chiama Firefight... è appena uscito,
sei sicura di volerlo leggere in origiinale e non in altre lingue per
rispolverarle? E questo autore comè?"
"A Lia piaceva Jordan e la sua ruota del tempo, raccontava di una volta
che aveva postato quela pietra rossa delle Aes Sedai e Phib che diceva
>dove l'hai presa, è la pietra che cerchiamo>
e lei pre
prenedrlo in giro ... non so
che
significhi menga, ma da sempre adora quei libri e Sanderson
è
stato non suo per così
dire, ma è da lui che ha preso ispirazione
e
l'amore per il fantasy e ha avuto pure l'onore di finire
l'opera del suo Maestro quando è morto per malattia... che
peccato, la ruota del tempo mi è piaciuta molto. E
così
mistborn anche se come in altre sue opere, cè sempre di
mezzo
l'amore, il sesso, i legami fisici... che palle!"
"SI, si... ma ora non pensare a niente... e liberati un pò,
sei
stretta in quella coperta che
non ti escono neanche le braccia per i giri... i sushi sono
più
rilassati" ridendo,continuò allungando le braccia intorno a
lei
per mettere il libro davanti a loro ma lei fece storie
perchè
non voleva essere abbracciata, così si limitò a
tenerla
infagottata tra le sue gambe ma senza stringerla con le braccia,
iniziando a leggere poggiando il libro sul tappeto,
finchè
non la sentì mugugnare metnre
la coperta arrotolata si muoveva di lato, destra e sinistra "Come...
ah, non sei un sushi ma un
cannolo? Allora fai la ricotta ed esci fuori..." ridendo mentre lei si
lamentava di più da sotto la coperta
Un anno e quasi sei mesi
prima
"E' per questo che siamo qui. per una decisione che ho preso..."
"Qualcosa come il tuo odio viscerale per gli allarmi comuni?" fece Lia
con mezzo soriso e sguardo monello verso Milan, che sorrise a sua
volta sempre consapevole che questa cosa l'avrebbe seguito. lei gli
ricordava sempre certe cose perchè fosse sicuro delle sue
decizioni, ma lo faceva con amicizia e gentilezza, dialogo e confronto.
Ricòrdò anche le volte in cui lei diceva
, riferito alla sua
famiglia in primis, oltre tutta la gente che l'aveva
rovinata, ove per
loro aprire un discorso, appunto discutere, confrontarsi per litigio e
scornamento era solo per aver ragione. Per loro era questo,
non importava quanto
gli si dicesse ascoltami e capisci, era vangelo cosa avevano
creduto di capire, sbagliando, e se lei voleva discutere come fare o
gestire certe cose in un modo diverso e vedere quale fosse adeguato a
loro, loro trovavano offensivo, rivoltando la discussione in uno
sproloquio in cui la accusavano di tutto, la schrifavano asprramente
facendola sentire uno schifo, maleducata e altre cose. Ma non era
così, le discussione qualche volte potevano essere animate
ma
per l'argomento che era interessante, grosso...
"Queste cose me le rinfaccerai sempre?"
"Mh"... fece lei "No, non sempre. Solo che ancora adesso dopo qualche
tempo, rido alla tua faccia seria e infastidita dove decidi
che no,
ninete allarmi comuni spacca-timpani. Si a suoni migliori e che
comprendiamo solo noi. Sviare, ingannare, trarre in depistaggio gli
esterni..." fece lei con le braccia conserte sorridendo come fosse
divertente
"Esatto" fece lui indicandola con un indice, facendola aggrottare le
sopracciglia e guardarlo al oslito inclinando la testa su una spalla
"Ecco cosa faremo. Cosa si aspetta sempre uno spacciatore, allibratore,
strozzino, delinquente in generale ma non di strada, il pesce piccolo,
ma quello grande che mangia gli altri?"
"...il mal di pancia visto i soggetti?" fece lei con un gran sorrisone,
venendo guardata da Milan come per dire
"ok, calmo, scherzavo... solitamente poliziotti in borghese, sotto
copertuna, pattuglie in strada, controlli a telefoni e altro mezzo
digitale e connesso a internet, gente alle calcagna..."
"Brava! Stanno con guardie del corpo con orecchie e occhi vigili, si
mostrano se sanno che la zona è sicura o cercando di non
mostrare i loro traffici, controllano per bene le perosne con cui
trattano e se sono un pericolo e minacciano perchè
obbediscano.
Si sentono superiori ma devono fare attenzione... a polizia, agenti di
varie agenzie..."
"Ok, cosa vuoi dirci..." fece Jd che con gli altri Veterani e Vecchi,
stava intorno al tavolo di discussione a guardarlo.
"Semplice. Qualè uno dei nostri motti sui nostri operati che
non farci intercettare, scoprire e via dicendo?"
"Lo so io..." fece Lubo ridendo "riprendiamo azioni e tipologie di
comunicazioni e azioni del passato ormai ritenute in disuso,
perchè ormai la gente è incapace di sapere e
riconoscere
le cose. Anche i computer stanno per essere dimenticati, vedi Lia. Il
giorno prima di incontrarla all'ufficio del lavoro,
l'impiegata le ha
riso letteralmente in faccia perchè non poteva usare gli
smartphone come gli altri per il dolore a mani e dita , e non usava una
app di messaggistica molto famosa e che le chiese
facendola
mortificare anche se la qauestione era di salute..."
"Quella laida..." fece Lia per poi zittirsi vedendo Milan guardarla
male, per non dire cose offensive che seppur meritasse,
nonostante il
suo lavoro di aiuto e vicinanza alle persone, non gli piacevano
"Smettila di guardarmi così. Una soggetta, perchè
a quel
punto non sei una persona, che stai facendo un documento a una persona
che ti dice che per malattia ha grossi problemi... e per chiedere di
mandarle dopo roba su quell'app per completare una cosa, ride e mi
guarda come fossi una idiota.... andiamo, seriamente? Mi era successa
la stessa cosa l'anno scorso e lo trovo vergognoso,
perchè questa
feccia non ha empatia e a quanto pare non sa cosa significa soffrire. E
ora guarda un pò, per cosa sanno usare i nuovi cellulari?
Non
per cose serie, studiare con l'era di internet che condivide tante
cose... no, aggiornarsi come nel mio paese se davvero quel cantante rap
davvero ha conosciuto per quel collare del cane quell'imprenditrice,
blogger e designer italiana e se escono. Che utilizzo futuristico della
tecnologia per sfottere me, che avevo dolore da bloccarmi i
movimenti!"
con odio
"...comunque..." fece Lubo "con i nuovi telefoni la gente ha smesso di
imparare ad usare i computer, si è buttata letteralmente su
questi per girare su internet e tante cose, si sno applicati da
linguaggi di programmazione per pc a quelli degli smartphone. Quindi
molti lavori, contatti con il pubblico e ogni interazione
sociale
dal duemilaquattro ad oggi si è letteralmente spostata
online.
Molti mestieri di fatto sono spariti, continuati solo dai cosidetti
a conocerli ed eseguirli. Perchè con
l'industrializzazione non nel paese stesso ma in paesi con contratti
più bassi, anche più della
metà verso i lavoratori
abiti, scarpe, articoli di varia natura, non solo erano trovabili in
grosse quantità ma anche a prezzi molto più
bassi..."
"Ma di scarsa qualità. E' questo che io non comprendo, la
gente
come i miei preferivano pagare esempio un euro contro dieci, anche dopo
miei avvisi che era meglio spendere prima qualcosa in più
che
dover avere problemi e ricomprare sempre la stessa cosa. E avevo
ragione. NOn puoi pagare l'ipotetico prezzo x pensando di aver fatto
l'affare,
se è chiaro che è fatto con materiali scarsi e
ti durerà niente, contro uno pagato un pò di
più
ma non necessiterà di manodopera, controllo, danni per
più tempo... io sono sempre stata per l'avviso che
è meglio pagare Y invece di X, ma paghi una volta
per tot
tempo
esempio due anni, che prendere quello più economico
possibile e
già dopo qualche mese trovarsi con lo schifo e dover
ricomprare.
Lì non risparmi per niente. Peggio se per aggiustare quella
stessa cosa e non ricomprarla devi sempre trovare ricambi, scotch
perchè poi facevano loro... oh, lo so bene questo pensiero
malato e cretino del risparmio su tutto, come per la
rubinetteria
di
casa, dove comprati a X e dopo un paio di mesi perdeva acqua a rivoli
da tutte le parti, con ingente danno alla fine. Acqua perduta
significa
tanto. ma no, offesa e cazziata perchè mi
permettevo di
aprir
bocca quando basta comprare un oggetto a Y o dieci euro come volete, e
sapere che sarà migliore da durare almeno qualche anno e non
lo
dico io, lo dicono le prove materiali che ho visto di mia esperienza.
Come il rifiuto di comprare lavatrice e lavastoviglie
perchè secondo i loro malati calcoli queste
sprecano
tanta acqua che intacca il loro portafoglio... ma lavare
biancheria di varie
grandezza e tipo a mano, estate e in inverno, strizzarli consuma invece
più acqua. Ma non capiscono. Lavastoviglie no, è
più comodo lavare a mano con tanto spreco di acqua che mi
faceva
pensare di essere io malata di testa o fuori posto, e per giunta le
cazzo dei spugne tenuto da far schifo che usavano ogni
giorno, e
per
dire qualcosa otlre le urla e le offese, pure le botte a momenti
perchè si incazzavano come iene come se li rimproiverassi,
loro
che erano adulti. QUindi il mondo non va avanti, ma molto indietro..."
"come mentalità di stupidità, non di scelta e
consapevolezza..."
"Dipende "rispose
lei a Lubo "ma hai ragione. Dopo il computer,
usato ancora negli uffici, eventuali negozi e per giochi, ormai la
gente fa tutto con lo smartphone. E male. Molti lavori considerati
antichi sono in disuso e qualche bottega esiste ancora con appunto gli
ultimi di questi esperti, che invece sono derisi e
abbandonati.
Visto
io... Quindi capisco bene perchè hai deciso " rivolta questo
volta a Milan "di riesumare tecniche ed elementi che ormai la gente non
conosce più. Così che impreparata, non sa cosa
sta
accadendo e cosa potremmo fare noi. Fin qui nulla da dire. QUi siamo
passati dalla seconda guerra mondiale e la guerra fredda dove il nuovo,
la tecnologia e l'avanguardia e novità andvano scoperti per
proteggersi e sventare di tutto, a riprendere fattori antichi
perchè tanto la gente non sa più neanche che
fossero. E
la cosa divertente è che la gente non fa altro che come una
disperata, figliare perchè secondo loro continuino
ad
esistere
nei discendenti, ma questi neanche sanno chi cazzo sono e se per caso
erano qualcosa o qualcuno nel loro mestiere, che fossero calzolai o
liutai solo per esempio, nessuno sa niente e ne capisce niente.
Clavicembalisti e liutai per fare un esempio sono sempre
meno, e
quasi
nessuno è interessato a imparare quel mestiere
straordinario. Ma
anche non so orafo o gioielliere che conosce e riconosce pietre di
vario tipo. O, non so, carpentiere, falegname, anche elettricista a
momenti, impagliatori e modellatori di sedie, divani di vario
tipo e articoli vari, anche i coltellai per dirne una stanno
chiudendo...pasticcere della vecchia scuola... non quello schifo di
torte e dolci moderni che fanno schifo... nessuno che è
interessato a mestieri totalmente asfaltati da induestrie all'estero
che per praticamente niente, pochi dollari, pagano gente poverissima
per creare in serie roba che poi schifo, dura poco anche in base al
luogo dive ti trovi per umidità, tempo e altro, e devi
ricomprare. Le cose non durano più come prima per una
ragione,
fanno schifo. Una come me per dire che preferisce un oggetto fatto
bene, di ottima qualità da c hi sa fare quel mestiere e si
vede
poi, si trovaa bocca asciutta. Vecchi oggetto a parte la patina del
tempo o tenuto da far schifo,
parlano chiaro anche dopo centinaia di anni. Quegli stili moderni nelle
case mi spiace dirlo fanno schifo, pagati un occhio secondo me per
truciolato chissà da dove tenuto, da colla scarsa
con
pellicole a fungere da superfici lignei. Prodotti a tonnellate
con
materiali scadenti
che invadono i mercati mentre quelli decenti non venduti e poi le
aziende chidono, e poi si piange perchè si deve
cambiare
di nuovo
la roba. Ma chissà perchè..."
"Avete ragione, e so di cosa parli, Lia. Anche dei mobili che
hai in
stanza che hai preso da gente che li voleva buttare e poi erano
squisiti pezzi ottocenteschi di legno pieno e intagliati ad arte. E
stavano finendo in discarica mentre volevano comprarsi stili moderni di
rettangoli bianchi uniti tra loro... non me lo ricordare..." fece Milan
ridendo, mentre rivedeva lei che era scioccata dagli annunci su certi
giornali dove si regalava la roba da buttare prima di mandarli in
discarica e poi erano pezzi magnifici, che non meritavano di essere
buttati. Un delitto pure per lui, mentre oggetti di
scarsissimo valore
riempiono le case della gente. Avevano recuperato in due settimana
molti letti antichi in legno, tre in particolare erano così
intagliati e lavorati da non sapere quante ore o tempo
cèrano
volute per realizzarli. per loro il valore di un oggetto era dato dal
tempo impiegato dell'artigiano per realizzare quella cosa. Durevole, di
qualità di materiali e lavoro, con lavorazione professionale
e
ben fatta. Nulla di industriale, le uniche macchine che usavano sia
nello Chateau che nelle torri erano i mezzi di trasporto, quelle della
lavanderia e cucina, quelle come attrezzatura di muratura, taglio,
impasto e simili, lavapavimenti e lucidatrici in caso di ospiti.
Altrimenti facevano tutti a mano. Questo perchè lavorando di
propria mano ci si allenava già, la cosa che Lia trovava
assurda
era che per usare delle macchine in palestra e stare in forma, fare
muscoli,l dimagrire si dovesse raggiungere quel posto proprio in una
macchina e tornare. Un controsenso per lei che per andare quell'unico
anno in palestra dopo che il medico aveva insistito, prima di sapere
che la sua era una malattia vera e non un'invenzione, faceva a piedi e
tornava dopo ore di allenamenti. Quelli che poteva fare. E
così
Milan decide su suo consiglio di provare a riprendere i mestieri
manuali, ma se era necessario per varie cose si usavano alcune
macchine, per implementare addestramenti ed allenamenti e insegnare
agli uomini molte cose su sacrifici, impegno, metodi per mentenersi in
forma e il valore del lavoro, del tempo impiegato e di un oggetto
creato e molto altro.
Quei letti, oltre i mobili, ma più i letti, erano pronti per
la
discarica. Molte volte da gente che ripuliva case e magazzini
portandosi tutto e non riuscendoli a vendere, buttavano. Antiquari e
simili magari con pochissii clienti che buttavano roba invenduta da
anni. E Lia si mangiava le mani per quanto la mente idiota della gente
che si sentiva moderna distruggesse proprio ciò che quelli
prima
di loro creavano ed erano la vera eredità. Questo
significava
eredità di sangue, che poi cancellavano tutto e addio. Fare
figli significava sparire per sempre, sopratutto se era l'artefice di
qualcosa di meritevole che finiva però nel cestino proprio
da
quelli che era considerati il domani ancora in vita.
Che applausi che avrebbe voluto fare ai coglioni che figliavano e poi
vedevano tutto ciò.
Tra tre letti in legno pieno e finemente lavorati ve ne erano due che
parevano simili e uno rettangolare. QUello rettangolare era
matrimoniale rispetto agli altri che erano una piazza quasi e mezza ed
era composto da spalliera e pediera in forma rettangolare in
stile a cassettone. ossia da quadrati con lavorazione con
quadri
uno dentro l'altro con disegni a spirali e a fogliame. Spalliera e
pediera erano composti da due wquadrati identici uniti con una colonna
finale, due colonne affiancate al centro e un'altra all'altra dine.
Ogni colonna delimitava un quadrato che aveva all'interno due quadrati
centrali con disegni come cornice e un intaglio a spirali e
foglie con cornice superiore con delle ogive particolari.
L'unica
differenza era la spallirea che aveva colonne e un decoro in
cima
danneggiati o perduti che loro avevano riparato o ricreato da vecchie
foto. Molto regale si poteva dire, di qualcuno che aveva av uto i soldi
per farselo fare.
Mentre gli altri due parevano simili come stile ma erano diversi per
varie cose. Quello che ad alcuni pareva più lavorato era
invece
il più semplice. Era composto da due colonne isolate ai lati
della testata molto alte con spigoli e rientranze diverse detti a fuso
di varie larghezze, al centro preciso senza congiunzione visibile se no
nsotto il bordo del materasso se messo vi era la spalliera che era
composta da una fascia bombata sormontata da due grosse spirali
arriciate con decori di foglie e una sorta di stemma centrale, tutto
con sezioni traforate, quiinid scavate totalmente e non solo lavorate a
bulino con fondo. Si vedeva proprio la parete oltre il figliame e di
decori. Il rsto del letto, pedieta, barre laterali e piccolissime
colonnine erano con qualche bordo scavato ma nulla di più.
l'altro invece era diverso.
Aveva sempre due grosse spirali arriciate cfhe stavolta si
toccavano e una sorta di scudo tipo gli stemmi al centro sopra di esse
con fogliame di vario tipo non a caso come nell'altro ma seguendo le
due spirali in modo più artistico, senza intaglio profondo,
ma
appunto queste sezioni di foglie come festoni e decori, il tutto che
sormontava un quadrato e due colonne non alte come le altre ma sempre
ben lavorate , questo era visibile da sopra il materasso. Il bordino
che divideva il quadrato dal decoro superiore era tutto come effetto
martellato. Rispetto all'altro questo letto aveva pediera e barre
laterali totalmente incise e intagliate. Entrambi avevano quasi lo
stesso stile identico basso, con una sorta di cerchio centrale che non
si capiva come fosse lavorato, non un cerchio perfetto, con una linea a
metà che usciva e intorno dei decori come fogliame arcuato.
POi
per tutta la lunghezza successiva dei disegni che ricordavano vagamente
delle calle, questa forma rotonda sopra dal bordino superiore che
scendevano curcando verso il basso con al centro quello che sembrava un
pistolli. La pediera aveva solo sopra un bordo che sembrava un ricamo
di pizzo e poi una fascia arcuata a onde di fogliame e spirali. Le
colonne avevano sezioni molto più bombate a disco piatto e
parti
più sottili degli altri.
Oltre questi avevano trovato anche letti antichi in ferro battuto fatti
a fili che si arricciavano di due tipi diversi.
Dopo aver cercato molto trovarono altri tipi di letti antichi ma Lia
scelse alla fine quello con anche le barre e la pediera lavorata a
fiori, forse calle, e riccioli fogliati, sperando di ctrovare un giorno
uno che le piacesse di più.
Lo aveva fatto sistemare dove cèrta qualche imperfezione da
uso
o abbandono in qualche stanza e adottò quello insieme a
mobili
di diverso stile ma che non fossero un pugno in un occhio, molto silimi
come colore e qualche intaglio.
ma si era sempre ritrovata a pensarci bene a ogni proposta di Milan per
lei troppo oltre con l'idea di riprendere e valorizzare il passato,
come per l'abbandono degli alalrmi per sistemi di comunizione diversa,
che lei ricordava smepre.
"Allora, volete sapere cosa ho deciso?" attirando l'attenzione di tutt,
i
che mentre lui pensava stavano discutendo dei lavori "per contrastare
l'attenzione che questi soggetti hanno per poliziotti, agenti di varie
sezioni ect... creeremo una Strega. Ho anche il nome, un nome che Lia
usava come personaggio di un gdr anni fa... Veròna!"
Lia aprì gli occhi grandi per lo stupore, gli altri
restarono o a bocca aperta o sgomenti.
"Andiamo smettetela di fare gli stupiti. Noi lavoriamo diversamente
dagl ialtri, non dovrebbe stupurvi. ho pensato tanto. Tutte le
variabili di come trovarli, avvicinarli o che si avvicinino a noi. Di
tutti isoggetti che loro potrebbero pensare,
perchè non
mostrare loro un soggetto, l'unico, che non si aspetterebbero? Una
Strega. Una strega che esaudisce un desiderio dietro contratto..."
"Cioè la versione medievale del genio della lampada? Ne
avevamo parlato Milan e avevi dtto che era solo un'idea" fece Lia
con una faccia come per dire
"Ovvio che no"
fece Milan "intendo che la strega andrà dalla
gente povera, che è attaccata da strozzini, allibratori,
spacciatori, papponi... tutti quei soggetti che affermano di fare un
servizio ai cittadini al posto dello stato, che è con loro
che
la gente vive e mangia, rispetto che con lo stato. La Strega
sarà il soggetto che esaudirà un desiderio
presentandosi,
dicendo che aveva avvertito che qualcuno aveva desiderato che
apparisse... vedremo come metterla " mentre tutti si guardavano un
pò straniti "e che daremo i soldi necessari per togliersi
quella
gente di dosso dopo firma di un contratto che li lega alla
strega, e che
se lei ne ha bisogno, loro lavoreranno per lei per ripagare il
desiderio o denaro. una sorta di donazione da parte nostra come aiuto a
chi ne ha bisogno, mettendola come un contratto vincolante e valido,
anche a livello magico, dove se la strega avrà bisogno di
qualcosa, loro di presteranno senza reticenze per quanto
avuto e
l'opportunità che nessuno gli dava. E aanche per mettere in
pratica i tuoi porogetti della Mano e della Raccolta £fece a
Lia
"QUindi ecco che abbiamo
informatori, gente normale che può fare cose senza dare
nell'occhio, una sorta di base veloce e temporanea in casa loro al
bisogno, se non si possono raggiungere le Torri o qualsiasi
cosa
ci
serva. E se vi state chiedendo perc hè questa trovata,
chiedete
a Lia..." facendo voltare tutti verso di lei che rimase a bocca a perta
e sconvolta, a girare la testa verso tutti senza capire.
"Cosa ..."
"L'idea mi è venuta da te e il litigio con il prete..."
"Quel sottaniere..."
"Ancora con queste sottane... " fece non rimproverandola ma quasi,
perchè lei odiava tutti i soggetti che dicevano di fare e
dire
per dio "l'idea mi è venuta quando hai detto che lui come
molti
altri preti e anche suore, hanno il vizio di dire che aiuteranno dando
soldi, cibo, abiti e altro alla povera gente e poi chiedere come fosse
un favore quando invece è implicito come scambio, l'aiutarli
per
certe cose, manipolando la persona che non capisce che non sta facendo
che un ricambio, invece di un gesto umano e gentile ma..."
"Ah, ho capito dove vuoi
arrivare. Ma quindi due personaggi in uno?"
"Brava! Inutile creare due Personalità quando possiamo
usarne
una sola. La gente vuole speranza, un varco di sole, una mano amica, la
certezza che cè qualcuno che possa tirtarli fuori
dall'incubo...
e quale modo migliore di una strega capace di molte cose?"
"Ma... tu sai che con la forza e oppressione la Chiesa e altre
religioni si sono fatte largo rincoglionendo la gente? E poi le
famiglie hanno fatto il resto? Cosa ti fa pensare che la gente accetti
l'aiuto di una strega, dove nel mondo solo novecentocento
miliori sono
protestanti e anglicani, non parliamo poi di cristiani, musulmani... e
arriva una che si definisce strega e fa cose, e accettano
l'aiuto?"
"Come dici sempre tu, mia cara, le capacità di sopravvivenza
umana porta gli individui anche a fare cose che il giorno prima non
avrebbero fatto, accettato, voluto. Non sono tutti così, ci
sono
quelli come te e poi i pazzi psicopatici , come preti e
gente, chi
massacrò con torture e falò migliaia di persone
nel
mondo, ma se devono salvarsi la pelle loro e dei figli, credimi.
Accettano..."
"Se lo dici tu..."
"Il punto chiave di questo progetto è che nessuno si
aspetterebbe l'arrivo e le azioni di una strega, chiunque penserebbe
che ci scappa il poliziotto che arriva per caso o chiamato, quello in
borghese, quello sotto copertura, gente spiona che spiffera... ma una
strega?!?"
"E questa persona che deve interpretarla, sarà in grado di
mostrarsi spocchiosa, stronza, fredda, dispotica..." fece Alaric
interessato "perchè voglio davvero nel caso farne parte.
Sarei
un ottimo servitore, secondo me"
"per usarti come pulitore orale di scarpe si, in quel caso saresti
davvero bravo, come con lady Sugar, la mistress" guardandolo come
aspettando la sua replica, questi invece rise
"pensi sempre di essere migliore degli altri, invece cè una
ragazza che ha poteri veri, che impersonaerà una strega per
mettere in scacco i nostri conigli. E tu stai qui a badare ai nostri
caproni. Fai solo ridere..." proruppe Alaric sfidandola ma non giunse
al vero nocciolo della sua risposta.
"Alaric! Lei sta lavorando in c osa tu e gli altri non siete riusciti
perchè svogliati e scansafatiche. Devo ricordarlo?" fece
Milan
senza guardarlo, girando fogli ma facendolo zittire, mentre
Lia faceva
all'amico/nemico un sorriso carogno "inoltre, lei va verificata.
Infatti è qui e le ho chiesto di presentarsi in questa
riunione
per avere voto unanime sul darle questa parte importante!!"
"QUindi sarà qui? QUando?" fece ancora Alaric e Milan si
spazientì.
"Sta arrivando! Contento? Dovrebbe...ah, eccola!"
Una giovane entròdalla porta in fondo nella sala con le
sedute
per le riunioni con gli uomini, mentre dalla porta a vetri della loro
sala, la vedevano entrare e raggiungerli, sporgendosi con la testa
oltgre lo spiraglio, chiedendo se era l'ora. Dopo di lei
erano entrate i
tre dell'ave maria, che restarono con lei. Ricevuto il permesso di
presentò ferma vicino la porta.
Era la classica bellezza iberica, una spagnola con il viso allungato,
la pelle più sul dorato rispetto a loro, naso allungato e
tondeggiate, occhi scuri e come incavati rispetto altri elemneti come
bocca, naso e zona sopraccigliare più evident ma che
brillavano.
Sembrava strano ma molte donne spagnole sembravano molto simili con
questi elementi. E A Lia, parlandone in italiano con Jd, sembrava
simile ad alcune donne famose in spagna tra cui la protagonista del
film
horror rec.
"Si somigliano molto queste spagnole, non trovi? Come fanno ad avere
visi simili?"
"Sono così simili?"
"Guarda" mentre Milan parlava alla ragazza, gli mostrava dal ecllulare
foto di varie personalità spagnole che in effetti disse lui,
molte caratteristiche erano simili, sembravano parenti in qualche modo.
Poi lei parlò.
"Salve, io sono Raquel. Sono qui da tre mesi. Sono alta un metro e
settanta, misure seconda serie, parlo bene spagnolo, inglese. SOno..."
"Scusate" fece Lia che prima parlava sottovoce con Jd e ora a tono
normale "Questa Veròna, in quale paese dovrà
lavorare?
Voglio dire, non ci hai detto se saranno più persone a
impersonarla o solo una che girerà. E in quel caso,
dovrà
conoscere più di una lingua..."
"Ottima osservazione" fece Milan "In effetti tenere e far lavorare
più persone attualmente non andrebbe bene se non dopo
attenta pianificazione. Dovremmo prima
testare il personaggio e poi farlo a larga scala. Ecco
perchè per adesso vaglieremo solo
lei e la metteremo in campo. Potremmo fare spagna, paesi dove si parla
inglese e forse italia... per vedere come viene accolta..."
Tutti acconsentirono e la ragazza con una sorta di copione in mano
iniziò a recitarlo. I tre si erano divisi i compiti e due
facevano i soggetti che chiamavano conigli da stanare e acchiappare,
mentre lei e Zidgi dovevano esser Veròna e il suo
servitore.
Silenzio totale mentre recitavano.
Milan la fermò varie volte per spiegarle come dovesse
interpretare il personaggio. Come erano le parole di Alaric, chiese?
spocchiosa, stronza, fredda, dispotica...? E la ragazza
ricominciò.
"scusami" fece Lia alla giovane "i ragazzi ovviamente recitano da cani
ma non sono attori. Tu invece hai un compito e devi convincere le
persone, ma no solo. Tu devi pensare che stai agendo come
Veròna,
che tu sia Veròna, non una militare che la impersona. Devi
far
capire che non scherzi, che non solo sei seria... ma sai essere
pericolosa da fargli paura, sia con poteri reali che con le persone che
sono tuoi servi..."
la giovane fece cenno di si e riprese.
Lia passò sotto il naso a Jd il suo cell con una scritta.
Cagna.
CAgna fin nelle ossa. nenache un imbecille allocco penserebbe
che sia una strega.
A quel punto lei si alzò, disse che si allontanava pochi
minuti
e sarebbe tornata presto, mentre i quattro dovevano continuare,
chiudendosi nell'ufficio di Milan della Sala da dove erano
usciti la
prima volta..
Si presentò dall'ufficio con una mise differente, un frac
nero.
Versione lucida di un completo da mattina a giacca davanti
corta
sopra i fianchi con tre bottoni, completo di gilet bianco punteggiato
di paillettes che si chiuideva sottoseno, mostrando parti della camicia
con colletto all'italiana ma anche la cravatta color argento che
seguiva le forme fin sotto il gilet, e poi peep toe argento
con
dettagli in piumine nere che dalla punta aperta toccavano il collo del
piede a ogni passo con tacco di cinque o sette centimentri.
I
capelli erano sicuramente una parrucca per la lunghezza, in stile russo
imperiale o germanico. con una riga laterale da fronte a
dietro fin al mento lasciati morbidi, per poi
essere legati
a trecce fino alla vita a destra e sinistra del seno, con una struttura
morbida delle trecce. La particolarità dell'acconciatura in
stile nordico stava appunto nell'altezza dell'intreccio delle trecce
che partica dal mento in giù, con la zona superiore bombata.
Borsalino nero con dettagli argento stava sulle ventitre e un bastone
in una mano, in legno nero con testa in argento pieno che sembrava una
spirale, invece era una libellula con iul corpo a forma di
arco
con le ali cesellate e anerite per ombreggiare i dettaglie la parte
della cosa ad attorcigliarsi come a unr amo che si collegava al resto
del bastone.
"I miei ossequi, signori" fece, facendo un inchino maschile dei loro
con il braccio piegato a novanta gradi che toccava lo stomaco
e
il
palmo verso l'alto, mentre con l'altra mano teneva il bastone
con
il pomo verso il basso e la zona da battere in alto "Il motivo della
mia presenza può sfuggirvi, lo comprendo, ma io sono apparsa
portata dalle libellule, perchè un contratto mi ha
richiamata.
Un contratto vincolante con il soggetto tra voi, che mi obbliga a
comparire in caso di problemi" muovendo come faceva sempre lei con
movimenti che sembravano semicerchi e in un film o recita on gesti ben
studiati
Recitò la prima frase che doveva fare la ragazza con
facilità, battendo il bastone a terra sulle parole contratto
o
obbligo, con movenze eleganti e sempre a semicerchio, da un lato ad un
altro, con mento alto e busto dritto. I movimenti si rifacevano a
sezioni di danza indiana e taelandese e lo studio dei movimenti da
geisha, che usavano per addestrare le ragazze per determinati settori.
Questo la faceva apparire quasi, per Jd, come una ballerina classica
che da maggior forza e movimento quando restano ferme a questi
movimenti a semicerchio elastici e regali.
"Vi pregherei di rinegoziare con me la questione. Io sono la Strega
Veròna, se ancora non mi conosciate, e ho stipulato con quel
soggetto e altri che mi hanno invocata, un contratto per cui io
esaudivo un desiderio dietro a scambi reciproci di pari
valori.
Questo significa che secondo il contratto, il soggetto ha ricevuto la
somma necessaria per togliere il debito ocntratto con Voi, cancellando
di fatto ogni eventuale relazione esistente. Se tutta la somma
è
stata a voi versata, il soggetto non ha più
obblighi e
ogni
cosa viene sciolta. Questo lo porta a rispondere delle clausule
così' come la sottoscritta, come in questo momento. Io sono
qui
in questo istante perchè è mio obbligo
controllare e
proteggere i soggetti del contratto, o non sarei una strega di questo
nome. Noi esistiamo per esaudire i desideri urlati dal cuore,
e
utilizzare i nostri poteri per il bene umano. Tuttavia voi state
nuovamente, e con mio rammarico, infastidendo il mio contraente,
mettendolo in pericolo. E io, signori, non posso assolutamente
permetterlo. Vi prego quindi di spostare la discussione da quella
persona alla mia, perchè sono io che ne rispondo, adesso. Or
quindi, riferitemi, che accade..." sorridendo con sorriso carogno, con
il mento alzato con arroganza e spavalderia, come se fosse sicura di
tutto,.
I tre noostante si guardassero negli occhi e poi Milan, continuarono la
recita con lei, leggendo e impersonadno i soggetti del test,
seguendo il copione giusto per testare le probabili Veròna.
"Non mi importan se è una questione interna vostra, se sono
vostri clienti o amici. QUesti soggetti sono legati a me da un
contratto e che strega di parola sarei, se non mi occupassi di essi?
QUindi, gentilmente, ritiratevi! oppure..."
"Oppure? Questo è il mio quartiere di lavoro"
"Comprendo, nessuna intesa? COsì sia, allora. Il mio
avvertimento non vi interessava... In
tal caso dovrò intervenire e vi mostrerò l'oscuro
che si
cela dietro una strega...Su,
piangete, fino a perdere la voce. Su, fuggite, fino a perdere il
respiro. s'alza stanotte il sipario d'una nuova commedia di sangue, ove
il Miscuglio d'amore e odio fino alla fine di una note che non
avrà alba!" ingigantendo il sorriso fino a uno diabolico,
alznando le braccia in gesti precisi e incisivi con il
dialogo,
mentre
una nebbia dai torni cremisi si spandeva da terra fino al busto, mentre
atttraverso essa ogni tanto si notavano figure indistinte.
"Ha attivato la visualizzaizione traite la proiezione?" chiese tra
sè Milan sorpreso, anche che udibile dagl ialtri
intorno al
tavolo.
"Questa per voi sarà una notte del giudizio che vi
vedrà
come agnelli,
l'afflizione delle offerte sacrificali sarà avvolta nelle
fiamme
del purgatorio in cui ogni cosa è ridotta in cenere! Su
questa
terra arsa dalla malvagità, lordata da voi, così
come gli
esseri umani lasciano impresse delle cose utilizzando le parole,
così farò su di voi, così tanto che
per l'orrore
SU! Su, affondate le unghie, fino a farle cadere ovunque tentiate di
scappare! perchè saranno
solo l'incipit della vostra purificazione!" volgendo in una
risata,
mentre occhi di vari colori come le sfumature delle pietre occhio di
tigre, dondolavano tra la nebbia. "Quando io perdo la pazienza niente
regole, niente comandamenti, nè ragione. I miei servi
sussurano
una sola parola, imprevedibile. Cose spiacevoli accadono a chi mi va
contro o crede ch'io sia una stolta. E io ne sono la causa. Danzate e
gioite miei piccoli servi, perchè questo Notturno
è
dedicato a Voi, un banchetto verso cui si innalza il sipario della
tragedia!" urlando sempre più forte mentre cose strane
saettavano veloci intorno a loro. Servitori...!" chiamò
colui
che fingeva di essere dalla sua parte, osservandolo sopra la spalla.
"S-S-Si, comandi"
"Codesti esseri non hanno compreso i miei avvertimenti, per questo
motivo prima di regalarli ai miei servi spirituali, precedi il mio
incantesimo da cui non potranno liberarsi, e spiega il signoficato del
termine implicito "udire e servire la strega". Perchè Voi"
voltandosi verso quelli che fingevano di essere gl istrozzini "possiate
pregarmi in tutte le maniere che un essere umano può, di
avere
misericordia di voi e se così non fosse, se le mie pene su
di
voi dovesse durare, che io almeno una volta abbia pietà!"
"Comandi cosa devo fare" facendola voltare gelida come una bambola. POi
gli si avvicinò di un paio di passi
"Chi sei tu?"
"I-O son-no il vostro servo, ovvio"
"Servitore, è una cosa diversa. E ripeto, chi sei tu?"
"Il vostro servitore"
"Con quali manzioni?"
"Io sono un Candeggiante"
"Esatto, tu devi ripulire le anime lorde. E se tu sei al mio servizio
cosa significa?" sempre più dura e parlando tra i denti con
rabbia, con occhi vitrei e aperti da sembrare una bambola, senza
sbattere le palpebre
"Che io sono uno specialista perchè so quelè il
mio lavoro"
"E quindi, se io ti ordino di procedere, tu che fai?" avanzando ancora
verso di lui
"Io eseguo cosa credo sia corretto, secondo esperienze e
insegnamento vostri..." restando sempre a testa china, senza guardarla
"E allora che non accada più, se io ordino di procedere, TU
PROCEDI! Inoltre poco fa sembrava che volesse dire tu qualcosa. Chi
sono io?"
"Voi siete la SOmma Strega del Gioco, Veròna! La Strega
delle
Cento ore perchè tante sono, in cui Voi giudicate o
punite...
Colei che esiste
per presentare le strade delle scelte ai soggetti che meritano il
giudizio..."
"E cosa accade a chi cerca di dire la sua, senza permesso o
di dirottare il mio discorso?"
"Bruciare fin nell'anima nell'atrocità dell'infinito
tormento..."
"E poi?"
"Venir giudicato dalla libellula e..."
"basta così. Che sia chiaro. Non acconsento a vostri colpi
di
testa o intromissioni, perchè qualche mio dscorso
o
decisione non sia di vostro gradimento. O le loro pene saranno le tue.
Chiara?"
finì guardandolo fisso fisso con quello sguardo fermo,
inclinando di poco la testa sulla spalla sinistra.
"COme sempre ai vostri ordini, Somma Veròna" inginocchiandosi
"E quindi, tu adesso cosa farai?"
"Mi appropinquo verso il blocco dei soggetti per prepararli alla
punizione..."
"Proseguita, scatta, adesso!" disse lei con forza, battendo il bastone
a terra per ogni parola, dura, vedendolo fare uno scatto come
i
gatti impazziti che scappano
"Oh, non temete, cari ospiti della mia serata di caccia. Fuggire vi
è impossibile e che lo vogliate o meno, giocherete al mio
Gioco,
ove dimostrerete se diete degni o meno di una seconda chance. E mi
riferisco al non far più del male al prossimo,
nè usarlo
per i vostri scopi. Sarete agnellini docili e buoni, come si conviene
in una società umana. perchè se così
non fosse,
oh, quanto ho atteso questo giorno! E quanto voi avete temuto questo
giorno! Il destino, chi distruggerà o festeggerà
dal
risultato del Gioco? Saprete vincere a tal punto da non vedermi mai
più, nè constatare il mio successivo giudizio?
Perchè una volta è già capitato, e le
regole e
comandanti che ho tolto per la mia ira, lo hanno rigettato in
un inferno
alla Hyeronimus Bosh che neanche immaginate! Perchè
più
la mia ira cresce e più i miei incubi finiranno sulla pelle
e
ossa della melma sui osggetti come voi, finchè la
sua anima non diventi dannata come la mia. E non importa quanti
millenni passeranno di vita d'orrore sotto le mie scarpe e colpiti dal
mio disgusto, non vedrete nè ciò che amate,
nè
cosa sognavate. Sarete miei schiavi, neanche servitori.
Perchè
questi, vi farano provare tutto ciò che i vostri
hanno patito. Voi due per esempio, definiti gli spaccaossa.
Il mio
servitore Torque è in grado di rompere ogin vostro osso
tranne
il cranio, senza farvi morire. Ed è solo
l'inizio..." mentre la
nebbia si diradava, mostrando esseri strani con scaglie al posto della
pelle a punta, o pelle viscida come gelatina, o il corpo ricoperto da
fori o altre stranezze raccapriccianti.
"Tu no sai chi sono io. Tu non sai chi tra noi ha in mano questo posto.
Se voglio, posso chiamare tutti quelli che lavorano per me..." finendo
sbattuto al muro con una mano sulla mandibola, mentre l'altra con un
pugnale in mano a toccare i genitali. Ed era Kovacs che recitava mentre
Lia agiva come Veròna.
"Mi rupugni così tanto, la tua pavidità da
chiamare altri
scagnozzi senza che tu abbia le palle di affrontarmi da uomo. Ecco cosa
siete voi, come i bulli. Fate gli spacconi, con pistole in mano vi
sentite fighi e invincibili ma guardami. GUARDAMI! Io sono una
strega che evoca esseri soprannaturali per donarvi a loro, ti predio il
tuo futuro, sia che perda o vinca il gioco o se mi fai
perdere la
pazienza. E tu scegli l'ultima, con la carta del chiamare i tuoi
leccapiedi. Mi fai venire voglia di farti provare tutto
quanto,
che sono
protna a scavarti io la fossa per l'iniziazione al tuo tormento eterno,
ficcandoti però la terra in bocca finchè il tuo
corpo non
cede. O potrei farti iniettare delle soliuzioni specifiche sottopelle e
vedere come diventi, ben sapendo che sia niente in confronto alle
botte, le ossa rotte, il rischio di coma che hai provocato ai tuoi
clienti e..." passando il pugnale di mano, portandoglielo sotto la
gola, metnre con l'altra gli puntava ai genitali una pistola "...
potrei fare come voi, con le armi in mano, ovviamente che vi basta
premere il griletto e fa tutto lei, è così
facile. Queste
armi in mano a sterco come voi sono pure un insulto. Ogni parassita
stronzo in ogni angolo del mondo prende una pistola e crede
di
essere
Dio. Un proiettile, un giudizio, o una vendetta, o qualunque cosa le
menti sporche come le vostre decidano... basta un click, e per voi
è tutto finito. Non sei neanche uno di quelli che se deve
fare
il lavoro sporco, mon lo fa da sè, no... ci sono quelli che
alla
fine ho elogiato nonostante avessero perso, perchè
almeno
si
sporcavano le mani letteralmente nel dimostarre sopra i malcapitati i
loro disappunti! mentgre le guardie del corpo facevano quello, non gli
spaccaossa. E visto che sei così viscido e penoso che ti
nascondi dietro un proiettile o i muscoli degli altri, darò
un
giudizio così d'orrore che sarai ricordato. Tu sei niente,
non
sarai mai che niente senza pistola e stronzi muscolosi... ti
farò
diventare io uno che di spacca le mani da sè..."
"Vaffanculo, mentre tu parlavi ho chiamato..."
"Oh, lo so" con voce vellutata e gentile "pensi davvero che non si
senta comunque, anche senza i click sonori, uno che armeggia su un
telefono. Infatti li aspetterò, così
avrò nuovi
pulcini per la mia arena. Tu lo sai cosa fanno ai pulcini maschi
nell'industria delle uova? Crack, crick, crack... sotto presse o lame
girevoli. Una crudeltà inaudita e senza senso. Solamente
perchè maschi. mentre la feccia umana usa la donne come
merce di
scambio o modo per avere soldi, mentre i maschi li pestano
perchè portino altri soldi o siano schiavi..."
mentre lei parlava, Kovacs tentò di sorprenderla levandole
le
armi di mano, ma lei fece leva sulle mani che lui le aveva messo sui
polsi per fare un salto a gambe unite e riallungandole, lo prese alle
parti basse, per poi in un attimo usare come appoggio il piede destro e
con la gamba sinistra saltare sul collo del giovane, mentre questi era
chino per il colpo reale ricevuto, finenso a cavalluccio sulle sue
spalle con le gambe a lato dellla testa. Con una manotenne la testa in
basso, mentre con un colpo sedendosi sulle sue spalle lo spinse in
giù, facendolo inginocchiarte con la testa quasi a toccare
il
pavimento, tenendogli il pugnale sotto la gola e la pistola sulla nuca.
"Sai qualè la differenza tra me e i poveracci che torturi?
Che
io..." avvicinandosi al suo orecchio " sono preparata a prendervi a
pugn i sulle gengive e sulle palle, già che ci
sono. Che io sono
disposta a far molto male alla feccia come voi, di mia sponte, senza
bisogno dei cani da guardia. IO sono un cane da guardia. Ho nella mia
carriera di guardiana della società umana, reso pan per
focaccia
agli stolti e bulli, ma di peggio a quelli come te. QUalunque tua mossa
per fermarmi o farmi del male, io te la ribalto cento volte. Tutto
è fatto di scelte, e tu scegliendo la conigliata ocme la
chiamo
io, mi hai fatto incazzare di più" mettendo tra i denti il
pugnale e con la presa ai capelli e un ginocchio al centro delle
spalle, to buttà a terra di faccia "e se agisco io, sono
cazzi
amari. Perchè potete solo pregare i tre che mi stanno dietro
di
salvarvi. E se lo fate, io rido di più!" uscendosene con una
risata acuta e a testa gettata in aria che pure le sagome e le figure
velati da una finissima nebbia cremisi risero.
"Per favore mandatemi via ma lontano da questa "fece Alaric con gli
occhi lacrimosi, guardando Milan
"Oh, un altro pavido. Vedi ragazza" disse Lia alla spagnola
"Veròna non deve essere quella che tu interpreti.
Veròna
è una strega di un centinaio di anni che
era nobile
e si base superiore a tutti... che corregge le situazioni,
concede desideri, uno, con contratto di scambi equi. propone il Gioco a
chi lorda la società, perchè abbiano una seconda
possibilità se veramente possono cambiare. E questo l
odecidi
tu, non il gioco. E' questo il bello. per noi. Possiamo
verificare chi merita e chi no. Punire e giudicare perchè la
giustizia attuale fatta di lecite prove e diritti di ogni tipo a quella
feccia, tarda o non riesce ad attuarsi. E ovviamente, i
poliziotti poco
puliti hanno sporcato di più l'ingranaggio, o non si sarebbe
arrivati a questo punto. Devi essere pronta a bleffare, sfottere,
incitare, cercare di sfondare le loro sicurezze e muri senza avere
timore o altro. Questa era una prova, ma se tu non hai le palle e la
stronzaggine di sfidare gente che si sente superiore, capace,
meritevole di prendere tutto perchè tutto gli appartiene
mentre
gli altri sono solo sacchi di carne scemi... non vai bene. Studia
meglio, e potrai essere la Cacciatrice di anime, come le chiamiamo. E
ovviamente..." standole vicino, di profilo, co un sorriso carogno "di
anime sporche. non sia mai che tu comprenda male!"
"Su questo hai ragione ma non è troppo?" domandò
Milan
turbato "io pensavo che la Strega servisse da elemento di disturbo che
nessuno si aspetta..."
"Dvvero... quindi mi stai dicendo che per te andava bene solo fare
qualche apparizione per farli impaurire... e poi?"
"Poi mandare squadre apposite per il passo successivo..."
"Ma che stai dicendo, Milan." metendosi su una gamba in una posa
elegante con bastone vicino e sistemandosi la giacca "Mi vuoi
far
credere che la strega appare
solamente, fa qualche cosa per fargli venire marroni le mutande
epoi basta, qualcuno dei nostri che mena le mani?"
avvicinandosi
al tavolo tra Alaric, che la guardava come un topo con il gatto, e Jd
preoccupato "Forse non ti rendi conto che abbiamo per le mani un
personaggio importante. Una Cacciatrice che impersona una strega, che
può davvero terrorizzare e fermare quei soggetti. Prima
mandi la
strega per confonderli e poi via al delirio con soggetti che
già
si aspettavano? O finisci cosa hai iniziato, o non serve a
niente.
Veròna deve esistere e continuare fino in fondo. Ecco la mia
proposta. Innanzitutto quei tre che mi hai messo tra i piedi resteranno
al fianco di Veròna, ma avrò con me anche due
nuovi
soggetti, che svilupperemo come quella IA che testano nei laboratori.
Quella che secondo me sarebbe un ottimo Observer e anche
Censore,
organo
indipendente del Consiglio. Cervelli senza le macchie di psicopatia
umana per denaro, potere, ambizioni... ma ci saranno anche loro due per
la messinscena..." indicando due apparizioni vicino un muro, duie
giovani di età differenti, uno biondo e uno moro.
"Non capisco..."
"Andiamo Milan... se devi creare una strega, fallo per bene! Quei tre
non possono scomparire o fare roba che parrebbe magia. QUindi la
signorina qui presente deve imparare ad usare il sistema di proiezioni.
Deve inizare dall'addestramento basso, ossia ricreare mentalmente
frutta e verdura finchè questi non appaiono perfetti da
essere
realistici. Fatto questo, dovrà imparare nel
mentre a mostrare
attivamente i due nuovi servitori...Hm... vediamo, potrebbero
chiamarsi... Lèon e Amshel! Servitori qualificati per la
strega.
Avrà bisogno al seguito anche di mentalisti, illusionisti,
prestigiatori per supportare meglio la struttura del personaggio. E..."
ma Lia venne fermata dalla giovane
"Scusate, non so bene cosa intendiate ma io osno un militare e sono
stata
scelta dal Leader , non so bene per quali capacità, ma non
credo
di essere idonea a..."
"Milan, quali requisiti hai messo a considerazione per scegliere la
strega?" domandò Lia osservando Milan seria
"Il suo aspetto. Volevo un viso che potesse sembrare antico da
giustificare una strega centenaria" fece questi candido
"E... poi?!?"
"Se vuoi una lista, non l'ho fatta... perchè come tutti i
soggetti
che cerchiamo, prendiamo quelli particolari e capaci in modi non
convenzionali. E lo sai anche tu. Lei è un soggetto forte,
con
ottima caapcità di comando ed essere l'elemento di testa di
un
gruppo, ha il suo aspetto, inoltre se ben ricordi era una di quelle che
hai preso a ceffoni nei bagni, per come trattava quella ragazza..."
Lia ricordò l'episodio. Una giovane, Maureen, aveva problemi
ormonali e aveva costantemente acnee sul viso, prevalentemente sulla
zona della mascella, arrossangliela. DA quando era stato inserito il
reparto femminile, la situazione era giunta a un punto in cui Lia
dovette sfogare la sua rabbia e odio contro alcuni soggetti, senza
pentirsene. Maureen non era la sola avere qualche difetto fisico.
Cicatrici, la foma del corpo con un busto molto lungo rispetto gli
altri, quindi con baricentro molto basso, troppa magrezza o molto
burrose, elementi fisici non armoniosi. Se Lia e gli altri dei Capitani
e Milan non vedevano nulla di tutto ciò, ma la persona, lo
stesso non si poteva dire per i nuovi membri. Il peggio, come sempre
diceva Lia, erano le donne. Gli uomini si scornavano, si
prendevano a pugni, si sfidavano nel circolo della lotta, facevano
sfide e scommesse assurde su forza e determinazioni più sul
fisico che altro, ma sedendosi con loro con una birra o sfidandoli,
puntando sul chi vince ha ragione, Lia era riuscita a spingerli a
tollerarsi, sfogarsi nel circolo della lotta, a impiegare odio e quanto
provavano in allenamenti, sfide, lavori di squadra pensati
perchè si conoscessero meglio. E quando lei varcava la
soglia
della sopportazione, se non li prendeva a legnate, urtata
come una iena
con una spina nel deterano come diceva Alaric, li mandva alla Fattoria.
Quella fattoria acquistata e sistemata per i Vecchi che volevano un
posto sereno dove vievre o membri che non volevano essere militari un
giorno di più o i membri della Raccolta, che
trovavano il loro
scopo e una vita lì', così come nelle Torri. La
fattoria
comprendeva acri e acri di zone pascolo, casermette epr gli animali
come riparo per la notte o l'inverno, il grande edificio dove vivevano,
fienili e la zona frutteto e orto. Animali di ogni tipo erano presenti
in quella zona, lama e alpaca, galline di vario tipo, papere e oche,
tacchini, maiali e cinchiali, mucche e tori di varie tipologie comprese
bufale, capre e struzzi e molti altri, che mentre vivevnao una vita
migliore di altri negli allevamenti, vivevano molti più
anni,
erano trattati come rispetto, prendevano solo quanto poteva dare
l'animale senza ormoni o medicinali vari se non per eventuali cure, non
divivedevano madri e figli, a menmo che non fossero uova, non
stressavano gli animali da latte perchè facessero
più
litri, nessun animale soffriva di mastite, stava con fango ed
escrementi fino al garrese, erano pulite, spazzolate e perfine
massaggiatge con spazzole speciali quando loro volevano o in certi
mometni della giornata, per rilassarle e migliorare l'approccio con
loro.
Molti uomini che lavoravano alla fattoria sempre, quindi
non quelli mandati là per punizione o che si offrivano per
dare
una mano spontaneamnete, si trovavano così bene con il loro
lavoro da dar per ogni animale un nome loro, quindi sceglierlo, giocano
e passavano tempo con loro,, finendo per abituare gli animali a cercare
l'uomo e affezione. Come con i tacchini. Tutti amavano passare il tempo
coi tacchini o alpaca. Alpaca e lama non era freddi come potevano
sembrare
ma cercavano compagnia umana, le capre sia le piccole che le grandi
saltellavano ovunque e accettavano la tosatura senza problemi. Mucche,
capre, perfino galline adoravano essere abbracciate o giocare con palle
grandi o oggetti per animali che gli portavano, scorazzando felici per
gl iampi spazi.
le punizioni servivano in quel luogo perchè il lavoro di
fatica
nel verde e animali, così giocherelloni e
carucci,
aiutavano a verificare come si ocmportavano certi soggetti. Come diceva
Lia, per
verificare comè un soggetto, molte volte basta
vedere come
trattava
le donne della sua famiglia o gli animali, sia che vede pe la
prima che
lavorandoci intorno. E alcuni erano riusciti a insegnare solo per gioco
alle mucche a saltare tipo cavalli con gli ostacoli, correndo con loro
indicando dove dovevano saltare o portando queste, per raggiungerli se
divisi da steccati, a saltare per correre da loro. Altri ocn le capre.
E molti animali quando vedevano il loro umano preferito correvano
letteralmente incontro appena giungeva all fattoria.
I Vecchi, i più anziani e quelli che non avevano una casa in
cui
tornare ed erano consiglieri per i piani di lavoro, vivevano
là
anche come ricordo delle zone di guerra in cui avevano vissuto,
incapaci di tornare alla civiltà intesa come
città. Era
una specie di ritrovo per questi soggetti, presi anche dalla Raccolta
così che non ingrossassero le fila dei criminali o soggetti
problematici ma rimettendoli in un luogo dove fossero ancora utili a se
stessi e altri, e arricchendo le menti dei professionisti di cui Milan
si attorniava. Ma solo nelle Sale della pianificazione. E la vita che
avevano, che fosse fattoria o in una bottega, era la medicina migliore
di qualunque casa mentale di cura dove spesso li sbattevano. Alcuni
seguivano ancora i nuovi arrivati come istruttori, tra le altre cose,
ma più spesso lavoravano la terra, gli alberi, i cespugli da
frutto, gli animali o alcuni tipi con cui stavano meglio.
Cèra
chi si dilettava a sedersi in mezzi ai tacchini e creare concerti con
il loro gloglottare. Uno faceva a gara di sputi con i lama, e nessuno
capiva come questi si comprendessero da sputare come una sfida senza
che l'animale lo facesse n el suo occhio. Chi aveva un legame con tutti
i galli e galline che volevano essere abbracciati letteralmente,
uscendo se in bei periodi dal nido nel muro che avevano fatto, contro
il pollaio per l'inverno. Un lungo muro con una fila di fori abbastanza
grandi e comodi perchè anche due galline stessero vicine
dentro
questi pertugi nel muro.
Chi con le capre da allattarle loro con i biberon se accadeva qualcosa
per cui la madre non poteva. CHi creava giocattoli non dannosi per loro
con corde, legno, o altro. E in base a cosa facevano per gli animali,
come si comportavano con i Vecchi, gl ialtri che vi lavoravano, si
verificava se il discorso fatto per l'accaduto era stato ascoltato, se
il soggetto fosse recuperabile per la comune,
Mentre Altri finivano a fare lavori dove il tempo per ragionare
cèra eccome, così cche accompagnare Kianta o chi
era
destinato alla Raccolta, o sostegno ad associazioni e gruppi animalisti
e ambientalisti per fare lavori fisici al bisogno e verificare con i
propri occhi la situazione come nessuino la vedeva mai. Queste cose
secondo Lia portavano i soggetti almeno a ragionare, se non
ripercforrere i propri passi comprendendo.
Quelli proprio di coccio finivano per subire i capricci e i malumori
della stessa, come suoi servitori così da verificare il loro
ocmprtamento mentre credono che non li notasse o in certe occasioni.
Così erano impiegati come camerieri, servitori della
colazione o
dei pasti, se almeno educati e con certa grazia per Milan e i veterani
al completo quando si riunivano, altrimenti nelle mense o seguendola in
ogni angolo dove Lia si recava e obbligandoli a controllare che le
zanzare non la pungessero, che non vi fossero fastidi, tenerle le cose,
scaricare su di loro il nervosismo.
All'inizio Jd pensava che fosse stronzaggine, invece quel suo dare loro
compiti dviersi o specifici li metteva alla prova, verificava la loro
forza interiore, la resistenza a disagi vari, il loro comportamento
anche alle cose assurde, come una volta li aveva bacchettati
perchè pulissero per lei i usoi gioielli in argento con una
crema specifica e del panno tipo daino. Fra le cose che la calmavano
cèra anche quello, lucidare e far tornare le cose al loro
splendore, da gioielli a oggetti vari con impegno e panni morbidi. E la
cosa serviva per constatare se ogni incarico fosse visto come
importante e da svolgere senza sentirsi non qualificati o non del
proprio livello, se perdevano la pazienza e gettavano la spugna subito
o dopo poco, e come la affrontavano prima e dopo l'incarico
dato.
Lia diceva sempre a Milan che era necessario verificare come ogni
persona affrontasse e si approcciasse con determinsate cose, anche
viste da loro come insignificanti o umilianti, come pulire una cosa o
controllare se adempivano a missioni importanti come cacciare le
zanzare perchè , se non erano in grado di reggere come
nervi,
pazienza, voglia di impegnarsi e raggiungere il traguardo, il loro
impiego non sarebbe stato certo quello dio guardie del corpo, Ombre,
specialisti dove un equilibrio interiore era fondamentale.
Ma altro elemento era come vedevano gli altri e come si comportavano
tra loro. E ciò c he odiava di più Lia era vedere
un
altro soggetto che se la tirava e dava ad altro etichette come
spazzatura, inutile, nessuno, feccia e via dicendo.
Quel giorno lei aveva già la luna storta perchè
da una
finestra del salottino era entrato uno scarafaggio grosso e scuro e lo
aveva rincorso incavolata finchè non lo aveva tappato sotto
un
oggetto che faceva da coperchio. Lei non riusciva a pensare
di
picchiare male perfino gli scarafaggi, non riusciva e prima, e allo
Chateau predeva l'aspirapolvere con il tubo lungo e li ciucciava, come
ripeteva, denrto lo stesso tappandolo, perchè coprirli e
lasciarli lì era meglio dello schiaffarli sul pavimento come
facevano tutti. E siccome odiava che chiunque, anche per pulizie
entrassero nella sua stanza, dovette lasciarlo lì e poi
portarsi
un aspirapolvere per cacciarlo in un posto da cui non uscisse, pulendo
il pavimento e il muro su cui aveva zampettato.
E oltr ele zanzare e i ragni, gl iscarafaggi li odiava.
Così quando andò a verificare certe voci, si
trovò
vicino la porta ad assistere a un siparietto che la fece esplodere come
un vulcano attivo.
Alcune donne nei bagni della sezione femminile stavano bullizzando una
delle altre solo per la sua acne per problemi ormonali, affermando che
fosse disgustosa, vergognosa epr tutte loro avendola intorno, un
fastidio perchè ricordava loro che esistevano anche
con difetti, difettosa, una che non vale niente se non
la
si può neanche guardare.
Insomma una niente.
Il tempo che questa con le sue stronze amichette riferisse queste cose
alla ragazza a terra per le vessazioni , anche fisiche e gli
sberleffi,mentre tutte le altre guardavano o facevano finta di nulla,
Lia schiaffò come uno scarafaggio la sstronza al muro,
infilando
uno dei suoi coltelli sulla crocchia che questa teneva bloccandola coi
capelli mentre alcuni cadevano tagliati.
Con un gomito le bloccò la trachea e con la mano libera
dell'altro le piantò una pistola, la cz75 che amava e teneva
con
sè, in mezzo alle gambe.
"ma guardate un pò chi cè qui. Una maledetta
stronza che
denigra un'altra donna solo per problemi NATURALI del corpo,
che
dobbiamo usare su questo piano materiale. Sbaglio o ti sentivi una
regina tra le oche mentre trattavi da feccia una persona che non
meritava ciò?"
"Che cazzo vuoi...." iniziò questa ma si ritrovò
a
fissare Lia sbiancando, sia perchè di fatto era il suo
capo,
avendo leiforzato per avere la sezione femminile, e sia
perchè
spesso usava proprio più le donne degli uomini, a parte i
tre
dell'ave maria, che avevano quel soprannome e come ordine di Milan, la
dovevano risdpettare.Se portava alcune di loro, lo facerva sopratutto
con soggetti che vedevano le donne oggetti e questo era denigratori per
gli uomini. E Lia rideva per gli sfottò
perchè gi stronzi che Lia braccava poi chiedevano
pietà a
loro per fermarla "Ah... è lei...
cè-cè un
errore..."
"Un errore stò grandissimo cazzo! NOn sei l'unica e non
è
la prima volta che accadono queste cose tra commilitoni, e no
intendo
stare ferma o a guardare spacciando la vostra merdosità per
focosità e confronti tra donne, perchè lo fanno
anche gli
uomini e quindi vi abbassate alla loro animalità ma con la
psicologia... ma anche
perchè voi stupide oche coglione, state facendo
fuoco amico
bullizzando, anzi torturando, una collega e donna.
Perchè
diciamocelo, bullizzare è più un termine che si
usa
quando bambini o ragazzini stronzi, che non sono ancora giunti alla
maturità mentale, non fisica, fanno questo merdaio su altri
godendosela, e vantandosene, come se avessero vinto
un nobel o fatto
qualcosa di meritevole. Ma di meritevole in voi a questo punto non
cè proprio nulla. Siete adulte, siete soggetti che lavorano
nel
campo militare e dovreste sapere cosa significa usare tutti i coglioni
che una donna non ha, per avere pari diritti e
possibilità degli
uomini, e invece usate tempo ed energie a distruggere da dentro altre.
Fate ancora del male da rompere le persone da dentro, e io vi
uso come
campioni per vedere se sparandovi da sotto, dove arrivano le
pallottole e pubblicarle come risultati scientifici... sono stata
chiara o devo equipararvi alle bestie che sono gli uomini,
sia quelli
che cacciamo che gli idioti che devo sempre tenere in riga?"
"Ma no... deve aver capito male..." disse una di quelle che stava con
la stronza, alle spalle di Lia, la quale diede una capocciata alla
tizia che restava bloccata ai capelli dal pugnale e si voltò
verso le altre, con la solita sua espressione di occhi aperti al
massimo e fissi, come una bambola.
"Ma davvero! Voi piccole stronze, piccole perchè non avete
neanche i coglioni di pensare con la vostra testa ma di fare cosa vi
viene detto dal membro di testa della squadra di stronze, osate parlare
e sparare cazzate? Vi ho viste e sentite. Vi permettete anche di
prendermi in giro? Osate affermare a me, che ho preteso io la vostra
presenza come corpo femminile e vi ho dato rispetto e considerazione
per la vostra forza a capacità, che sono diventata scema da
avere le traveggole? Di inventarmi tutto? Se avete coraggio affrontate
anche me invece di lei e le altre, che so chi sono
perchè vi
osservo da molto, così come Kathtine e le sue leccaculo o
Vanessa. Avevo fatto già un discorso del generecon tutto il
settore femminile al completo, augurandomi che foste più
meritevoli di fiducia e considerazione, oltre che rispetto, di quelle
capre dei maschi. Perchè sono capre,
perchè testardi e
agitati come capre sotto botta di allucinogeni per quelle pietre che
sgranocchiano sempre. E invece guardatevi, mi fate schifo, provo per
voi solo ribrezzo e disdegno per soggetti del vostro basso calibro.
Siete feccia, voi, feccia e inutilità,
perchè se è
così che trattate i membri del reparto e per giunta della
squadra è chiaro che dovrò mostrarvi la mia
incazzatura
perchè non permetto a nessuno di rovinare
qualcuno, per qualsiasi
motivo, che non siano cattive azioni, constatando che le mie
parole e le
azioni on fanno effetto"
"Noi non abbiamo fatto niente, ci stavamo preparando..."
"Stronzate. Ho anche registrato se ti interessa, o pensi che siate solo
voi quelle migoliori e intellingenti?" vedendo che le tre spostavano
gli sguardi troppo spesso e lontane da lei, sorrise stupendole
"Perché non mi interessa allargare la mia gestione di
animali
domestici, e trovo l'uomo un animale meno docile di un cane, meno
affettuoso di un gatto, anche meno divertente di una scimmia"
Si voltò veloce a sinistra e con il pugno sinistro diede un
colpo deciso perchè oc una delle nocche prendesse i lnervo
mediano nel polso, poi guardando la stronza che si era staccata dal
coltello così male da volerla sbranare viva, fece una finta
come
se volesse darle un puigno nello stomaco ma prima che queste potesse
fermarlo, diede un'oscillazione verso l'alto da colpirla al bertocolo
mentale con il pugno ben chiuso, il pollice verso l'alto da
spingerle
mento e denti vero l'alto."Rifate merdate come questa e vi
farò
vivere un mese di inferno che riservo alla feccia che noi cacciamo...
Ultimo avvertimento!"
"QUindi mi stai dicendo "fece Milan "che Veròna non
è solo facciata?"
"Milan..." camminando facendo una copia anni trenta anche per l'abito
di un uomo di quel periodo "All'inizio mi avevi detto che non sarei
stata io a impersonare la Strega perchè ti rendevi conto che
ero
cruciare per le ricerche e i test... e quindi io non potevo uscire,
adesso mi dici che sarò io a farlo..."
"Non si può raggiungere un originale e già come
hai
scelto l'aspetto di Veròna non cè
possibilità che
questa ragazza o altri possano farlo... non posso tenerti chiusa qui se
se tu, a discapito di cosa dicevano quelli là fuori, hai
delle
cose per davvero che altri non hanno..."
"Milan... Oh! Uff... Veròna deve esser come l'assistente
di un Mago. Saranno chi lavora intorno a lei a fare il grosso del
lavoro, lei deve solamente mostrare ciò che già
io faccio
nelle mie vesti di tua partner ma il doppio e usare le proiezioni...
abbiamo chi scrive i testi, analizziamo e prepariamo gli incarichi nei
dettagli con ogni possibile piano ulteriore... Veròna
è
lo spechietto delle allodole ma non significa che è sola
apparenza. E' una delle equazioni per rendere Veròna
ciò
che è... ecco perchè questa ragazza
dovrà lavorare
parecchio..."
"NO!" fece Milan sorprendendo tutti, compresa lei, che si era fermava a
gambe un pò larghe con le mani sul bastone davanti a lei
"Una
copia non potrà mai sostiture un originale... Se un giorno
prepararemo nuove Veròna, si troverà il modo di
istriure
le prescelte ma... Vedendoti in questo abbigliaemtno scelto da te, il
tuo modo di impersonarla, come sei nei gesti e movimenti...
è
impesabile creare un riflesso sbiadito di te... ma dovrai essere TU a
rendere Veròna reale... lei sarà l'altra faccia
della tua
medaglia, perchè l'abbiamo costruita basandoci su di te e
solo
tu puoi fare quelle espressioni di disprezzo, superiorità,
arroganza, impudenza, audacia,temerarietà e tutto
ciò che
abbiamo già visto nei dipinti che abbiamo fatto che si
vedono
agli ultravioletti... in quei dipinti Veròna, la precedente
padrona di casa, mostra giovinezza e spavalderia, sicurezza saggezza
dietro l'istruzione, e ancora, la certezza della sua posizione nel
mondo. Come fu esempio per Erzsebet Bathory solo per citarne una che
fosse e si sentisse venti scalini sopra gli altri. Lei è una
strega. Per i suoi studi magici, Veròna è
un'entità immortale, giovane all'apparenza ma saggia e
pregna di
conoscenza, audace e incurante di chiunque vi si di fronte e di ogni
pericolo. Lei ride in faccia al pericolo e la sua espressione e modo di
fare dimostra che con le sue mani sarebbe capaci di spremere un cuore
senza pentimento... questo deve cogliere chi la ritrova dinnanzi a se.
E una tua copia... non regge il confronto con l'originale. Ecco
perchè finchè non faremo selezione e
preparazione, sarai
tu a interpretare Veròna..."
"Milan... ma quest astrega dovrebbe uscire, no? Hai detto che la
stronza non può uscire da qui perchè come
elemetno di
test, o cavia, sarebbe emglio non rischiasse..." urlò Alaric
preoccupato
"Come ho già detto... Ho deciso di cambìare
questa cosa. Lia uscirà quando
servirà, potrà andare là fuori sia per
la Raccolta,
che la Mano ma anche Veròna..."
"E se scappa?"
"Alaric... sai anche tu che lei non avrebbe motivo di scappare. Non
perchè non potrebbe, o altro. ha avuto per le mani dei conti
con
cui chiunque altri avrebbe fatto giochetti o sarebbe scappato con la
somma solo in quel conto. E ne può gestire due, ora tre...
avrebbe potuto fare come altri che si vestivano come gente di alta
classe, con robe costose, prendendo o megli ospremendo tutto
ciò
che poteva... si veste con abiti semplici fatti da noi, con camicie e
pantaloni, accessori vari, ma gli unici abiti di pregio che indossa
sono gl iabiti sartoriali per i prank... potrebbe mettere da aprte un
tesoretto... non accade e non accadrà perchè non
è
così. Potrebbe fare qui il cattivo e il bel tempo sia che
non ci
sono che se sono qui, ma si inalbera solo le leggi e regole sono
calpestate, se si commettono cavolate, se la gente fa la scema... Non
se ne andrà... Semplicemente ha una sorta di
scopo con noi per i progetti che ho elencato che farà sia di
persona che sotto il suocontrollo. Là fuori non
cè niente
che le interessi da far perdere le sue tracce. Anche quel giorno, il
giorno che è giunta qui. Dopo che io e lei abbiamo parlato,
quando ha preso accordi con i Vecchi mentre decideva se accettare la
mia proposta... lei di disse ... anche
così,
avrebbe potuto andarsene come voleva, ma ha sempre rispettato la parola
data. E ora mi fido ciecamente di lei da concederle i progetti di aiuto
e impolpamento dell'organizzazione sostenendo e aiutando, risollevando
chi è come lei e perchè faccia vivere
Veròna... E'
ora di fare sul serio...>
"Mio quasi omonimo, finamente ci rivediamo in tempi diversi e
sopratutto in circostanze che ci permettono di parlare... quando Milan
è in giro è impossibile!" fece Aegaoen a Gask,
conosciuto
come Egeo, nome che si pronunciav aquasi simile.
"Oh, ma tu sei uno di quei quattro amici di Kianta. Sembri diverso
dopo qualche mese" fece Gask con simpatia "sei con loro, adesso?"
Aegaeon si
guardò indietro,
osservando i tre amici di sempre,
con i loro problemi fisici eppure erano grandiosi nel loro mestiere.
"Quando il gatto Milan non cè, il topo Kianta balla. E
chiama
anche noialtri topolini... E poi lei ci aveva parlato dopo la Dimora
Rossa anche della Villa del Cinghiale, acquistata da loro e rimessa a
nuovo come Torre. QUando ha detto che era stata scelta per un film di
Dario Argento sono rimasto sorpreso, insomma, resti sotto shock. Sei
dentro le mura di un edificio che ... ha dato da sfondo a un film!
Kianta
ci dice sempre di guardare quel film horror, quell'altro di
fantascienza che secondo lei merita di essere visto almeno una volta
e... ma ci pensi c he questo posto era di nobili antichi italiani, poi
è stata la location di un film famoso, e adesso
è
nostra?
Insomma, guardala" fece, voltandosi verso la zona anteriore
dell'edificio poco lontano a ore due, mentre vedevano lavori di carico
e scarico degli uomini e loro erano vicino le macchine "sembra di
essere in qualche strano sogno, non so... gente come noi in un luogo
del genere dove invece ci vedi più quelli come Milan, capi
di
stato, famosi imprenditoi, non so... E invece è
dell'organizzazione ed ha una nuova vita. Kianta ha detto che
già molte case e ville abbandonate a se stesse da decenni
sono
in mano loro e Milan usa... per le sue feste particolari. Quello che
Kiant aodia, tra l'altro.."
"Intendi le feste di varia natura come quelle definite festini per
ricchi e potenti, che la gente comune vuole fermare
perchè
pericolose, visto strani suicidi di molte persone, anche banchieri?"
"Sei aggiornato,mi
piace..." rise
Aegaeon "Si, amico. Kianta trova
assurdo che un punto del lavoro è fermare il classismo e
i privilegi di quelli che sono diventati potenti e ricchissimi da fare
cose contro chi sta sotto di loro, usarli... un'altra persona non amava
molto ol'uso di ragazze e ragazzi per certe cose che a Milan servono
per fermarli... insomma, diceva che anche ciò che fanno con
Madame è sempre schiavismo e che è allucinante
che
facciamo la stessa cosa di quella gente mantenendo le cose per ora come
loro vogliano che sia... Quella persona li avrebbe gettati incontro ai
pirana"
"Parli di Lia'" fece stupito Gask sottovoce "quindi la conoscevi?"
Aegaeon lo guarò un attimo, poi scoppò a ridere e
amichevolmente gli posò una mano sulla spalla, uno era poco
più altro dell'altro, parlando come lui sottovoce.
"Perchè...
credevi che chi ha
conosciuto la Prima non capisca e
non veda? Se troppo genuino per essere tra noi" ridendo di gusto "No,
ascolta, torno serio. Certo che ho conosciuto Lia, all'inizio tra Jd,
Lubo e Alaric vi eravamo noi come suoi istruttori. Solo per lei, ma per
un motivo. Il suo addestramento era necessario per studiare le
Stoddarde e la blue box. Gli effetti in varie condizioni fisiche, i
limiti, la velocità di guarigione, la
compatibilità del
fisico a questi... io li chiamo apparecchi. Molti li hanno rigettati,
sono peggiorati, non li tolleravano. Prima lei e poi tu, siete i pochi
che sono risultati compatibili con esse... da vivere tranquillamente.
All'inizio tutto faceva parte dell'accordo. Milan la istruiva con la
scherma antica e sportiva, si studiavano i riflessi e le modifiche di
movimenti e flessioni... poi l'uso di armi, sebbene lei già
le
consocesse, aveva già un porto d'armi seppur per uso
sportivo...le tecnoche di
compattimento corpo a corpo. L'uso dei coltelli, armi generiche da
oggetti
trovabili ovunque come armi, le tecniche di strangolamento e
soffocamento senza uccidere, così come i controlli di
adrenalina
e..."
"Li fa acnhe adesso Kianta"
"Si, ma all'inizio lei
era... veniva
definita la cavietta. Poi divenne.... controllava e gestiva i
risultati, quando avviarono l'uso delle
proieszioni e visualizzazione per verificare come e quando la blue box
si attivasse... Lei aveva confermato una cosa che Milan pensava. Una
cavia volontaria e consenziente ai test è la migliore
possibile.
Come so queste cose? perchè Lia ce li disse. Non doveva
farlo,
ma siamo diventati amici, secondo lei e per come eravamo, sopratutto
quei
tre che no vide mai con pietà e altre amenità
morali, come
gli altri, ma coin egualità e vicinanza... ci
reputò
meritevoli di sapere certe cose. L'allenavamo e addestravamo e
allinizio non capivamo perchè solo lei. Venivano inseriti
nuovi
membri, tizi che venivano scelti con determinati criteri e magari
avevano prima intrapreso solo la qualifica di soldato semplice ma
dimostravanp di avere quel qualcosa in più... e ci
chiedevamo,
ma
con tutti quelli che già cèrano e ne
arrivavano,
perchè solo lei? E poi con sempre quell'espressione seria
quasi... fiera, a molti appare come se si mostrasse superiore agli
altri, migliore, superba... poteva fare quell'impressione ma in
verità ci guardò e ci disse .
nessuno di noi prese la verità e lei sorridendo,
bevendo
da una
bottigleitta in vetro ci spiegò. Tramite l'Accordo che
fece con Milan lei aveva quelli che definiva benefici, ma che
in
realtà erano una sorta di tutela, protezione... mentre lei
si
prestava a concedere il suo corpo alla scienza.
Stoddarde, blue box o draper come la chiamano a volte, e la
visualizzione convertita in proiezioni realistiche... "
"protezione?"
"lei lo chiamava tutela o protezione. Un giuramneto che Milan aveva
fatto come conclusione di quell'accordo. Vedi, per Milan e
David
non si cerca la gente a caso, e si sperimenta su di lei. Sembra assurdo
ma molti centri studi visibili e non, prendono le cavie in determinati
modi poco leciti e puliti e li usano contro la loro volontà
facendoli soffrire, terrorizzare... per loro due invece, era da fermare
e così è. Tramite la Raccolta, oltre questa,
avevano
messo anche tramite la Strega Veròna, una sorta di contratto
per
cui loro ricevevano protezione, aiuto in cambio di
informazioni. Tra le
quali se sparivano persone senza motivo, se accadevano cose, che
veniva detto e loro lo sentivano... molti senzatetto e vagabondi
spariscono, ragazzini spariscono... se non finsicono in reti orribili
che voi cercate di fermare, visto che non sempre quelli pubblici
riescono, cè anche questo. L'uso per sperimentazioni. E se
non
si trovano presi dal niente, ci si rivolge a paesi da terzo mondo o che
invece di svilupparsi sono andati smepre più giù.
Non a
caso sono mete per il turismo sessuale, fatto da persone che alla carta
sono viste posivamente, perchè hanno moglie e figli e un
laovro
che li fa stare bene, basta quello per ritenerli a posto. E poi scopri
che soli o con altri vanno in giro in quei
paesi,
affermando vacanze o addirittura lavoro e poi abusano di
bambini e bambine in quei paradisi sessuali che Lia voleva radere al
suolo. perchè quello è. E la pratica di
portarli poi dai dottori per ricreare quello che si defnisce
verginità ma che poi non è"
"Ah, si. Kianta ha per la rabbia quasi buttato da una finetra,
tenendolo per un piede, un tizio che portava le bambine a farsi
rimettere quella cosa, finta, perchè le si pagasse di
più. Quanto li ha fatti soffrire, prima di
sbatterli a lavorare
nelle miniere di preziosi metalli..."
"Lo ritengo più utile che metterli solo in celle e basta o
la
pena di morte. Pagheranno così cosa hanno fattoal posto di
ragazini e giovani prima dei venti anni, che ci rimettavano
anche la vita. Per
quanto controllati e sicuri, loro lavorano sodo ogni giorno e sono i
familiari delle vittime a far si che tutto vada bene e
lì
ci ho visto una vendetta alla Lia che... rido ancora oggi, e di sicuro
non muoiono o rischiano la vita come quei nuovi tipi di schiavi. Gli
schiavi nelle miniere. Sia io che quei tre che sono i miei amici per la
pelle, abbiamo vissuti in condizioni orribili per paesi di secondo
mondo, ma non so immaginare cosa significa avere dieci anni o
meno, e
alvorare come un mulo per fare mattoni, giocattoli,
tappeti,da talpa per
queste miniere e molto altro. E seppur non lo sanno, molti
che
potevano finirci si sono salv ati proprio grazie a voi e a questo. Voi
come organizzazione avete dato soldi e risorse perchè vi
fossero
le basi per svilupparsi. Come è alla Lia, sei tu che devi
agire,
lei ti da le chiavi per sollevarti le maniche e lavorare sodo. Niente
principi azzurri che salvano o angeli gloriosi che fanno tutto per te.
La svolta la devi fare tu con la Mano tesa e con cosa cè sul
palmo. Ed è così che molti luoghi si sono
sistemati,
hanno acqua, scuole, cibo coltivato e allevato lontano da strade
polverose e fango. barrio o distretti poverissimi in casupole ammassati
avolte senza elettricità. Voi avete portato cosa necessitava
e
cosa usarli, il resto lo hanno fatto loro e per Lia questo era vitale.
Perchè dimostrava, senza fare niente per gli altri come
nelle
favole, chi e quanto era pronto a cambiare e darsi da fare. E' semplice
andare in un posto e dare e realizzare, fare, cose per aiutare gli
altri, ma poi, diceva sempre? Quanto
durerà se non si insegna che
le cose vanno costruite e realizzate perchè si vuole, si
desidera il cambiamento e il migliroamento? Facile che arrivi il
principe azzurro e faccia tutto per salvare la principessa e poi se la
porta. La storia umana parla di principesse anche ben lontane dalla
favola della dolce fanciulla innocente, e che ha bisogno di
tutto. E'
bene dare la Mano e le chiavi, ma insegnare che il
cambiamento deve
partire da dentro. Da mente e cuore..."
"e così si fa adesso..."
"Infatti. E mi fa ridere vedere quell'edificio, quei giardini e sapere
che è un'organizzazione miliatare ad averla acquistata e
salvata
che persone o enti per il bene culturale. Anche per come sono scelte..."
"Si, lei è appassionata di Urbex e oltre che praticarlo,
cerca
altra gente che lo fa per vedere dove vanno e che edifici ci sono che
meritano una seconda possibilità. Ormai non so
più quanti
beni l'organizzazione ha e che usiamo come Torri, e sono utilizzate
per vari scopi. COme aiuto per chi è senza casa, donne che
lottano contro patriarcato e mariti violenti, vero luogo di accoglienza
per orfani visto che le macchine a loro tutela fanno veramente schifo,
centro di ripartenza per chi ne ha bisogno, per poi andare a quelli che
Milan usa per le feste e ricevere persone"
"Si, più volte Lia aveva espresso l'odio verso l'abitudine
di
Milan di mostrare con orgoglio niente meno che la sede vera e propria,
lo Chateau. E poi Kianta mi disse che fece così tanto casino
dopo che per due volte tizi poco raccomandabili, vi tornarono
per
minacciare e che lui dovette scegliere altre sedi. L'unica
che qui in
Italia lei non vuole usata per queste cos eè la Dimora rossa
o
Casa rossa. Per le altre, è solo rammaricata dalle feste di
lusso, anche se per scopi specifici e importanti e il
doversene
occupare..."
"E adesso? Come mai siete qui?"
"Che domande, per
Veròna!
Creata da Milan come elemento di
disturbo, doveva andare o meglio essere impersonata da una vera medium
o qualcosa di simile. Insomma, tipo le Muse con i loro veri poteri
naturali. Ma... fu impossibile dare la parte a nessuna
perchè,
seppur poi come Muse sono riuscite ad avere qual'aria sacra e quasi
mistica attuale, con quegli abiti e atteggiamenti, diciamo che fare le
facce da poker o alla Willem Dafoe... questo diciamo raffronto lo diede
Alaric all'inizio, dopo le prime volte che Lia impersonò
Veròna ma solo per istruire quelle che sembravano adatte. Ma
dopo che lei lo fece, tutto cambiò, perchè
nessuna era
più brava dell'originale dal quale veniva presa la figura
dellsa
Strega. Milan le diede delle impostazioni su come comportarsi ma
quel che è ora Veròna è il lavoro di
Lia. Lui fece
quello che fa sempre, di
darle i settaggi dei comportamenti in cui doveva .
Ossia
utilizzare la visualizzazione per mostrare roba, cosa che sapeva
fare... insomma, quando a Milan serviva quella persona che potesse
rappresentare bene ciò che è l'essere umano nel
suo
profondo nel bene e male, chiamava Lia. NOrmalmente le persone, anche
noi definiti in generale militari o professionisti, mostriasmo con le
azioni fisiche cosa possiamo fare. Lei invece con quelle sue
espressioni ti faceva sentire un niente, trasudava disprezzo e schifo
per te se eri quella che definiva feccia o merda umana. E quando Milan
diceva , significava che
tutto
l'odio, il rancore, il dolore, la ssofferenza, la tristezza, l'amarezza
doveva riversarlo sulla feccia. E così era. E raccontava che
Alaric diceva che gli faceva impressione vederla sorridere in modo
diabolico come appunto, Willem Dafoe..."
"Alaric è un pavido. E' bravo con gestire e trattare gli
uomini ma..."
"Lo so. Comunque da un
lato questa
cosa che Milan fece, la portò
a sfogarsi, metteva letteralmente tutto ciò che covava
dentro
che diceva, faceva lo stesso effetto... ono so spiegarli ma diceva che
quando stava molto male e che i medicinali non funzionassero molto
rispetto a quelli vostri, se non si impegnava in attività,
chiudeva gli occhi e cercava con la mente il punto dove, diceva di
vedere ma non ne capisco, una massa blubbosa, la chiamava
così,
nera... che faceva le bolle e letteralmente la prendeva, sempre con la
mente, e la mandava dove cèra del verde vicino a casa .
sempre
con la mente. o se provava dolore, con gli occhi chiusi lei indirizzava
quel dolore verso qualcuno, di solito i bulli che le avevano fatto del
male e desiderava che fossero loro a prendersi tutta la sua
disperazione. Gli stessi che andavano su yatch in costume da bagno, che
stavano in foto sorridendo allegramente con altri in una pizzeria o
ristorante o facevano cose , o se li inbcontravano facendosi i fatti
loro, e questi belli tranquilli come se nella vita non avessero fatto
nulla di
sbagliato. Io non so come funziona questa cosa, ho capito solo che
è diverso dalla dissociazione, dove con la mente
sia
crea un mondo
alternativo dove è qualcun altro, nel senso non il ninete
della
realtà tu sei ciò che vuoi essere, e
vivi
là... o in alcuni casi la si usava per essere una
Personalità creata e quella dovevi essere come se il tuo Io
originale fosse messo da parte... per Milan era una cosa
diversa
perchè in una usava la mente per curarsi, togleirsi il
dolore, agiva in un modo che lui definiva con parole latine o
simili,
che riguardavano le branche che ama. Una cosa che Lia non sopportava
...E Kianta..."
"..."
"Si, Kianta non sopporta quando Milan fa e parla di cose soprannaturali
o mistiche, insomma dell'Oltre come lo chiama. Non lo sopporta e non
crede affatto di essere
qualcosa. Come Lia. Lia pensava soplo che tutto
fosse grazie al cervello. Ma Milan e suo fratello sono troppopresi dai
misteri occulti, da cose che gli hanno rivelato, da desiderare di
arrivarci..."
"Nel senso?" chiese Gask sorpreso "Milan mi ha parlato di molte cose ma
non di cosa gloi hanno rivelato che può raggiungere"
"Forse perchè
neanche Kianta
lo sa. Ma Lia si. So solo quello
che disse lei le ultime volte che la vidimo... affermò che
non
si fidava nella bramosia di Milan e e suo fratello, seppur non lo vide
mai, di queste cose misteriose e delle sette con cui lui aveva
collegamenti, e della cosa che lui sperava di raggiungere.
Affermò che tutto fu causato dal video simile a un'altro che
lei
vide con dialoghi e cartelli spagnoli. Non so altro, ma lo ricordo
bene. perchè mi disse così "
"A cosa si riferiva?" chiese ad Aegaeon, non mensionando Legeia ma
sapendo che forse all'avviso, avrebbe provveduto lei, essendo la
Custode dei Sigilli dei Crell e la Guardiana nel caso Kianta fosse
nata.
"Non lo so. Ma mi fece questo avviso. Ora che so che tu e lei siete
amici, e ha riconosciuto il suo errore e il suo non voler accettare che
persone con il nostro lavoro possano essere giuste..."
"Si, perchè ero l'ultimo figlio e guardia del corpo del
Capo,
secondo le voci che giravano, e non accettava che soggetti non
rieducati
potessero entrare così, come fece Milan con me,
tra loro. Molti
di quelli accettati e inseriti non sempre e non tutti vanno allo
Chateau subito. Come fa sempre lei, li spia per una settimana sia con
le interazioni con gli altri che le azioni davanti, e alle
spalle dei
Gestori. E' fatta così, deve osservare ogni comportamento e
azione di nascosto perchè dice che solo così si
capisce
dvvero comè la persona. Perchè non importa cosa
gli dirai
e cosa dirà davanti, sia che tu gli abbia fatto un
cazziatone per
un'azione, che altro. Se lo rifà mentre nessuno
vede, allora va
ricorretto. Altrimneti, se non lo fa, se comprende, se dimostra di non
essere stronzo fin nel sangue, merita dii trovarsi le porte aperte"
"Una cosa simile a Lia.
Anzi,una cosa
che non si dice è che... ci siamo accorti che Kianta seppur
veramente non abbia ricordi o altro della vita precedente... ha
aspirazioni, hobby, interessi, cose che le piacciono e alcuni
comportamenti che sono parecchio simili a Lia. NOn tutto, come esempio
i vestiti che deve indossare per Veròna e le feste, sono
molti
diversi... tranne quello avorio ma... ma molte rassomiglianze con Lia e
Milan stesso è sicuro che sia un elemento per i test..:"
"nel senso?" fece Gask facendosi attento con le mani sui fianchi
"... Ecco..." sembrava non felice di dirlo ma allo stesso tempo voleva
farlo "Milan pensa che questa cosa sia chiave e da inseire nei
risultati perchè rispetto altri prima di lei, ha moltissimo
della sua Personalità precedente sebbene di fatto siano
diverse
su altri punti. Gusti, interesse, cose che le fanno sbrilluccicare gli
occhi, che fa e dice... sono molto da Lia, mentre i soggetti precedenti
avevano azioni, modi di fare e pensare, gusti e abitudini diverse o che
poi, a mente vuota, se ne discostavano o non piacevano... Lei
è
una dei pochi che ha mantenuto molte cose e Milan pensa che sia
qualcosa più legato all'anima, al sè
più profondo
del mero contenuto del cervello..."
"Capisco..."
"Così come i sogni che faceva... diceva che molto spesso
cèrano sogni in cui compariva qualcuno, lo definiva sempre
un
lui, e che conosceva, e che era felice fosse là, che provava
qualcosa che di norma non snetiva nella veglia se diceva o faceva
qualcosa in quei sogni e lei desiderava che continuasse e continuasse
quel sogno... diceva sempre si accorgeva quando sognava, molte volte, e
quando sentiva che stava eprs svegliarsi era rammaricata dalla cosa...
e affermava che nelle sezioni di sogno dove cèra lui, il
mondo
non era questo... era ove sentiva, anche se accadevano cose brutte, di
stare là e agire... e cosa strana, non so perchè,
ma
quella persona, quel lui, era come se ogni volta si nascondesse da
altre persone nel sogno che interagivano con lei, ma lui non doveva
comparire davanti a loro. Ricordava sempre che lui si nascondeva o
spariva se cèrano altri, se accadevano cose per riaverlo
vicino
quando era sola e lei ne era così contenta da volergli
prendere
una mano... non l'ho mai capita questa cosa, ma è sicuro che
nei
sogni non importava cosa accadeva di bello o brutto, mai lei desiderava
svegliari ma andare avanti qualsiasi cosa accadesse... e diceva che
voleva che il nostro mondo fosse così, un mondo da cui non
voler
scappare..."
"Ah..."
"Lei diceva che la socieetà fondata su
menzogne, maschere, comportamento creati ad hoc non può
esistere. Dove la sincerità, la generosità, la
correttezza, il vero sentimento e pensiero sono bollati come sbagliati
e maleducati, mentre dietro, n el sottobosco della vita di una persona,
cè lo schifo. Meglio sapere cosa pensa e crede una persona
nella
realtà e discuterne, capire insieme che avere a che fare con
attori ogni giorno della propria vita e finendo, se non lo sei e non
vuoi esserlo, come lei o altri. Ricordo che parlò di un
ragazzo
che lei avrebbe voluto conoscere quindi non solo di nominativo e che
ammirava tantissimo. E ne parlava come una persona inarrivabile. Questo
tizio era finito male a causa di una che lei chiamava cagna maledetta.
Il ragazzo era una di quelle persone che lei non solo avrebbe voluto
avere intorno ma che desiderava fossero tutti come lui come tipo di
persona. Intanto appariva sempre con un sorriso da un orecchio ad un
altro, rideva sempre e trovava tutto divertente e spiritoso. Era alla
mano, non estroverso da essere il centro non so di un gruppo ma quando
prendev ala mano con le persone, diventava un amicone, sontro allo
scherzo, giocoso, non eccessivamente come fate voi allo Chateau"
strappando un sorriso a gask "ma con lui si rideva, scherzava
su
tutto, aveva modi di fare che si faceva amare da chiunque. Non
cèra persona che non fosse ben pensante verso di lui. E poi
lei
diceva sempre che oltre questo lo trovava simile a lei
perchè
era preciso, corretto, giusto, si incazzava poco ma se gli altri
facevano qualcosa di grosso davvero o lo si prendevqa in giro, come se
perdesse fiducia. ma erano le poche cose che lo mostravano incazzato,
rare, così tanto da essere sempre col sorriso e un
comportamento
gentile e caloroso che ripeteva, se tantissimo nel mondo fossero come
lui, saremmo a un nuovo passo dell'umanità. Corretto, sapeva
lavorare e impegnarsi tanto nelle cose che risultava brillante m a non
come uno pensa come i secchioni tipo della classe o uno scienziato, no.
"
"..."
"Lo definiva così perchè come lei le cos ein cui
credeva
e ci si metteva, dava se stesso. Rispetto a lei lui era riuscito
tantissimo, così tanto ad amare il lavoro e sentirsi immerso
in
esso che non gli pesava nulla, faceva di sua sponde ore in
più
se riteneva che il lavoro poteva esser fatto meglio, e come lei no
aveva paura di fare qualunque cosa, anche no gli competesse o come
dicono altri, di livello inferiore. NOn importava cosa si doveva fare,
lui chiedeva se cèra bisogno e partiva se gliene davano e
lavorava, senza sentirsi meno o altro ocme fanno sempre tutti che se la
menano. Si era rimboccato le braccia da zero e correva
perchè
era bravo e tenace. E lwei apprezzava la gente così, che
è e sa fare. Dice sempre che ammirava quelli come lui
perchè sapevano essere precisi, puntuali, vedevano il lavoro
come un punto essenziare dell'essere umano, sai affermava che il lavoro
nobilita l'uomo e lei ci credeva. Ancora di più se con Milan
si
mise pestare come scarafaggi la gentaglia che rovinava le
società. Anche lì fece come Milan le diceva,
riversava su
di loro in cosa gli faceva e combinava, perchè ne combinava
di
ogni per davvero e mi viene da ridere a ncora oggi, per stanarli e
farli piangere. E quindi prendeva questo ragazzo come modelloper dire
che amava il lavoro che alla fine aveva scelto non come modo per fare
soldi, non solo nel senso che giustamente devi pur mangiare, ma anche
come modi di vivere le cose anche lavorando. ma anche come persona, non
era chiacchierone come esempio Alaric che per stare sempre al centro
dell'atenzione parlano, parlano... lui sapeva stare in mezzo agli altri
, vedevi prima il suo sorriso, il uso scherzare in modo amichevole e
lei avrebe voluto persone così nella sua vita, ivnece di
stare
sempre sola. Scherzi, risate, cose combinate e poi risate... quanto lo
desiderava. E poi diceva che come lei questo ragazzo aveva sempre
progetti, interessi, cose che vuole fare, provare... Lo diceva sempre,
lo ammirava tantissimo perchè lui su certe cose le
somigliava.
Ti viene di fare una cosa? Vivila, falla, vai. Andare di qua, correre
di là ma perchè questo ti da la carica, la forza,
il
motivo e il perchè ti senti vivo. Pensare a questa cosa che
vuoi
fare, quella che hai deciso di fare, che devi portare a termine,
importante portare a termine. Essere immersi in sogni e progetti,
essere vivi anche in questo. Lei invece, anche perchè
l'avevano
convinta, si sentiva un niente e che non sapesse fare niente. E
così cose che voleva fare, provare, vivere non
potè
sperimentarle anche per i suoi che tutto era no, non ho voglia di
accompagnarti, di sera non si esce o entro un'ora a casa e basta... ho
capito che nonostante si ritenerssero migliori di altri, erano
castranti e incatenanti e non si accorgevano che lo fossero. E lei in
pratica non ha vissuto nientre di suo desiderio, di sua scelta. La
portavano in posti ogni tanto ma con loro era davvero un'esperienza
castrante non potevacomprarsi niente, mangiare niente di quel posto o
peggio al mare. Il suo rammarico che ripeteva sempre quando le
raccontavamo di dove eravamo andati in estate negli anni noi quattro
con altre persone con cui lavoriamo era fare il bagno, stare con altre
persone, divertirsi. Lei racconta come non si definisse mai
felice nemmeno in un giorno. Sentiva sempre che tutti rimpiangevano il
loro passato di bambini, le estati, i divertimenti... lei era
letteralmente trascinata al mare dai genitori, solo loro e i figli, con
nessun altro o aggregandosi con altri o parenti perchè poi
la
gente parlava, sparlava, diceva cosa avevi fatto, come, cosa detto... e
lei diceva sempre che odiava ricordarsi le estate quando la
trascinavano al mare a forza per fare dieci minuti massimo, a volte
cinque, in acqua e poi tutto il resto dell'unica ora a stare
là
sotto i lsole fermi perchè il costume doveva asciugarsi pena
incazzamenti e sbraitamenti perchè costumi bagnati in
macchina
no. Se erano troppo panati di sabbia, come diceva sempre, un sacco di
tempo tolto al mare e al divertimento per grattarsi la pelle con le
tovaglie senza mai ammorbidente perchè non volevano sabbia
in
macchina. Tanto casino per un'ora di mare dove pure le veniva il
terrore perchè pieno di alghe, non so bene ma diceva che
cèrano sempre grosse pozze scure che in realtà
erano
alghe che stavano in acqua e lei aveva terroe di avvicinarsi
perchè non sapeva cosa ci fosse in mezzo. Quindi la nuotata
di
cinque minute, miracolo dieci, era anche stare lontana dalle alghe. E
non dimentico mai una cosache raccontava e faceva male. Anzi, due. La
prima era che da quando le venne il ciclo non poteva fare altro che
essere trascinata con quello addosso e giustamente non voleva ne
andarci ne altro perchè più volte le compagne di
classe
le avevano fatto bullismo anche in lontananza, con loro amiche e lei
sola lo schifo, sapendo che pure non poteva nuotare. E la madre, e
questo lo diceva in un modo che non l'ho dimenticato, le picchiava
anche perchè non voleva mettersi il costume da bagno, che
lei
odiava perchè facevano schifo tutti a fiori e rosa, e doveva
stare distesa con il costumee l'assorbente a vedere gli altri
divertisrsi e vivere come sempre. COn sua madre stronza a urlare, suo
padre che sapeva sempre tutto e che le diceva che, non mettendosi il
costume, che almeno non restaszse con l'abito con cui era arrivata
perchè e lei
covava odio.
Nerssuno a capiure che per lei quella era tortura e non un qualcosa
fatto per lei. E poi il materassino..."
"materassino?"
"il materassino, la cosa che non ho mai dimenticato perchè
pure
io trovo assurda...inpratica i suoi erano taccagni e spilorci e diceva
sempre che non si compravano o godevano qualcosa, per sentirsi vivi
sai, mangi una cosa o compri qualcosa che ti fa stare bene, no? Loro
no, si privavano di tuto, mangiavano da schifo e cose comuni come
pizza, gelato, cibi normali che mahngiuano tutto ogni mese come lasagne
non so, patatine fritte, polpettone... niente. Sempre pasta con sughi
pronti dal barattolo messi sopra così come erano, ma il
caffè sempre. Il caffè che lei odiava come odiore
e
sapere doveva esserci e questa cosa la odiava perchè si
lamentava che non poteva usdare incensi di nessun tipo, ma non poteva
lamentarsi dell'odoraccio del caffè. Identica cosa della
messa,
lei non poteva lamentarsi ma loro potevano vedere a tavola con tutti la
messa anche se a lei dsva fastidio. Una famiglia amorevole...e una
volta tanto avevano trovato un materassino in iper sconto, sai quelli
lunfhi a onde? bene l'avevano gonfiato con la pompa da bici e lo
avevano messo in accqua e Lia giustamente voleva salirci, non
cèra però abituata. Così tentava ma
non sapevndo
come fare scivolava in acqua, e per una volta alla fine si stava
divertendo, insomma era sempre meglio che stare ammollo come una scema
sapendo che aveva solo cinque minuti... ma prova una volta, prova due,
prova tre la madre che era vicino si è girata er l'ha preso
per
un braccio al suo solito mnodo con forza a rabbia da farle male e... e
lei urlava perchè le faceva fare brutta figura! ora, chi non
ha
visto in acuqa da qualunque parte bambini e ragazzi che giocano,
scivolano da questi materassini, se ti trascinano, fanno roba varia...
tutti. Alla fine lei per una votla sorrideva perchè lo
trovava
divertente, il divertimento finì con quel gesto e urlando
quasi,
tanto che davvero la gnete si voltava a guardare lei che teneva la
figlia con rabbia, la accusòà di farle fare
brutta figura
di fare la scema invece di salire e basta. Il suo amore per il mare
scemò del tutto, divenne sempre più apatica ogni
volta
che era traszcinata là, a fare la lotta non solo con loro
che
non la scoltavano mai per niente, proprio, ma anche con il ciclo che
seppur non ne sappia altro che il normal eper un uomo, ricordo il suo
malessere quando descriveva gli assorbentyi che era costretta ad
usarepercxhè alla madre costavano meno e li descriveva come
materassi di un paio di dita così grossi e ingombranti come
se
avessi qualcosa tra le gambe e non potersi muovere e senza le ali, era
sempre uno schifo per quello che succedeva. E lei doveva stare con
quello con il costume messo, tanto che mi disse che dopo la prima votla
che si vide allo specchio con il costume e quella lunghezzsa che si
notava, troppo tra le gambe ed era più+ vicibile per quel
materasso odioso, che odiò tutta la sua esistenza e la
gioventù tanto che ad unodttore, disse che non voleva per
neinte
al mondo otrnare indietro nel tempo e tornare ad essere bambina che la
guardò come se avesse detto no nso, di aver fatto sesso con
un
alieno. Ma non conoscendola è normale, non è come
io, te
e quei tre mascolazoni, guardali che fanno, che non abbiamo avuto
un0infanzia normale e la gente capisce.... lei lo diceva a un dottore o
a quella psichiatra o non so cosa fosse, e quella invece di fare le
domande giuste, si mise ad etichettarla con le stronzate. lei diceva
sempre questo, che enssuno faceva domande, voelva cpire, o faceva le
domande giuste e finivi smepre per essere uno schifo tu ai loro occhi,
non loro ad essere schifo per non vlere la verità
e
capire. E che non importava cosa dicesse e a chi, ma cèra
smepre
chi la etichettava senza preoccuparsi di altro. E desiderava tanto
eprsone come quel ragazzo... non chiedeva mai ninete neanche ai
genitori perchè si veregognava, si impegnava e faceva le
cose
con quello che guadagnava, se accadeva qualcosa che aveva combinato per
sbaglio, capita a tuitti, la gente per come era non si incazzava o
altro, ma lo vedeva terrorizzato, spaventato di aver fatto un errore e
si risolveva insieme con il sorriso pure. Molto vigile, molto attento,
molto legato al lavoro, che provava e viveva e seguiva testa e cuore
senza pensare che fossero sbagli, come invece le dicevano i suoi. E
quindi ammirazione. Anzi, disse che una volta che l'aveva pure sognato.
Ma resta il fatto che ha ammirato oltre questo ragazzo in generale chi
ma amore e passione per la vita, il lavoro, le cose da provare e
tentare. Diceva smepre che quel ragazzo rispetto a lei era come se
avesse l'amore e la forza della vita che gli sprizzavano da tutti i
pori, mentre lei era solo un relitto, che altri avevano creato.
Perchè quella non era LEI. Era il risultato di bullismo e
comportamenti negativi di ragazi e ragazze e professori, adulti in
generale, famiglia. Il sentirsi e veersi meno degli altri
perchè
così le avevano insegnato. Il sentirsi dare la colpa di aver
copiato dopo che in compiti in classe sentiva le risposte sussurrate
tra compagni e diceva, e
invece non capiva perchè, chi si faceva dare le risposte
elogi e
complimenti, bei voti, e lei rimproverata e tacciata di copiare. Lei
che non lo trovava giusto. Alle elementari addirttura una maestra le
diede dei solpi sul sedere mentre le era vicina urlandole che aveva
copiato e doveva vergognarsi mentre le risposte erano volate intorno a
lei e quella stronza, mi spiace dirlo ma dai suoi racconti io non so
come sopportava, diceva che lei era così inutile che non
poteva
essere suo lavoro. E guarda che non era assolutamnete come dicevano, e
di persone ne ho conosciute... ecco perchèsi è
ritrovava
poi, dopo gente che la faceva cadere con le loro azioni nella melma,
cose scorrette, veleno e bugie intentati, lei cadeva e cadeva
finchè ha detto . Ed
è finita
cosa è finita. Sono contento che Kianta, nata dalle ceneri
di
una persona così caduta e buttata già per varie
cose, sia
diversa e più leggera come personalità, con
progfetti,
cose che vuole fare, sogna, desidera, più espansiva e
amichevole... ma fino ad un cerfto punto perchè un terrore
di
Lia a quanto pare è stato così forte da
restare..."
"Quale..."
"il terrore dei contatti troopo vicini con le persone e il sesso" rise
ma non per sfottere "dall'Accordo al rifiuto qualcosa che non voleva. E
sto parlando di Lia. E non parlarne mai con Tegel, lui
èsuscettibile ma aveva un pò di... accese
discussioni sul
tema perchè insomma, i ragazzi sono nati con
deformità
che nessuno accetta, e il come ci siamo incontrati è lunga,
ma
da quel momento incontro uno, diventiamo spalla dell'altro, incontriamo
gli altri e diventiamo quattro. Visto che secondo loro io sono normale
e son una calamita per le donne, ne approfitto per portarli con me
ovunque, siamo diventati come fratelli ma non vogliono i giudizi. E
così loro sono quelli tra i molti che non avranno mai
qualcuno
da amare. Perchè quel qualcuno non è affatto
semplice o
possibile trovare e non sono tipi da accettare di pagare per qualcosa
che alla fine, anche se con donne professioniste, non è
molto
accettato. Un motivo per cui ero amico di Lia e poi Kianta è
che
io non vedo differenze con noi e loro,messi a paragone. Sono persone
per me, fratelli, abbiamo attraversato tanto e loro sono cresciuti chi
tra rom, chi tra ladri e hanno imparato quei mestieri perchè
obbligati, erano oggetti che gli serviva e basta. Ma cosa hanno
imparato è finito per farci incontrare e gli ho detto
"Questa cosa io non l'ho mai capita. Perchè insegnarle tante
cose diverse solo per studiare le risposte ormonali del suo corpo? ALla
fine non erano sempre esercizi e..."
"Ma non erano solo per esercizi e fatica. Metterla alla prova sul
campo, all'inizio era questo che lui voleva fare. Essendo una dei
pochissimi che non le rigettava, Milan decise che era necessario
studiare i comportamenti delle stoddarde e del suo corpo con carichi
eccessivi di..."
"Ma non le aveva affidato il sistemare al suo posto l'ammistrazione
dello Chateau?"
"Si, tra le cose. Ma poi si accorse di una cosa. Ed è un
bene, o
un male? non lo so, ma anche se lo sapeva già, decise
confermandola come sua seconda e quindi togleiundola dall'azione,
perchè rispetto a chiunque non era corruttibile, comprabile,
cambiabile... chiunque a questo mondo tranne casi non rari ma non
dietro ogni angolo, è comprabile. Basta trovare cosa lo
compra o
quanto. Corrruttibili perchè per la discendenza genetica si
fa
di rtutto e quindi si accetta di tutto purchè non muoia. Ma
Lia... Lia non aveva niente di valore, neanche la sua vita. Lei ai
rischi rideva e ci andava di faccia, una volta che eravamo ocn lei come
Gestori per monitorarla in una cattura, si incavolò con uno
che
faceva lo spaccone e le diceva che l'avrebbe aperta, eviscerata, le
avrebbe tolto le budella, ridendo come per farle paura sventolando un
coltello da caccia. E cosa fece lei? Ancora me lo ricordo" passandosi
una mano sulla faccia " Gli si avvincinò veloce, rapida,
prese la sua mano, che impugnava il coltello, e le conficcò
sullo stomaco"
"Cosa?" fece Gask stupito
"AH, non fare quella
faccia. Quella
volpe ne conosceva smepre una
più del diavolo. A quell'epoca non esisteva ancora
Veròna
come oggi, la impersonava poco ma quando lo faceva, indossava sempre
abiti come adesso Kianta, d'inverno completi a tre pezzi o altri itpi
con sopra un cappotto lungo e un cappello da uomo, e d'estate con un
completo diverso da come faceva, ossia parecchio aderente, di tessuto
elasticizzato ma aderente, sia pantaloni che camicia, che giacca, con
questl'ultima in modo che si vedesse, per taglio e bottone aperto, la
camicia nella zona centrale poco sotto il seno, con la cravatta
agganciata dai fermacravatta alla camicia da seguire la forma del seno,
quindi sottoseno e poi la cravatta continuava. Era lunga. Ebbene,
siccome era anche stronza, sembrò quasi che gli si
buttò contro e mentre spingeva lo guardava negli occhi,
ridendo,ma con quell'espressione come quell'attore e gli
diceva
cose e continuava spingersi contro la lama. E quel tizio si
spaventò da lei, la sua espressione, cosa diceva e anche la
visualizzazione, con cui creava tramite proiezione delle cose che
fecero andare in shock il tizio da rimanere inebetito per giorni e
farsela addosso ogni giorno che restò scombussolato. Un
tizio
che faceva roba che... lascia stare! E lei rideva e diceva mentre
questo restava a fissare il vuoto ... Quando andammo da lei per
controllare cosa
si era fatta, ci guardò con il coltello ancora conficcato,
non
del tutto ma stava fermo, finchè non mise le mani e lo
tirò via. Giuro che mi venne le pelle d'oca
perchè fece
solo un gemito e poi restava a guardarci come se non capisse la
preoccupazione. Quando Teleg le si avvicinò e le chiese se
per
l'adrenalina e la situazione non sentisse dolore, lei sorrse
per
schernirlo e scoprimmo l'inghippo. Quegli abiti non erano aderentissimi
al suo corpo, che in effetti pareva formosa, ma aveva delle protesi in
silicone rigido e robusto, rigido nel senso non molle come quelle delle
protsi mammarie ma silicone tipo medicale, che proteggeva
zona
schiena e
torso davanti sotto la camicia, e sotto i pantaloni ai fianchi e pancia
un'altro che pareva... quando li tolse, come quando le attrici hanno
quelle pance in silicone finte e se le levano dopo le scene. Gli abiit
erano una taglia in più se ricordo bene e aveva questa
specie di
busto con un oblò per il seno, lo indossava come un giubetto
antiproiettile ed era fatto di strati diversi di silicone di vario
tipo, uno strato dellostesso materiale delle vostre tute
ipertecnologiche nere, con il materiale che assorge gli urti
così tanto che vi rimbalzavano, sai quela tecnologia nuova
che
noi non abbiamo però... una sorta di lattice o gomma che
protegge più dei giubotti classici....e con vari trati di
materiale aiutava. QUando lei aprì la giacca,
appena lo
portarono
via, e mostrò la zona colpita vedemmo che lo slancio l'aveva
indirizzato su una zona non fatale o pericolosa per gli organi, della
serie le Lezioni insegnano e non solo per dire,..."
"..."
"e la lama si era
conficcata negli
strati di silicone e in quello nero militare anti urto o
ferita
ma era una sorta di striscia... e in
verità si era colpita veramente, perc hè un paio
di
ccentimentri erano entrati ma solo perchè lei si spingeva
verso
il coltello e un colpo troppo forte e secco aveva perforato il
silicone, ma non si era fermata al dolore. Lei avev aprovato dolore per
anni, anni di dolore continuo ogni giorno per ogni secondo vissuto in
uttto il corpo. Unisci le stoddarde che hanno fatto il loro lavoro e la
sua capacità di controllare e controllarsi nel profondo, con
la
voglia di vederlo rompersi dentro, e quel taglio sull'addome fu niente.
Infatti le stoddarde lavorarono subito e smise di sanguinare
immeditamente e la cicatrizzazione fu veloce, ma lo sai anche tu, tre
volte più veloce. Il tempo di portarla alla Torre, farla
controllare da un medico e un plastico sempre presenti, e la
cicatrice
quasi non si vide. Ma non fu la prima volta che l'ultima che
dimostrò che il dolore non le importava , non eccessivo, jma
da
rischiare qualche ferita di poco conto... pur di proseguire
in
cosa era andata afare. Seppur lei temesse di ritrovarsi
addosso
quel dolore che aveva subito per anni. Ma era meglio quello che essere
toccata, E così nelle discussioni con Tegel ihn cui lui
diceva
.
E
lei rispondeva ...
"Eh...?"
"Gran parte delle lotte di questa persona derivano da
due cose contrastanti: il desiderio di amore come lo ritiene lei e la
convinzione che tale amore sia impossibile per lei. Sono presenti anche
molti altri fattori, come riparare a quelli che chiamava
errori,
ossia aver fatto cose contro la sua volontà per
gli
altri, per
riotrovarsi considerata e apprezzata. Finendo in cosa sappiamo... e
affermava sempre di avere . E
così si defniva. Era una persona che non temeva la morte,
anzi
la bramava e faceva paura per questo a chi non la consoceva,
e la
vedeva
rischiare pur di raggiungerli e fargli moooolto male. E poi
cèra
questa cosa. Prima l'Accordo, poi i suoi modi per tenere lontana la
gente e infine le dichiarazioni nette e precise che finiva la persona
che si avvicinava più del dovuto, o provava
quaosiasi cosa
che
lei non gradisse. E a testimonianza di questo, cè un tizio
nelle
cave di rame che ha una mano con una cicatrice lunga sette centimentri,
quanto il coltello da caccia che cèra sul tavolo quando lo
incontrò come Veròna, che si
beccò quello
contro... proprio
perchè aveva allungato una mano per toccarla e lei prese il
coltello e lo piantò con forza sopra il dorso della mano
andando
in fondo con la lama, per fissare la punta sul sedile della sua sedia.
perchè si era allontanata col bacino e la mano invece di
otccare la suia coscia, era rimasta crocifissa, come diceva lei, su
una sedia di legno e guardandolo negli occhi fredda come il
ghiaccio.... ma
invece come un vulcano dentro te lo giuro... gli disse che se avesse
fatto an cora
qualcosa del genere, una cicatrice sarebbe stata la
conseguenza
meno
grave. E Kianta ha, nonostante tutto, ancora orrore e timore della
vicinanza di qualcuno. Ecco perchè mi è sembrato
strano
quando
mi disse che tu sei un suo amico speciale, seppur so bene che
dovrà accadere qualcosa perchè esistea per lei,
un
giorno, quello che definiamo un amante. Ma come Lia, lei odia quel
termine, non so perchè, ma per lei amante
significa
qualcosa di
brutto. Lei voleva semplicemente chi davvero le volesse bene per quello
che era e non era, che le si volesse bene anche senza dare tutto"
"E' quello che Kianta
dice di una ragazza che mi aspetta sempre al villaggio"
"Mi sembra strano che
Kianta si
comporti allo stesso modo di Lia. Voglio dire è
più
aperta, spigliata, allegra, si mantiene seria solo perchè
vuole
tenere Jd e Milan la pressano.... per
come è, per le volte che le viene in ntesta una cosa e va,
la
fa, senza pensarci due volte..."
"Si, Jd e Milan si
incavolano spesso se lei fa di testa sua senza avvertire , e la trovano
anche fuori lo Chateau" rise
"Appunto, anche se ci
sono cose che
restano così pesanti edntro qulacuno da restare anche dopo
quello che David ha fatto...mi pare strano un suo
rifiuto su quello. Quando ha detto che aveva un amico
speciale, devo
dire che anche io avevo pensato che si era fidata e affezionata tanto
da aver trovato un compagno, ma a questo punto dalle tue facce presumo
che no. Anche per lei, compagno non significa fino a quel punto. Ti ha
anche detto di cercazre altrove cosa vorresti... è davvero
impossibile!" ridendo
"E tu, sempre con alcune
colleghe ma nessuna fissa?"
"Ah... mi sembra di tornare ai periodi in cui era con noi e scherzavamo
tutti e cinque su questa cosa... E di come lei prendesse in giro
Milan..."
"Parli di Lia?"
"Si, il periodo che Milan ci chiamò come istruttori speciali
e prima ci odiasse..."
"Perchè vi odia, dall'altra volta ho sempre sentito Kianta
dire
che non vi vuole più chiamare e avere allo Chateau..."
"Vero, e tutto è dovuto a poco prima che lei se ne
andassse... intendo il test che l'ha, come dice lui, uccisa per
cancellarle la memoria. Lia era il tipo che non badava alle differenze,
per lei erano tutti umani. brutti, belli, grassi, acciughe come li
chiamava i secchi, dinoccolati o tarchiati, nani o giganti... come hai
visto dai miei amici loro sono... uno scherzo genetico e hanno
caratteristiche fuori norma ma per fortuna loro, nietne di pericoloso,
doloroso, ne di impedimento... Perfino Tegel seppur un nano
è
capace di borseggiarti come niente... tutti noi siamo cresciuti in
amienti degnradati e pericolosi. Orfani e presi dai primi che ci
accolsero, all'epoca non eravamo con i servizi sociali, e sempre
famiglie o gruppi di persone considerati ai margini della
società. Nenache tra loro quei tre erano molto amati per il
loro
aspetto, ma seppero impegnarsi e imparare al meglio a ssfruttare le
loro condizioni e cosa imparavano intorno a loro... li ho conosciuti
quando ancora io ero membro della triade e..."
"la cinese?"
"Si, in molti paesi e città non prendono solo cinesi, io
sono
cresciuto come orfano prima in una sorta di chinatown, gli unici
ricordi di me piccolissimo era vagabondare con mia madre per strada e
poi... mi sono ritrovato solo tra i quartieri cinesi, e lì
osno
rimasto. Ho avuto consocenti, amici e nemici e alla fine per il mio
aspetto, o meglio corporatura, la capacità di adattamento...
sono stato preso. Ho fatto cose, come tutti là che molto
spesso
non accettavo e poi per un incontro con un gruppo americano di acquisto
da noi, io trovai l'opportunità di parlare con un tizio,
Jean
Piestes, a cui chiesi se potessi passare dalla sua parte
perchè
io, l'unico europeo tra asiatici... gli dissi che preferivo la vendita
e acquisto di armi che tutto ciò che faceva... lo sai... e
fu
solo il giorno dopo che parlò con me, e speravo di nascosto
da
miei e mi chiese cosa sapessi fare. Gli dissi che avevo lavorati vari
anni dotto vari membri medi e che ne sapevo abbastanza di armi da
rendermi utile. Mi chiese così di accettare un test per
verificare le mie capacità..."
"test... cosa, uccidere qualcuno?"
"no... mi chiese di seguirlo a un incontro, avrebbe trovato un accordo
con i miei capi perchè potessi seguirlo e portandomi con
sè, mi fece mettere in alcuni punti prestabiliti del luogo
d'incontro con un fucile da cecchino con zoom speciale. Mi
ordinò di controllare ogni persona che vedessi nel mirino e
verificare che tipo di armi, identificarle, e se cèra altro
non
a vista che gli potesse interessare. NOi già vendevamo e
comemrciavamo in armi di vario genere e le consocevo tutte, quindi
passai il test, individuando perfino chi aveva qualcosa sulla schiena,
fianco, sotto le ascelle e gambe dei pantaloni dalle pieghe di abiti
giacche. Scoprìì solo dopo che mi
ordinò di
tornare alla macchina e aspettare, che da sue parole ero già
stato venduto con una trattativa e che no nera stata facile.
Difficilmente puoi uscire da quel giro, a meno che non esegui anni di
lavoro impeccabile, togli qualcosa che ti sta a cuore come prova di
meritare l'uscita o... doni o sacrifichi qualcosa che per loro vale il
prezzo... molti per non perdere ciò che gli stava a cuore
persero perfino parti del proprio corpo donati come prezzo per
diventare liberi... a quanto pare mi aveva pagato caro ma dalle parole
degli anziani, per comprarmi, aveva saputo che io conoscevo ogni
specialità e abilità dei migliori dei loro uomini
seppur
un bianco e che il mio comportamento impeccabile era rispettato... sono
finito a lavorare per Jean molto tempo finchè non
capitò
nelle rete dell'allora gruppo speciale di cui faceva parte Milan. Lui
all'epoca era ancora un militare ma non sul campo, Milan sul campo...
non oso immaginare come fosse all'epoca" rise mentre fissava lo sciame
di uomini a lavoro intorno all'entrata "Non ho mai visto Milan agire,
Lia si, sempre... si è sempre sporcata le mani lei e non ne
aveva timore, ma se impersonava Veròna o su ordine di Milan
non
dovesse fare neinte, per proteggere quelli sai... ma lui, No! NOn l'ho
neanche mai visto impugnare una pistola. Lia si, ne raccontò
diverse volte e un paio dove fu lui a sparare come avvertimento, ma non
per uccidere. Lia diceva sempre . E ancora, diceva che
Milan
non lo capiva proprio, e ci rimurginava, lo studiava..."
"In che senso?" domandò Gask raccogliendo da terra uno
strano oggettino in metallo e guardandolo
"Diceva smepre che ogni volta che compariva, sembrava di umore
totalmente diverso dall'ultima volta. Sai che Milan è sempre
in
giro per incontrare persone e fissare accordi e contratti, relazioni
sociali, consocenze nuove e vecchie... apparire anche... Ma ci ha
sempre detto... anzi, un'altra cosa che ci disse era che... Qualsiasi
cosa potesse accadere, come la richiesta di prima, dovevamo correre a
salvare il suo corpo.NOn importava se cèra ancora lei, se
era in
stato vegetativo, se cèra sveglia la nuova
personalità...
Ci disse l'ultimo mese prima di andarsene che si giocava il tutto per
tutto. Aveva dubbi a cui dare risposta. E se quelli negativi prendevano
forma, non importava la testa, ma il corpo doveva essere preso e
portato altrove..."
"Che razza di discorso sarebbe?"
"... io credo di aver capito, ma... per ora preferisco pensare che
volesse solo preservare l'ultimo pezzo di lei vivo rimasto... ma le
varie volte che le ho chiesto informazioni mi chiese cosa ne pensassi
di Milan. E io le dicevo la mia. Che era un pò sopra le
righe,
un pò fuori... realtà per varie cose. Lo
rispetto,
è una grande persona, intelligente, capace... o non sarebbe
riuscito con quei suoi tre amici a creare l'organizzazione... anche se
non so dove siano adesso. Ma Lia... Lia dall'inizio, ecco... anche
Tegel si era accorto che lei era strana nei riguardi di Milan quando
ancora eravamo intorno a loro e poi dopo. Chiedeva di tutto da noi per
descriverlo. Sembrava sempre riflessiva e come in preda a una delle sue
manie del sapere la verità. La verità..." sorrise
"non
importava se la verità fosse bella, brutta, orribile,
devastante, o di qualsiasi genere. Preferiva la realtà,
nuda,
cruda, vera che come ivnece per molti adagiarsi su speranze e
falsità solo per alleviare le loro pene. NOn era i ltipo che
accettava una risposta e tutto finiva lì, oppure cercava in
modi
un pò non scientifici e simili quello che voleva sentire...
Odiava il fatto di aver creato le Muse. NOn voleva che loro come i
preti, li definiva preticelli, potessero influenzare la mente ela vita
della gente per decisioni, scelte, modi di vivere che prima avrebbero
fatto... diversamente. Ha visto donne e uomini che avevano perso dei
cari andare dalle Muse, sempre su consiglio di Milan, portare oggetti e
foto dei cari estinti per rivederli, risentirli, avere informazioni e
qualsiasi cosa volessero... lei più di una finzione che
fungeva
da balsamo e aiuto psicologico credeva solo in ogni tipo di
verità e digerirla, farla propria e accettarla e gestirla
per
andare avanti... se non avesse avuto i suoi problemi legati al non
avere uno scopo, un motivo di vita, chi l osa... L'ultima volta che
vidi Milan, ricordo un suo commento verso Jd. Disse "
"Cosa significa questo?"
"Milan... ha il suo chiodo fisso sull'esoterismo, l'altro piano, il
risvegliare i cosidetti doni che tutti abbiamo e che con la
reincarnazione e crescita di perdono, mentre in altri perdurano... tu
non sembri esser etipo che...beh, crede a queste cose, ma conosci Milan
su ciò..." mentre gask accennava un si con la testa "Sia
durante
il suo servizio militare, che dopo fino ad oggi, ha sempre ricercato
quel qualcosa che Lia non accettava. Non più, diceva. Aveva
giù detto basta con alcuni suoi amici, diceva che aveva
sperato
per un istante durato di tempo di conoscerli e poi mandarli a quel
paese, di... avere almeno la risposta che desiderava. Se ciò
che
sentiva era vero, ossia di andare in un qualche luogo e non restare in
quello in cui non era parte... se il suo non sentire e avere uno scopo
e motivazione, aveva un perchè... se quel vuoto, mancanza,
necesità quasi che sentiva come un buco nero nel petto
avessero
una motivazione e se, quale e che strade avesse davanti, per scegliere
che fare... ma dopo quelli, Zay e Ric mi sembra, decise di gettare
tutto via e restare sola. Completamente sola. E qui poi invece che
supportare Milan con ciò che sapeva da letture ed esperienze
con
quegli amici, si buttò con David nella scienza in cui
credeva,
adnando oppositamente contro Milan... ci chiedeva
sempre e sembrava come se... serbasse un qualcosa tipo puzzle da
rimettere insieme ma mancavano dei pezzi... Oggi era di questo umore e
si comportava in tal modo, ci diceva una volta. L'altra affermava, oggi
sono arrabbiata con Milan perchè è sempre freddo,
schivo,
quasi spazientito e trova troppo esagerate le mie pièce e
Feten
teatrali, quando con Veròna, le notti con gl iospiti, gli
scherzoni è come un bambino diveertito che recita in
qualcosa
che lo eccita. E oggi come altre volte che ritorna, è
come...
come me. Serio, come se avesse dei pesi sulle spalle, concentrato, d'un
pezzo, maturo e incline a parlare e discutere ma... ci sono volte in
cui i nostri discorsi sono tra fratelli, non come con i miei per
carità, ma sai quei fratelli che si dicono tutto e tra una
risata, una punzecchiata e giocosità anche se gli argomenti
sono
seri... è come sentirsi a proprio agio con
qualcuno che ti
rende meno penoso qualasi problema, basta parlarne... ma nel senso di
fraterno e giocoso e tranquillo... mentre altre volte è come
con... non lo so, come parlare con qualcuno più al mio
livello,
approfondito e acculturato, saggio e... hai presente un pò
come... come si chiama il tizio di colore che Neo in Matrix incontra a
cui propone le due pillole e gli fa quasi da Virgilio nel viaggio da
eletto? Con le sue frasi filosofiche, mature... a volte è un
piacere discorrere con lui perchè è come se
capisse
tutto, se rispondesse come una mente allo stesso livello della mia, si
sorride e si discute, ci si punzecchia ma... è come
più... se le altre volte è come con un fratello a
cui sei
legata e con cui condividi le cose in modo rilassato, le altre volte
è come...> e io dicevo per scherzare e lei diceva quasi sorpresa ma
non
ai genitori ma a Milan . E nonostante questo..."
"Scusa la domanda... ma voi parlavate di tutto? Tutto-tutto?"
"Ah ah, dalla tua faccia sembra che fossi sicuro essere l'unico, ma
no... non tutto-tutto, ovvio. E' che, vedi... sia Lia che poi Kianta...
non sono persone comuni, come le ragazze della sezione femminile che
tutti dimenticano che ci sono... noi abbiamo parlato sempre di tante
cose, eprsonali e non che sentivamo di dire mentre eravamo insieme a
mangaire tutto davanti il ciubo, di solito cucinavamo fuori al fuoco o
col metodo asiatico di mettere le grigilie e pentole al centro con la
corrente e cucinare nel mentre... se tu sei suo amico
speciale,
imamgino la conoscerai su cose che non si è sbottonata con
noi... lei come Lia si è sempre trovata meglio con
gli uomini, tra uomini che tra donne, entrambe!hanno sempre detto...
che non avevano nessuna affinità in niente con il settore
femmiinle e non si sentivano membri del loro . Ed
è sempre stato così. Le poche ragazze del gruppo
da lei
scelto che teneva intorno al posto di quei tre, non... non hanno mai
avuto interazione con lei in nessun modo come faceva Lia e ora Kianta
con quei tre. Si cnoscono bene, comprendono ogni gesto volotnario o
involontario che l'altro fa... sono in sintonia da non aver bisogno di
parole per la maggior parte del tempo e delle volte perchè
uno
faccia qualcosa, uno abbia bisogno di qualcosa o altro. Diceva sempre
che Zay fu l'unica donna con cui ebbe un rapporto di amicizia e con cui
si apriva ogni tanto. Si trovava meglio a parlare con le controparti
maschili che non con le donne. E così fu con noi. E abbiamo
passato molto tempo a bere birra con Kianta o lei vino e noi birra con
Lia, da sentirci come se non vi fosse una ndonna tra noi, ma lei stava
seduta in mezzo a noi come in mezzo ad altri in varie situazioni e...
stava lì, diventava come parte del gruppo. Niente imbarazzo
per
nessuna cosa, nessuno ed era capitato che sfottessero anche noi
perchè..." arrossendo "ci sono delle donne nella marina
militare
che.... insomma... e lei ci diceva sempre che era meglio allungare la
mano che tenerla sempre dietro la schiena. Ripeteva . Comunque come avrai capito, non cèra
discorso o
discussione che la mettesse a disagio parlando e stando tra uomini. Se
andava a controllare le donne, tornava nevrasterica per i discorsi che
definiva e
via
dicendo. Non sai quanti termini usciva fuori per il nervoso che le
donne le mettevano addosso per cosa paralssero e sparlassero. Non si
trovava con e tra loro e per come discutevano e trattavano ogni
argomento. Quindi si, abbiamo sempre parlato tutti liberamente con lei,
tanto che, da quello che so, perfino Milan non ha paura ne timore a
riceverla la sera in camera sua per parlare o che si cambia davanti a
lei mentre discutono. NOn so il contrario... è sicuro che
gli
unici argomento che la mettevano in crisi, intendo entrambe in questo
caso perchè sembra che abbiamo gli stessi punti deboli, era
loro
e il loro corpo, il giudizio e il farsi toccare. Ma per il resto..."
"E quella con cui sei legato per ora, come... come vede i ltuo lavoro
di mercenario professionista e il tuo legame indossolubile con quei
tre? se ho capito bene... li hai conosciuti dopo ave rincontrato Milan
e in una missione che facesti per lui, anche se era ancora un
militare..."
"Si, li ho incontrati dopo Milan ed erano tra i soggetti che dovevamo
accerchiare e controllare, oltre perquisire, e ricordo che erano in
disparte in una sorta di baracca, insieme, non vivevano neanche tra
quella gente e... non dimenticherò mai come tutti quei
soggetti,
per citare Lia, indicassero loro e solo loro come colpevoli di ogni
cosa che trovavamo però nelle loro case e baracche, ma
più vivibili della loro. E di come parevano tutti e tre
rassegnati ad altro che subivano. così col mio gruppo
abbiamo
deciso di interrogarli senza essere duri e abbiamo trovato un feeling,
un'amicizia, che dura ancora oggi e sono gli unici che reputo, nel mio
caso,amici speciali da non abbandonare mai. Come diceva Lia, le
apparenze le vedono solo gli stolti e perfino lei li ha salutati, dando
la mano la prima volta, e sorridendo come se non vedesse delle persone
con problemi genetici. SOno davvero brave persone, straordinarie anche
se Tegel èun pò una lingua a vipera,
come gli
diceva Lia bonariamente. Ma sarei contento se anche tu volessi
conoscerli... Ma per prima risponderti..
SArà la stessa
cosa per lei... ma non posso anche non valutare una cosa. Non tutte
quelle con cui esco a volte, sembrano contente dei miei migliori amici.
Per come sono. E così quando noto questo, dico solamente
E di nuovo, una delle frasi in italiano di
Lia
che mi facevano sempre ridere, l'italiano ha dei suoi che per me sono
divertenti...Loro... per i loro problemi fisici solo di aspetto,
ripeto, non hanno fortunatamente disagi da dover fare terapie o altro,
ma restano sempre soli e allontanati e non voglio che accada solo per
avere qualcuno vicino"
"sono d'accordo"
". Ecco perchè spero di trovare qualcuno che
li consideri anche lei come fratelli. Ma srà possibile?
Vedremo... Intanto, sono stato chiamato perchè Kianta ha
sempre
qualcosa da fare e vuole togliere di sua mano la gentaglia
dalla soc ietà. A
noi va bene, lo faremmo gratis per lei, ma ci dice sempre che da
giovani si deve lavorare per mettere da parte soldi per spassarsela
più avanti, e i ragazzi sonocontenti. Ti immagini se
mettiamo da
parti dei bei soldi per andare in qualche posto caldo, tutto l'anno,a
fare una pensione anticipata senza dover sgobbare più?
Inoltre
se il cambiamento parte più veloce, avremo dei benefici con
aiuti e sostegni statali in casi di necessita, come dovrebbe essere.
Inoltre devono cambiare cose alla scuola, famiglia,
società... a volte ho paura che si inneschino azioni e
manifestazioni di protesta. Lia diceva che era inevitabile
perchè non cè peggio della gente religiosa
bigotta e le
famiglie tradizionali idiote. E visto che nelle società
ancora
oggi è imperativo sposarsi e fare figli per essere
considerati,
Lia voleva far smettere questa cosa. Per lei un figlio non era quello
sfornato dal proprio corpo. Diceva che poteva essere un figlio anche
una persona con cui hai un legame per il temnpo passato insieme, cosa
hai insegnato e spiegato... tante cose e tanti momenti. per lei era un
affronto
sentirsi dire che le si voleva bene
se
si dava e dava figli, come ho
detto prima. Per lei era... una persona che non poteva dare amore e mi
ha
stupito molto quella volta che mi parlò di una cosa, ma
sembrava... quasi che parlasse a se stessa, non so. Fu una delle ultime
volte che la vidi. Disse... ma non so se pensasse,
scherzasse o altro. Di sicuro lei per L'Accordo è protetta,
quindsi non si preoccupava. Ma l'ultima volta mi disse quella cosa di
eventualmehnte portar via il suo corpo in
eventualità...aggiunse
un'altra cosa, io le chiesi perchè le Torri
dovrebbero cadere e dovrei fare quanto ha chiesto? Qualcosa non andava?
E lei rispose che era solo preoccupata per le manie esoteriche di
Milan, che si stava prevenendo in quel senso, che le persone che aveva
conosciuto le avrebbero fatto da Vergilie o
Pleiadi. Nella
mitologia greca, le Pleiadi erano sette sorelle, a cui avevano affidato
il compitotra gli altri, di guide e protettrici dei marinai. Questo per
riassumere, e molte figure nella società là fuori
sono
definite così perchè indirizzano i membri che ne
hanno
bisogno con persone o punti chiave..."
"Ah, si! Li abbiamo incontrati mentre seguivo Kianta per la Raccolta.
Sono quelle persone che hanno negozi, tutte lo stesso tipo di negozio,
stesso nome e tutto, perchè sia trovato e riconosciuto da
ogni
membro perchè abbia supporto in caso di
necessità, se
raggiungere la Torre del luogo è impossibile. NOn sono
membri
della Raccolta che hanno accettato il patto per svolgere questo lavoro
in cambio di un lavoro e una vita dignitosa?"
"Si, bravo. Noi ci siamo affidato sempre a loro in caso avessimo
necessità di determinate cose o comunicare con Kianta in
modo
sicuro e irrintracciabile. Se andassimo alle Torri, Milan lo saprebbe e
no nci vede molto bene da quando ci siamo intromessi per la questione
di Lia per i test e che se ne volesse andare. Dopo varie discussioni in
cui eravamo tutti discordanti, ci chiese di non collaborare
più
che non amava chi giungeva a imporre il proprio modo di fare. Lia non
sapeva degli incontri, sapeva solo cheavevamo avuto discussioni per
telefono... e cos siamo costretti a servizi delle Vergilie
come
punti di riferimento e rotta al bisogno."
"E Lia disse che aveva delle persone che potevano essere queste...
queste...
"Vergilie o Pleiadi, si. Queste figure ovviamente come idea sono di
Lia, il nome da Milan... come tutto. NOn so chi e in hce modo
ma...disse che aveva predisposto alcune cose al bisogno oltre noi, che
avrebbe lasciato due
eredità, e solo perchè aveva incontrato Milan e
aveva
possibilità che altri non avevano. E disse
..."
"Ma....a cosa si
riferiva?" mentre gli veniva i nmente qualcosa sulle parole Chiavi ma
non capiva
"So solo che dopo che Milan le diede la possibilità di
uscire
per la Raccolta, Veròna e simili anche da sola, io... so
solo
che incontrava varie persone, ma non so dirti altro. Mi disse che era
solo per sicurezza sua, dei piani e nostra. Disse anche che si augurava
che varie persone, tra cui Lèon Ligueau, avessero trovato
benefici nell'averla conosciuta."
"CHI?"
"Non so, se chiedi chi sia... disse che aveva conosciuto alcune persone
e che queste, alcune erano dei Vergilia dormienti, e che per i
servitori fittizi che servivano veròna, quelli creati da lei
con
la Ia, hai presente..."
"Si quei due, uno biondo e uno moro che usa perchè Kovacs e
gli
altri non hanno possibilità di sparire e riappare e fare
cose...
magiche..." rise Gask
"Infatti, ma loro possono essendo solo programmi. E so solo che quello
biondo è ispirato a quel Leòn, poi null'altro.
Parlava di
molte persone che incontrava, ma per altro devi chiedere quei tre. Loro
sanno!"
"Sanno!... a loro ho chiesto informazioni sullo strano caso di Kianta
che compare ovunque quando in teoria non dvorebbe esserci. Si
è
partita anche quando Milan mi ha chiesto di starle dietro e... la
vedevano nei giardini, nelle sale, da qualche parte, che prendeva e
faceva cose... "
"..." ridacchiando
"Tu sai?"
"Ecco..." fece Aegaeon ridendo " chiedi a lei o a quei tre...
seriamente, io non posso parlare. E' una cosa... forse una delle
pochissimedi cui è meglio che siano loro a parlare..."
"Noto una certa... conferma che qualcosa non va!"
"Ripeto, chiedi a loro... seriamente!"
"E le chiavi? Non è la prima volta che lo sento..."
"..le quattro chiavi?
non lo so... . Lia era criptica su certe cose ma non
con
tutti, lascia sempre qualcosa, ma per chi sa legegrli..." disse alzando
le spalle, poi alzò lo sguardo
Gask seguì, osservando
l'entrata dove compariva Kianta con le sue ombre e alcuni uomini che
lavoravano. Poi notò una cosa e si illuminò,
quasi.
"Le chiavi..." disse
osservando come
al suo fianco, da qualche proiettore, era comparso Helias e un altro
Crell "le chiavi... dello..."
"Cosa..."
domandò Eg, come lo chiamava Lia "qualcosa non va?"
"oh, ho. Prima di
andare, che
sicuramente avrà come sempre, molte tappe, mi puoi
raccontare
come nacque Veròna? Voglio capire tutto quello che
è
avvenuto nell'organizzazione e sembra che a Milan, la figura di
Veròna, piaccia"
"E gli è
utile... io non ero
presente a tutto, ma posso dirti cosa avvenne dai racconti di Lia. E
si, Verona è più importante di quell oche si
pensi...
perchè invece di mandare uomini che si fanno subito sgamare,
come diceva lei, per l'aspetto, il comportamento... ormai devi sapere
che la gente riconosce subito quello che definisce sbirro... ma lei no.
Lei cammina, anche sola mentre i tre sono nei paraggi comunque, e la
vedono per quello che appare. Una ragazza, un pò saccente
e..."
"Certe volte non sembra che reciti la parte..."
"Si, perchè è una parte della sua
personalità,
presa e resa un individuo reale e concreto... era nato prima come
scherzo, di Lia però, aveva racontato come le sarebbe
piaciuto
far venire una notte di terrore alla gente che Milan trattava, ci
rideva sopra dicendo che era epica lidea di fare un prank con un suo
dipinto che cambia colore o simile davanti a loro e apparire come
fantasma del passato... poi aveva raccontato varie volte a lui delle
persone che aveva conosciuto online che dicevano di sapere omlte cose
sulla magia e le streghe... insomma da quello, come altre cose, come i
robottini di aiuto, è venuto fuori cosa sai..."
"Veramnete?"
"QUanto è passato, sembra, di prank che Lia creava
e che
poi vennero portati realmente da Milan e Kianta... che
scherzi!
Come che scherzava lei, prendendo in giro un dialetto italiano
secondo cui facevano o
qualcosa nel
genere. Da infarto, con quei quadri padronali, sono passati solo mesi e
non anni, ma sembra molto di più. Ah, quello scherzo,
l'ultimo e
a cui assistevo..."
"i quadri padronali... intendi quelli nell'atrio sulle scale che con un
meccanismo nascosto dalle cornici dorate delle pareti in stile
francese, ruotano per cambiare dipinto e la cavità funge
anche
da nascondiglio?"
"Proprio quelli. Ricordo bene quella sera. Come scherzone dei suoi, Lia
aveva fatto realizzare tre quadri..."
"Tre? Io ricordo di averne visti due. Uno dove è seduta con
quell'abito stretto ai fianchi e poi largo sotto bianco con piume e
placche decorate argento, con quello sguardo..."
"Intendi come un sorriso beffardo, scherzoso, come da presa in giro
seppur sembra un dipinto serio? Oh, si quello fu il fulcro del terrore
di quella notte..."
"E quello con lei in piedi ocn questi abiti che sembrano simili ma
hanno carattesristiche decorative diverse. In entrambi ha i capelli con
grossi boccoli, tenuti legati solo nella zona delle tempie tirari
indietro..., con lo sguardo di tre quarti verso destra... parliamo
degli stessi? E sono tre?"
"Si, sono quelli e cè nè un terzo.ma chiedi a
Kianta dove
sia, descriverlo è... ma tu li hai visti, quindi sono state
usate le luci UV?"
"No, io ho visto due quadri che sono simili a quello nascosto sopra
quello di Milan, che si vede con le luci uv. Li ha Kianta"
"Capisco. Lia aveva la convinzione di essere brutta e creare vergogna
agli altri con la sua presenza. Glielo dicevano tutti e così
lo
credeva, ma adorava i dipinti più delle foto, e Milan la
convinse
a posare e vedere i risultati...con i prank, così come lei
li aveva creati nella sua mente...."
"le foto, a Kianta non piacciono"
"Già, ecco perchè Lia preferiva i quadri e i
ritratti...
meno sconvolgenti delle foto, visto che era una di una quelle non
fotogeniche e videogeniche da smebrare diversa. Lo so. Kianta mi ha
mostrato alcune cose, anche quei dipinti che si vedono solo con l'uv"
"L'idea quindi era di Lia?"
"Oh, si. Milan ha un dipinto reale identico a quello padronale sulle
scale, che lo tiene non so bene se in ufficio o camera,
perchè
è enorme e prende tutta una parete da pavimento a soffitto.
Quello invece presente sulle scale è una stampa fedelissima
tanto che si vedono pennellate e la tela nella zona bassa, ,
è
molto realistico. Ma si vedono e sembra reale. Ma attivando le luci,
messe ad hoc, uv, appare il livello superiore non visibile normalmente,
se ho capito è una plastificazione speciale con livelli
sottitilissimi invisibili con le stampe a fosforo, di varie
tonalità per realizzare l'opera di Lia per far
venire un
infarto.Per chi non conosce l'effetto, il trucco e via dicendo...
Quella notte cèra un ospite che volevano mettere alle
strette e
così senza ancora che Lia fosse come Kianta la Signora e
Maestra
della Casa , si fece in modo di invitarlo in una notte tempestosa e...
via le luci, affermare che si attivano le luci di emerganza e invece
sono le uv, che mostrano quindi la stampa all’ultravioletto.
Era
una tecnica che lei aveva letto per suoi studi. Infatti disse che i
raggi uv a noi invisibili vengono assorbiti e riemessi come raggi
visibili. Le differenti luminosità o fluorescenza
osservabili su un dipinto illuminato da una lampada uv
indicano
la composizione chimica delle varie sostanze che costituiscono la
vernice protettiva e gli strati pittorici, e variano anche in base al
tempo .Ecco perché con questo esame è spesso
facile
differenziare le ridipinture dalla pittura originale, si notato
come per la Lia nascosta nella stampa padronale, cosa cè
sotto o
sopra nascosti da correzioni e cambi e scelte del pittore. In quel caso
è stato usato come incentivo per la Pilar, ossia il
Pilastro,
una sorta di strega passata, che era la Padrona di Casa per matrimonio
e
restò con le sue arti occulte in una sorta di spazio tra i
lpiano materiale e quello spiriturale, permettendole di appare e fare
cose. Vuoi sapere cosa accadde?"
"sono curioso, adesso"
"Questi due uomini erano miliardari che si erano fatti risparmiando su
ogni cosa, ogni spesa, e trattavano i dipendenti
così male
e con disprezzo da
negare loro i diritti base. Eppure loro erano miliardari. E
così
Lia disse Poi cè oltre la
porta sotto
le scale e il dipinto padronale una sorta di stanza del giardino con
una vetrata come una serra. In pochi sanno che avevano fatto togliere
una sezione che diventava girevole e mentre un fulmine e qualche
effetto mascherava, lei passava nel giardino e... magia! E altre
cose... e diceva , mentre pren devano il
tè alle cinque e quidi prima di quella cena.Prima della Cena
gli
ospiti giunsero un attimo prima di piovere molto forte e i fulmini
facevano da anticipazione al tutto. nell'atrio Milan al solito si
apprestava a presentare e mostrare i pregi dello Chateau, e la faceva
fare, perchè diceva sempre che era uno spasso. Come quella
volta, ma dimmi, che abiti sno quelli attualmente appesi?"
"Mh... sono aderenti, come si chiamano.... tipo sirena, bianchi e
argento con decori pendenti, non so, ma sicuro sono bianchi e aderenti"
"Allora sono altri. Quelli sono i reali ritratti di Lia,
successivamente al risveglio di Kianta lei dimostrò di avere
dei
gusti diversi sull'abbigliamento femminile per se, se fossero stati
tipo impero ma molto ampi e vaporosi erano di Kianta... Milan ha un
amore verso i ritratti, appreso in
Russia. A quanto pare i russi amano così tanto farsi
dipingere
in abiti antichi che è una moda tra i ricchi e potenti. E
siccome lui è un tantino adone e... ama troppo se stesso!
Quindi
devono averne fatti altri, perchè dopo aver comprato le
Torri
gli è venuta l'idea di metterne uno per ogni edificio, non
importa in che paese e avendo elicotteri personali... è uno
scherzo spostare roba! per quelli e quelle sere... Ricordo ancora come
mi apparvero le due volte che li vidi, che tramite il meccanismo li
scambiano.
Il dipinto di quella notte raffigurava una donna giovane con
pelle molto chiara, capelli scuri a boccoli lunghi, cui solo quelli
sulle tempie tirati indietro con una sorta di decorazione o altro da
donna con piuma che svettava all'indietro. l'abito di velluto blu e
crema sembrava un esemplare dell'ultimo ventennio del diciannovesimo
secolo. Era composto da una giacchetta che davanti arrivava e
abbottonato sopra il seno, da poco sotto le ascelle a davanti vi era
questo taglio a triangolo mentre dietro scendeva fino a dfondoschiena
anche lì termnando a triangolo a punta. Davanti la
giacchetta
era composta dal taglio principale triangolare e poi altri due livelli
che scendenvano uno sotto l'altro con questo effetto di balze
inferiori. Tutte le bordature erano incrostate da pietruzze sfaccettate
con un decoro a triangoli e pietre sopra e sotto le punte, mentre la
zona delle spalle aveva perline in successione cucite a creare
ghirigori. Le spalle di questa giacchetta erano a punta verso
l'esterno, rigide con le puinte qualche centrimetro più in
fuori
delle spalle. Se vi era un colletto era nascosto dalla sciarpa da collo
o Jabot femminile composto da una sezione intorno al collo di
tessuto più chiaro increspato verso il basso e ua hascia di
pizzo e poi il resto con bordi di pizzo che scendeva sul petto. Tutto
il jabot era color crema di due tonalità diverse ocn un
pizzo
molto elaborato. le maniche scendevano tubolari fino a prima del gomito
ma con un oblò sotto le spalline e chiudendola all'interno
del
baccio, mostrando la camicia sottostante. QUesta non era visibile se
non nella zona del busto e le maniche esposte. Nella zona del
busto sotto la giacchetta che terminava sopra il seno, era lavorata in
modo che sembrasse avvitata intorno alla vita, quindi come se girasse
in senso orario da un lato all'altro, creando un essetto movimento e
pieghe, mentre le maniche si vedevano dall'oblò sotto le
spalline a punta e da quando le maniche terminavano poco sopra il
gomito. Erano molto a sbuffo, ossia molto larghe e dal gomito al polso
vi erao tre laccetti del tessuto dell'abito che stringevano e creavano
tre sbuffi vaporosi, terminando in un pizzo sopra la mano. Un richiamo
a rinascimento. La gonna era di sicuro attrezzata con un tournure,
ossia un sellino pieghebole che conferiva volume alla gonna verso il
dietro, creando una figura allungata e non larga come si usava un
secolo prima ed era un elemento chiave per l'ultimo ventennio della
moda vittoriana. Una sopraveste era drappeggiata a piege e dando una
discesa a mezzo cerchio fino alle ginocchia con decori simili alla
giacchetta, mentre la gonna lunga e sotto, era con qualche piega e
proseguiva verso dietro con strascico."
fece una pausa mentre si sentiva Lia baccagliare affacciando da una
finestra del primo piano agitando un pugno verso il basso, quelli che
stavano al di sotto e Gask rideva.
"L'altro, quello dell'altro abito, più semplice, prevedeva
una
giacchetta con apertura a V senza colletto, di velluto blu
con
sopra un livello di pizzo che davanti scendeva a rose una dietro
l'altra a fare righe di verticali, terminando in maniera tondeggiante
sul ventre. Le maniche a sbuffo e molto ampie di pizzo creavano volume
sopra quelle aderenti in velluto, smepre visibile, e terminavano
strette sul gomito e poi a campana di pizzo a metà braccio.
Una
grande rosa di velluto stava sul fianco destro e sotto la giacchetta
con scollo a V, un'ampia gonna di velluto sempre blu, scendenva ampia
con una coda dietro, con un sellino sotto. Una sorta di mantella
partiva dalla spalla sinistra, appuntata in un angolo da una spilla e
proseguiva drappeggiata sulla spalla e poi dietro dove si collegava
alla giacchetta. Quello di prima era seduta mentre in questo secondo in
piedi... ma andiamo a quella sera"
"sono curioso, perchè non accadono da quando ci sono io"
"Verrà il momento o avviene nelle Torri e non lo sai.
Dunque,
eravamo nell'altrio, no? E i tuoni erano paurosi, pioveva come se
volesse diluviare il mare intero. Serata scelta apposta, Milan
proponeva la visita di alcune sale o di altre, hanno la sala da ballo,
ampia, ma staccata dall'edificio e si trova dopo il giardino, quindi
fecero nella saletta del giardino quella volta...
avvisò uno di qauelli che fanno i maggiordomi di
andare a
prendere un dono per i presenti, necessario per quella serata. Il tempo
di elogiare il dono, le luci ci spensero, piombando tutto
nell'oscurità. Ricordo benissimo che dalle finestre
apparvero i
chiarori dei lampi e la figura di Milan si stagliava fiera e con tuto
il suo... sentirserla, da quel dipinto. Poi si accesero delle luci tra
il blu e il violetto e Milan affermò di star sicuri, che era
entrato in funzione il sistema di sicurezza e come per hotel e luoghi
pubblici, le luci accese erano quelle di primo soccorso.
Così
disse. Io so che di solito sono luci rosse, ma gli ospiti parevano
sollevati e Milan continuò a dire che dopo qualche attimo i
maggiordomi avrebbero attivato i lsistema di emergenza completo,
riavendo le luci anche la linea era saltata. E poi uno degli ospiti
urlò. Si era voltato e quelle
lampade uv mostravano non pi il dipinto originale, ma quello visibile
solo a certe lunghezze d'onda con molti colori ma
dall'aspetto
ammetto terrificante. Spettrale. Sembrava qualcosa da film horror.
"Quelle stesse pitture so hce Lia li aveva usati nella stanza
personale ma non so
come, che di giorno no nsi notano, ma di notte con una lampada...Coi
funghi, si lo so. Lo so bene!" rise Gask
"Ah, quindi tu ci sei stato. Non fa entrare nerssuno nella camera da
letto, neanche qualcuno per pulire... Bè nella Villa della
Strega ci sono
suoi dipinti che con gli uv mostrano teschi sopra il suo viso,
esseri... si divertiva! La cosa che fa paura di quei dipinti
è
che che siano ritratti o ambienti, l'effetto della fosforescenza con
questo azzurrino e loro che emanano fievole luce,
dà una
senszione di... non so, spirito evanescente o qualcosa del genere. Io
sapevo dello scherzetto, ma non nei dettagli e semrbava davvero per
quella luce uv e la fosforescenza che fosse stregato. Era fatto davvero
bene e poi immaginati!. I lampi che inondando l'altrio dalle finestre
ad
altezza normale e quelle in alto sopra il dipinto e altrove, e questo
che torna Milan e poi quando svanisce la luce, torna quella uv e
riappare lei. Io stesso se non sapevo dell'inghippo me la sarei fatta
sotto. E se uno non sa e non conosce l'effetto della fosforescenza e
raggi ultravioletti su materiali specifici, si comporta come quegli
ospiti. Terrorizzati. Ancora di più quando Milan si mise ad
esclamare che fosse la Padrona antica della dimora, una donna che si
dicesse facesse uso di magia nera, la studiasse e che si ipotizza non
fosse morta ma finita in uno squarcio, una fenditura, tra il mondo
materiale dove siamo noi e quello spiriturale, dimorando là
e
tornando solo le notti di luna piena quando il potere che divide i due
piani si affievolisce... cavolate e cose assurde che noi reputiamo
finte, stupide, solo per chi ci crede. ma veramnete, quelle parole
facevano effetto su menti ignoranti. E siamo sempre là. Lia
mi
disse che quel terrore come se stesse uscendo il diavolo in persona non
sarebbe comparso s equelle perosne fossero state acculturate. Non da
esserne esperti, ma le basi, per notare il colore non rosso delle luci
e
l'effetto dei quadri. No, capre dalla testa ai piedi. E quanto si
divertiva. E mentre loro urlavano e volevano scappare, Milan disse loro
che no, non dovevano farlo perchè era sicuro. La vecchia
padrona
della dimora, Eloisa Canossa di Mantova, cambiando nome da spostata
a un nobile francese divenendo Lia Veròna e tutto
il
resto... Anzi su questo ci fu una diatriba da tra Milan e Lia. Lia
diceva smpere che appunto Milans embrava ambivalente ogni volta che
appariva, uno diceva il nome Eloisa e il resto, un altro giorno o
momento Lia Veròna e l'altro nome, finchè non
fecero
questo cambio da sposata.... "
"Quindi si presentò...."
"Non è mica finita..." ridendo "di colpo strane cose
iniziarono
a strisciare ovunque. Strisciare... non so se è il termine
giusto perchè si vedevano movimenti in giro e il suono del
legno
e passi come se qualcosa o qualcuno camminasse, gli angoli del tetto
decorato e con le parti in rilievo decorativo si riempirono di strane
cose. E poi una risata. La conosci. Immagina si sentire la risata e
dalla base del dipinto stagliarsi una figura umna che pare scivolare
verso la balaustra delle scale. In realtà poi seppi mentre
lei
lo rifaceva per farmelo vedere, lei era bassa alla base del dipinto,
facendo Ats però sapeva come rialzarsi in modo lento e come
se
fuoriuscisse dal basso. Era di spalle, si sollevò come
faceva in
quel itpo di danza e avanzò col metodo floating dance verso
la
balaustra. Quindi sollevandosi e in verità per le luci e le
ombre pareva che venisse fuori come fluttuando... Si voltò,
aveva quel vntalgio di piume a forma di picche o freccia per
sventolarsi e far scena. Sorrise girando verso di noi di sotto e
appoggiò le mani sul bordo in legno della balaustra
guardando in
giù, con un sorriso carogno. POi scivolò con le
mani sul
legno aprendo le braccia per portare il petto verso il legno, come un
saluto chinandosi e si risollevò, portando le mani aperte
contro
i fianchi e risalendo sul busto fino al petto, mentre intorno a lei e
sulle scale comparivano esseri che non avevo mai visto. Ti ripeto, se
non ero a conoscenza della realtà, me la sarei fatta
addosso.
Odori e rumori e versi giravano intorno, e Milan che si metteva su un
ginocchio per salutarla. lei con una risata alla Veròna si
avviò verso le scale e in diagonale, con una mano sul
corrimano
e uno per sventolarsi col ventaglio, salutò scalino dopo
scalino
per scendere in quel modo, diangonale ed elegante, mentre se la rideva
che quella notte avev apotere a sufficienza per diventare corporea. Si
fermò sull'ultimo scalino e porse a Milan la mano, che la
portò alla fronte i n segno di saluto.
Lia puntò gli occhi, fissa e ferma come una bambola sugli
ospiti
e dopo alcune cose di saluto e che era un piacere conoscere altri
membri delle nuove generazioni e del nuovo secolo, mentre roba varia
girava, rideva, faceva versi intorno. Alla fine lei sospirò,
sembrava davvero seccatas, fece con un gesto dell'indice come un taglio
da sopra in basso e l'immagine di uno squarcio illuminò la
zona
poco prima del corridoio. Disse alcune cose e lo squarcio divenne un
ovale con i bordi a brandelli, mostrando uno spaccato di qualche luogo
e tutte le robe ed esseri che si muovevano, fissavano, si lamentavano
vennero risucchiati all'interno in un modo che... lei disse che aveva
preso in prestito le idee da un gioco che le paiceva da ragazzina,
Heart of Darkness del millenovecentonovantotto, e cèrano
tutti
questi esseri neri e di vari oclori, forme assurde e orribili che
venivano risucchiati. E ancora il livello di perfezione delle
proiezioni non erano come adesso... comunque dopo aver fatto questo,
per stringere, lei disse agli ospiti che avrebbe desiderato conversare
con loro eper aggiornarsi sul mondo nuovo e facendo un gesto le due
parti dlela grande porta sotto la scala si aprirono di colpo inonando
di luce l'atrio che ancora era con gli uv e guardando da sopra la
spalla, con le braccia ancora in alto...con un sorriso come per dire
. Insomma è
andata che siamo
entrati nella stanza tutta a vetri, anzi il tetto no, per
metà
perchè l'altra metà ospita il vuoto dietro il
dipinto,
metnre il resto è tutto a vetri come una serra con
intelliatura
di ferro battuto e decorativo e vetro. Un tavolo con sedie attendenvano
con tutto pronto. Tè, pasticcini vari, tazzine e piattini e
via
dicendo. Lei si accomodò come faceva poi Veròna
dpoo e
chiese notizie del mondo di fuori, spiegando che non potendo uscire se
non evocata in altri luoghi, ma solo in quel caso, passava il suo tempo
nella fenditura in una sorta di realtà che rifletteva quella
del
suo tempo, e nelle notti come quelle, quando il suo potere aumentava
poteva materializzarsi finchè il primo raggio del sole non
fendesse il cielo. Lamentandosi che non vedeva il sole, non lo sentiva
su di se, da tanto, tanto tempo. Si fece servire il tè e i
camerieri, che recitavano, fingevano di avere così paura e
terrore da tremare e far cadere del tè sul piattino sotto la
tazzina e la tovalgia. Lia disse che li perdonava, che reputava la loro
paura come testimonianza del suo status e presenza e che le portassero
le meringhe, la sua passione. Disquisirono del più e del
meno,
Milan giocava con cellulari, cose che le mostrava che sembrava tutto
nuovo per lei e Lia era stata così convincente da sembrare
davvero qualcuno che non ne avesse mai visti, che avev apaura di
toccare lo schermo di pad e smartphone, che temeva i serpenti nei video
ocme fossero veri, che non voleva specchi e simili e per quando era
morta, trovava assurdo un macchinario come quelli che conosceva
dell'industriad ell'ottocento che però portassero in giro le
persone la posto di cavallo e carrozza. E altri discorsi tra due epoche
diverse. POi finse che qualcosa la chiamasse, la attraesse, e
affermò che qualcuno da qualche parte stavas cercando di
eseguire un'evocazione, ma il loro potere era così scarso o
la
cerimonia così blanda che inevce evocare esseri superiori,
potevano raggiungere le entità come lei. E quindi si
avvicinò ai vetri e disse che sarebbe tornata ma doveva
divertirsi con dei soggetti così stupidi da pensare di
obbligare
qualcuno a palesarsi. Lei poteva anche non farlo, ma era
così
divertente vedere le loro facce pensando di aver fatto
chissà e
cosa e facendo contratti che ci guadagnava solo lei. Bastava saper
rigirare le parole per prenderli per i fondelli. E quando aveva dei
servitori, tra l'altro chiamava sempre Milan Servo, che poteva rigirare
e usarli come passatempo, non era da perdere... e così
aspettando, ciarlando, un ben fulmine e usando le proiezioni fingendo
che incenso e fumo fossero del richiamo, passò oltre il
vetro
girevole senza che si vedesse, menter Milan parlava per occupare gli
occhi deigli ospiti e lei si incamminò fuori con noncuranza.
Il resto ha meno importanza, ma per farti capire il
livello..."
"mentre i tuoni avvampavano nel cielo mostrando Milan e poi di nuovo
Lia, Milan stesso si mise ad elogiare la vecchia padrona di casa,
vaneggiando...? Ma erano credibili?"
"Oh, cazzo si! QUando si metteva a spacciarsi per una svampita e
sciocca, o come per Veròna, una donna che non ha mai visto
la modernità... le crederesti. Sa essere impacciata e
incapace ed è capitato che fingesse di essere una mera
ragazza che aveva raccolto una pistola e con paura, terore, tremava e
no nsapeva sparare e ti sembra veramente indifesa e debole. Ma poi
partiva come una molla e dopo che ti faceva molto male vedevi quelo
sguardo, i lsuo contro il tuo, con quegli occhi greandi a fissarti
fisso fisso e duramente che ti chiedevi che cazzo succedesse. Cambiava
di colpo da poverella che scappava da te ad accoltellatrice pazza
seriale. Ma non ti credere. NOn era così, sapeva dopo prove
ed esperienza in quei mesi tra i gruppi a simulare e cambiare
personalità in modo che fosse come tu volevi che fosse.
Anzi, diceva sempre questa frase a volte. A chi le chiedeva lei dopo averti fissato fisso ti diceva "
"C ome dice Alaric prima li confonde col delirio e poi li frega"
"Ah, quel tizio. Stronzo, adone anche se non dovrebbe, spaccone ma ha
cervello. Solo che da quando se lè legata al dito per tutte
le cose che Lia gli faceva, la evita come la peste se non
può sottrarsi e così Kianta. Ma ha ragione.
Veròna stessa è nata come estrapolazione di
questo concetto. Buttare sul campo da gioco un personaggio fittizio ma
reso reale da gli altri che lo individuo tale dal nome e l'esistenza
che gioca con sue regole e con sue cartucce in modi inaspettati. Gli
stessi robot a forma di criceti sotto steroidi come li chiama Tegel o
quelli a forma di Razza ne sono un esempio. Esattamente come un animale
come dovrebbe essere ma con quegli assi nella manica che ti portano
alla rovina se non tieni gli occhi aperti. Hai visto le Razze
all'opera..."
"Si, si... e devo dire però che sono divertenti..."
"Non per loro... comuqnue quelle frasi dell'essere come gli
altrivogliano che lei sia... la disse anche a un poliziotto quella
volta che per divertimento decise di non scappare ma andare di faccia
alla polizia che era giunta mentre lei
di un tizio..."
"E' stata arrestata?"
"Arrestata in tutta la sua procedura no. Ma Lia disse dopo che voleva
assolutamente vedere cosa sarebbe accaduto se Veròna finisse
in mezzo alla polizia e come si sarebbero comportati. Ovvio, non mise
in scena atti ma si comportò come a
volte i ragazzi, i veterani, temono. Ma ti racconterò quella
storia, che ancora oggi ci fa morire dalle risate, dopo o appena
possibile, perchè per portarla dall'inizio alla fine e va
fatto tutto in una volta, cè bisogno di tempo. O come quando
per la Raccolta decideva di fare casini in modo che..."
"No, ti prego. raccontameli stasera. A quanto pare restiamo
perchè abbiamo del lavoro da fare domani anche per la
Raccolta e Veròna ha tre persona a cui dare la Mano. Ma
seriamente è stata arrestata?"
"Manette, messa dietro nella macchina di servizio e verbale fatto... e
vedevi tutti seri, concentrati, quei sergenti e poliziotti che
trattavano quel tizio meglio di lei e lei che faceva quel sorriso
carogno e anche di divertimento come fosse un gioco. Ed era il suo
gioco. Perchè come si svolse poi è qualcosa che
andrebbe scritto su di un libro. Ma no nfu solo quella volta,
ovviamente fu arrestata solo quella, ma vi furono altre in cui lei
così, a cavolo suo, così come Kianta quando le
gira, arrivò, mostrò uno dei nostri documenti
veri ma con personalità fittizie, di solito lei è
Diandra, e va, parla, agisce. Se le chiedono conferma delle sue
generalità oltre avere dei nostri abbiamo anche numeri
identici a quelli ufficiali di molti corpi di polizia ma con un numero
in mezzo mischiato, a meno che non cè un tizio scaltro che
nota che il numero è diverso e gli puzza, non cè
niente da dire. Il suo documento seppur per verifica, è
reale e verificato, quindi non cè storia. Ma questo
perchè, ti chiedi? Semplice, ha visto cold case di vari
paesi e situazioni al limite del ridicolo per indagini fatte con i
piedi e il culo per cui lei diventa una iena. Si incazzava se ricevea
copia di tutto e vedeva che gli inquirenti continuavano su strade che
per lei sembravano impossibili, assurde, false, prove e altro non
verificate e testate, messe da parte, gente indicata come pulita e poi
qualcosa non funzionava... e lei diceva smepre di non avere una testa
adatta a nessun lavoro in particolare, ma che se trovava le magagne
proprio lei ... qualcosa non andava davvero... insomma le combiinava.
Me lei era più testa, agiva di sua mano solo quando lwe
rodeva il culo o le facevi saltare un diavolo per capello, era
più scena ecco perchè le Muse per esempio la
chiamavano la Matrona carogna. Le piaceva usre il cervello e
indirizzare gli altri. Mentre Kianta è totalmente del fare,
fa lei tutto ecco perchè ancora di più con lei
quei tre le stanno addosso. Se Lia agiva di sua mano e faceva molto
male sia fisicamente che nel cervello come punizione, Kianta ti
dà una cinquina in faccia usando meno cervello. Della serie
. Non a
caso Milan dice sempre che Lia era Punizione, Kianta giustizia"
"In che senso"
"per come agivano... Lia se agiva di sua mano e si metteva in prima
persona... come dire, significava che voleva riversare ogni cosa dentro
di lei e cosa meritavano altri su chi aveva fatto peggio. QUindi invece
di pescetti piccoli, voleva le capocce. I capi, li chiamava
così, le capocce. E se ti beccava, Cinq e Torque...? Mph...
quelli in confronto sono diligenti impiegatucci che seguono un loro
copione, basta. Non posso dimenticare quel tizio, quello che stava
dietro alla vendita di film che neanche gli horror, in cui aveva fatto
di tutto e tutto lo schifo che gli veniva in mente a bambini, bambini,
ragazzine, ragazze... e partecipava anche alle red room, dalla cina o
polinesia mi pare... o altri luoghi? Comunque quando raggiunse la sua
posizione dopo aver con chi lo conosceva gli
fece fare la stessa fine della gente che aveva tortutato e in alcuni
casi portato alla morte, anche non per mano sua ma ne era l'artefice o
dietro la camera. Lo prese e dopo avergli fatto provare le torture
giapponesi, lo posizionò in una stanza preparata apposta e
in diretta sul suo stesso sito di streaming e a pagamento. ALcuni degli
spettatori lo conoscevano, altri no. Quando furono un migliaio, no nso
se di più, e tutti quasi rintracciati tramite i nostri
sistemi, perchè credono che possono nascondersi nella
rete... Beh, per prima cosa lo mostrò legato. E lei non
aveva maschera ne niente, si presentò come
Veròna, e disse che era lì per pareggiare un
conto. Quello di chi era finito sotto le sue mani e che avrebbe pagato
anche le colpe di altri. Così, così
perchè quel giorno le andava. Detto proprio così!
Così presentò il tizio, senti perchè
ricordo che ho riso per due ore, elencò con un cartellone
tutto ciò che aveva fatto e i suoi
famosi e più venduti e si co mportò come una
presentatrice tv. ALl'epoca cèra Torque, Cinq ancora
no.Così presentò il primo gioco... essendo
Veròna, la strega del gioco, lei avviò il primo
gioco in cui la risposta sbagliata o un comportamento sbagliato... e si
vide Torque con una maschera che prendeva un trapano e le sue punte
dai 14 ai 25 millimetri con sezioni cave importanti che, da
sue parole, avrebbero estratto sezioni a torchon di carne come burro.
Scelta la misura disse che per ogni risposta sbaglaita o comportamento
sleale dalle regole del gioco, avrebbe fato un foro sopra ogni
ginocchio, avanbraccio e spalle, e che la sedia in cui sedeva ed era
legato coi lacci di cuoio spesso aveva dei fori già
predisposti. Essendo un professionista, il boia avrebbe forato il punto
esatto senza guardare sotto la posizione del foro e sarebbe partito
dalle gambe, ogni sbaglio dopo i fori, una lunga vite con dado sarebbe
stato introdotto nel foro carneo e ogni ultioriore errore cinquie giri
di dado finchè non cè più gioco per
serrarlo alla sedia. Dopo fori alle braccia e viti con dado. Per ultimo
le spalle. E proseguì guardando lui negli occhi, avrebbe
fatto un gioco scientifico. Quelle viti come mostrate alla cam non
erano nuove scintillanti ma usate in altre sedi e svitate. Quindi, ogni
due ore avrebbe chiesto a un suo medico di fare test e campioni per
vedere in quanto tempo infezioni o batteri peggiori impiegassero per
prendere l'ospite. E che lei era la Strega delle cento ore,
perchè finito quel lasso di tempo, risposte e scelte
avrebbero ocndizionato la sentenza. meritevole di vivere o di finire
all'inferno? E mai ha detto morte e simili, ma la gente in chat morte,
morte... così appena nel monitor comparirono le sentenze,
lei sorrise in modo carogno alla camera e guardò come se
fissasse ognuno di loro. Non so il tempo esatto, non cèro ma
lo raccontò e tutte quelle migliaia di persone, collegate in
vari modi che seguivano sia se venivano dal sito dell'uomo sia altri in
cui lui collaborava si ritrovarono ad essere fissati come se fossero
loro l'auditore principale e unico. E disse
e da una lista che le avevano stampato iniziò a dire dei
nomi con indirizzi e informazioni vari e rideva mentre confermava che a
ogni nome o poco prima tutti si scollegavano ma erano rimasti
così tanto e con i lsito, la chat e i programmi trojan che
involontariamente si erano ripresi, oltre che tracciare a ritroso la
connessione nonostante i nodi di cammuffamento.. li avevano presi quasi
tutti. Ed essendo un'organizzazione ovunque, non fu difficile mandare
squadre proprio negli indirizzi e portarli via, con avviso alla polizia
postale e altri enti dell'acchiappone che avevano fatto, loro, ma non
è sol oquesto. Dopo fece esattamente anche a loro
il giochetto, ma su come per tutti quanti e in tutti i posti... devi
chiedere a lei... a Kianta intendo... e furono ritrovati di notte dalla
polizia allarmata da loro stessi incaprettati intorno a una sorta di
palo, con un cartellone con i dati del tizio, cosa aveva fatto, dove
era andato, screen del suo nick e delle sue sentenze nelle chat e
l'avviso che ogni figlio, marito, fratello, cugino, nipote ma anche al
femminile potevano essere amrci dentro da godere e desiderare osservare
la gente torturata o abusata in ogni modo, peggio se minori, e ancora
comprarli, quei video. E... solo dopo che fece pregustare a tutti loro
le sevizie a cui avevano asssitito con ogni volta la stessa domanda.
. E alla fine come nella camera in quella stanza disse
l'ultima frase. . le risate che mi sono fatto nel vedere le foto del
momento della presa e arresto! Le facce perchè no ncredevano
fosse reale, che li avessero beccati! Ed erano ragazzini, ragazzi,
uomini anche di ottima famiglia o lavoro, non si poteva immaginare che
loro potessero essere quel tipo... e Lia disse solo
"Capisco... "
"E diceva ancora .
"Si riferiva al gioco delle feste, cose organizzate e tanto altro con i
suoi ritratti e la sua menzione..."
"Si, esatto. Il suo modo gentile, come lo chiamava, per fargli
. Non era
ciò che desiderava come vendetta, ma accontentò
Milan... ah eccola, questa sera non sbaglio ci sarà
quell'incarico con Veròna"
"Si" rispose Gask voltandosi a vedere Kianta fissare malignamente
alcuni uomini mentre camminava nel sentiero anteriore "un imprenditore
poco, poco pulito con mani in certe organizzazioni... e un tizio
trovato sepolto sotto le fondamenta di un eidficio in costruzione..."
"roba solita. Sai quanti ce ne sono dagli anni settanta? Ma questo
è fresco, quindi a modo suo, Veròna lo
farà cantare che neanche la Callas" ridendo "comunque mi fa
paicere l'aver saputo che ti sei ambientato davvero tanto allo Chateau,
che hai i tuoi interessi, amici, tutto quanto. Lia diceva smepre che s
eno nfosse stata rotta, quella poteva essere l'ultima tappa..."
"cioè?"
"ultima tappa... ossia dove una persona comprendeva e definiva
. per lei casa non era un edificio come tutti e
basta. Ma un insieme di cose e persone e se si restava senza l'impeto
dell'andar via, allora era cosa giusta. L'ambiente, oltre luogo, in cui
si desiderava tornare, di cui si aveva nostalgia... cosa che non
accadeva con la sua vita passata e questo non le faceva male,
semplicemente... si sentiva fuori posto, ecco! Ma ripetè
fino all'ultimo momento che sarebbe potuta essere casa, nonostnate
tutto... e Kianta sembra che al consideri proprio casa sua, dicendo che
non vede l'ora di tornare e che solo là e in parte alla
Dimora rossa si sente come . Solo che qualcosa si
è un pò scombussolato con il tuo arrivo..."
"..." gask rimase in silenzio a fissare la scena che vedeva Kianta con
i ter che le dicevano qualcosa emntre lei battibeccava con un nugolo di
persone col capo chino "... ne abbiamo discusso e so ora
perchè e come ma... non mi va di parlarne adesso. Anche se,
fa un certo effetto scoprire che tu, la tua presenza e le cose intorno
a te come si muovono possono smuovere a loro volta le convinzioni e
considerazioni di qualcuno, senza che tu ne sappia niente..."
"Già, ma ormai è sistemato... sei anche
apprezzato per la collezione di fiori pressati che prendi anche in giro
dai viaggi..."
"La pressatura dei fiori. Venuto da Kianta che odiavaa i fiori
talgiati perchè tornano polvere, da Milan che li vuole ogni
giorno su tavola e altro, e dalle mummie annerite e pressate dalla
torba e quindi il manteniemnto della bellezza e cosa resta essiccando
oltre che pressando..."
"Serio?"
"Diciamo che sono rimasto sopreso nel vedere come diventa un fiore dopo
tempo tra libri e spessori specifici, come li lavorano dentro la resina
in oggetti di vario tipo, gioielli o altre cose. Milan mi aveva fatto
vedere delle mummie che stavamo portando oggetti preziosi e altro sotto
protezione, facciamo anche questo, conservate benissimo come se
avessero poco tempo. Poi Kianta e Milan che avevano discussioni sui
fiori freschi ogni due giorni o poco più e quanto per lei
fosse penoso vederli tagliati e Milan che teneva nei libri come
segnalibro proprio dei fiori e come risultavano... è un modo
di conservazione di piante e fiori nel tempo e viusto che Milan
è interessato alle mummie nel mondo mantenute con certi
trattamenti, come i lavori del famoso sul fenomeno della
mummificazione, del mantenimento di un corpo in modo adeguato, incontra
vari tassidermisti e imbalsamatori e sta facendo provare una formula di
un italiano che spera possa dare gli stessi risultati di alcuni suoi
lavori di cento anni prima"
"Si, lui e la sua convinzione della Continuità e di
preservazione di un corpo dal divenire polvere... "
"Esatto, lui afferma che con la formula italiana in miscela di
formalina, glicerina, sali di zinco, alcool e acido salicilico si
pososno preservare perfino gli organi. Trattamento del volto con
paraffina disciolta in etere, mantengono forma e aspetto
pieno e vivo del viso.ninete più tecniche per immersione
adoperate per procedere al processo di mummificazione con formaldeide
per l’imbalsamazione umana. Io invece ho trovato interessante
come tenere sotto determinati materiali una pianta, esempio le felci,
possano risultare interessanti lo stesso. Molte composizioni con fiori
secchi sono con quelli che provo io e altri inetressati a questo hobby.
Molti libri di Kianta nella sua libreria sono piene di fiori vari o
petali che poi si riassemblano. All'inizio era inviperita per la paura
di macchie nelle pagine, poi le è piaciuto come risultava il
tutto e mi lascia fare. Ma il mio è solo un interesse dato
da cosa ho visto e ci osno piante dalle forme strane con foglie
particolari che risultano belle anche da secche, quindi ocntinuo..."
"fai bene, so che ti interessi ad altro ma molti parlano dei
tuoi modi che danneggiano meno il risultato finale, quindi ci sei
portato? Ma continualo, prova altro, Lia diceva smepre che provare
indirizza per la strada da fare... Ah, sta venendo qua e non sembra
contenta! lavorone, preparati. Stasera saremo di nuovo qui se vuoi
trovarci, tanto Milan non cè..." salutandolo e avviandosi al
loro mezzo dove aspettavano gli altri tre. Gask invece aspettava Kianta
e i tre per avviarsi con tutto l'occorrente per la loro serata di
come da titoli.
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