Folie à deux
o Il prezzo della
passione
1.
Scenes from the Narcissist café – 24
ottobre
In un primo momento non lo aveva
riconosciuto. Era stato lui, giacca, cravatta arancione e un atteggiamento
appena poco più adulto di quanto rammentasse, a sbracciarsi e a salutarlo,
neanche avesse incontrato un vecchio amico.
«Itachi! Quanto tempo, vieni,
siediti con me! Come stai? I tuoi genitori?», lo aveva invitato. E lui non
aveva saputo dir di no.
Si era seduto a quel Cafè con
vista sugli Champs Elysée, in compagnia dell’ex di suo fratello minore con
intenzioni innocenti, almeno finché non si era tolto gli occhiali scuri e non
si era ricordato di quanto fossero azzurri quegli occhi.
2.
Darling, we’ll be an army of two – 24/25
ottobre
«Lascia, faccio io» e liberò le
gambe dal groviglio di lenzuola in cui erano state imprigionate. Un bacio dopo
l’altro, una carezza improvvisa, un sussurro troppo spinto e si erano ritrovati
entrambi prigionieri. Della stoffa, del piacere, dell’altro. Da due quasi
sconosciuti, ad amanti nel tempo di un caffè.
«Merda» bofonchiò Naruto «Ora
come lo spiego a Sasuke?»
«State ancora assieme?» un lampo,
freddo e ansioso, negli occhi scuri.
«No, ma…»
«Se sarà necessario glielo diremo
assieme» lo bloccò Itachi, con una sicurezza che non possedeva. Ma in quel
momento si sentiva forte, pronto ad affrontare un esercito.
3.
Solipsism in winter – 10 dicembre
Naruto era rumoroso anche nel
sonno. Si rigirava, inquieto. Russava, bofonchiava parole sconnesse e tirava su
col naso, oppure si profondeva in grugniti animaleschi, soprattutto quando era
infreddolito.
Itachi aveva imparato nel giro di
pochi mesi a coricarsi prima del ragazzo, così da non essere disturbato nell’
addormentarsi. Quella sera, però, Morfeo non si decideva a fargli visita e il
lento russare di Naruto disturbava lo scorrere alienante dei pensieri. Oltre il
vetro della finestra, pesanti fiocchi di neve mutavano il paesaggio in soffice
ovatta e, nel profilo contorto di un albero, Itachi scorgeva Sasuke scrutarlo
con aria di rimprovero.
4.
Willingly exhibit unto them due honour –
11 dicembre
«Sembra che ti ci tormenti
apposta!» aveva protestato Naruto, quando Itachi gli aveva riferito le sue
impressioni notturne. Alla luce del sole sembravano dissolte in un altro punto
dello spazio-tempo, ma le grida le evocano dalla penombra quel tanto che basta
da renderle tangibili.
«Porca puttana, basta! Basta! Sasuke,
Sasuke, Sasuke! Io non sono “l’ex di Sasuke”, sono Naruto. E se pensi di
riuscire a stare con me senza farti venire i sensi di colpa, bene. Altrimenti
vaffanculo, Itachi! Vaffanculo!»
«Vuoi sposarmi?»
Silenzio. La rabbia si perde tra
i battiti dell’incertezza. Un sospiro.
«Solo se lo dici a Sasuke. Domani».
5.
We were twins too poor to have the
dignity of separate names – 12 dicembre
«Mi fai schifo».
Il sussurro tuonò nella stanza e
lasciò ferite più profonde di una coltellata. Non tentò di parare il colpo.
Espose alla rabbia del fratello non solo l’altra guancia, ma tutto il suo
essere, come un novello martire, pronto a ricevere la punizione che si meritava
e, con essa, l’assoluzione.
Giunse, invece, solo l’abiura,
sotto forma di disconoscimento di quel legame che Itachi aveva coltivato per
trenta lunghi anni. Il silenzio di Sasuke strappò il sé bambino dalla mano che
Itachi aveva sempre stretto. Il prezzo da pagare per vederla sostituita da quella
di Naruto.
6.
It is not for nothing he has chosen to
shed tears – 15 dicembre
Il suo profumo, i capelli color
del sole, la pelle un po’ secca («Dovresti idratarti», «Sì, sì, poi») e le
labbra turgide, screpolate, che graffiavano la propria epidermide a ogni bacio.
Anni prima avrebbe dato tutto per un’ora sola con Naruto. Adesso, aveva dato
tutto per la vita con lui.
«Itachi, chiamalo».
«No».
«Conosco Sasuke, si sarà calmato,
ma è troppo testardo per fare il primo passo».
«Se vuole, chiamerà lui» chiuse
la conversazione con un altro bacio, per affogare nel suo corpo e regalare alla
mente l’oblio della carne. Sul comodino, ristagnava la presenza muta del
cellulare.
7.
Misery with tenderness – 18 dicembre
«Vorrei…»
«Non importa, Itachi!» le urla
di Naruto lo ammutoliscono. «Vuoi, vuoi, vuoi, ma non fai mai un cazzo!»
La condensa fredda sul bicchiere si
dirama in rivoli contorti e si riversa in una macchia umida. Si espande fungina
sul tavolo.
«Mi dispiace» è contrito, sincero
nel proprio cordoglio appena esternato. Naruto si siede e si stringe i capelli
tra le mani; scuote il capo, Itachi posa il bicchiere, gli si avvicina e lo
abbraccia.
«Dispiace anche a me» sussurra.
Non lo nominano, ma il fantasma di Sasuke aleggia tra loro, presenza infestante
di un triangolo che nessuno ha desiderato.
8.
Bitterness doesn’t stand a chance with
those two – 24 dicembre
Sasuke, braccia incrociate, smorfia
sul viso, sembra aver davanti un parassita intestinale.
«Otooto…»
«Se fossi mio fratello non ti saresti
messo con Naruto dopo due mesi che…»
«Scus-»
«Infilati le tue scuse su per il
culo. Non te ne frega di me, ma Naruto ha i sensi di colpa e senza il mio
perdono tu non puoi vivere sereno la tua relazione. Be’, non avrai l’assoluzione.
Non da me».
«Sei ingiusto, otooto. Io
e Naruto…»
Sasuke si alza, butta sul tavolo
i soldi per pagare il tè con un gesto sprezzante.
«Naruto non è mio fratello.
Tu lo eri».
9.
I will believe we have the same skin – 24
dicembre
«Mi ha chiamato Sasuke» Naruto
non attende neanche che abbia varcato l’ uscio. Si toglie la sciarpa, i guanti.
Posa le chiavi al loro posto.
«Immaginavo».
«Mi ha detto che vi siete visti».
«Sì» o meglio, lui ha visto
Sasuke. Sasuke non lo ha guardato quasi per nulla.
«E che se dobbiamo fare gli stronzi
dobbiamo prenderci anche le conseguenze».
«Mi stupisce che abbia parlato al
plurale» commenta Itachi. Naruto sorride.
«È più incazzato con te che con
me, ma mi disprezza uguale».
«Ti ha detto altro?»
«Solo di strozzarci con i canditi
del panettone».
«Strano augurio di Buon Natale».
10. Speechless with the memory of a drowned moon
Era stata bella la cerimonia, con
un sacco di amici dalla parte di Naruto, pochi intimi da quella di Itachi:
qualche cugino, un paio di colleghi. Il posto vuoto era stato presto rimosso
dall’ amica di Naruto, Sakura, in modo che nulla offuscasse l’evento gioioso.
A distanza di anni, quella sedia
era rigonfia di silenzio, parole non dette, aspettative intrise di orgoglio e
melodramma. Naruto aveva imparato a lasciare a Itachi i suoi momenti di
autocommiserazione, Itachi a recitare abbastanza bene il ruolo di chi è andato
avanti, pagando il prezzo silenzioso di una rapida, folgorante, follia a due.
N/A: Allora…
Io odio le ItaNaru. Sul serio, mi
fa schifo come coppia, ma questo perché detesto Itachi e lo trovo sopportabile
solo con Shisui.
Però va be’, qualcosa ho cavato
fuori dal buco, nonostante il dover lavorare con due personaggi che mal
tollero. Non è il massimo, ma spero che ti piaccia comunque Paola e perdonami
per il finale agrodolce.
Come si nota dalle datazioni che
anticipano ogni drabble, la storia intera si svolge nell’arco di un paio di
mesi, tranne l’ultima che è proiettata molti anni dopo nel tempo e, per questo,
è priva di data.