Devil at Pompeii

di AlbAM
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A Cassiana

con la quale condivido

l'amore per i Pink Floyd

 

 

 

Devil at Pompeii

 

 

Azaele era seduto al tavolo della bellissima cucina di Razel. Il demone dai capelli rossi l'aveva arredata con mobili e accessori così costosi ed eleganti che in effetti si poteva considerare più una sala da pranzo che una semplice cucina.
Il demone riccioluto si guardò intorno per ammirare i quadri appesi alle pareti e notò un'elegante bacheca incorniciata, piena zeppa di foto. Molte erano in bianco e nero e sembravano piuttosto vecchie, anche se conservate perfettamente. Probabilmente Razel aveva fatto un piccolo miracolo di protezione.
Azaele fu colpito soprattutto dalla fotografia di un giovane chitarrista biondo, a petto nudo, che sembrava stesse preparandosi a cantare un brano. Sullo sfondo si vedevano le scalinate di un antico anfiteatro romano. Di fronte a lui un cameraman piuttosto robusto, dai capelli biondi o rossi, con indosso un gilet di pelle e dei jeans tenuti su da una cintura borchiata, era concentrato su una cinepresa. Probabilmente stava cercando la giusta inquadratura per riprendere il chitarrista. Azaele strabuzzò gli occhi.
"No .. aspetta un attimo…" esclamò avvicinandosi.
“Ma dai!" esclamò ancora.
Allungò una mano e la sventolò davanti alla fotografia. Al cameraman spuntarono due ali nere e l'aureola spezzata.
Azaele si girò verso il piano cucina dove il suo ospite stava preparando il caffè e domandò emozionato "Razel, ma sul serio hai conosciuto i Pink Floyd?"
Il grosso demone gonfiò il petto soddisfatto e rispose "Embè, che c'è di strano? Tu non hai un autografo di Bob Marley?"
“Si, ma un conto è ottenere un autografo, un altro conto è girarci insieme uno dei film-documentario più iconici della storia del Rock! Come hai fatto?”
“Guarda che Safet non è l'unico ad avere contatti che contano!” Sorrise sornione Razel versandogli il caffè nella tazzina.

 





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