Vorrei camminare sopra i cieli delle città,
ma fredde catene mi tengono bloccato qua;
anelli di paure e colpe stridono
e stringono i miei polsi,
dove ancora scorre sangue,
libero.
Ma liberi, noi, lo siamo mai stati?
Lo domando spesso a me stesso,
e so che siamo imprigionati,
incapaci di arrenderci a questa scomoda verità:
bisogna evadere per avere un'identità.
Rischiare di perdermi
per ritrovarmi autentico,
diverso dal passato ma esteriormente identico,
libero da ciò che non mi appartiene e che disprezzo:
credimi, è qualcosa che non ha prezzo.
Il mondo però mi vorrebbe diverso:
incastrato nei suoi modelli preconfezionati.
Ma lì dentro ci sto stretto, mi sento perso,
come un fedele in preda ai suoi peccati.
Non devo delle scuse per voler spiccare il volo,
anche se sarò abbandonato, come una barca ancorata al molo,
ma non avrà importanza se sarò lasciato solo,
lo siamo in fondo tutti, per questo recitiamo un ruolo.
Eppure a notte fonda, avvolto dal nero
almeno con me stesso riesco ad essere sincero,
col cuore disperato guardo la mia vita in bilico,
ma se con coraggio
da un lato mi sbilancio,
per un attimo
mi sento quasi libero.
TANA DI BIGIN
Ciao, lettori!
Ne è passato di tempo! Iniziavo a fare la muffa in questa Tana ^^
Mi è mancato pubblicare qualche mio scritto su EFP... Purtroppo è stato un anno arido dal punto di vista dell'ispirazione. Ho avuto tante emozioni incastonate nel cuore e idee che mi martellavano in testa, ma non riuscivo a convertire in parole tutto ciò.
Il mese di Dicembre, però, mi ha piacevolmente sorpresa e dunque eccomi qui, a condividere con voi questa poesia che ha "salvato" il mio 2021 poetico.
Ringrazio la mia amica Giulia (crazy lion) per aver letto in anteprima il componimento e avermi dato un parere.
Con la speranza che il prossimo anno sia più produttivo, oltre a ringraziarvi di essere giunti fino a qui, ne approfitto per augurare a voi e ai vostri cari di trascorrere un Felice Natale e un Sereno Anno Nuovo, che sia per ognuno colmo di gioia e serenità.
Un abbraccio,
Bigin |