Per VigilanzaCostante,
con i miei migliori auguri
di happy birthday.
Mancanze (olla oihcceps)
Mi
specchio, e non vedo il riflesso delle mie ambizioni.
Il
mio vero desiderio in fondo al cuore non è quello che sta per realizzarsi,
perché se è già compiuto cessa di essere bramato.
Nell’immagine
sul vetro sono due, gli avambracci disegnati con un marchio di gloria. Saremmo
stati fratelli nel sangue e nel destino, ma Sirius mi ha lasciato solo a
soddisfare tutte le aspettative. Quelle che lui rifiuta di scegliere, io le abbraccio
anche senza più qualcuno con cui dividerle.
Non
c’è maggiore encomio per me, se faccio semplicemente ciò che ci si aspetta; avrei
solo lodi da esprimergli, se facesse ciò che non ci si aspetta più da lui.
Ho
perduto un fratello e tuttavia non ho mai smesso di aspettarlo.
Distolgo
lo sguardo, e l’immagine sfuma – nella realtà è già scomparsa.
♦♦♦
Ti specchi, e vedi il riflesso dei
tuoi sogni.
Il tuo vero desiderio in fondo al
cuore è quello che non potrà mai realizzarsi, perché se non si compie non cessa
di essere bramato.
Nell’immagine sul vetro due volti
sono così vicini che non esiste aria che non sia condivisa, sotto la luce della
luna piena. Vorresti non essere un animale, per dare corso alle fantasie così
umane che leggi tra le ciocche di Sirius – e accarezzarle, stringerle,
baciarle.
Hai lasciato che degli amici ti
scegliessero e ogni mese ti rimproveri per i pericoli che corrono perché tu
semplicemente esisti. Ma non può esistere amore per un mostro e non può essere
giusto imporre l’amore di un mostro. Hai perduto un sentimento che non hai mai
posseduto ed è crudele tuttavia non riuscire a smettere di aspettarlo.
Distogli lo sguardo, e l’immagine
sfuma – nella realtà non comparirà mai.
♦♦♦
Incontrarsi per i loro doveri è un
obbligo, condividerli è una scelta che nessuno dei due ammetterebbe di aver
compiuto.
«Due studenti fuori dal letto,
Prefetto Black.»
«Vediamo di sbrigarci, Lupin.»
Un vecchio corridoio decadente di
Hogwarts nasconde la magia secolare dei desideri irrealizzabili, e Regulus e
Remus non sono gli unici che l’hanno scoperta. Il distintivo sulle loro divise
impone di assegnare reprimende e spedire nel dormitorio i due colpevoli – ma
non sanno ancora di aver peccato entrambi di indulgenza verso se stessi, in
precedenza in due distinte notti.
«Dobbiamo segnalare questo
ritrovamento al Preside.»
«Certo, per l’incolumità di tutti gli
studenti. I desideri possono essere pericolosi.»
«Come conosci il funzionamento dello
Specchio delle Emarb, Lupin?»
«Come hai dedotto che lo conoscessi
da un accenno ai desideri, Black?»
Nel silenzio della notte e di un
corridoio che l’indomani non esisterà più, Remus e Regulus condividono
l’ammissione di volere entrambi qualcosa fuori dalla propria portata.
«Funziona davvero? Tu cosa ci vedi?»
«Mio fratello è tuo amico, non io.
Non staremo qui a farci confidenze.»
«Io non mi confiderò neanche con lui…
ci vedo qualcuno che non potrò mai avere.»
«Io… ci vedo qualcuno che non potrò
mai più avere.»
Nessuno dei due guarda nello
specchio, per il timore che il viso che hanno tra i pensieri compaia sulla
superficie riflettente e si riveli all’altro. Perciò si guardano negli occhi.
«Niente è perduto per sempre,
Regulus.» Il “per sempre” ormai è solo quello delle maledizioni indelebili nel
sangue, ma questo non glielo può dire.
«Niente è impossibile, Remus.»
“Impossibile” ormai è solo condividere l’onore di un marchio indelebile sulla
pelle, ma questo non glielo può dire.
Con un movimento della bacchetta il
Prefetto di Serpeverde fa comparire un drappo a coprire lo specchio e i suoi
pericoli.
Con un incantesimo sussurrato sulla
porta il Prefetto di Grifondoro sigilla l’ingresso e le sue tentazioni.
«Se hai fretta posso andare io dal
Preside.»
«Come ti pare. Salutami Sirius… se
vuole.»
«Io lo faccio sempre… anche se non
vuole.»
Note:
La storia partecipa alla challenge
“Questioni di voci e stile” indetta da Rosmary sul forum Ferisce più la
penna. Questa prevede di scegliere una coppia di personaggi e scrivere una
flashfic sul primo, una sul secondo e una sulla coppia (non necessariamente in
senso romantico). Da un punto di vista stilistico, i dialoghi devono essere
autonomi (costituiti dalla sola battuta, senza “disse/chiese” e simili) e ogni
flashfic deve avere una persona narrante diversa (prima, seconda e terza).
Nell’ambito della challenge ho inoltre
accettato la sfida di GaiaBessie di scrivere sulla Vecchia Generazione.
Mi piaceva inoltre l’idea di scrivere la
flashfic di coppia di una lunghezza circa doppia rispetto alle prime due con i
personaggi presi singolarmente.
Il gioco nel titolo della storia si rifà
al nome dello specchio, per il quale ho adottato la nuova traduzione “Specchio
delle Emarb” invece di “Specchio delle Brame” perché più fedele all’originale
“Mirror of Erised”.
Non mi azzardo spesso nella Vecchia
Generazione, spero che questo primo tentativo su Remus e Regulus vi sia
piaciuto. Grazie per aver letto!
Legar