La Galassia del Sole

di Shade Owl
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Leon rimase talmente stupefatta e inorridita da quell’affermazione che per qualche momento non disse niente, ma seppe all’istante di essere impallidita. I muffin di quella mattina le sembravano anche troppo pesanti, adesso.
- Vuole… vuole quell’esercito?- chiese, sperando di aver capito male.
River annuì.
- Ma… professore, questo è…-
- Leonella, ti prego, chiamami pure Dylan.-
- O… okay… insomma… Dylan, questo è folle!- sbottò - Come può pensare di poter controllare quel…-
- Lo so.- disse lui - Ma questo è il suo obbiettivo. Dopo la purga avvenuta nel corso degli anni, le faide interne, il basso tasso di natalità, la popolazione degli Alterati è diminuita drasticamente, e al giorno d’oggi ne rimangono pochi. Alcuni di essi si riunirono e fondarono la setta dei Cultori del Crepuscolo, il cui obbiettivo era quello di spazzare via il più grande ostacolo alla popolazione degli Alterati, ovverosia i Figli del Sole. Crepuscolo è forse l’ultimo rimasto, ma è estremamente potente e pericoloso. Sa che uccidere i Figli del Sole in cui s’imbatte di tanto in tanto non gli permetterà mai di raggiungere il suo obbiettivo. Gli omicidi che commette sono gocce nel mare.- si sfilò gli occhiali e si passò una mano sul viso - Vuole una soluzione drastica, e nessuno riesce a fermarlo. Chi l’ha cercato è morto, chi l’ha incrociato per caso è morto, chi ha tentato di ostacolarlo è morto. Probabilmente, il suo potere è degno di rivaleggiare con quello di Aulos in persona… o forse è anche maggiore.-
Leon sentì girare la testa, e adesso comprese di avere cambiato di nuovo colore: dal bianco al verde. Si prese il volto tra le mani, cercando di non vomitare, e sentì la mano di Dylan posarsi gentilmente sulla sua spalla. Già da prima aveva paura. Adesso stava andando veramente nel panico.
Un Alterato la voleva morta, e questo era qualcosa. Un Alterato la voleva morta ed era famoso per avere ucciso altri due Figli del Sole, e questa era un’altra. Un Alterato la voleva morta, aveva già ucciso un numero imprecisato di Figli del Sole, era potente quanto il più grande e anziano Figlio del Sole tutt’ora in vita, se non di più, e voleva richiamare a sé il più terribile esercito conosciuto pur di sterminarli tutti quanti. Si accorse di tremare.
- L’ho incontrato anch’io, una volta.- confessò a sorpresa il professore.
Leon alzò lo sguardo su di lui, e vide i suoi occhi illuminarsi di sincera comprensione per come si sentiva.
- Davvero?- chiese, cercando di non suonare troppo lamentosa.
- Assolutamente.- annuì Dylan - Fu lui a ferirmi e a costringermi al ritiro.-
- E come ti sei salvato?-
- Si tratta di una lunga storia…- disse lui con una smorfia. Si appoggiò allo schienale, sospirando, e fissò il suo sguardo oltre la finestra, direttamente nel cielo.
- Avevo la tua età o poco più, quando divenni Figlio del Sole.- raccontò - Andai dal Mastro Armaiolo, che mi fornì ciò che mi serviva, e alcuni anni di servizio dopo incontrai un paio di… colleghi, per così dire.-
Leon annuì, capendo la sua scelta di parole. I Figli del Sole Attivi, come lo era lei, ricevevano quella nomina solo uno alla volta. Tutti gli altri, dopo aver terminato il periodo di studi obbligatorio, potevano o continuare a studiare, cominciare a insegnare o essere assegnati a compiti vari. Tra questi vi erano le ambascerie, gli impieghi nelle banche (i Figli del Sole gestivano la maggior parte degli istituti di credito migliori, grazie alla fiducia che la gente nutriva nei loro confronti) o la documentazione e lo studio di flora, fauna e popolazione di svariati pianeti. Non era così raro incrociare altri membri della confraternita in giro per il Sistema Helios, se si viaggiava a sufficienza.
- Erano in tre, come per i tuoi compagni di viaggio.- continuò Dylan - Io ero il combattente, il Membro Attivo. Mi ritenevano tutti il migliore del mio corso, per questo venni scelto, quando ebbi l’età giusta.- sorrise tra sé e sé - Uno di loro, invece, era un uomo più anziano, uno storiografo di nome Adder Tam. Gli altri due erano poco più che ragazzi, Maryl e Luke. Non ricordo i cognomi…- ebbe un breve sospiro triste - Poveri ragazzi. Erano tanto cari… il loro incarico era quello di documentare lo sviluppo della flora selvatica su Shyka’dahan, lo stesso pianeta di cui parlavamo io e il tuo amico. Ancora non c’era la guerra, ovviamente, o almeno non in quel periodo.- aggiunse in fretta - Siccome tutti noi avevamo quasi la stessa destinazione, viaggiammo insieme, e alla fine ci imbattemmo in Crepuscolo.-
- Avete lottato con lui?-
- Naturalmente sì.- annuì Dylan - Ma era un avversario davvero forte. Ci sorprese al tramonto, il momento ideale, per lui, quando vuol tendere un agguato. Tuttavia anche dopo, quando il sole era già sparito, non si ritirò. Era decisamente superiore alle nostre forze. Due di noi, come te, erano Elettrocinetici, e né il ghiaccio né la terra conducono l’elettricità, mentre io e Maryl avevamo poteri diversi… io ero Pirocinetico, e lei era Fotocinetica. Troppo poco per uno come lui. Ci ha sconfitti in fretta.-
Leon lo guardava fisso, incapace di distogliere gli occhi.
- Ha ucciso i tuoi compagni?- chiese a bassa voce.
- Non proprio.- spiegò - Io ero il solo attivo, tra loro, quindi il più preparato in fatto di combattimento, nonché immune o quasi alla Criocinesi. Ero il pericolo maggiore, per come la vedeva, così mi ha ferito.-
Sbottonò la camicia, continuando a fissare fuori dalla finestra, mostrando un torace ancora tonico nonostante il tempo passato lontano dall’azione. Il Marchio del Sole era sempre impresso sul suo petto. Scostò la stoffa dal fianco e mostrò una profonda e lunga cicatrice che lo sfigurava, partendo da un punto poco sopra l’ombelico e arrivando dietro verso il centro dello sterno.
- Questo mi ha fermato.- spiegò - Non riuscivo quasi a camminare, figuriamoci scappare. È un miracolo che sia sopravvissuto.-
Leon annuì lentamente, allungando la mano fino a sfiorarla. Quando si rese conto di cosa stesse facendo, ritrasse in fretta il braccio e distolse lo sguardo, leggermente in imbarazzo.
- Poi cos’è successo?-
- Beh, ovviamente gli altri hanno cercato di aiutarmi.- spiegò lui - C’era ben poco che potessero fare, così mi caricarono in spalla e cominciarono a correre. Adder era molto intelligente, quasi quanto il tuo amico Drake, e si rese conto di una cosa, mentre fuggivamo.-
- Quale cosa?-
- C’era un oggetto di cui Crepuscolo aveva paura.- spiegò - Un suo pendente, cimelio di famiglia. Quando glie l’ha visto al collo è inorridito, e la sua esitazione ha permesso a Maryl di accecarlo, così che potessimo scappare via.-
- Perché? Cos’aveva di speciale?-
- Era in Clumnite. E, a quanto pare, lui era allergico. Quando ci ha raggiunti abbiamo pensato per un istante di usarla per seminarlo, ma prima che Adder potesse provarci lui l’ha congelato all’istante e poi l’ha scaraventato in un burrone con un terremoto.- scosse la testa - Povero Adder…-
- Come ne siete usciti?- chiese Leon.
- Ho avuto fortuna.- rispose Dylan - Come l’hai avuta tu, immagino.-
Si voltò a guardarla, e Leon, che ancora lo fissava, distolse lo sguardo arrossendo un poco.
- Sì.- ammise - Senza Drake non ce l’avrei fatta.-
Dylan sorrise gentilmente.
- So che hai paura.- disse, passandole un braccio attorno alle spalle - Lo capisco, Leon. Quel giorno l’ebbi anch’io, e molta. Ero poco più di un ragazzino, come lo sei tu, e entrambi non avevo alcuna esperienza, proprio come te.-
Leon si voltò verso di lui, anche se mantenne lo sguardo basso.
- La Clumnite è l’unica cosa che tema?- chiese, faticando a guardarlo in faccia: si sentiva in imbarazzo.
- Questo è ciò che so.- confermò piano Dylan - Odi essere una Figlia del Sole, vero?-
Leon si accorse di tremare.
- Sì…-
- Sì.- ripeté il professore - Sì, tu stai odiando ciò che sei. Vorresti non esserlo, così saresti libera, giusto?-
Stavolta Leon annuì senza rispondere.
- Non mi piace.- ammise alla fine.
Dylan si allungò ancora, e senza che lei lo fermasse posò le sue labbra sulle sue.

Ieri non ce l'ho fatta a postare, quindi rimedio oggi.
Ringrazio, come sempre, John Spangler, Easter_huit, Biscottoalcioccolato e Bindaz, che seguono la storia. A presto!





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