Le Garçon du Soleil

di mortifero
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NdA

Non io che dovrei aggiornare la mia log e invece pubblico OS completamente evitabili. Ora andatevi ad ascoltare soleil, soleil di Pomme mentre leggete la ff, su! ❤


Le Garçon du Soleil



Non chiedetemi perché

quando viene l'inverno e il grande freddo

vorremmo tutti morire.”


"Io sono solo un bambino", pigola Morty, illuminato da un'improvvisa coscienza di sé. Ha appena compiuto quindici anni ed è bello come il Sole, che ora non c'è, sostituito dalla luna di questa gelida sera. I fiocchi di neve cadono dal cielo e per nessuno dei due hanno lo stesso fascino di un tempo ormai immemorabile; sembrano il malinconico piangere dell'inverno, che si incarna nella piccola e fredda mano di Morty sulla guancia di Rick. Gli regala una carezza che ha il sapore agrodolce di un addio.

Come ogni cosa, pure i loro rendez-vouz, fatti di baci nel proibito della camera da letto del più piccolo, avrebbero avuto una fine, ma Rick ha una sensazione di amaro in bocca. Non è il whisky mischiato alle Haribo al gusto frutta che ha mangiato Morty, ma la scomoda realtà che si abbatte su di lui. Nonostante si siano divorati la faccia pochi secondi prima, il moro non è abbastanza eccitato da essere così irrazionale come il suo solito, e questo gli permette di porre fine a ciò che sta accadendo. Appare irremovibile.

Si fissano negli occhi, il marrone scuro si riflette in un azzurro ghiaccio, che è alla disperata ricerca di un Sole ora simulato dalla luce calda di una lampadina al LED. Un Sole che sembra scomparso, ma Morty lo possiede tutto, nell'iride scura dei suoi occhi, nel viso, nel corpo che Rick non può avere. Un Sole così luminoso e caldo che scioglie il sangue nelle vene.

"Non chiedermi di aspettarti, perché non lo farò", è la risposta di Rick.

Come si fa a riconoscere una bugia? Morty non lo sa ancora fino in fondo, ma qualche trucchetto lo ha imparato. Rick ha un intuito infallibile, per questo quando sente la propria voce, le parole viaggiare per le fauci disidratate e uscire dalla propria bocca, sa che sta mentendo.
Una sola richiesta, e Morty lo avrebbe tutto per sé.

Rick ha depredato il ragazzo di ogni cosa possibile ed immaginabile, ma quel genere di innocenza è ancora lì, intatta. Non fa per lui, deve starne alla larga. Ma più gli viene negato qualcosa, più lo scienziato se ne ritrova attratto in maniera pruriginosa. La cupidigia prende il possesso di lui e come un lupo affamato guarda la sua preda.

Questa volta fa un passo indietro - tira via la mano di Morty dalla propria guancia.

Se fosse stato solo amore per il proibito non lo avrebbe fatto, ma non lo è. Non vuole pensarci. È più facile nutrirsi di deliziose e armoniose bugie, che affrontare il vero. Perché amare l'astratto non ferisce, un concetto non può rifiutarti, o urlarti addosso di avergli rovinato la vita. Il proibito non ti riempie d'amore per andarsene appena il freddo dell'inverno rapisce il suo cuore. Il dolce che stroppia, ma troppe caramelle cariano i denti, si sa.

L'astratto non ferisce. Non è allettante come il concreto, però.

Morty è facilissimo da manipolare, corrompere, distruggere e ricostruire proprio come Rick lo vuole. Facile e senza sforzo. La verità insiste però al fatto che Rick, benché egli stesso taccia della sua attuale situazione, sia in maniera massiccia e incrollabile desideroso di una dedizione autentica e solida - priva quindi di quella liquidità tipica di un'infatuazione superficiale e coatta. Non la stupida idolatria di cui Morty è privo da tempo, ma l'amorevole accettazione e il giudizio moderato che rendono debole anche la fredda indifferenza di cui Rick adora ornarsi.

Come restare impassibili a chi vede ogni tuo difetto, ogni tua debolezza, e ti ama lo stesso? Rick crede che chiunque abbia la risposta, dovrebbe sbrigarsi a condividerla al resto del mondo.

Ama troppo il concreto per lasciarlo andare, troppo per costringerlo a rimanere. Rick non gli dà grandi possibilità per una vita normale, ma non gliel'avrebbe negata completamente. "Lasciami e sarai libero", quante volte gliel'ha suggerito? Durante le furiose litigate, quando oggetti e insulti volano nell'aria come i piccioni nelle piazze di città. Quando gli occhi di Morty si fanno lucidi, pieni di rimpianto per una normalità sparita, Rick si stringe nelle spalle e gli dice "Sai già che cosa fare".

Morty ha preso la decisione più responsabile, come al solito, e proprio come al solito è un cretino. Chi è così stolto dal lasciarsi sfuggire il Dio dell'universo? Come farà ora una divinità a manifestarsi in tutto il suo splendore, senza la luce del sole ad illuminarlo da dietro?
Rick evita di darsi del cretino, perché non lo è. Non è stato lui colui che ha abbassato la guardia e che è stato colpito, no.

"Ma resteremo Rick e Morty, cento anni, per sempre insieme, vero?", il moro domanda e accenna a un timido sorriso.

Morty, buono come il pane, è lo stronzo più crudele che Rick conosca. Invece di donargli una chiusura definitiva, lo punisce con la peggior condanna esistente: la speranza, una sensazione così alienante dalla realtà che infiamma le viscere di Rick, perché chissà cosa potrebbe accadere in cento anni. Il cuore colmo, che non si è mai spezzato, ma rilegato all'infinito e vago mondo delle possibilità.

"Cento anni, per sempre insieme".



Ritrovare il sole che ci manca,

che brucerà tutte le nostre pene.

Il sole che ci ossessiona

Oh, ritorna sole, sole.”








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