Elefanti bianchi

di Cladzky
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La morte è un susseguire,

Non giunge senza vita,

E chi mai ebbe a sfoltire

I suoi sogni con le dita

Nulla ha da impaurire

Dall’oblio che lo attende,

Che non è un dipartire

Ma restar ne le sue tende.

Or più mai io v’attardo

Che ill’ieta danza freme,

E la mia, scianco e pardo,

Già’l crepuscolo si spreme.

Scivol dietro l’orizzonte

Fra i pachidermi bianchi,

In seno sol'al fiume e'l monte

Affronto i miei spettri stanchi

Poco più di me.

 

Ma non temete,

Non pensate,

Che se nulla ve ne cale

Molto avrete a divertire

Pria di solver’acqua e sale.

Che’l bucranio, le sue ire

Serba non al bene o il male

Ma sol'al vostro goliardire

Nel cader per le sue scale.





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