NELLE PUNTATE PRECEDENTI…
Evelyn si reca alle prove dei The Big Thing e il pomeriggio
si preannuncia movimentato: tra antipatie e battibecchi, la cosa più importante
non sembra la musica. La ragazza si ritroverà a dover fronteggiare momenti
d’imbarazzo e a scoprire verità che non avrebbe mai immaginato, e rimpiange di
non avere la sua nuova compagna di banco accanto a sé.
Per saperne di più, date un’occhiata al capitolo di Evelyn: Sgamata! ^^
Buona lettura! ♥
Un bizzarro lunedì
Arrivo a scuola e la prima persona che vedo è Evelyn: sembra
tranquilla, mentre io sono ancora incazzata come una belva.
Le prove dei TRT sono state disastrose e, oltre a dover
sopportare quella zoccola di Courtney, non ho neanche visto John.
Ho trascorso la domenica a pensare a lui e non ho neanche
fatto i fottutissimi compiti di Matematica; fantasticare su quanto sia bello,
possente e irraggiungibile mi impedisce spesso di concentrarmi su altro.
La mia nuova compagna di banco mi viene incontro,
attraversando in poche falcate il cortile affollato. «Kim, non sai quante cose
ho da raccontarti!»
«Beata te, io posso farti un riassunto e siamo a posto»
bofonchio, alzando gli occhi al cielo.
Lei mi osserva con più attenzione e mi prende sottobraccio.
«Come, non hai visto John?» bisbiglia.
«No. Alle prove non si è presentato, credo abbia perso il
bus o qualcosa del genere…»
«Ma che sfiga!»
«In più c’era Courtney che non faceva che leccare il culo a
tutti, starnazzando come una gallina in calore!»
Evelyn ridacchia.
Ci guardiamo.
«Aspetta… ma le galline entrano in calore?» le domando.
Lei si stringe nelle spalle. «E io che ne so?»
Scoppiamo a ridere e ci dirigiamo verso l’ingresso, notando
che alcuni nostri compagni sono appena entrati.
«Ci siamo dimenticate di scambiarci il numero, avrei voluto
scriverti per sclerare!» esclama lei.
«Giusto! Facciamolo subito!» Mi fermo di botto in mezzo al
corridoio, beccandomi gli insulti di qualcuno che stava per sbattermi addosso.
Lo ignoro ed estraggo il cellulare, pronta a scrivere. «Vai, così ti faccio uno
squillo.»
Dopo aver compiuto quest’importantissima operazione – non
potevo sopportare di non poter sentire Evelyn quando mi pare – riprendiamo a
camminare e arriviamo finalmente in classe.
Il prof di Storia non c’è ancora, così ne approfitto per
attirare nuovamente l’attenzione di Evelyn sul weekend appena passato.
«Allora? Come sono andate le prove dei The Big Thing?»
Lei si illumina in volto e comincia a raccontarmi quanto si
sia divertita in certi momenti, finché non arriva a parlare di Danny. «Ha fatto
il cascamorto per tutto il tempo, e a un certo punto credo che si sia vagamente
intuito che ho un debole per Belli Capelli!» sibila, lanciando
occhiate a destra e sinistra per assicurarsi che nessuno ci stia ascoltando.
Sgrano gli occhi e mi sporgo verso di lei. «Come sarebbe a
dire?!»
«Eh… sono fatta così: difficilmente riesco a mascherare le
mie emozioni!»
«Spiegati meglio.»
A questo punto Evelyn comincia a raccontarmi tutto e io
rimango sempre più stupita dalle sue parole: prima Linda che le abbaia contro e
se ne va come una pazza psicopatica, poi Danny che le si sdraia praticamente
addosso e infine Robert che le estorce la sua cotta per Peter.
Ma la cosa che mi lascia maggiormente di stucco è l’aver
scoperto che a Greta piace Terry. Non è concepibile che una ragazza
intelligente e a modo come lei possa aver perso la testa per uno scimmione
troglodita come lui!
«Di Jackie si capisce da lontano, insomma, quei due hanno
una sorta di relazione da un po’…» rifletto a bassa voce, lanciando
un’occhiataccia alle spalle di Evelyn, laddove Danny cerca di origliare. «Scusa
un attimo» sibilo, per poi mostrare il dito medio al batterista dei TBT. «Ti
fai gli affari tuoi o vuoi un disegnino?»
«Che acida!» esclama Danny con un’espressione da finto
tonto.
«Io sarò pure acida, ma tu sei un ficcanaso!»
«Non stavo ascoltando, ma che vuoi?»
«Ah no?» Incrocio le braccia al petto e lo incenerisco con
un’occhiata. «Allora cosa ci fai in piedi a due centimetri dal nostro
banco?»
«Veramente sono in piedi vicino al mio banco» replica
lui, battendo con il palmo sulla superficie in legno alle sue spalle.
Sbuffo: mi sta dando sui nervi. «Oh, guarda, c’è Tankian!»
esclamo.
So perfettamente che Danny è profondamente intimorito dal
prof di Storia, quindi fingere che sia arrivato è l’unico modo per distrarlo e
farlo allontanare.
Il ragazzo infatti si irrigidisce e corre a sedersi, salvo
poi rendersi conto che gli ho rifilato una balla.
Quando si volta nuovamente verso di me, sollevo una seconda
volta il dito medio e torno a concentrarmi su Evelyn.
«Dicevi?»
«Ecco, capisci che questi ragazzi sono un po’…»
«Invadenti? Sì, è quello che cercavo di spiegarti nei giorni
scorsi.»
«Ora tutti sanno che mi piace Peter e io non ho più il
coraggio di guardarlo in faccia. Non sai che occhiata mi ha lanciato!»
«Ma lui è fatto così, è un po’ altezzoso, sembra snob ma non
lo è. È tranquillo.»
«Sarà, ma non mi ricambia, ne sono certa! Mi ha guardato
come se fossi una cacca di cane calpestata!» esclama Evelyn in tono
melodrammatico.
«Ma lascialo stare, non sa cosa si perde!» tento di
rassicurarla.
Poi sobbalzo quando una voce tonante riempie la stanza e la
fa subito dopo piombare nel silenzio più assoluto.
Mi siedo composta e tengo lo sguardo dritto davanti a me, trovandomi
faccia a faccio con il professor Serj Tankian.
Con i suoi capelli lunghi e folti, il pizzetto prominente e
l’espressione dura fa proprio paura. Ammetto che nemmeno io mi sento tanto
sicura e tranquilla quando entra in classe, ma mi diverte troppo il modo in cui
Danny quasi trema sulla sedia, come tiene gli occhi bassi e smette
improvvisamente di essere il solito casinista. E Terry non è da meno, anche se
lui ogni tanto si lascia scappare qualche commento fuori luogo.
Evelyn mi stringe appena il braccio – come per farmi capire
che ne riparleremo dopo – ed entrambe ci concentriamo diligentemente sulla
noiosissima lezione del prof Tankian.
Io detesto la Storia e nessuno riuscirà mai a farmi cambiare
idea!
«Sai com’è, siamo una band affermata» sta sproloquiando
Bill.
Siamo soli in classe perché abbiamo un’ora buca –
l’insegnante di Musica si presenta un giorno sì e dieci no a lezione –, così i
componenti dei due gruppi musicali ne approfittano per propagandare il loro
verbo in giro per l’aula.
Bill e Terry, dopo essersi guardati in cagnesco, si piazzano
di fronte a Evelyn e le sorridono sornioni.
Mi batto una mano sulla fronte. «Oh no, ci risiamo…»
«Ma quale band affermata e band affermata, siete degli
zoticoni senza talento che fanno soltanto casino!» lo smonta subito Terry con
un gesto noncurante.
«Tu non capisci un cazzo di rock’n’roll! E parli pure come
mio nonno Chester!»
Evelyn lancia a Bill un’occhiata interrogativa.
«Mio nonno Chester ascolta soltanto musica pallosa, jazz
anni ’30 e cose così. Arriva al massimo a Frank Sinatra! Per carità, rispetto
per Sinatra eccetera, però bisogna evolversi! Noi suoniamo crossover,
mescoliamo generi diversi e sperimentiamo, mentre questi qui sono rimasti al
Medioevo!» spiega prontamente il bassista dei The Real Thing, annuendo con
vigore per dare più enfasi alle sue parole.
«Billy, nel Medioevo non c’era il jazz» gli faccio notare
con un sorrisetto.
«Quanto sei puntigliosa! Era per esagerare un po’, lo so
anche io che il jazz è nato nel Settecento!»
Sospiro e mi porto una mano tra i capelli. «Seh, vabbè…»
«Però a me il jazz piace» interviene Evelyn.
«Ecco, lo vedi che avevo ragione? Io l’ho detto fin da
subito che eri una ragazza intelligente! Devo mettere una buona parola per te
con Belli Capelli» ammicca Terry, esibendosi nel suo sorriso equino più
smagliante.
Evelyn diventa rossa come un pomodoro e abbassa gli occhi,
mentre io incenerisco il mio compagno di classe con un’occhiata di fuoco.
«Coglione, la smetti?»
«Senti, senti! Qui ci sono gossip di cui non ero a
conoscenza!» si esalta Bill, dando di gomito a Terry. «Raccontatemi tutto!»
«E poi sono le donne a essere pettegole…» commento, mollando
un pugno sul braccio di Terry. «Piantatela, non lo vedete che la state
traumatizzando? Andatevene!» sbraito.
«Me ne vado solo se Eve mi promette che voterà per i TBT
alle elezioni per la band migliore della scuola!» esclama Terry, mettendosi
goffamente in ginocchio di fronte alla mia compagna di banco e tendendole la
mano come per emulare un vero gentleman. «Ehi, piccola, me lo prometti?»
«Jackie ti sta per lanciare un banco in testa» gli faccio
notare, strizzando l’occhio a Jacklynn, che intanto si gode la scena in piedi a
qualche metro da noi.
«Mi perdonerà, sa che voglio fare una buona impressione ai
nuovi arrivati. Sono un uomo accogliente, io!» si pavoneggia Terry.
Bill sghignazza. «Uomo» lo scimmiotta.
«Vuoi per caso mettere in dubbio la mia virilità, Gould?!»
strilla Terry, tornando in piedi e piazzandosi di fronte all’altro in tutta la
sua imponenza.
Io ed Evelyn ci scambiamo un’occhiata esasperata, per poi
scoppiare a ridere insieme a Diane, seduta nel banco dietro il nostro.
Intanto, dall’altra parte dell’aula, si sta svolgendo
un’accesa discussione tra Mike e Daron, mentre Bill e Terry hanno cominciato a
litigare per dimostrare – invano – chi dei due sia più uomo dell’altro.
«Ma che cazzo vuoi da me? Perché non te li scrivi tu, i
testi?» Daron si punta le mani sui fianchi e fronteggia Mike, rimanendo a pochi
centimetri dalla sua faccia.
«Perché dovevi farlo tu» abbaia Patton.
«Ma chi l’ha deciso?»
«Tu! La settimana scorsa ti sei proposto come lyricist
della nostra band, e guarda che merda ci hai propinato!»
Daron fa per mollare una testata sui denti a Mike, ma John
lo tiene fermo per le braccia e glielo impedisce.
«Oddio, ora si ammazzano! Fate qualcosa!» si allarma subito
Evelyn, mettendosi in piedi.
La afferro gentilmente per un polso e la trattengo, cercando
il suo sguardo. «Mi ero dimenticata di dirtelo: alle prove dei TRT stavano per
darsele di brutto per lo stesso motivo. Ma stai tranquilla, tra loro due è
normale.»
«Normale?!» si sorprende Evelyn.
Annuisco. «Non si sopportano, però finiscono sempre per ficcarsi
insieme nei casini.»
Lei sposta gli occhi sui due litiganti, poi torna a guardare
me. «Ne sei sicura?»
«Giuro, sono impossibili! Ora vedrai che Daron comincerà a
fare la vittima e a dire che dopo tutto quello che faccio per te, è così che
mi ringrazi e la prossima volta ti arrangi e bla bla bla…»
Come se mi avesse sentito, Daron comincia con la sua solita
sceneggiata: «Questo è il modo di ripagare chi si sbatte per te, Patton? Ma
vaffanculo!»
«Ma chi cazzo lo voleva il tuo aiuto?»
«Dai, Mike, basta!» tenta di intervenire Roddy, mettendo una
mano sulla spalla del suo cantante.
Quest’ultimo però se lo scrolla di dosso e si accosta
maggiormente alla faccia di Daron. «I miei testi fanno cagare, ma anche i tuoi
non sono da meno. Grazie mille per l’aiuto, ma non è servito.»
«Vedrai! Vedrai quando anche io avrò una band e avrò più
successo di te, allora tornerai a cercarmi!» strilla Daron, per poi lasciare
l’aula come una furia, seguito a ruota da John.
Il cuore mi si scioglie nel petto. «Eve, hai visto quanto è
premuroso il mio angelo? Gli è subito andato dietro!» sospiro in tono sognante.
Ma Evelyn non mi sta ascoltando, intenta com’è a fissare
Mike che trema come una foglia mentre cerca di placare la rabbia. Roddy gli
circonda le spalle con un braccio e gli dice qualcosa che non riesco a sentire
– probabilmente vuole rassicurarlo – mentre anche Puffy li raggiunge.
«Dovete piantarla, altrimenti finirà male» suggerisce il
batterista dei TRT.
Noto che Evelyn si mette nuovamente in piedi e non riesco a
fermarla mentre si avvia verso i tre membri della band.
Bill sembra non essersi accorto di niente, intento com’è a
battibeccare con Terry, mentre Jim… è semplicemente Jim: alienato, sulle sue,
fuori dal mondo.
Decido di seguire la mia compagna di banco, sperando che non
succeda qualche stronzata.
«Ragazzi, ma che vi prende? State bene? Perché litigate
così?» esordisce Evelyn con la voce leggermente rotta.
Cavoli, si è veramente spaventata!
«Lascia stare, davvero» provo a consigliarle, prendendola
per un polso.
Puffy le rivolge un sorriso tirato. «Evelyn, giusto? Non
preoccuparti, stiamo tutti bene.»
«Ma non è vero!» lo contraddice lei.
Mike sembra risvegliarsi dal suo momento di furia e la
guarda come se la vedesse per la prima volta. Tiene gli occhi scuri su di lei e
io ho seriamente paura che ora possa ricominciare a sbraitare, non vorrei mai
se la prendesse con lei, non ha niente a che vedere con i suoi conflitti con
Daron.
Ma lui si rabbuia e la osserva meglio, facendo un passo
avanti. «Ti sei spaventata?» le chiede.
Rimango basita: non avevo mai visto Mike comportarsi in
questo modo, è più strano ogni giorno che passa.
Lei non risponde, però posso avvertire dalla stretta sul suo
polso che sta tremando appena.
«Ehi» la richiama Mike, allungando la mano sinistra per
prendere la sua. «Va tutto bene, ragazzina?»
«Non sono una ragazzina!» si indispettisce Evelyn.
Eppure il sorriso che Mike le rivolge è talmente caldo e
tranquillo che mi pare proprio di trovarmi di fronte a una persona che non
conosco.
«Però non voglio che litighiate così, detesto le risse!»
prosegue la mia compagna di banco.
«Che tenera!» esclama Roddy, allungandosi per stropicciarle
appena una guancia. «Vuoi essere la mascotte dei The Real Thing?»
«Che approfittatore!» esclamo, trascinando via Evelyn.
«Smettete di importunarla, siete degli idioti!»
Poco dopo io ed Evelyn siamo nuovamente sedute al nostro
posto e io la vedo stranamente silenziosa; sto per chiederle qualcosa, quando
all’improvviso Daron e John fanno ritorno in classe e una scena cattura la mia
attenzione: Mike si dirige verso Daron e lo ferma, stringendogli un braccio.
L’altro sta per spingerlo via, quando il cantante dei TRT
gli sorride amichevole.
Resto di sasso, non riesco a capire cosa stia capitando a
quel ragazzo.
«Senti, amico, mi dispiace. Okay? Non dico che i tuoi testi
facciano meno cagare, ma finiamola qui. Tregua?»
Conosco abbastanza Daron da sapere che è un tipo orgoglioso
e permaloso, quindi non mi sorprende il fatto che guardi l’altro in cagnesco e
se lo scrolli di dosso, borbottando tra sé e sé mentre si dirige al proprio
posto.
«Prima o poi lo perdonerà, me lo sento» decreta Evelyn,
mentre un sorrisetto le si dipinge sulle labbra.
«Ehi, non mi dirai che ti sei innamorata di Patton! A te non
piaceva Belli Capelli?» la punzecchio.
Scuote il capo. «Stai tranquilla, è solo che… Mike mi
intriga. C’è un mondo dietro i suoi modi di fare bruschi, tutto qui. Penso
possa essere un ragazzo gentile e buono.»
Rimango a bocca aperta per l’ennesima volta in quel bizzarro
lunedì e non so proprio come rispondere.
Evelyn si volta e richiama l’attenzione di Bill,
distogliendolo dalla conversazione che sta intrattenendo con Terry e Danny –
ormai i toni si sono fatti amichevoli, in fondo si vogliono un gran bene e si
rispettano molto, sono amici nonostante la rivalità delle band a cui
appartengono.
«Che c’è?» le chiede il bassista dei TRT, mettendosi in
piedi di fronte al nostro banco.
«Prima di decidere per chi votare, mi toccherà sentir
suonare entrambi i gruppi. I TBT li ho già ascoltati sabato scorso, mancate
solo voi.»
«Ma tu non avevi detto che il rock non ti piace?» la
interrogo con fare scettico.
«Beh… lui ha detto che sperimentano, mescolano i generi…
perché non dargli una possibilità?» replica Evelyn, stringendosi nelle spalle.
Bill si esibisce in un sorriso vittorioso e colmo di gioia,
poi si china per schiacciarle un rumoroso bacio sulla guancia. «Grazie, grazie,
grazie! Non te ne pentirai!»
Evelyn lo guarda storto e si pulisce la guancia. «Sto già
per pentirmene» ammette.
«Okay, okay, ti lascio in pace!» conclude il bassista, per
poi trotterellare via per annunciare la lieta notizia ai suoi compagni di band.
Noto che Jim non fa una piega – non avevo dubbi – mentre
Roddy si volta verso Evelyn e solleva il pollice della mano destra; Puffy le
sorride e Mike annuisce, fermandosi per un istante a guardarla negli occhi.
Se continuo a rimanere ancora a bocca aperta, qualche mosca
ci finirà dentro!
«Eve?» la richiamo.
«Sì?»
«Abbiamo un problema.»
Lei mi fissa stranita. «Ovvero?»
«Mi sa che Patton si è preso male per te!»
PICCOLA NOTA
Come avrete notato, in questo capitolo abbiamo una new entry, ovvero il
professor Serj Tankian, che nella realtà è il cantante
dei System Of A Down.
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