Your beautiful darkness

di Sakkaku
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Your beautiful darkness

 

La giornata era stata lunga e pesante. Durante la cena avevano finito per bere un'intera bottiglia di bianco.
Seduto sul divano accanto a Eric, Tim notò che l’altro continuava a muovere le spalle, come se avesse un fastidio persistente che gli dava il tormento.
«Aspetta, ti aiuto ad alleviare la tensione con un bel massaggio» disse Timothy alzandosi e andando alle sue spalle. «Slaccia almeno un bottone, altrimenti la stoffa è troppo rigida.»
L'altro seguì le sue istruzioni senza obbiettare, chiuse gli occhi per godersi il massaggio e lasciarsi coccolare da quelle mani che parevano in grado di rilassarlo.
Eric allentò un bottone in più, per permettergli di insinuare le dita sotto il colletto e rendere meno scomodo il massaggio.
Delle linee e del colore sulla pelle dell’altro attirarono l'attenzione di Timothy, che cercò di capire quale tipo di tatuaggio potesse esserci disegnato.
“Deve sicuramente trattarsi di qualcosa di tagliente e feroce come lui” pensò Mitchell. “Sarebbe ridicolo se avesse un roseto.” Gli scappò un risolino.
«I miei muscoli tesi sono così divertenti?» domandò Ward, voltando per metà il capo e alzando un sopracciglio.
«No, assolutamente!» negò l'altro alle sue spalle. «Sei molto tonico, non ridevo affatto di quello.»
«Allora?» lo sollecitò, esigeva delle spiegazioni.
Per evitare di rispondere, Timothy fece scivolare le mani dalle spalle al petto e appoggiò la propria guancia contro quella di Eric.
«Pensavo che sarebbe divertente se riuscissi a toglierti la camicia.»
«Torna qui e vediamo» lo sfidò il corvino dalla frangia magenta.
Non appena gli fu seduto a fianco, Timothy aggredì con foga la bocca di Eric. Il suo bacio era frenetico. Tutta questa sua impertinenza e intraprendenza era dovuta dall'alcool, che permetteva al suo lato timoroso di assopirsi.
L'altro pareva avere un'idea diversa della situazione: bloccò la sua lingua tra le labbra e Timothy gli lanciò uno sguardo scocciato. A quel punto Ward prese il controllo e avvolse la lingua con la propria, abbracciandola dolcemente e lentamente. Voleva dimostrare che per lui doveva essere qualcosa di più rispetto a seguire un istinto del momento. In passato aveva scoperto di essere stato semplicemente uno sfogo passeggero, sebbene lui credesse che si trattasse di altro, ma era l'unico a pensarla in quel modo.
I battiti risuonavano nel petto come tamburi, Tim si lasciò sfuggire un mugolio mentre stringeva le spalle dell'altro. Eric interruppe il contatto per guardarlo meglio negli occhi. Erano lucidi, luminosi e chiaramente contrariati.
«Dovremmo fermarci qui» disse dopo essersi schiarito la gola.
«Perché?» Mitchell lo guardò confuso, chiedendosi se avesse fatto qualcosa di sbagliato.
«Abbiamo entrambi bevuto, è sbagliato continuare in queste condizioni.»
«Non sono ubriaco e ti assicuro che sono completamente lucido e consapevole delle mie azioni.»
«Voglio solo…» Si fermò un attimo prima di terminare la frase. «Essere sicuro che non sia una decisione presa senza sentimento, solo per seguire un istinto fisico. Sarebbe una cosa che va contro i miei principi. Inoltre potrebbe sembrare che voglia approfittarmene, quando è l'esatto opposto.»
«Apprezzo il tuo pensiero, però se pensi che andrei oltre solo per un istinto e senza un briciolo di sentimento, ti sbagli. Sarei una persona priva di amor proprio» disse Timothy in tono fermo. «Se sono qui, adesso, è perché già da quando ti ho proposto un massaggio volevo arrivare a questa conclusione. È una cosa che penso da un po' e oggi ho avuto l'occasione di metterla in atto. Quindi, se la mia risposta è abbastanza, vorrei continuare.»
Eric fece aderire i loro corpi mentre circondava il viso dell'altro con entrambe le mani a coppa, prima di baciarlo nuovamente. Si sentiva sollevato di non essere l'unico a provare quel sentimento. Il suo cuore ebbe un fremito di felicità.
Terminato il contatto tra le labbra, il più alto fece scorrere l'indice sul profilo inferiore. Mitchell piegò verso il basso il collo, quanto bastava per poter mordere il dito dell’altro. Ward si sorprese di quel gesto, ma notando il luccichio nei suoi occhi, intuì cosa sarebbe successo. Tim circondò l’indice con la lingua, ricoprendolo di saliva. Mantenne sempre il contatto visivo, questo provocò a Eric un brivido che lo fece sospirare pesantemente. Fece per ritrarsi, ma venne trattenuto dai denti e da un movimento di negazione con la testa. Socchiuse le labbra solo per poter catturare un altro dito, prima di riprendere ad accarezzare entrambe con la propria lingua.
«Perché…» La voce di Eric si spezzò quando l'altro si appoggiò al suo petto, guardandolo dal basso. Il respiro e i battiti accelerarono ulteriormente.
«E se» disse Mitchell con un sogghigno, «ti dicessi che non sono passivo?»
Quella domanda sorprese l'altro, ma vedendolo in quel momento ripensò alla propria posizione.
«Per me andrebbe bene lo stesso» gli sussurrò a fior di labbra. «Il risultato è lo stesso.»
Era un'affermazione che non si aspettava, soprattutto perché pensava fosse palese che stesse scherzando. Tim scoppiò a ridere, non riuscendo a trattenersi.
«Magari la prossima volta» disse quando riuscì a calmare la ridarella e asciugandosi una lacrima. «Scusami.»
«È così?» Eric alzò un sopracciglio. «Preparati.»
«Ti sto aspettando» bisbigliò t’altro in tono suadente.
Le labbra di Ward si nascosero nell'incavo del collo del più basso, mentre entrambi slacciavano i bottoni della camicia dell'altro. Quando l'indumento fu tolto, fece scivolare una mano sulla schiena di Mitchell, disegnando il contorno della scapola. Timothy invece toccava pettorali e addominali, facendo salire e scendere le proprie dita. Stavano avendo un contatto intenso che nessuno dei due aveva intenzione di interrompere. Prima si erano solo sfiorati, mentre ora si stavano esplorando. Si baciarono nuovamente, la lingua di uno catturò la compagna, prima sfiorandola appena e poi abbracciandola con più enfasi.
Eric avvolse un braccio intorno al suo corpo e lo fece sdraiare sulla penisola del divano, in modo da potersi mettere a cavalcioni su di lui. Ward fece aderire i loro petti mentre gli leccava e mordeva la clavicola ed inspirava il suo profumo, mentre Mitchell gli offriva lo spazio, portò una mano verso il basso per accarezzare ritmicamente il cavallo dei pantaloni.
Fu presto fermato. Eric catturò la sua mano e la spostò di lato, facendo intrecciare le dita tra di loro.
«Sii paziente» gli bisbigliò con voce profonda. «Se hai troppa fretta, rischi di perderti le attenzioni.»
«Possiamo recuperarle anche dopo» soffiò al suo orecchio Timothy, sfiorando i piercing con le labbra.
Il resto degli indumenti atterrò sul pavimento, mentre i due si univano in un momento dedicato solo a loro. Occhi negli occhi, una mano appoggiata sulla schiena con l'intento di abbracciare e l'altra intrecciata con quella della persona importante.
Una volta terminato andarono in bagno a darsi una veloce ripulita, prima di gettarsi a letto e abbracciarsi sotto le coperte.
«Ho solo una richiesta» disse a bassa voce Timothy mentre stava appoggiato con la testa sulla spalla di Eric.
«Ovvero?»
«Voglio vedere cos'hai disegnato sulla schiena.»
«Domani mattina, adesso dormi.»
«Perché non posso adesso?»
«Potresti perdere il sonno» rispose il corvino sorridendogli e baciandogli la fronte.
“Devono essere dei teschi, ne sono certo” pensò Tim. “Oppure dei pugnali con del sangue. Se pensa che sono facilmente impressionabile si sbaglia. Adesso che sono preparato, lo sorprenderò.”
Quando vide cosa effettivamente era rappresentato sulla schiena di Eric, rimase stupito. Non credeva che il tatuaggio fosse così grande e soprattutto che delle ali di drago potessero essere così ben definite sulla schiena e sul muscolo delle spalle. Il serpente attorcigliato alla colonna vertebrale che spalancava la bocca a mostrare le zanne sulla cervicale era la rappresentazione del suo essere predatore.
«Sei spaventato?» chiese il corvino non sentendo nessun commento, avvertendo solo l'indice che percorreva il profilo del rettile.
«Sono finito intrappolato nella tua morsa come un miserabile topo» commentò Timothy. «Allo stesso tempo con queste possenti ali mi porti lontano da ciò che in passato mi ha ferito. Quindi è il prezzo che sono disposto a pagare.»
Eric si tirò su a sedere e fissandolo negli occhi lo corresse: «Sei tu ad avermi catturato con il tuo sguardo profondo e intenso. Sono caduto nel tuo oblio e allo stesso tempo sei la luce che mi indica la via di salvezza».
Dopo quelle parole si baciarono.
Un contatto dolce e caldo.






NdA:
Buonasera a tutti^^
cosa dire di questo spin-off? È nato per puro caso mentre stavo parlando con Kim, da una frase detta a caso è nata l'idea per questo testo. Sinceramente non credevo che sarei riuscita a scriverci davvero qualcosa di decente da poter essere pubblicato, anche perché la storia è ben lontana dalla mia comfort zone XD
Spero che la lettura sia stata di vostro gradimento, se avete critiche o consigli, sentitevi liberi di farmelo sapere. 
Infine ci tengo a ringraziare Kim per
betato il capitolo, ma soprattutto per avermi suggerito il titolo! <3





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