Jacques,
con cura, cominciò a spazzare il pavimento della sua sala da
pranzo.
Poi,
spolverò i mobili e la televisione. Quella era la sua giornata
libera.
Lui
e la sua vivace fidanzata Wilma avevano deciso di dedicare una
giornata della loro settimana ad attività solitarie, come se
non fossero fidanzati.
Lei
poteva dedicarsi ai suoi allenamenti di windsurf, mentre lui si
sarebbe dedicato ad una serata western.
A
lui, cresciuto con un padre fanatico di una simile filmografia,
piacevano quei film, mentre Wilma, con tutto l'ardore del suo
spirito, non riusciva a non criticarne gli stereotipi.
I
suoi occhi verdi si accendevano di rabbia, quando la pellicola si
spiegava sulla televisione e, pur conoscendo la storia, non riusciva
a non tifare per i nativi.
Sorrise.
Certo, gli piaceva stringere il corpo atletico della sua fidanzata
contro il suo e sfiorarle i capelli castani con le sue grosse dita,
ma non poteva obbligarla ad apprezzare qualcosa che non era in
sintonia con la sua sensibilità.
Poi,
con un gesto languido, lasciò cadere il suo corpo robusto
sulla poltrona Wellington, prese il telecomando e accese la TV.
Per
alcuni istanti, apparvero solo lunghi e martellanti spot
pubblicitari.
-
Ho sbagliato orario. Bene, mi godrò l'attesa. - affermò,
compiaciuto.
Afferrò
alcuni wafer al limone e cominciò a mangiarli. Quel gusto
dolciastro gli ricordava le serate con suo padre, prima della sua
scomparsa.
Lui,
col dito, gli indicava le razze dei cavalli e i vari attori impegnati
nella pellicola.
Gli
occhi nocciola di Jacques brillarono di lacrime e, d'istinto, girò
la testa verso il tavolo.
Al
centro, tra i vassoi di cibo e bevande, era posato il ritratto di un
uomo dai lineamenti duri, segnati da rughe, circondato da una folta
chioma nera.
I
suoi occhi castani, dal taglio allungato, erano coperti da occhiali
quadrati dalla montatura dorata, e una folta barba circondava il suo
viso.
Prese
un bicchiere di vetro, lo riempì di limonata e lo sollevò
in un immaginario brindisi.
-
Alla tua salute, papà. Sta per iniziare un film che a te piace
tanto. - sorrise, malinconico. Certo, era per lui triste ricordare la
morte di suo padre, avvenuta due anni prima, ma, con quel rituale,
riusciva a sentire la sua presenza.
Gli
pareva di tornare a quei tempi meravigliosi.
Qualche
istante dopo, risuonarono le note profonde di Ennio Morricone e,
sullo schermo, si spiegarono i titoli di testa di Per un pugno di
dollari.
|