Stremato

di Ern Spaulding
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Stremato Sono stremato dai agonizzanti patemi della vita, del concetto della sofferenza come naturale conseguenza del solo fatto di esistere, di vivere, di provare emozioni. A volte mi chiedo come sia possibile arrancare in una intera esistenza privata di qualsiasi barlume di autentica gioia, solcata solo da fugaci lampi di tregua. Mentre contrariamente la sofferenza non manca mai di far percepire il suo gelido alito dietro la nostra nuca, l'eterna e onnipresente compagna di vita, di morte. Sono stanco delle martoriate emozioni che ci incatenano all'animo umano, quelle sanguinose spire che ci rammentano di come siamo fragili, marionette di porcellana. Se potessi estirpare questo male, sradicare questo perenne mutamento di commozione di spirito, annullare questo continuo turbamento della psiche, divenendo un'essenza quasi primordiale, un luccichio perduto nel cosmo, esistere solo perché il caos di tutte le cose  ha determinato questa asserzione universale. Vivere la propria esistenza senza essere morto dentro.




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