Parole tra i ghiacci

di Najara
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Famiglia
 
Era quasi Natale, l’albero era addobbato, la neve era caduta e le lucine decoravano ogni superficie disponibile della casa. Suo padre era in cucina, cercando disperatamente di non bruciare qualcosa prima di pranzo, sua nonna, invece, stava cantando una canzone alla nuova arrivata nella famiglia.
“Mamma?” Chiamò una voce e lei riportò l’attenzione sul bambino.
“Dimmi?” Disse.
“Possiamo costruire un igloo?” Lei accarezzò la testa bionda del bambino e annuì, scatenando una serie di urletti felici dal bambino di tre anni che corse da Beth.
“Mamma ha detto sì!”
“Sì a cosa?” Chiese Beth, prendendo in braccio il bambino e cercando di calmarlo, per impedire che svegliasse la piccola tra le braccia della nonna.
“A fare l’igloo! Come gli Inuit!” Spiegò, con occhi che brillavano di eccitazione.
“Dopo pranzo, ora a lavarsi le mani.” Lo incitò Beth.
Lo sguardo di Sarah intanto sfuggì verso la foto sul caminetto, con sua madre. L’aveva abbandonata in un giorno così simile a questo…
Beth la avvolse tra le braccia e lei si rilassò.
“Sei una mamma fantastica.” Mormorò, posandole un bacio sulla guancia.
“A volte mi chiedo se sarei stata capace di capire senza quella tempesta, se non fossi quasi morta…”
“Sei qua, ora, e sì avresti capito, prima o poi, che sono e sarò sempre l’unica donna per te, l’assoluto amore della tua vita.” Sarah rise e sentì evaporare la paura, mentre provava un impeto di affetto per la donna che amava e per quello che assieme avevano costruito: una famiglia.




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