Per Rosmary,
con l’augurio che queste feste
siano belle
come per Blaise e Hermione.
Il calice delle feste
Ci si
aspetterebbe che una personalità delle istituzioni nella sua posizione possa
permettersi di saltare un evento mondano di cui non ha voglia – Direttore dell’Ufficio
Applicazione della Legge sulla Magia, chiacchierata candidata alla carica di
Ministro.
Il suo
malumore è intrappolato nella cerniera dell’abito elegante, calpestato dai
tacchi alti, mascherato dalla tinta del sorriso con cui sta a sentire il
professor Lumacorno che enumera i traguardi della sua carriera al Ministero
come se non li avesse compiuti lei stessa; che si complimenta da solo come se
ne possedesse ogni merito, per aver visto giusto in lei già a Hogwarts.
Le hanno
detto di dare importanza alle pubbliche relazioni come alle azioni, che la
politica è fatta di immagine quanto di sostanza, ed è solo per questo che
Hermione Granger ha risposto positivamente all’invito alla festa di Natale che
è una rimpatriata del Lumaclub. Pubbliche relazioni, ricorda a se stessa, la
vacuità che non le appartiene; in cambio, la possibilità di un impatto davvero
significativo sul Mondo Magico, in nome dei principi morali che sono suoi.
Ginny è in
viaggio per l’ultima trasferta della squadra prima della pausa natalizia e, per
andare incontro alla complicata agenda di Harry Potter e dell’amica con cui ha
combattuto la Seconda Guerra Magica, la data è stata spostata per due volte. Ma
non le sarebbe di alcuna utilità passare la serata con la persona che più
apprezza in quella sala, perciò si costringe ad avvicinarsi al tavolo del
buffet per iniziare almeno a occupare una mano con un calice.
È un uomo in
un completo elegante a porgerle il bicchiere, dopo averle domandato cosa
preferisce, e Hermione riconosce negli occhi ombrosi e nelle movenze galanti il
suo vecchio compagno di scuola e di Lumaclub Blaise Zabini.
«Grazie.»
«Sono
arrivato a questa festa con l’obiettivo di offrire da bere alla donna più bella
presente, e ci sono già riuscito a neanche metà serata.»
«Ma davvero?
Mi pare di ricordare che non avresti mai apprezzato una donna dal sangue non
perfetto.»
«Non te ne
sei ancora accorta, signorina Granger? Le discriminazioni non sono più di
tendenza.»
«È la tua
buona azione di Natale?»
«Cosa posso
dire, mi piacciono le feste.»
«Va bene, ti
ringrazio. Ora, se vuoi scusarmi…»
«Hai della
pubblicità positiva da conquistare, stasera.»
«Cosa?»
«L’ultimo
dei mariti di mia madre era un grosso investitore del Profeta. Pensi che
questa conversazione ora ti possa interessare?»
«D’accordo,
Zabini. Conversiamo.»
***
«Un
appuntamento?»
«È il mio
prezzo.»
«Questo alla
festa non me l’hai detto!»
«No,
immaginavo non saresti stata ad ascoltarmi.»
«Ma perché?»
«Per tutti i
motivi per cui un uomo chiede un appuntamento a una donna.»
«Non
l’avresti mai fatto qualche anno fa. Non lo faresti se non mi chiamassi
Hermione Granger.»
«Probabile.
Ma lo sto facendo ora. Non ti sembra un buon motivo per non rinunciare al
piacere della mia conversazione?»
«Dovrei
sentirmi lusingata da un invito che viene da un uomo che conosce molto bene le
relazioni per interesse?»
«Hai fatto
le tue ricerche, signorina Granger. Devo sentirmi lusingato io?»
«Non sono
una sprovveduta.»
«Lo so. Non
accetteresti mai un matrimonio di convenienza, tu.»
«Certo che
no!»
«Come ho
detto, lo so. E ti ho chiesto di uscire con me, e il mio tempo è troppo
prezioso per sprecarlo. Fai le tue deduzioni.»
«D’accordo,
Blaise. Dopotutto è ancora periodo di festa.»
***
La libertà
di amministrare il proprio tempo decresce con gli avanzamenti di carriera, e
Hermione, un anno dopo, è di nuovo impegnata in una festa di Natale verso cui
non ha particolare interesse – candidata ufficiale alla carica di Ministro
della Magia, per le elezioni che si terranno in primavera.
Le hanno
detto che la campagna elettorale inizia e non finisce mai, così dispensa
sorrisi e parole carine a tutto il personale del Ministero.
La sua
tenacia è nello scintillante abito nuovo con cui ha varcato la soglia al
braccio dell’uomo che gliel’ha consigliato.
Ginny è
presente per accompagnare il marito, neo Capo del Quartier Generale degli
Auror, ma ancora una volta Hermione non può permettersi di trascorrere la
serata a chiacchierare con gli amici che vede già più spesso che può.
Al tavolo
del buffet allunga una mano e Blaise Zabini la sfiora con la bocca, prima di
riempirla di un calice di Vino Elfico della sua varietà preferita senza bisogno
di chiedere. Lui non avrebbe motivo di trovarsi a un evento per i dipendenti
del Ministero, ma è il suo accompagnatore.
«Grazie.»
«Sempre per
la donna più bella.»
«È la tua
buona azione di Natale?»
«Per Natale
e oltre, perché mi piacciono le feste e mi piaci tu.»
«Blaise, mi
hanno detto che i miei oppositori parleranno di conflitto d’interessi per
questo.»
«Non sono
intervenuto sulla stampa da quando è stata ufficialmente annunciata la tua
candidatura. Puoi stare tranquilla. E, nel caso, il penultimo dei mariti di mia
madre possedeva un grosso studio di avvocati. Hai ancora bisogno di me, signorina
Granger!»
«Credevo
avessimo stabilito che non mi interessano relazioni di convenienza.»
«Allora sei
davvero qui per il piacere della conversazione?»
«E perché mi
piaci tu.»
Note:
Questa storia partecipa al Calendario
dell'avvento indetto da Coraline sul forum Ferisce più la penna con uno
dei prompt del giorno 7: “Personaggio A ha sempre avuto un atteggiamento
sbagliato nei confronti di una determinata situazione/persona, e a Natale
decide di fare ammenda”.
È anche la prima volta che scrivo su questa
ship, spero l’abbiate apprezzata!
Grazie per il tempo dedicato alla lettura.
Legar