Ecco
la mia
prima KaienxRukia, ispirata dalla fiction di Raxilia_Runnig
“CLOVER”. Io adoro
quella raccolta di shot. Perché quella ragazza riesce a
rendere i sentimenti di
Rukia in un modo così perfetto da farmi venire da piangere
ogni volta.
Sulle
note
(se così le posso chiamare) di una canzone che ho in mente
di scrivere, ho
deciso di creare questa fiction. Purtroppo il finale non è
esattamente
come mi aspettavo
ma pazienza.
Senza
contare il titolo sono 500 parole esatte. Non chiedetemi come ho fatto.
È
capitato per puro caso XD
Ed
ora vi
lascio alla lettura.
I
commenti
sono ben accetti.
p.s.
Il
titolo è una parola tedesca e significa sogno. Un modo come
un altro per essere
originale senza risultarlo veramente XD
mangagirlfan
~Traum~
Rukia
lo
sapeva benissimo che quello era solo un sogno. Perché
Kaien-dono era morto e
soprattutto non avrebbe mai potuto, nella realtà, sfiorarla
in quel modo.
Poiché lui la vedeva come un’amica, un sottoposto
da proteggere ed aiutare. Non
come ciò che in
realtà avrebbe tanto
voluto essere, nel profondo del suo cuore. Perché per Rukia
Kaien-dono era come
una stella e per quanto avesse voluto sfiorarlo le sue mani non
sarebbero mai
state in grado di raggiungerlo lassù, in cielo.
Per quanto si sforzasse, per quanto ci
provasse, lui era troppo lontano, nonostante fosse così
vicino.
E
così si
accontentava di vederlo sorridere, lì accanto a lei, anche
se lo sapeva
benissimo che quell’assurda visione l’avrebbe fatta
solamente soffrire. Perché
Kaien-dono era morto e quello era soltanto un sogno. Come i suoi baci.
I suoi
sguardi. Le sue carezze.
Ritrovandosi
ammaliata da quell’insieme così intenso di
sensazioni non poteva fare altro che
lasciarsi investire, come una dolce pioggia che lentamente si
trasformava in
tempesta, fino a diventare un naufragio così intenso da
avvolgerla
completamente. E lei si sarebbe lasciata affogare in quel mare di
sensazioni,
cullata da certezze che in realtà non erano altri che un
misero sogno.
Faceva meno male sognare e
lasciarsi trasportare per poter raggiungere
quella misera felicità che tanto anelava e mai sarebbe
arrivata.
E
così, ogni
sera, alzava il viso verso il cielo, perdendosi in
quell’infinito manto fatto
di stelle tra cui, ne era certa, avrebbe visto brillare lui. Perché
Kaien-dono, così vivo, così forte,
così brillante, non poteva diventare altro che un astro del
firmamento. Ed a
lei bastava vederne una più splendente
delle altre per convincersi che fosse il suo tenente e che di
lì a poco si
sarebbe intrufolato all’interno dei propri sogni.
L’avrebbe
toccata, voluta e riscaldata come solo lui sarebbe stato in grado di
fare. E
quel tocco, quando si sarebbe risvegliata, avrebbe continuato a
bruciare,
facendola sentire viva.
Cosicché la
morte non le avrebbe fatto più così tanta paura.
Avrebbe
aspettato la notte, ancora ed ancora, bruciante di desiderio e di
aspettativa.
Perché se il suo amore era come fiamma,
mai si sarebbe
spenta, lasciandosi consumare,
poiché Kaien-dono era il suo tutto. Quel calore necessario
per continuare ad
andare avanti.
E
col tempo
Rukia si logorava realmente, come quel fuoco che le invadeva il cuore.
Consumata da un desiderio che comunque l’aiutava a vivere, in
un’eterna
contraddizione di vita e morte. Speranza e dolore.
Non
le
restava altro che aspettare la notte per poterlo poi sognare ancora ed
averlo
solo per sé.
Rukia
avrebbe continuato ad osservare quel suo amore ormai senza speranza
alcuna,come
al di là di uno specchio. Un’immagine riflessa
così lontana eppure così
dolorosamente vicina…
Corrosa da un desiderio che mai si sarebbe
spento, lasciando un vuoto così doloroso da impedirle di
respirare normalmente.
Come
una
folle avrebbe continuato ad aspettare che giungesse la notte, per
vederlo e
sentirlo solo e soltanto suo.
Lasciandosi morire in un sogno che mai si
sarebbe potuto avverare veramente.
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