Una Storia di Yin e Yang

di syila
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Capitolo XII°
Ci sono soltanto due uomini perfetti: uno è morto e l’altro non è mai nato

La gondola atterrò sotto pensilina sospesa sulla cascata dove l'equipe era già in attesa: due Ancelle mediche (distinguibili dalle altre per il camice in materiale sintetico su cui era impresso il caduceo ermetico) affiancavano una donna alta e slanciata, una specie di vichinga bionda infilata in un'impeccabile divisa da infermiera.
“Prendo in carico l'apprendista Lafayette come da disposizioni del Dottore.” disse rivolgendosi a Maya, mentre le ancelle aiutavano il giovane francese ad adagiarsi su una barella che levitava a mezzo metro da terra.
Da parte sua l'assistente virtuale annuì e sorrise “Avverto il Dottore che state arrivando.”
“Va bene Maya, poi rimani col visitatore e forniscigli le spiegazioni del caso.”
Ye Feng, che aveva assistito in disparte allo scambio di battute, si rese conto che era lui il “visitatore” e che avrebbero operato Alaric senza nemmeno consultarlo.
“Questo visitatore desidera parlare con il Dottore.”
La vichinga bionda gli rivolse uno sguardo infastidito, la sua richiesta era un contrattempo che rallentava un meccanismo ben collaudato.
“Maestro Leng Ye Feng...” scandì, dimostrando di conoscere la sua identità “Maya ti spiegherà tutte le modalità di dimissioni e convalescenza.”
“Voglio parlare col dottore che si occuperà dell'intervento ed assistere.”
“Abbiamo una prassi che non ammette...”
“Sono un medico anche io.”
Frau Dana, per favore!” Alaric s'intromise prima che la faccenda degenerasse; ormai aveva imparato ad interpretare le micro-espressioni dell'orientale e quella leggera increspatura sulla sua fronte annunciava tempesta.
“Maestro Leng il Dottor Tersilius ti riceve.” intervenne Maya, sempre sorridente e gentile “Sarà lui ad illustrarti l'intervento.” La capo infermiera abbozzò e il giovane francese tirò un sospiro di sollievo.



Il tragitto verso la sala operatoria si svolse lungo corridoi deserti, illuminati da pannelli al neon, che al Signore degli Shen sembravano tutti uguali fra loro.
Dal giorno del suo arrivo non aveva più messo piede al Laboratorio sulla cascata.
La biblioteca dove aveva preso in prestito i manoscritti con la storia della sua razza si trovava in un edificio distinto, in superficie.
Adesso invece, seguendo l'equipe medica, aveva la sensazione di inoltrarsi in profondità, di scendere nelle viscere della terra.
Di tanto in tanto piccole sfere metalliche gli ronzavano accanto e sfrecciavano via, perdendosi nell'intrico dei tunnel silenziosi.
Carrelli sigillati facevano la spola sul pavimento lucidato a specchio, alcuni si assemblavano durante il tragitto formando un piccolo convoglio che poi curvava all'improvviso, scomparendo in un accesso secondario.
Senza ancelle o inservienti a controllarli dedusse che qualcuno li guidava da remoto.
L'unico termine di paragone che gli veniva in mente erano le astronavi dei film e dei romanzi di fantascienza e non si sarebbe stupito se dietro l'ennesima porta stagna vi fosse stata in agguato un'immonda creatura aliena, o una squadra di mercenari spaziali armati di fucili laser.
“Forte vero?”
La voce di Alaric lo distolse dalle sue riflessioni.
“Forse non te ne sei accorto, però ci hanno disinfettato e scansionato almeno tre volte.”
“Sei già stato qui?”
“Ecco...”
“L'apprendista Lafayette ha una cartella clinica piuttosto corposa.” spiegò la capo infermiera “L'ultimo aggiornamento risale a quattro mesi fa: un taglio profondo sul palmo della mano destra.”
“Non ho visto cicatrici...” mormorò Ye Feng.
“È ovvio, le tecniche chirurgiche che applichiamo prevedono il completo ripristino organico con la ricostruzione o la sostituzione di organi, tessuti, ossa.” soggiunse compiaciuta la donna.
“Sentito? Stai tranquillo, il mio occhio tornerà come nuovo!”
Ecco da dove arrivava la serenità del francese, il motivo per cui non aveva dato di matto, né si era disperato a causa una ferita che in altre circostanze poteva costargli la vista.
In effetti vivere accanto ad una struttura medica dove facevano i miracoli aveva dei vantaggi.
“È per via di questa falsa sicurezza che sottovaluti i rischi del tuo lavoro.” sentenziò l'orientale guardando fisso davanti a sé “Cosa avresti fatto se un incidente simile fosse accaduto in un luogo qualsiasi sulla Terra, lontano dal Laboratorio o anche da un semplice medico di paese?”
“Avrei chiesto a Maya di aprire un portale per Serannian!”
Alaric ammiccò all'assistente virtuale e lei ricambiò cortese, chinando il capo.
“Assurdo.” sibilò Ye Feng, che aumentò il passo superando la barella con aria sostenuta.
“Sei arrabbiato? L'occhio è mio, al limite l'incazzatura spetta a me!”
L'altro non rispose, lasciando al ragazzo le ovvie conclusioni.
Il suo malumore aveva svariate cause: la sconsideratezza del francese, la sufficienza con cui l'aveva trattato la capo-infermiera e non ultimo la sensazione che in quella circostanza lui era stato inutile.
Il ragazzo si era rivolto ad un ologramma invece di chiedere aiuto a lui.
Come maestro e come amante non serviva a niente.



Le meste considerazioni del Signore degli Shen giunsero al termine davanti alla porta d'ingresso del comparto operatorio.
Il famoso Dottore li aspettava appena oltre.
Lo riconobbe subito, si erano presentati all'arrivo a Serannian; un brevissimo scambio di cortesie, interrotto dalla fuga del vampiro e dalla necessità di andarlo a recuperare nei meandri del Laboratorio.
Ora che aveva modo di osservarlo da vicino notò un uomo dall'apparente età di quarant'anni, non particolarmente alto, né robusto, ma ben proporzionato e di certo attraente se avesse curato di più il suo aspetto.
Il Dottor Tersilius era il classico “topo da laboratorio”: camice sgualcito, occhiali appesi alla curva un poco aquilina del naso, la barba lunga di un paio di giorni e lo sguardo trasognato di chi è pronto ad annunciare al mondo la scoperta scientifica del secolo.
L'atteggiamento amichevole dei maghi e del personale nei suoi confronti faceva passare in secondo piano un altro dettaglio piuttosto importante: il Dottor Tersilius era il Primo Signore di Serannian.

“Maya mi ha riferito che volevi parlare con me Maestro Leng, ti dispiace se lo facciamo mentre preparano il giovane Lafayette?”
I due interpellati si guardarono e l'espressione del ragazzo tradì una certa preoccupazione; nonostante le premesse fantascientifiche doveva pur sempre affrontare un intervento chirurgico e non era il caso di aggiungere all'ansia anche le sue recriminazioni.
“Sei in buone mani, vai tranquillo, ti aspetto qui.” lo rassicurò Ye Feng, poi annuì e accompagnò la sua uscita con un leggero sorriso.
“Grazie del tuo aiuto.”
“Gli ho solo offerto qualche parola di conforto, è un ragazzo molto emotivo e impressionabile.”
Rimasto solo col Dottore il Signore degli Shen riprese il suo cipiglio crucciato.
“Intendevo in generale, la tua presenza e i tuoi insegnamenti lo stanno aiutando molto.”
“I miei insegnamenti non hanno impedito questo incidente quindi a cosa sono serviti? Erano solo parole seminate nel vento, Alaric ha fiducia nella tua... segretaria virtuale non in me.”
Lo scienziato sorvolò sul tono sprezzante con cui aveva apostrofato Maya, sistemò gli occhiali sul naso e disse: “Possibile, ma ha guardato nella tua direzione prima di entrare in sala operatoria.”
Forse era meno svaporato di quanto dava a intendere, tuttavia Ye Feng eluse la replica e cambiò discorso.
“Ci sono delle avvertenze speciali per la sua convalescenza?”
“Durerà ventiquattr'ore, gli applicheremo una benda sull'occhio solo per evitare che, sentendo prurito, si gratti sovra pensiero e domani potrà già toglierla.”
“Basta così?”
“Si, l'anestetico locale è a rapido smaltimento, la fase post operatoria è praticamente indolore e il rischio d'infezione è azzerato. Recupererà appieno la funzione visiva e non ci saranno cambiamenti degni di nota a livello estetico.”
“Può dormire tra due guanciali allora, a differenza di milioni di umani a cui è negata la più elementare assistenza medica.”
Stavolta il Dottore colse la provocazione.
“Ti stai chiedendo perché tecnologie magiche non vengono diffuse sulla Terra? È lo stesso motivo per cui voi custodite gelosamente il segreto delle Linee del Drago: il timore, affatto remoto o ingiustificato, che un dono in grado di far avanzare la civiltà umana di millenni cada sotto il controllo di chi vuole trasformarlo in un mezzo di oppressione e sfruttamento.”
“In sala sono pronti per iniziare.” intervenne Maya, interrompendo una conversazione che minacciava di farsi complicata.
A quel punto il Dottor Tersilius si congedò invitando il Signore degli Shen a seguire all'intervento da un pannello olografico, che l'assistente virtuale gli avrebbe messo a disposizione.
“Maestro Leng desideri attivare il collegamento con la sala operatoria?”
Ye Feng le lanciò un'occhiata di sbieco, poi girò la testa dall'altra parte.
“Questa ostilità nei miei confronti è illogica Maestro Leng.”
“Non sono... ostile! Non più di quanto lo sarei con un tostapane!”
“I tuoi parametri vitali dicono il contrario.”
“Smettila di leggere i miei parametri, sono cose private!”



Un'ora dopo il Signore degli Shen e l'apprendista si guardavano in cagnesco ai lati opposti del divano.
Erano tornati alla torre in tempi record: quindici minuti per l'intervento, cinque per la medicazione, mezz'ora in sala d'osservazione, i restanti dieci per il viaggio di ritorno, come aveva orgogliosamente sottolineato la capo infermiera prima di imbarcarli sulla gondola.
I due avevano scambiato si e no qualche parola e nell'aria c'era un nervosismo quasi palpabile.
“Potresti anche ammetterlo.” bisbigliò Ye Feng, il cui tono di voce era inversamente proporzionale all'intensità del suo disappunto.
“Ammettere... cosa?”
Il giovane francese lo fissò perplesso con l'unico occhio sano; l'altro era protetto da una benda scura di tessuto sterile, che lo faceva somigliare ad uno stralunato bucaniere.
“Che la negligenza e le continue distrazioni compromettono il tuo lavoro.”
“Dopo aver visto il Centro medico del Laboratorio ancora insisti?”
“Insisto perché è un errore usare una tecnologia avanzata per scansare i rischi, solo lo studio e l'esperienza determinano la bravura di un artigiano, non ci sono scorciatoie.”
“Adesso vuoi anche insegnarmi a fare il mio mestiere? Tu? La cosa più complicata che fai è cucinare i baozi al vapore!”
“Sto cercando di farti vedere le cose da un altro punto di vista: è meglio prevenire gli incidenti invece di porvi rimedio una volta che sono accaduti.”
“Sei un ispettore del lavoro in incognito? Che t'importa di come gestisco la bottega!”
“M'importa che tu non metta a repentaglio la tua sicurezza e la tua salute!”
“Dimentichi che sono un mago e so badare a me stesso!”
“Un apprendista mago a cui, un paio di mesi fa, un cliente ha prosciugato l'energia magica senza che potesse difendersi!”
L'affermazione segnò l'apice dell'alterco, rivangare quell'episodio era stato un colpo basso e il giovane francese reagì malissimo.
“La coerenza prima di tutto, vero maestro Leng? Per te ero, sono e sarò sempre un buono a nulla!”
Alaric si alzò dal divano e si liberò con uno strattone dal tentativo dell'altro occupante di trattenerlo.
“Stai volutamente travisando il senso del discorso, il mio era solo un esempio!”
“Uno tra i tanti immagino! Perché il sottoscritto ti fornisce ogni giorno qualche spunto per divertirti a fare il piccolo Buddha illuminato!”
“Dove stai andando?”
Ye Feng accennò a seguirlo dal momento che sembrava intenzionato ad uscire, ma il ragazzo gli puntò il dito contro ed esclamò “Affanculo e vedi di andarci anche tu... dalla parte opposta!”



“Gege vuoi scendere? Ho l'impressione che senza di te il nostro ospite continuerà a fare scena muta e a scolarsi tutte le birre del frigo.”
“Anche quella artigianale al riso, miele e biancospino?”
“Soprattutto quella!”
“Tienilo lontano dalla mia preziosa Valle della Neve! Arrivo!”


Il maestro Leng liquidò i piagnistei dell'allievo rassicurandolo che Alaric era alla pagoda e raggiunse Yun Bai di sotto.
La loro conversazione telepatica non aveva impedito al mentalista di provare a socializzare col ragazzo, abbarbicato al frigorifero come un naufrago allo scoglio ed intento a tracannare l'ennesima birra della marca preferita del Signore degli Shen.
“Che bella sorpresa!” esclamò Ye Xue, poi si accucciò accanto a lui e stappò una bottiglia da cui bevve un lungo sorso avido.
Alaric lo guardò storto.
“Non è una sorpresa, scommetto che l'altro ti ha già rotto le palle per sapere se ero qui... e non è nemmeno bella, visto che probabilmente eravate a letto a fare i cazzi vostri e vi ho disturbato.”
Yun Bai schiarì la voce e strinse il nodo della sopravveste, indossata in fretta e furia all'arrivo dell'inatteso visitatore.
“Tu non disturbi mai, questa casa è sempre aperta per te, vero Yubi?”
“Certo...” il padrone di casa assentì conciliante e aggiunse “Vuoi qualcosa da mangiare? Bere tanto alcol a digiuno fa male.”
“Questa roba non farebbe ubriacare nemmeno un gatto... avete qualcosa di più forte?”
“Ehi, se non ti piace dalla a me!” intervenne Ye Xue preoccupato dall'assottigliarsi delle scorte.
In tutta risposta il francese prese il cartone e lo allontanò.
“Che razza di Ospite sei? È leggera, però il sapore mi piace!”
“Vuoi dirci il motivo che ti porta nella nostra cucina alle tre di notte per ubriacarti?” chiese Yun Bai, che si adeguò all'andazzo informale della conversazione e sedette a terra accanto a loro.
Alaric gli passò una birra e sogghignò.
“La Lanterna Fatata ha già chiuso e non ha camere in affitto, qui posso sempre sperare in un divano o alla peggio nel tappetino da meditazione!”
“Hai litigato con Ye Feng a causa di... quello?”
Il Signore degli Shen fece un cenno vago all'occhio bendato e l'interpellato ridacchiò.
“Sei un vero detective! Ti ha già spiegato quanto è stato stupido e goffo il suo pupillo oggi?”
“Non ha fatto in tempo, qualcuno stava finendo la mia provvista di birra artigianale cinese e dovevo occuparmene.”
“Una buona scusa per schivare le sue lagnanze!”
I due buontemponi ammiccarono complici e fecero tintinnare i vetri delle bottiglie in un brindisi sotto lo sguardo perplesso del mago.
Sembrava assurdo eppure, dopo l'ultimo movimentato confronto, il lavativo millenario e il galletto ribelle filavano d'amore e d'accordo.
Peccato non accadesse altrettanto tra Alaric e Ye Feng.
“Ti ha sgridato perché ti sei fatto male mentre stavi lavorando.” concluse Yun Bai “Forse ogni tanto dovresti ascoltarlo, lui è...”
“Un pedante signor So tutto io, che si compiace di quanto sia generoso nel voler condividere la sua saggezza coi poveri stronzi mortali come me!”
“Dovrei infilare un pezzo di sapone in quella boccaccia maleducata che ha parlato male del mio allievo...” mormorò il Signore degli Shen.
Il ragazzo fece spallucce.
“Qualcosa mi dice che non lo farai invece.”
“Diamine anche tu hai le tue ragioni.” convenne l'altro.
“Gege!”
“Yun Bai tu lo difendi perché siete in sintonia! State ore in silenzio ad osservare i petali che galleggiano sull'acqua, prova a metterti nei panni di Alaric ogni tanto!”
“ E perché non in quelli di Ye Feng?”
“Perché a volte è una vera rottura!” esclamarono all'unisono i suoi interlocutori.
Dopo una pausa dal terzetto si levò un sospiro corale.
“D'accordo.” si arrese il mentalista “Lo ammetto: Ye Feng è ostinato e severo, ma i suoi rimproveri sono dettati dalla preoccupazione, tiene molto a te e vorrebbe saperti sempre al sicuro.”
“Le parole di Yubi corrispondono al vero, è la prima volta che vedo il mio wanbei così coinvolto, sta solo cercando di proteggerti.”
L'apprendista alzò gli occhi al soffitto e si perse qualche istante a contemplare le travi intagliate. “Fate bene a parlare, voi non dovete dimostrare niente a nessuno.”
“Ye Feng non è tipo da pretendere conferme, sa esattamente quanto vali e quali sono le tue potenzialità ragazzo!”
“Infatti sono io che ho bisogno di dimostrare qualcosa! Avete idea di quanto sia frustrante vivere con qualcuno che è già un figo appena sveglio? Che tiene la sua stanza come la pubblicità di una rivista di arredamento e riesce a mangiare gli spaghetti al sugo senza macchiare di unto il vestito?”
“Lui non è sempre stato così perfetto...”
Ye Xue si accinse a raccontare uno dei tanti aneddoti di quando il suo brillante allievo era un delirante straccione allo sbando, però l'amante gli strinse impercettibilmente la mano sul braccio e presa la parola.
“Questo genere di perfezione si acquisisce seguendo una condotta di vita rigorosa, ed è alla tua portata se lo vuoi; tuttavia penso che a Ye Feng piacciano i tuoi piccoli difetti e preferisca vederti crescere e camminare sul tuo sentiero, invece di avere al fianco un'imitazione di sé stesso.”
“Per quanto possa crescere come mago non sarò mai alla sua altezza.” sussurrò Alaric.
“È molto tardi, perché non ti fermi qui stanotte e ne parliamo domani?” propose Yun Bai glissando sulla considerazione pessimista del ragazzo.
“Posso dormire sul tappetino allora?”
“C'è la camera degli ospiti all'ultimo piano, pensi di riuscire ad arrivarci?”
“Sono tornato dalla locanda in condizioni peggiori.” dichiarò spavaldo il francese.
Il padrone di casa lasciò che trovasse da solo le scale e rimase seduto anche quando lo vide salire a quattro zampe, sacramentando a causa dei gradini ripidi.

“Gege smettila di fissarmi come se mi fossero spuntate le corna di un drago...”
“Non lo hai smentito!”
“A quale proposito?”
“Lo domandi? Avresti dovuto incoraggiarlo, dirgli magari che aveva davanti un brillante futuro come mago e Ye Feng sarebbe stato molto orgoglioso di lui!”
“E se così non fosse?”
Il maestro Leng trasalì scandalizzato, ma l'altro insistette.
“Se fosse destinato ad un'esistenza grigia, monotona, chiusa tra le quattro mura di suo laboratorio... Ye Feng sarebbe ancora orgoglioso del giovane apprendista?”
“Io... immagino di si!”
“Hai esitato.” ripose il mentalista, accennando un sorriso.
“La verità è che spesso nemmeno io so cosa gli passa per la testa, a-Feng è un enigma anche per me.”
“Sono rimasti imprigionati in un circolo vizioso: Alaric è come la piantina che sta cercando di alzarsi verso il sole, però è soffocata dalle premurose attenzioni del giardiniere; di contro lui si lamenta e si stupisce che non sia ancora fiorita.”
“Quindi... dovremmo avvicinarci di soppiatto, tramortire il giardiniere, imprigionarlo nel capanno degli attrezzi e dare modo alla piantina di crescere?”
L'amante gli rivolse uno sguardo meravigliato “Mi leggi nel pensiero?”
“N-no era solo una deduzione logica del tuo paragone botanico!”
“In realtà avrei un'idea...”
Yun Bai socchiuse le palpebre e le sue labbra presero una piega compiaciuta.
Il Signore degli Shen, che conosceva quell'espressione, cominciò a preoccuparsi.



Alcune ore più tardi il mago fu svegliato anzitempo dall'ennesimo sussulto del letto, Ye Xue continuava a rigirarsi senza trovare pace.
“Gege stai tranquillo, il piano è a prova di errore.” mormorò assonnato, quindi cercò a tentoni l'amante e si strinse a lui.
Gli rispose un mesto sospiro.
Bǎo bèi...”
“Uhm?”
“Anche tu soffri di un complesso d'inferiorità come il ragazzo? Ti senti inadeguato o poco apprezzato?”
“Nei confronti di chi scusa?”
“Nei miei è ovvio!”
L'interpellato lo contemplò serio per qualche istante, poi cominciò a ridacchiare, infine a ridere apertamente quando l'aria sconcertata di Ye Xue si tramutò in esasperazione.
“Dico sul serio! Sei un bravissimo mago, hai molti talenti e...”
“Gege... L'amore è forse una gara per stabilire il primo e il secondo posto?”
“No e ringrazio gli dei di questo, il solo pensiero che tu facessi dei confronti tra noi sarebbe un dolore insopportabile!”
“Bene allora rasserena il tuo animo e scaccia i brutti pensieri, non farò mai paragoni tra noi, perché indubbiamente io sono migliore di te...”
Il Signore degli Shen impiegò qualche istante ad elaborare il terribile smacco; come avrebbe detto Alaric era stato appena asfaltato dall'adorabile creatura che teneva tra le braccia e gli faceva gli occhi languidi dopo averlo massacrato a parole.
“Resta comunque il fatto che sei più basso, di una spanna abbondante!” bofonchiò offeso.

Fine dodicesima parte


⋆ La voce dell'onniscienza ⋆

Ohi-ohi e Buon Anno della Tigre a tutti ^^
Le bravate dell'apprendista francese ci accompagneranno anche in questo inizio 2022, Alaric mal tollera l'atteggiamento saccente di Ye Feng e non risparmia di mandargliele a dire, salvo poi ripiegare in buon ordine in quello che è diventato un rifugio d'emergenza ogni volta che litiga col suo amante, ovvero la pagoda della coppia senior.
Potevano Gege e Yubi restare indifferenti davanti ai patemi d'animo dei loro protetti?
Assolutamente no!
Per la nostra gioia decidono d'immischiarsi e Yun Bai elabora un piano geniale per alzare di qualche tacca l'autostima del francese, mostrando allo stesso tempo a Ye Feng che il ragazzo non è poi così debole e imbranato come sembra.
Preparatevi ad una trasferta nel Mondo degli Spiriti ricca di colpi di scena, arti marziali, magia e volpi a nove code... Cosa c'entrano le huli jing (parenti strette delle kitsune giapponesi e delle gumiho coreane) con questa storia?
Lo saprete mediamente a breve col prossimo aggiornamento!










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