A Promise is a Promise

di Stria93
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promise

I lampeggianti rossi e blu lo abbagliano mentre avanza con le mani dietro la nuca, ubbidendo docilmente all'ordine impartitogli. Protagonista involontario di un dramma quasi grottesco, si limita a seguire un copione dal quale sa di non poter divergere. Appena le sue ginocchia prendono contatto con l'asfalto, una manciata di poliziotti gli è addosso. Lo atterrano, schiacciandolo al suolo.
Zack non oppone resistenza né cerca di divincolarsi. Sarebbe una mossa idiota perfino per lui. Sarà pure stupido, ma non fino a questo punto!

Il prete aveva detto che avrebbe potuto salvare Ray una volta all'esterno dell'edificio, ma il senso di quell'affermazione gli è parso chiaro solo quando ha visto il dispiegamento di forze dell'ordine che attendeva fuori dal parallelepipedo infernale alle sue spalle.
Era sempre stato lento a comprendere le cose, ma lo scambio che in quel momento gli veniva implicitamente proposto dalle circostanze era stato inequivocabile: la possibilità della vita di Ray al prezzo della propria libertà. Non aveva avuto la minima esitazione.

La sua visuale è ridotta dal groviglio di gambe degli agenti impegnati ad ammanettarlo, ma riesce a intravedere la figura esile della ragazzina che viene issata su una barella dai paramedici. È pallida come un fantasma ma ormai la conosce e sa quanto quella cervellona possa essere tenace. Tanto ostinata da risultare insopportabile.
Gli sfugge un mezzo sorriso simile a una smorfia che va ad infrangersi contro l'asfalto.
Avrebbe fatto meglio a non crepare, la stronzetta. Detestava le menzogne più di ogni altra cosa al mondo e se quella scema fosse morta per mano d'altri, la sua promessa sarebbe stata infranta, rendendolo a sua volta un bugiardo. Il solo pensiero lo disgustava.

Le facessero pure tutti gli interventi che volevano; le dessero medicine su medicine; la imbottissero di farmaci e droghe... l'importante era preservare la sua miserabile vita che, da quando si erano scambiati quel voto solenne, apparteneva a lui. Lui solo avrebbe deciso quando e come prendersela. Era sua. Perché lei aveva voluto così. Lei gliel'aveva donata.
Era sua, e guai a chi si fosse azzardato a portargliela via! Guai anche a lei se si fosse lasciata ammazzare dopo aver giurato che unicamente a lui sarebbe spettato il compito di porre fine alla sua esistenza. Era un patto tra due anime dannate che non potevano sperare nella salvezza o nel perdono. Per questo avevano pronunciato il loro voto uno sull'altra. Non avevano nient'altro a cui legare la propria parola se non se stessi, per quanto empi e imperfetti. Mostruosi nella loro umanità.

Gli aveva ammorbato le palle fino all'inverosimile con quella solfa, con la sua richiesta pressante, la preghiera di ucciderla! Che cazzo, dopo tutto quello che avevano passato, ci mancava solo che la mocciosa decidesse di tirare le cuoia proprio adesso! Non ci provasse! Se lo levasse da quella bella testolina piena di idee contorte!
Avrebbe esaudito il suo desiderio, ad ogni costo.
- Ray, aspettami. Verrò a prenderti, e allora manterrò la mia promessa. Nel frattempo, allenati a sorridere come si deve. -



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