Parole tra i ghiacci

di Najara
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Bollente
 
Il tè le bruciò la gola scacciando il ricordo, scacciando la sensazione che, per quanto si sforzasse, non ricordava più il volto di sua madre.
“Non è mai tornata.” Mormorò. “Ho fatto tutto quello che avevamo detto: sono diventata una scienziata, ho compiuto questo viaggio, ma lei non è mai tornata. Pensavo che, se l'avessi resa fiera, se avesse capito che ero chi lei aveva sempre desiderato io fossi, sarebbe tornata.” L’ammissione scivolò dalle sue labbra con il sapore della verità; eppure, lei ne fu sorpresa. “Non ho mai…” Guardò il tè che aveva bevuto chiedendosi se lì dentro non ci fosse qualcosa di strano, ma non era tutta la situazione estremamente strana? Da dove uscivano quei ricordi, da dove usciva quel pensiero? Sua madre: non pensava a lei da anni!
“Mia madre mi ha lasciato quando avevo sette anni.” Ricordò. “Eravamo andati da mia nonna per le vacanze di Natale.” Ruotò la testa notando l’alberello in un angolo. “Non ci penso da tanto tempo.”
“Era importante per te?” Lei rise alla domanda.
“Una madre è sempre importante per un bambino piccolo!”
“Ho chiesto se era importante per te.” Rispose la donna. Lei fece ruotare il tè nella tazza. Ricordava i lunghi momenti passati a giocare con lei, le risate, la sua calda mano sulla guancia…
“Sì.” Ammise. “Voglio bene a mio padre, ma lui non...” Scosse la testa. “Mia madre voleva essere libera e io non sono diversa.” La verità le bruciò la lingua più del tè bollente.




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